Creato da: psicologiaforense il 14/01/2006
finchè vita non vi separi
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 791
 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

Contatta l'autore

Nickname: psicologiaforense
Se copi, violi le regole della Community Sesso: F
Età: 62
Prov: PD
 

umorismo e satira

 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
I commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 

Archivio messaggi

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 
Citazioni nei Blog Amici: 791
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

 

 
« IL COMMENTO, SEPARAZIONE...TRATTO DA GOOGLE, Isaac Newton, »

DONNE CAMPIONESSE, VIA IL SENO, NUOVE AMAZZONI, SPORT, COSTUME E SOCIETA', CHIRURGIA PLASTICA , FOTO

Post n°3459 pubblicato il 04 Gennaio 2010 da psicologiaforense

"Via il seno nuovo per vincere l'oro"

Jana Pittman-Rawlinson, atleta australiana due volte campionessa del mondo sui 400 ostacoli (vinse a Parigi nel 2003 e ad Osaka nel 2007, mentre a Berlino 2009, così come ai Giochi di Pechino 2008, è stata assente per infortunio) ha rimosso le sue protesi al seno perchè ritiene che così facendo avrà molte più possibilità di vincere l’oro anche nella gara delle Olimpiadi di Londra 2012. A rivelare di aver fatto questo sorprendente passo indietro è stata la stessa atleta, 27 anni, che ha anche ribadito l’intenzione di sposare di nuovo l’ex marito e manager Chris Rawlinson.

Dopo aver speso circa 13mila dollari negli ultimi 14 mesi per interventi di chirurgia plastica, ora la Pittmann fa sapere di essere «tornata piatta come una frittella. Ogni volta che correvo ero presa dal panico - aggiunge nell’intervista pubblicata dalla rivista ’Woman’s Day ’ - per il fatto che potevo indebolire la mia nazionale ed il mio paese, e tutto ciò a causa della mia vanità». L’ostacolista  ha spiegato che si era aumentata il petto per un desiderio di maggior femminilità, «perchè quando mi guardavo nello specchio non vedevo altro che braccia muscolose, spalle larghe e gambe forti e grandi. Queste sono qualità necessarie per correre bene, ma non fanno certo di me una bella donna», si era lamentata la Pittmann, aggiungendo di «non voler essere come quelle campionesse olimpiche che sembrano uomini» (VEDI LA FOTO SOPRA).

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Commenti al Post:
deontologiaetica
deontologiaetica il 04/01/10 alle 20:33 via WEB
IL SENO OSTACOLA, QUALCHE VOLTA...
(Rispondi)
 
 
bibiosa
bibiosa il 04/01/10 alle 20:36 via WEB
non direi visto il ricorso al chirurgo plastico
(Rispondi)
 
 
elvia4
elvia4 il 04/01/10 alle 20:44 via WEB
hai ragione, è solo questione di silicone da aggiungere o togliere
(Rispondi)
 
 
 
giordana2007
giordana2007 il 04/01/10 alle 20:59 via WEB
I paesi dell'Europa dell'est (DDR in primis), hanno recitato il ruolo di precursori in questo campo, applicando il doping in maniera sistematica nel periodo che va dagli anni '50 agli anni '80 soprattutto sugli atleti che partecipavano alle Olimpiadi. Poco si sapeva degli effetti collaterali dati dalle sostanze somministrate agli atleti, mentre evidenti erano i miglioramenti in termini di struttura fisica e risultati agonistici, specialmente per le atlete donne che venivano "trattate" con ormoni maschili. Ciò ha portato a gravi danni fisici e psicologici per molti atleti e c'è anche chi addirittura come la pesista Heidi Krieger è stata costretta visti gli ormai enormi cambiamenti nel fisico a diventare uomo.
(Rispondi)
 
deontologiaetica
deontologiaetica il 04/01/10 alle 20:33 via WEB
Chissà se il suo compagno era veramente d'accordo.
(Rispondi)
 
 
bibiosa
bibiosa il 04/01/10 alle 20:37 via WEB
qui si nascondono embricati problemi psicologici
(Rispondi)
 
deontologiaetica
deontologiaetica il 04/01/10 alle 20:35 via WEB
Tutto per una medaglia olimpica e per la madre patria: Jana Rawlinson si è fatta dapprima ingrandire il seno per apparire più bella. Ora, la campionessa australiana si è fatta togliere le protesi per poter essere più veloce ai prossimi Giochi Olimpici.
(Rispondi)
 
 
bibiosa
bibiosa il 04/01/10 alle 20:38 via WEB
bisognerebbe vedere quanti ormoni ha assunto per essere come si vede nella foto sopra
(Rispondi)
 
