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Messaggi del 06/04/2010
Post n°3982 pubblicato il 06 Aprile 2010 da psicologiaforense
Quando la realtà supera la fiction Tentano di portare parente morto Un cadavere usato come una marionetta per celare un omicidio, una serie di vicende grottesche condite da risate: era il 1989 quando venne proiettato per la prima volta “Week end con il morto” pellicola di successo bissata nel ’93. Ora, a distanza di quasi vent’anni la “commedia” è andata di nuovo in scena ma questa volta c’è un cadavere vero e due donne tedesche, un po’ tirchie, che per non pagare le tasse aeroportuali sulla salma hanno cercato di imbarcare un parente defunto fingendo che si fosse addormentato.
Post n°3981 pubblicato il 06 Aprile 2010 da psicologiaforense
DETTI E INTERDETTI Belen (forse) nuova musa di Tinto Brass: regina dell'eros per 700mila euro ![]() Dopo aver recitato accanto a De Sica in una serie di spot televisivi, pare che la showgirl sia pronta per mostrare le sue spiccate doti di attrice sul grande schermo. Ma non nel prossimo cine-panettone con De Sica, come si vociferava da tempo, ma in una pellicola di un grande maestro del cinema erotico come Tinto Brass. Il regista ha più volte tentato di convincere l’argentina a recitare in uno dei suoi film e probabilmente ora ce l’ha fatta. Claudia Koll è finita suora laica... che sia lo stesso percorso che il destino ha previsto anche per Belen?
Post n°3980 pubblicato il 06 Aprile 2010 da psicologiaforense
EDITORIALE DELLA SERA © PSICOLOGIAFORENSE, RIPRODUZIONE RISERVATA LA SINDROME DEL FIGLIO NATURALE NON RICONOSCIUTO Come era quel detto latino? «Ubi maior, minor cessat!» ovvero: dove c'è una persona, una situazione, una cosa più importante (maior), la meno importante (minor) viene automaticamente a perdere di valore. Nel caso dei figli naturali non riconosciuti (se non in tribunale) di Claudio (Villa), Domenico (Modugno), Diego Armando (Maradona) ecc., essi sono soltanto i penultimi di una lista, lunga quanto il tempo, di “minor” ovvero di “figli naturali non riconosciuti” nonostante le prove certificassero il contrario e dicessero che quel “pater certus est”. Insomma un “cahiers de doléance” del quale i “maior”, almeno quelli ancora vivi, dovrebbero, perlomeno, prendere atto. Non fosse altro che per chiedere scusa a figli e figlie! Invece, spesso, avviene esattamente il contrario. I figli e le figlie naturali non riconosciuti che, dopo lunghe lotte in tribunale, sono riusciti a “strappare” il cognome del padre, vengono colti da una specialissima sindrome. Quella del figlio non riconosciuto che, a tutti i costi, vuole diventare come il genitore. Fare quello che ha fatto lui; somigliargli in tutto, per tutto e fra tutti; fare lo stesso mestiere, avere la stessa riuscita nella vita. Come dire: «Se sono la tua esatta copia, non potrai certo dire che non è vero che sono tuo figlio!». Mi viene in mente Manuela Villa che, qualche tempo fa duettava, in televisione, con il padre ormai morto, prendendosi “virtualmente e finalmente” la libertà di misurarsi con lui, con quella voce che aveva “dato origine” anche alla sua voce. E mi viene in mente il ragazzino Armando Diego Maradona junior: i suoi occhi bellissimi e stupiti davanti a tanta attenzione, clamore, partecipazione degli altri. Che lui, ingenuamente scambia per affetto! Mi viene in mente che giocherà a calcio per dire, a distanza, al “pibe de oro”: «Io ho seguito le tue orme!». E mi viene in mente che, quando gli hanno chiesto se il suo cognome costituisse un peso per lui, quel ragazzino ha risposto: «No, no, è un aiuto!». Nel nome di un padre che al figliolo ha dato soltanto il sostegno di un cognome! Un cognome che quel ragazzino ha trasformato, lui, da solo, con la magia della sua immaginazione e del suo cuore, in un autentico vantaggio.
Post n°3979 pubblicato il 06 Aprile 2010 da psicologiaforense
Cina, forse scoperto nuovo animale. MA CHE BESTIA BIZZARRA E' MAI QUESTA?
