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PRIMA GIORNATA MONDIALE DELLA SALUTE SESSUALE, VIOLENZA, OMOFOBIA, OMOSESSUALITA', COPPIA, PSICOLOGIA, SESSUOLOGIA, AFFETTIVITA'

Post n°4619 pubblicato il 04 Settembre 2010 da psicologiaforense

A ROMA E NEL MONDO SI CELEBRA OGGI LA
“ PRIMA GIORNATA MONDIALE DELLA SALUTE SESSUALE”

 

 

La violenza sessuale sulle donne, l'intolleranza verso l'omossessualità e le difficoltà delle coppie che non hanno figli. Ma anche le nuove sfide della sessualità pensata in una dimensione creativa. Saranno questi alcuni temi che animeranno domani dalle ore 10 a Roma la prima giornata mondiale della salute sessuale, ideata dalla World Association for Sexual Health nella sede della Facoltà di psicologia dell'Università 'La Sapienzà di Roma.  "In Italia l'evento si realizza in contemporanea con il resto del pianeta - spiega all'Adnkronos Salute Chiara Simonelli, presidente della Federazione europea di sessuologia - abbiamo portato nella capitale delegazioni provenienti da 27 Paesi tra sud e nord America, Europa, Africa. Tutti i partecipanti hanno aderito con grande entusiasmo e passione. Il fulcro dell'evento sarà domani mattina, con l'incontro dedicato alla discussione intergenerazionale sulle tematiche sessuali". Non un congresso ufficiale, ci tiene a sottolineare la sessuologa nonchè principale animatrice dell'evento, "ma un happening aperto a tutti, gratuito e con la possibilità di poter intervenire e dialogare senza filtri". Oltre alle delegazione internazionali, saranno presenti gli studenti della Facoltà di psicologia della Sapienza e, si augura la Simonelli, "anche gli abitanti del quartiere romano di San Lorenzo che ci farà da cornice o chiunque sia interessato a capire quali sono oggi i problemi e le soluzioni per affrontare le problematiche della componente sesso-affettiva, nel concetto più ampio di identità di genere e di salute".

 
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Commenti al Post:
giordana2007
giordana2007 il 04/09/10 alle 18:19 via WEB
la malattia sessuale è un disastro per tutti ed ha a che fare con il nostro intero modo di essere
(Rispondi)
 
 
educatrice2
educatrice2 il 04/09/10 alle 18:29 via WEB
avresti dovuto mettere 'MALATTIA SESSUALE' tra virgolette ad intendere che ti riferisci a sesso, sessualità, affettività, vita di coppia, malattie veneree, difficoltà e disfunzioni nella vita sessuale, perversioni, ecc....
(Rispondi)
 
giordana2007
giordana2007 il 04/09/10 alle 18:22 via WEB
L'Aids e' venuto a infestare un mondo che riteneva incompleto. Alcuni volevano i bambini, altri volevano i soldi, altri ancora il possesso. E tutto cio' che abbiamo ottenuto, alla fine, e' l'Aids
(Rispondi)
 
 
educatrice2
educatrice2 il 04/09/10 alle 18:29 via WEB
molto suggestivo questo tuo intervento
(Rispondi)
 
giordana2007
giordana2007 il 04/09/10 alle 18:24 via WEB
Che cosa fa il maschio italiano medio quando ha un problema di sesso? Prima di tutto, si tormenta. Poi, pensa che cambiare partner sia la soluzione migliore (e in qualche caso ha ragione). Infine, cerca i possibili rimedi, compresi quelli farmacologici, spesso improvvisando pericolose modalita' di assunzione. E, in certi casi, si rivolge addirittura al mago, come ha documentato una ricerca del Telefono antiplagio. La scorsa estate, secondo i medici, e' stata un disastro per molti single e tante coppie. Ma solo due su 10 sono ricorsi all'andrologo o allo psicoterapeuta; pochissimi si sono rivolti al medico di famiglia, mentre diversi hanno chiesto pozioni e amuleti al mago. Se la donna e' ormai abituata a ricorrere al ginecologo, perche' non fa altrettanto il suo compagno, andando dal corrispettivo al maschile?
(Rispondi)
 
educatrice2
educatrice2 il 04/09/10 alle 18:30 via WEB
Perche' il maschio non va dall'andrologo? Colpa del medico generico che non lo consiglia?
(Rispondi)
 
educatrice2
educatrice2 il 04/09/10 alle 18:32 via WEB
Non credo. I medici di famiglia danno le indicazioni giuste. Purtroppo, però, il maschio fatica a convincersi. E non solo in Italia. l'andrologo svolga un ruolo sociale di primo piano, considerando «il dolore psicologico» che deriva «dalla sofferenza del maschio che non riesca a comunicare le sue difficolta'».
(Rispondi)
 
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