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« Socialismo: abuso di un termine | SPLEEN » |
E' rimasto un odore tra i canneti:
un misto di sangue e carne, un penetrante
petalo nauseabondo.
Tra le palme da cocco le tombe sono piene
di ossa demolite, di ammutoliti rantoli.
Il delicato satrapo conversa
tra coppe, colletti e cordoni d'oro.
Il piccolo palazzo luccica come un orologio
e le felpate e rapide risate
attraversano a volte i corridoi
e si riuniscono alle voci di morte
e alle bocche azzurre sotterrate di fresco.
Il dolore è celato, simile ad una pianta
il cui seme cade senza tregua al suolo
e fa crescere al buio le grandi foglie cieche.
L'odio si è formato squama su squama,
colpo su colpo, nell'acqua terribile della palude,
con un muso pieno di melma e di silenzio.
Pablo Neruda.
Mi permetto un commento:
I Dittatori sotterrano, insabbiano e godenti dell'impunità sorridono tra i corridoi dei loro palazzi luccicanti.
Gli oppressi parlanti tacciono ormai sotterrati, esalando dalle loro tombe un lezzo nauseabondo per ricordare ai viventi il loro sacrificio. I viventi taciturni ignorano quel lezzo intorpiditi dalla loro vigliaccheria, schiacciano in fondo al petto la loro rabbia che, squama su squama, cresce.
Oggi i dittatori non deportano, non giustiziano pubblicamente, non rastrellano gli oppositori ma ugualmente modificano le leggi, restano impuniti, si arricchiscono facendo impoverire e gettando nella disperazione il popolo, ridono nelle loro ville e nei loro palazzi "tra coppe, colletti e cordoni d'oro".
Gonzalo.
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