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NON SA SCRIVERE, NON SA LEGGERE... ALLORA LO LAUREIAMO IN ARCHITETTURA

Post n°4953 pubblicato il 20 Novembre 2010 da psicologiaforense

Il nipote del boss all'università
La truffa dei 22 esami "regalati"

Fa errori di sintassi e ortografia ma supera nove prove in 45 giorni. «Come si chiama
l'esame che devo dare?»

Ad aprile scorso è stato arrestato insieme allo zio Giuseppe ed altri presunti membri di una delle cosche di 'ndrangheta più famose e importanti, quella dei Pelle «Gambazza» di San Luca, e dalla cella in cui è rinchiuso invia lettere a parenti e amici, ricche di errori di sintassi e ortografia. Niente di male, se non fosse che quegli scritti fanno sorgere un sospetto: come può Antonio Pelle, 24 anni, nipote del boss Giuseppe, che difficilmente prenderebbe la sufficienza in un tema d'italiano, essere arrivato al corso di laurea specialistica in Architettura, nell'università Mediterranea di Reggio Calabria, dopo aver sostenuto con successo ventidue esami?
Un percorso degno di uno studente modello che ha avuto il suo picco nel bimestre giugno-luglio 2009, quando il giovane Pelle ha superato nove esami in meno di un mese e mezzo. E che i carabinieri del comando provinciale hanno ritenuto di spiegare con una serie di intercettazioni tra il rampollo dei «Gambazza» e professori, impiegati e ausiliari dell'università ora indagati dalla Procura antimafia di Reggio (insieme al ragazzo) per i reati di falso e truffa. Sono accusati di aver aiutato Antonio Pelle - un cognome che evoca non solo una famiglia rispettata, ma anche la sanguinosa faida di San Luca - e qualche suo parente a superare test e prove d'esame.

 
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Commenti al Post:
arza1
arza1 il 20/11/10 alle 16:43 via WEB
Reggio Calabria, 'ndrangheta in cattedra per i parenti dei boss esami e test "regalati" Indagini dei Ros, 15 indagati in ateneo. Nel mirino anche professori e ricercatori delle università di Catanzaro e Messina. Così i rampolli delle cosche si laureavano senza aprire un libro.
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arza1
arza1 il 20/11/10 alle 16:44 via WEB
I figli della 'ndrangheta forse non saranno i più secchioni, ma i più bravi sicuramente sì. Uno di loro, Antonio, è riuscito a superare nove difficilissimi esami in soli quarantuno giorni. Così stava diventando architetto senza avere mai preso un libro in mano. La mafia calabrese sale in cattedra e detta legge anche all'Università. "Senti, ma come si chiama la materia?", chiede Antonio Pelle, rampollo di una delle famiglie influenti di San Luca al professore che lo deve raccomandare con il collega di Arboricoltura Generale. Dopo qualche ora lo zio Domenico s'informa con il nipote: "Quanto hai preso?". Il ragazzo gongola: "Trenta! Trenta!". E lo zio: "Alla faccia: e che materia era?". Il quasi laureato Antonio Pelle balbetta, non sa cosa rispondere: "Agro.. agro... agricoltura?".
(Rispondi)
 
ZeroRischi
ZeroRischi il 20/11/10 alle 16:47 via WEB
L'apoteosi della meritocrazia...
(Rispondi)
 
 
psicologiaforense
psicologiaforense il 21/11/10 alle 00:35 via WEB
eheheheheh BUONA DOMENICA!
(Rispondi)
 
ormalibera
ormalibera il 21/11/10 alle 09:10 via WEB
Proviamo solo ad immaginare, su raccomandazione, chi diventa medico, ingegnere, insegnante e che viene assunto da un ente pubblico! Grazie al fatto che è figlio di....amico di.....o raccomandato da.....allora tutti i cittadini sono nella cacca. La classe medica attuale è inetta, è sempre più inetta. Il numero chiuso ha reso possibile ogni sorta di selezione innaturale dovuta alle caste o alle mafie, e non certo alla bravura di tizio e caio. No, non credo proprio sia un caso isolato ma sempre di più una normalità. Questa società si sta uccidendo da sola. Morde la mano che la nutre e sgretola la casa che la protegge. Un sorriso
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psicologiaforense
psicologiaforense il 21/11/10 alle 17:01 via WEB
Carissima ORMALIBERA grazie davvero per aver evidenziato il problema epicritico di questo scandalo. L'università è diventata una fabbrica di disoccupati e di incompetenti. Poi c'è un altro problema: perchè i figli e i nipoti dei capobastone - per non parlare della prole dei mafiosi- vogliono "comperarsi" una laurea? Per cambiar vita? No, per occupare i posti di potere nelle ASL, negli Enti Pubblici, nei consigli di amministrazione, nei ministeri, in politica, ecc.. E questi docenti universitari che "regalano" gli esami saranno allontanati dall'Accademia, licenziati e pagheranno per i loro crimini? Assolutamente no! Al massimo passeranno ad altra università pubblica o privata. O verranno promossi a prestigiosi incarichi. CIAO E FELICE SETTIMANA ENTRANTE.
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