![]() ******************************** VEDI QUI DIRETTAMENTE, FONTI, INTEGRAZIONI E NOTIZIE:
Post n°3978 pubblicato il 06 Aprile 2010 da psicologiaforense
IL CORSIVO DEL MATTINO © PSICOLOGIAFORENSE, RIPRODUZIONE RISERVATA ELOGIO DEL DORMIGLIONE Chi ancora riesce a dormire bene e a lungo è un privilegiato, un animale scelto, un campione della nuova evoluzione darwiniana. Questo è il tempo delle notti bianche. La nostra è la cultura dell'insonnia sistemica, della mancanza cronica di sonno, degli arretrati incolmabili di riposo. Non dormono abbastanza le donne in carriera e le casalinghe, gli studenti e gli amministratori delegati, gli attori e i politici. Nessuno. Mai nella storia dell'umanità, si è dormito tanto poco come in questi ultimi anni, il 25% in meno di quanto si dormiva in passato e soprattutto di quanto si dovrebbe dormire. Dopo 800 mila anni di evoluzione naturale, dopo l'homo erectus e l'homo sapiens, è apparso sulla crosta terrestre un altro ominide, una strana creatura con le palpebre pesanti e l'occhio vacuo: l'homo insomnis. Le molte ricerche sul sonno, che finalmente cominciano a uscire, suggeriscono che sia più di una semplice casualità il rapporto fra sonno e successo. In una società di zombies delle notti bianche, di uomini e donne che si trascinano da una brutta notte all'altra sognando l'oasi del riposo che non raggiungeranno mai, chi ancora riesce a dormire bene e a lungo è un privilegiato, un animale scelto, un campione della nuova evoluzione darwiniana. Nell'età dei consumi, forse la ricchezza andrebbe misurata non più in chilogrammi di peso, come nei secoli della fame, ma in ore di sonno. Il dormiglione potrebbe essere il prototipo di una nuova super razza di uomini e donne capaci di sopravvivere alla giungla della luce artificiale, degli stress, del rumore, della crisi economica, di Berlusconi, di Bersani che impedisce agli altri esseri inferiori di dormire e di sognare. Il dormiglione dileggiato dalla letteratura moralistica della società post moderna è il lupo dominante delle foreste di neon. Agli altri, alla maggioranza, a noi dinosauri della "astinenza da sonno", toccherà la condanna all'estinzione, aggrappati alle nostre inutili pillole per dormire.
Post n°3977 pubblicato il 06 Aprile 2010 da psicologiaforense
Bangkok, primo ristorante con camerieri robot I clienti possono ordinare il pasto attraverso il display touch-screen presente su ciascun tavolo Ha aperto a Bangkok, in Thailandia, il ristorante giapponese “Hajime”, dove tutti i camerieri sono robot. Primo ristorante di questo tipo, i clienti possono ordinare il pasto attraverso il display touch-screen presente su ciascun tavolo. Il locale, di proprietà dell’imprenditore Lapassarad Thanaphant, è stato progettato e realizzato con un investimento di 30 millioni di Baht, corrispondenti a 700mila euro.
Post n°3976 pubblicato il 06 Aprile 2010 da psicologiaforense
NOTA A MARGINE Il governatore del Piemonte Cota ha fatto una piccola e cauta retromarcia sulla RU486.
Post n°3975 pubblicato il 06 Aprile 2010 da psicologiaforense
Un terzo delle coppie tradisce La monogamia non fa per tutti: almeno in un terzo delle coppie un partner tradisce l'altro o addirittura sono entrambi infedeli, spesso con gli amici. Lo afferma uno studio dell'università dell'Iowa su un campione della città di Chicago, pubblicato dalla rivista Perspectives on Sexual and Reproductive Health. MONOGAMI? NO GRAZIE - I ricercatori hanno intervistato 783 adulti eterosessuali tra i 18 e i 60 anni, sia uomini che donne, chiedendo loro quanti partner avevano avuto durante la loro ultima relazione sessuale. In totale un terzo degli intervistati ha dichiarato che la propria relazione non era monogama. In dettaglio il 12% degli uomini e il 10% delle donne ha affermato che non lo era nessuno dei due partner, mentre il 17% degli uomini e il 5% delle donne ha confessato di aver avuto altre relazione mentre il partner è rimasto fedele. ATTENTI AGLI «AMICI» - Lo studio ha investigato anche il tipo di tradimenti, da cui è emerso che i più «pericolosi» per il rapporto sono gli amici, soprattutto per le donne: il 44% delle fedifraghe (e il 25% degli uomini) ha ammesso che il tradimento avviene appunto con qualche amico, mentre ha relazioni occasionali con sconosciuti il 30% delle donne e il 43% degli uomini. Dalle interviste è emersa però anche una contromisura: «a quanto sembra l'aver conosciuto i genitori del partner diminuisce di molto le probabilità di tradimento - spiega Anthony Paik, che ha coordinato lo studio - perchè le persone sono meno inclini a mettere a rischio il rapporto con "avventure". Ogni persona può fare le sue scelte in libertà - aggiunge il ricercatore - ma speriamo che queste informazioni siano utili a far percepire i pericoli legati alle malattie conseguenti questi comportamenti». (Fonte: Ansa)
Post n°3974 pubblicato il 06 Aprile 2010 da psicologiaforense
Prostituzione, sul web "buoni lucciola" per prestazioni gratuite Nuova provocatoria iniziativa del comitato per i diritti civili: «No alle limitazioni per la pubblicità delle sex workers»
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Inviato da: Nuvola_vola
il 09/01/2019 alle 19:15
Inviato da: moltiplicazeri
il 16/12/2018 alle 17:51
Inviato da: monellaccio19
il 01/11/2018 alle 07:57
Inviato da: Brillante.Nero
il 06/09/2018 alle 23:51
Inviato da: casadei.lisetta
il 24/04/2018 alle 10:49