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umorismo e satira

 

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Messaggi del 08/11/2009

 

NIENTE UOMINI DURANTE IL PARTO

Post n°3177 pubblicato il 08 Novembre 2009 da psicologiaforense

 

GLI UOMINI (PADRI, GINECOLOGI, INFERMIERI...) INTERFERISCONO NEGATIVAMENTE CON IL  PARTO

Uno studio francese: "La loro presenza blocca l'ormone che stimola le contrazioni".
La nascita è una faccenda per donne

Una stanza quasi vuota, gli strumenti indispensabili, pochi rumori e solo un’ostetrica d’esperienza. È quanto basta a una donna che sta mettendo alla luce un figlio. Anzi, di più: è quanto serve. Il resto non è solo superfluo, ma pure dannoso: invasive le luci forti e i macchinari di monitoraggio costante, ansiogeno il via vai di infermiere, ma soprattutto pericolosa la presenza di uomini. Che siano essi medici, lì per assistere, o futuri padri di chi sta per venire al mondo. Nessuno escluso, la teoria vale specialmente per i papà che, mascherina sulla bocca, circumnavigano la donna in preda alle doglie, muniti di telecamera per registrare l’evento.

NOTA PERSONALE: Appena laureata ho svolto il tirocinio in quasi tutte le cliniche universitarie, compresa quella di ostetricia e ginecologia. A quei tempi il padre non assisteva, di norma, al parto. Per mia diretta esperienza personale ho potuto constatare che quando in sala parto c'era solo la ginecologa di turno e l'ostetrica abitualmente la partoriente era più collaborativa e serena. Questo, ovviamente, non ha alcun significato sul piano scientifico, è solo un ricordo di gioventù. 

 
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LA FOTO CURIOSA, GONNA/TAVOLO

Post n°3176 pubblicato il 08 Novembre 2009 da psicologiaforense

 

Chi ha detto che le sfilate di moda sono tutte uguali? Alcune modelle sono "costrette" a infilarsi scarpe in bocca oppure a mettersi cavi elettrici intorno alla testa, ma anche a indossare sfiziosi vestitini di cioccolato...o indossare gonne che diventano un tavolo...

 
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GENITORI E FIGLI, DECADENZA DELLA POTESTA' GENITORIALE, CONDOTTE PREGIUZIZIEVOLI PER IL FIGLIO,

Post n°3175 pubblicato il 08 Novembre 2009 da psicologiaforense

Ha 9 anni e pesa 81 chili:
il giudice lo toglie ai genitori

Il figlio pesa 81 chili e il giudice decide di togliere la custodia ai genitori. Il fatto è accaduto in Galizia, Spagna, dove il tribunale, dopo attente valutazioni di psicologi e medici, ha deciso di tutelare il piccolo, di 9 anni, sottraendolo ai genitori. I genitori, però, si sono rifiutati di consegnare il figlio, che hanno nascosto in un luogo sicuro. Dal 2005 il governo della Galizia e il pediatra dell'ospedale di Ourense tenevano sotto controllo la famiglia e il bambino, fino alla decisione di toglierlo ai genitori.

Luis Montoya e Margarita Gabarres, genitori del bimbo, non si danno pace e non accettano di vedersi portar via il loro bambino. «Lo abbiamo messo a dieta, è già dimagrito», hanno annunciato. Mentre i legali dei due cercano una mediazione con le autorità galiziane per non dover giungere all'allontanamento del piccolo dalla sua  famiglia.

 
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FOTO DEL GIORNO

Post n°3174 pubblicato il 08 Novembre 2009 da psicologiaforense

LA NUOVA PESTE

Corteo con mascherina.
Oltre 50 mila lavoratori in piazza a Seul contro la decisione del governo sudcoreano di accettare la creazione di diversi sindacati, ma con la mascherina contro il contagio dell'influenza A (Ahn Young-joon/Ap)

 
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RIFLESSIONI, PENSIERI, OPINIONI, SUGGESTIONI... PER UN ALTRO GIORNO, FAMIGLIA, GENITORI, FIGLI, PSICOLOGIA

Post n°3173 pubblicato il 08 Novembre 2009 da psicologiaforense

RIFLESSIONE DELLA NOTTE

CONDIZIONE CONIUGALE E GENITORIALE.
INTRECCI FAMILIARI.

