Creato da raccontiitaliani il 08/02/2011
Racconti Italiani Online - Edizione Virtuale

Area personale

 
 

Archivio messaggi

 
 
 << Luglio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30 31        
 
 

Cerca in questo Blog

 
  Trova
 

FACEBOOK

 
 
 

Ultime visite al Blog

 
sadurnyLaSuperAletoby50altre_veritamaurizio.saricaLa_Gabrielasuperego82davekunLadyBikerGnusarascrittricecriveronachiaracarboni90brici_asemprepazzales_mots_de_sable
 

Ultimi commenti

 
Bella la poesia su Antiparos!
Inviato da: chiaracarboni90
il 31/05/2011 alle 11:36
 
 

Chi puņ scrivere sul blog

 
Solo l'autore puņ pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

 

 
« RACCONTI ITALIANI ONLINE...RACCONTI ITALIANI ONLINE... »

RACCONTI ITALIANI ONLINE - RIO - POEMI ITALIANI MODERNI - MARCELLO MOSCHEN - SCRITTORE, POETA ED ARTISTA MODERNO E CONTEMPORANEO

Post n°131 pubblicato il 09 Febbraio 2011 da raccontiitaliani

da  Elegia Sanremese   (Bompiani 1998):

versi-chincaglierie riscavano la mentein cunicoli lunghi da non dire
rovista un poco, e tira le tue liregettonali rigirami più inverso
*
sai per sai per sai perché mi piaciè per i 24e quattro mila baciche t'ho datiflautati acuminatida plastica e da stoffasoffocati,cioè dico in carne ed ossa, nella fossache più non ti darò
giaci giaci giaci sull'asfaltoil sangue ancora caldom'estingue sul tuo corpoquando cado(vertigo!!)e a picco dal tuo corpo traggo il colpopiù sordoche in te mi affonderò
giù per giù per giù perquesta stradasterrata inerpicatascialbata mai palpata, dolorosadel mio orroretremore &bugie meravigliose,vedrò quel gatto nero che volevoe non tenevoe che da te non ho
così che poi aspettando,e tanto così tanto,e manco con sgomento,crudele quel dondon delle sirene deltormento,che adesso viene qua,adesso viene qua, adesso vienemo proprio che son stanco, che mi svengo,                                                                                          ioti sento-o,
ti sento
*
frusciano qui creature dal midollopese suonando sotto della testaanime in lotta in mezzo al capo e al collobattono il campanello della festachiedono a me dov'è che sta il controllo
ragionano profonde nella nottetutti soppesano i diritti e i torticantan canzoni con ignoti accordie sulle ossa il tempo a suon di botte
*
matto, matto, mattomi tira, il cuore, a strappo
rotto, guarda, sottola pelle, il cuore, un botto
forte, proprio, fortes'eietta, il cuore, e parte
sbatte, e gira, battel'idea, che il derma stacca
che quindi sbandase il cuore spacca
che lenta spacca(il contatto)
si stacca:
*
c'è un motivo che mi sbatte nella testa,e non se ne va
è qualcosa che attaccatipo la lacca, e rimane là
tutto un senso di noiadentro la gola - è la felicità,
questa qua? oppure è il malessereche mi succhia dal plesso,
cioè andando giusto dalla testa, quandofinita è la festa, la festa
che tutti se ne vanno tutto fuma nella mente, con la rabbiache stagna sulle cose: e restaa recidere l'aria
lo strazio funerarioche trivella il mio cranio
in tempesta, scompareogni tracciadel senso, la musicasfuma, se pesta, da ossessa, il pensiero,il pensiero,
è in bonaccia
*
cioè: pensa al tuo stato mineralea queste pietre come fanno malealla tua zolla molla così mollapensa che preme quello che risale
pensa al tuo seme come sa di salealle pietre che si piantano sul fianco,nel tuo fango, qualunque cosa fai,dovunque, se ti stai,sarà così, vedrai,alla ruspa che affonda per lo sbanco:così che tu sarai così molle; così stanco
*
forse un bel giorno basta, andare viatrovarsi in faccia il tutto come un nien-te: e poi tuffarsi e non riemergere -                                                                        o sci-volare, via, la mente, dalla riaresistenza del Corpo, che ci tiene               (del Tempo, che ci perde)forse un bel giorno uscirsene dal giorno,                                                                                    viadall'arpa canora che sul vento ci sfiora(sulle ali del vento, spezzate dal vento,in questo momento) adesso che sentol'inanità del tempo, che implorad'abbarbicarsi limaccioso all'ente                                                                        -  e non saper tenersi neanche un pocoquando la muffa scappa dalle unghieche lievita le unghie dalla rumbami lievita, dunque, dall'unghie spuntandosim'allevia - io sciolgo l'arsura sonora,                                                                                 per direciao mentre scivolociao mentre scivolo,
ciao
 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963