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VITA E ARTE, GIOCONDA NUDA, CULTURA, SCIENZA, AMBIENTE,NUDITA'PER VERITA', SIMBOLO, SENSO, SIGNIFICATO, AMBIVALENZA

Post n°4517 pubblicato il 03 Agosto 2010 da psicologiaforense

VITA&ARTE


La "Gioconda nuda" sarà esposta
a Margherita di Savoia



IL volto sereno incorniciato dalla chioma riccioluta. Le spalle bianche e tornite, nella celebre posa di tre quarti. E poi la sorpresa del seno nudo, ostentato con grazia e senza timore. La "Gioconda è nuda", è il caso di dirlo, nella mostra-evento che dal 2 agosto fino al 3 settembre racconterà il mito del più celebre dipinto del mondo nelle sale del Torrione della cittadina pugliese Margherita di Savoia. Fortemente voluta dal neo-sindaco Gabriella Carlucci e realizzata in collaborazione con il Museo Ideale Leonardo da Vinci, la mostra esporrà, per la prima volta dopo un restauro conservativo, la Gioconda nuda dipinta da Gian Giacomo Caprotti detto Salai, l’allievo prediletto di Leonardo, su idea del maestro stesso. 

“Stiamo accertando la provenienza antica – racconta il direttore del Museo da Vinci Alessandro Vezzosi – Di certo quest’opera va ad arricchire la galleria delle Gioconde Nude, che comprende quella dell’'Hermitage, la McKenzie, la Chantilly più altre otto di area fiamminga”. Al tempo stesso però s'infittisce il mistero intorno al ritratto del Louvre, del quale ancora non si è accertata committenza, identità e datazione e che nel tempo sta svelando una ricca produzione 'parallela'. 

La mostra pugliese cercherà di fare un pò il punto, con interventi di esperti, presentazione di nuove tesi e analisi (come l’ultima radiografia eseguita sulla tela del Louvre) e con un ideale paragone tra tutte le Gioconde esistenti, vere o dichiaratamente false, con due sezioni espositive: una storica, con opere e documenti dal XVI al XIX secolo; e una contemporanea, che dal furto del 1911 arriva alle reinterpretazioni del XX secolo, con Marchel Duchamp, le Giocondologie di Jean Margat e le ricerche del DNA visivo di Monna Lisa di Franco Fossi. 

“Ogni giorno si scopre qualcosa di nuovo su di lei o sulla storia di Leonardo – conclude Vezzosi - Io stesso in una sala del Parlamento ho individuato una Gioconda vestita, appartenuta ai Torlonia e della quale si erano perse le tracce. Spero di analizzarla presto. Ha un’interessante scritta francese sul retro, abrasa in parte”. Quanto basta ad arricchire il mistero.



 
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Commenti al Post:
doctorlegum
doctorlegum il 03/08/10 alle 00:44 via WEB
QUESTA OPERA mette a nudo non soltanto i sentimenti di amore e di morte ma anche gli syessi epigoni della vita
(Rispondi)
 
doctorlegum
doctorlegum il 03/08/10 alle 00:48 via WEB
E Vinci spoglia la Gioconda
(Rispondi)
 
umberta8080
umberta8080 il 03/08/10 alle 00:49 via WEB
Sembrava che tutto quello che si poteva dire sulla Gioconda (la donna più affascinante, più misteriosa, più sexy della storia dell' arte) fosse stato già detto.
(Rispondi)
 
luigiarusso
luigiarusso il 03/08/10 alle 00:52 via WEB
OSSERVAZIONE MOLTO PERTINENTE.......
(Rispondi)
 
luigiarusso
luigiarusso il 03/08/10 alle 00:52 via WEB
E che ogni ipotesi fosse stata già fatta su quella tavola di pioppo che nello spazio di 53 per 79 centimetri raccoglie le pennellate più ispirate, innovatrici del primo Rinascimento. Un quadro che le statistiche denunciano anche come l' opera d' arte più osservata, amata, riprodotta nel mondo intero. E poi: la donna incinta, che non rivela il suo «stato» per proteggere il mistero amoroso della nascita, o il semplice ritratto della signora Lisa Gherardini da Firenze che nel 1503 viene raffigurata per ordine del marito detto «il Giocondo» e che, perciò, porta nei secoli il nome di Gioconda pur non ostentando affatto un' espressione di gioia. Oppure il ritratto della nobile Caterina Sforza, amante di Giuliano dei Medici, che ispira un Leonardo, misterioso nelle sue scelte di politica dinastica. Fino alla più paradossale delle interpretazioni: le fattezze della Gioconda sarebbero, in verità, quelle dello stesso Leonardo che quando crea il quadro ha già cinquant' anni, ma continua a vagheggiare «l' immagine femminile» di se stesso. Tutti i possibili studi, tutte le fantasie sono in fondo già stati sfruttati per aggiungere fama a quel quadro che Leonardo amava tanto da portarlo sempre con sé, quasi fino alla morte, fino al momento della consegna al re Francesco per 4 mila (indispensabili) ducati. Tranne il discorso sulla nudità, sul procace corpo nascosto della signora Gherardini mai messo adeguatamente in evidenza neppure quando in altre mostre era venuta fuori la citazione di una «Gioconda Nuda».
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luigiarusso
luigiarusso il 03/08/10 alle 00:54 via WEB
scusate la reiterata intrusione ma è un tema che mi tocca da vicino, che ho studiato ma che non ho risolto..............
(Rispondi)
 
luigiarusso
luigiarusso il 03/08/10 alle 00:55 via WEB
ED ECCO L'UNICA RISPOSTA (MORTIFICANTE) CHE SO DARE........
(Rispondi)
 
luigiarusso
luigiarusso il 03/08/10 alle 00:57 via WEB
Proprio alla «Gioconda Nuda» è invece dedicata la mostra appena aperta a Vinci (al Museo ideale di Leonardo, fino al 30 settembre) dal titolo «Joconde. Da Monna Lisa alla Gioconda nuda», una esposizione che esplicitamente si collega al fascino del seno sodo, gonfio e dei suoi fianchi, che rientra nell' ambito delle manifestazioni annuali dedicate al «Genio fiorentino» e che propone oltre 5 mila immagini e documenti sulle possibili interpretazioni del corpo pudico associato a quel sorriso così misterioso. Le più suggestive, tra le Gioconde nude in mostra, sono forse la «Gioconda nuda di schiena» (nella foto) del collezionista francese Jean Margat e il ritratto a mezzo busto attribuito a lungo allo stesso Leonardo, ma che gli esperti ora attribuiscono invece al fedele, amato discepolo Giacomo Caprotti (detto il Salai), allevato da Leonardo fin da quando aveva 10 anni. Si dice che sulla fantasia pittorica del Salai, che al momento è proprietà di Lord Mackenzie (in Svizzera) si sia posato, non a caso, anche il pennello del Maestro. Il quadro è stato, tra l' altro, portato a Vinci da Carlo Pedretti giusto in tempo prima che l' Hermitage realizzi l' annunciato progetto di impadronirsene ed esporlo a Pietroburgo per sempre.
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