estinette
estinette il 04/01/10 alle 20:40 via WEB
la protesi al seno si mette, si toglie.... è solo questione di soldi, io non ne farei un dramma.
(Rispondi)
 
 
elvia4
elvia4 il 04/01/10 alle 20:45 via WEB
è proprio vero
(Rispondi)
 
estinette
estinette il 04/01/10 alle 20:42 via WEB
Come dici tu cara psico:
(Rispondi)
 
 
elvia4
elvia4 il 04/01/10 alle 20:46 via WEB
non creiamo nè santi, nè martiri basandoci sulle tette
(Rispondi)
 
estinette
estinette il 04/01/10 alle 20:42 via WEB
Jana Rawlinson ha sacrificato i suoi seni artificiali per il suo paese: la 27enne australiana, 1,81 metri d'altezza, si è fatta togliere le protesi per poter ambire ad una medaglia alle prossime Olimpiadi del 2012 a Londra. «Ad ogni gara andavo in panico; mi domandavo se mollare il mio Paese solamente per la mia vanità» ha detto la due volte campione del mondo alla rivista Woman's Day. Rawlinson, negli anni 2003 e 2007 campionessa mondiale sui 400 ostacoli col nome di Jana Pittman, si è fatta ingrandire il seno appena 14 mesi fa per 13 mila dollari australiani: «Mi guardavo allo specchio e vedevo una donna con braccia muscolose, spalle larghe e piedi robusti. Tutto importante per correre veloce, ma non avevo la sensazione di essere una donna attraente», aveva spiegato motivando la sua scelta. «Sulla pista di Londra voglio essere il più in forma possibile», ha aggiunto invece ora Rawlinson, madre di Cornelis di tre anni.
(Rispondi)
 
elvia4
elvia4 il 04/01/10 alle 20:48 via WEB
ha solo perso 13.000 dollari ma se vince l'oro solo in pubblicità, comparsate, interviste, ecc..... ne guadagna almeno un milione... se le va male.
(Rispondi)
 
giordana2007
giordana2007 il 04/01/10 alle 20:49 via WEB
NON E' SOLO QUESTIONE DI SOLDI!!
(Rispondi)
 
 
umberta8080
umberta8080 il 04/01/10 alle 21:05 via WEB
è vero: solo da pochi anni ci si chiede il perché delle differenti prestazioni tra uomini e donne. Non esistono differenze nelle fibre muscolari per esempio, ma esistono differenze importanti nella forza. Solo fino a cinquant’anni fa, una rete divideva il Villaggio Olimpico maschile da quello femminile. Solo dagli anni ’90 si studiano le questioni fisiologiche che sono alla base delle prestazioni sportive, come la gravidanza, solo per citarne una, la più conosciuta da tutti
(Rispondi)
 
 
 
dannato.bastardo
dannato.bastardo il 04/01/10 alle 21:33 via WEB
il testosterone è l'artefice delle prestazioni fisiche, non sessuali, nel corpo di una donna, c'è ma in quantità inferiore che nel corpo maschile, speigata la differenza della forza muscolare. ^__^ dan
(Rispondi)
 
giordana2007
giordana2007 il 04/01/10 alle 20:51 via WEB
a me fa una enorme impressione l'uso strumentale del proprio corpo che lo modifichi come credi con ormoni, doping, chirurgia, ecc...
(Rispondi)
 
 
umberta8080
umberta8080 il 04/01/10 alle 21:07 via WEB
Il problema vero è l’interesse che un atleta ha per il proprio corpo. Durante la carriera in genere un atleta cura poco il suo corpo rispetto alla questione tecnica, ed allora diventa solo un mezzo per vincere. Poi lo stesso corpo appartiene ad un'altra persona, a quella che termina la vita agonistica. Ed allora lì nasce il problema: se hai addestrato il tuo corpo a stare bene a prescindere dalla tua carriera, è un bene che ti troverai a cinquant’anni. Gli atleti pensano sempre troppo ai dettagli: le scarpe, il colore della maglia, la fascetta per i capelli, l’arma, la racchetta, il pallone e via dicendo, rispetto al corpo. L’esempio,in questo senso,è Michael Schumacher. E’ sempre stato considerato il più grande perché ha dedicato grande parte del suo tempo lavorativo alla messa a punto della macchina. Il corpo è una macchina che deve essere messa a punto sempre, come una Ferrari
(Rispondi)
 