Tutti i legami familiari trovano la loro specificità nella diversa modalità di gestire il sentimento dell'amore comunque presente, e troppo spesso offuscato da conflitti, risentimenti, lotte di potere. Gli affetti formano i nessi generazionali come emozioni che si tramandano, spesso con identiche modalità, per circoscrivere un'appartenenza o tener fede a un "mandato" che non può essere eluso, se non con profondi sensi di colpa e di smarrimento.
Quando si parla di legami nella famiglia, automaticamente ci si riferisce ai numerosi "triangoli" attraverso i quali si snoda la vita di ogni nucleo e che, oltre alle relazioni della stessa coppia genitoriale, di volta in volta includono ulteriori elementi del contesto prossimo o allargato. Tuttavia ogni agenzia familiare, come istituzione fondata su rapporti d'affetto, ha come obiettivo fondamentale la crescita e l'educazione della prole: compito sicuramente non facile e severo banco di prova delle autentiche capacità dei partner di essere "genitori", ossia individui in grado di offrire sicurezza ai figli attraverso la giusta modulazione degli specifici interventi educativi e affettivi.
L'amore genitoriale è un sentimento specifico e unico, che giammai dovrebbe essere centellinato, alla stessa maniera in cui non dovrebbe essere profuso senza alcun limite. Il "troppo amore" può infatti divenire causa di disfunzionalità, se non va di pari passo con il rispetto della "regola", con l'osservanza delle gerarchie che definiscono i ruoli e le possibilità d'espressione dei diversi membri impegnati nella dinamica relazionale.
Il più delle volte l'amore non basta per aiutare un figlio in difficoltà e reperire le giuste strategie per far elaborare alla sua giovane mente il messaggio specifico che lo rende cosciente di essere parte di "quel determinato" nucleo familiare, e quindi sicuro di sé e delle sue radici. Ma l'arte di educare, così come quella di amare nella maniera più giusta, si può apprendere solo se si ha l'umiltà di voler imparare, nonostante la raggiunta condizione coniugale o genitoriale.
 
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GIU' LA MASCHERA

Post n°3172 pubblicato il 08 Novembre 2009 da psicologiaforense

C’è chi a Carnevale diventa matto per cercare un costume e chi, come la pitecia dalla faccia bianca (Pithecia pithecia), con la maschera ci è nato.
Difficile che i maschi della scimmia saki passino inosservati. Il loro faccione candido, infatti, risalta tra gli alberi della foresta amazzonica, dove vivono, attirando gli sguardi attenti delle femmine, che sono prive di questa "maschera".
Strategia da farfalloni rubacuori? Niente affatto. Questi primati sono monogami e anche piuttosto riservati. Il loro motto è "vivi e lascia vivere" e pur di non bisticciare con i vicini, optano per un menù tutto particolare: si nutrono di frutti acerbi, che gli altri animali - ghiotti invece di frutta matura - scartano.

FONTE: FOCUS

 
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travestimenti in blog, chat, facebook, web, maschere e cyberspazio,

Post n°3171 pubblicato il 08 Novembre 2009 da psicologiaforense

Una riflessione sui meccanismi che attivano il sempre più massiccio ricorso ai "travestimenti" nelle chat, nei blog,  nei luoghi del Web, ecc...  

 

L'identità e le sue maschere nel cyberspazio

 

Un "paese delle meraviglie" con motivazioni, stimoli e insidie molto simili a quelle del mondo reale
Spesso ci si abbandona al sogno di assumere un'identità diversa, e di trovarsi d'un colpo inserito in un contesto di relazioni paradisiaco dove – banditi il male, la frustrazione, il dolore – si possa agire in totale libertà da vincoli e regole precostituite. Ciò avviene perché ogni individuo custodisce in sé una parte "bambina" che lo induce ad eludere la "regola", per vivere secondo un "principio del piacere" tutto personale.

 
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