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LA RIFLESSIONE, VINTAGE, MODA, COSTUME, SOCIETA', IL NULLA CHE AVANZA, FAVOLOSI ANNI ZERO,

Post n°4652 pubblicato il 12 Settembre 2010 da psicologiaforense

LA RIFLESSIONE

Vintage il nulla che avanza

Negli anni '70 il cosiddetto vintage non era altro che l'usato sulle bancarelle dei mercatini americani. Oggi gli stessi vestiti appesi in stampelle di uno "studio a la page" costano il triplo. Bada bene però: sono vintage. Bisogna trovare nuovi status symbol, ma poichè non è così semplice ci si getta sulle assurdità. Tipo: la beauty farm per i cani, l'agriturismo con l'aria condizionata, gli zoccoli e le infradito di plastica che costano mille euro, la borsa di paglia firmata che ne costa duemila. La lista è lunga, ne vedremo ancora delle belle nei favolosi anni zero, il nulla che avanza.

 
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Commenti al Post:
estinette
estinette il 12/09/10 alle 12:40 via WEB
bella questa definizione FAVOLOSI ANNI ZERO
(Rispondi)
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 12/09/10 alle 12:57 via WEB
Grazie! I Favolosi anni zero, ovvero il Nulla versione nuovo millennio.
(Rispondi)
 
 
scoglioisolato
scoglioisolato il 12/09/10 alle 13:46 via WEB
Gli attuali sono i meravigliosi anni uno meno meno!?
(Rispondi)
 
donnavittoriana
donnavittoriana il 12/09/10 alle 17:08 via WEB
..la tecnologia che avanza, spegne le idee creative della mente!
(Rispondi)
 
 
deontologiaetica
deontologiaetica il 12/09/10 alle 17:18 via WEB
più che altro la mente è totalmente assorbita dai problemi del quotidiano, della grande crisi economica-sociale, della sopravvivenza, della disoccupazione, della precarietà dell'esistenza.
(Rispondi)
 
Squacchiarella
Squacchiarella il 12/09/10 alle 19:32 via WEB
Forse se si fosse un po' meno soli, od un po' piu' accoglienti....O s emplicemente piu' coraggiosi,la gente non si affaticherebbe a bardarsi dietro determinate uniformi, o abitudini per galleggiare in questa società.Questo per chi lo fa' esclusivamente per quello, grazie a chi lo fa per sentirsi uno scalino piu' su di chi non puo' permetterselo, o grazie a chi si indebita per permetterselo... A me la moda piace, anche se ho le tasche bucate, meglio, strappate... e non mi è facile seguirla.... Penso che se uno possa permettersi un Pascia(?) di Cartier, un orologio che costa cica 15000 euro, se non ricordo male le parole di quella signora che lo indossava nell'autobus, buon per lui!L'importante e che non me lo sbatta troppo in faccia... Se la moda fosse un contorno ad altro, ok...Ma quando e' l'unica ragione di vita, non ci sto."L'abito" non fà il monaco.
(Rispondi)
 
newcommunication
newcommunication il 21/10/10 alle 16:33 via WEB
Vintage é ben altro! Mi spiace che sotto la parola Vintage si facciano considerazioni che sono agli antipodi di ciò che il termine significa sia nell'etimologia sia nello stile di vita e nella mentalità odierna di chi al Vintage ricorre proprio per NON uniformarsi, per combattere gli status symbol, per non cedere ai diktat della moda contemporanea bensì per rivendicare la propria individualità senza rifarsi alla moda (ed ai suoi costi talvolta proibitivi) per creare uno stile anticonformista e personalizzato che maggiormente rispecchia la propria singola identità. A questo c'é da aggiungere sicuramente che Vintage non é circoscritto a decadi precise, ad es. gli anni '70, anzi, chi ama e si intende di Vintage spazia molto più indietro. Difatti nei '70 era già sorta la produzione industriale seriale. Comunque, meglio i '70 soprattutto se convenienti e abbordabili economicamente rispetto alle giabatte di plastica a 1000 e più Euro che, ripeto, non hanno NULLA a che vedere con il Vintage. Per ulteriori approfondimenti, se si può, consiglio, anche senza mettere il link, di leggere ad es. i contenuti nel sito dell'Associazione Culturale Ricercatori Moda d'Epoca ma anche alcune interviste on e off line ad esperti cultori collezionisti o rivenditori di Vintage selezionato. Il Vintage non ha NULLA da spartire con l'usato o il secondamano e, se prezioso, da collezione o interessante stilisticamente costa necessariamente, anche alla fonte, costa perché merita ma NON E' CARO, cara é una cosa a basso valore intrinseco dove si paga soprattutto la griffe e dove il gap fra il valore di produzione e quello pagato dal consumatore finale é ciò che intascano le case di moda attuali, spesso una quantità abnorme di denaro. Ecco perché chi sceglie l'abbigliamento e lo stile Vintage lo fa anche per protesta verso la moda attuale allora sì che possiamo trovare borse di paglia moderne, magari ispirate al passato, fatte in Far East per pochi spiccioli e rivendute in occidente ad alto prezzo e accompagnate solo da tanto fumo, l'odore di firma che nulla centra con il profumo di Vintage, più vero e sincero oltre che genuino. Tante cose d'epoca, inoltre, se é vero che il Vintage si rivaluta nel tempo, passando di mano in mano NECESSARIAMENTE crescono di prezzo ma questa é la dimostrazione pratica che chi compra Vintage lo fa con la cognizione di causa di fare un investimento per sé e anche per il suo futuro. Vi scrive una persona che, ad es., piuttosto di buttare 1000 Euro per un paio di scarpe nuove, ne spende volentieri 500 per un paio Vintage, magari fatte a mano, splendidamente conservate e realizzate con fattura e materiali talmente preziosi che ora non esistono nemmeno più e che, volendo anche farle riprodurre artigianalmente costerebbero migliaia di Euro e le pelli dovrebbero essere comunque cercate nel Vintage perché le conce moderne non rasentano neanche minimamente la qualità di un tempo. Anche sotto questo aspetto, il Vintage é e sarà sempre economicamente molto più conveniente del nuovo nonché esteticamente più bello e qualitativamente superiore al nuovo. Vi chiedo quindi una maggiore attenzione al fine di non utilizzare il termine VINTAGE in maniera impropria. Con simpatia e apprezzamento per il Vostro Blog... S. Wolf Blogger su Vintagevents
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