giordana2007
giordana2007 il 04/01/10 alle 21:02 via WEB
Casi particolarmente clamorosi di "modifica del proprio corpo" sono stati quello di Ben Johnson, squalificato ai Giochi olimpici di Seul nel 1988 dopo aver vinto la corsa dei 100 metri piani e stabilito il nuovo record del mondo (che venne annullato), e quello di Marco Pantani, escluso dal Giro d'Italia del 1999 alla vigilia della penultima tappa mentre era largamente in testa alla classifica (Pantani non risultò positivo a sostanze dopanti, ma il suo ematocrito era superiore al valore massimo consentito). Nonostante i controlli, l'uso di sostanze e terapie dopanti è diffuso non solo nello sport professionistico ma anche, PURTROPPO, in quello dilettantistico e perfino amatoriale. Attorno al fenomeno del doping c'è un giro d'affari che in Italia è stimato in circa 600 milioni di Euro.
(Rispondi)
 
casadei.lisetta
casadei.lisetta il 04/01/10 alle 21:14 via WEB
Sesso e sport: lo strano caso di Caster Semenya
(Rispondi)
 
casadei.lisetta
casadei.lisetta il 04/01/10 alle 21:15 via WEB
Caster Mokgadi Semenya è un’atleta diciottenne della nazionale sudafricana di atletica leggera. Il 18 agosto scorso, ai mondiali di Berlino, ha vinto la finale femminile degli 800 metri. Ma qualcuno ha storto il naso: Caster è una ragazzona forte, muscolosa, ha una voce baritonale e, diciamocelo, a differenza di molte sue colleghe, non è proprio bellissima: che dietro questi tratti somatici così poco femminili si nasconda in realtà un uomo? La IAAF, la federazione internazionale di atletica, ha aperto un inchiesta: la Semenya sarà sottoposta a numerosi esami fisici, ginecologici e psicologici e solo tra qualche settimana renderà noti i risultati. Non c’è trucco, non c’è inganno. Il fatto che la Semenya sia una donna sembra in realtà fuor di dubbio: i prelievi di urina per i test antidoping ai quali gli atleti sono regolarmente sottoposti prevedono la presenza attenta di un commissario federale proprio... nel momento del bisogno. Se Caster fosse un uomo qualcuno se ne sarebbe accorto! E lo stesso abbigliamento tecnico utilizzato dagli atleti rende difficile confondere gli uomini con le donne. Problema di geni. Ma c’è un altra possibile spiegazione alla presunta mascolinità della Semenya: l’atleta sudafricana potrebbe soffrire di un raro difetto congenito noto come sindrome di Morris, o sindrome da insensibilità agli androgeni. Niente a che vedere con doping e anabolizzanti: gli individui affetti da questo problema possiedono un cromosoma Y, come gli uomini, ma l’insensibilità dei tessuti agli ormoni maschili fa sì che sviluppino organi genitali femminili. L’aspetto di chi è colpito da questa disfunzione può variare da completamente maschile a completamente femminile con tutte le possibili sfumature. Il Comitato Olimpico internazionale ha sottoposto gli atleti al test sul sesso fino al 1996, in occasione delle Olimpiadi di Atlanta. Allora su 3.387 atlete, 8 risultarono positive alle sindrome di Morris e furono autorizzate comunque a competere come donne. Ma allora, perchè un "caso Semenya"? Solo svantaggi. "L’insensibilità agli androgeni è in realtà svantaggiosa per una donna atleta" ha dichiarato alla rivista New Scientits Myron Genel, endocrinologo all’Università di Yale. Una donna sana risponde infatti al testosterone, l’ormone maschile che, anche nelle donne, svolge funzioni trofiche (cioè nutritive e stimolanti) su muscoli, apparato cardiocircolatorio e sistema metabolico. Se così fosse, la medaglia vinta dall'africana sarebbe ancora più meritata. La querelle sul sesso della Semenya sembra ancora meno sensata alla luce delle nuove regole adottate dal CIO, che dal 2004 consentono anche ai transessuali di partecipare ai Giochi Olimpici. É sufficiente che ci sia stato un riconoscimento ufficiale del loro nuovo sesso da parte delle autorità civili e che abbiano seguito per almeno 2 anni un trattamento ormonale che riduca al minimo i vantaggi fisici del sesso precedente. Se fosse uomo... Per la cronaca: i tempi della Semenya non sono assolutamente paragonabili a quelli dei suoi colleghi uomini. Caster ha concluso la sua gara in 1'55"45, mentre la finale maschile degli 800 è stata vinta dal suo connazionale Mbulaeni Mulaudzi in 1’45”29. L’ultimo classificato tra gli uomini, il cubano Yeimer López ha concluso la gara in 1’47”80: ben 7" in meno di Caster
(Rispondi)
 
 
dannato.bastardo
dannato.bastardo il 04/01/10 alle 21:35 via WEB
c'è un ormone della crescita che molto spesso viene utilizato in tempi anticedenti se utilizzato sotto stretti controlli, non èa ssolutamente tracciabile nememnod ai più sofisticati esami.^__^ dan
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963