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RACCONTI ITALIANI ONLINE - RIO - POEMI ITALIANI MODERNI - MARCELLO MOSCHEN - SCRITTORE, POETA ED ARTISTA MODERNO E CONTEMPORANEO
Post n°134 pubblicato il 09 Febbraio 2011 da raccontiitaliani
UNA SIMULAZIONE
Scherzo istrionico e lirico sogno mimico e infranto e oltre un muro basso la notte oltre la notte il gioco speculare delle stelle, la pace è un attimo quando cadono tutti i venti è come stare in piedi su un tetto. Poco pochissimo di questo impero d’amore di questo affetto spontaneo per il clan dei battisti fuga o pensiero che sia lo sguardo cerca impressioni profili in filigrana nel settembre del cielo è per scrivere a vuoto biglietti e riscattare questa servitù. I comici del cinema muto sui tetti uno spettacolino di Artaud di manichini che nessuno ha mai visto di corpi vegetali più puri d’un dolore vegetale mani di gelatina e unghie di fronde e tutto molto più reale di noi i sarti degli scampoli, gli economisti dei pezzi di sapone. Il repertorio dei mimi umani abbastanza esaurito l’amore di ritorno per le cose la loro pantomima stupefatta può darsi una specie di paradosso d’amore la nostalgia dell’attore per la prosa della marionetta qualcosa come essere cose, in questa storia. La retorica materialistica del melodramma le stelle sul campo di pattinaggio e non si sa di chi sono i cascatoni dei clowns e la memoria storica del Liechtenstein un nastro per capelli da donna teso davanti agli occhi data per insostenibile l’idea di sublimazione il salto con l’asta del gentiluomo monogamo lo sport la classifica dei cannonieri l’olimpiade bionegativa di Benn nella casa dei suoi genitori non pendevano Gainsboroughs e nemmeno si suonava Chopin l’io funzione degli alienisti e l’io nel paradiso di Dante. Bisogna diventare una persona – pensavi – e per far questo bisogna perfezionare l’attore, durante la stagione c’erano solo happenings di poesia futurista o teatro sintetico da letture serali di Carlo Collodi i balli plastici i cori i personaggi coi vestiti di carta felicità maniache e dolori irreali di Narciso Parigi. Guardando il cielo dopo lo spettacolo la testa sembrava svitata e il collo un apribottiglie era come guardare le stelle stando fermi in una pineta era come se il tour continuasse sempre
IL CANTANTE DI JAZZ
A volte pensi l’anima sia un’anima e invece sono anime sono prati all’inglese desolati e sono asfalti, cieli capovolti e sono specchi non creduti dei mimi non creduti le immagini sorprese di una verità. Acque del tempo glaciali e analogiche. Acque. Esiste un tempo già previsto nel tempo esistono tempi nel tempo le immagini nel tempo meraviglia luci cieche d’un uomo, misteri d’organismo nei luoghi soli del continente, comuni. E’ il senso di piccoli standard gocce di luce dentro gocce di brina e di rugiada nell’alba nei dintorni simbolici d’un restaurant periferico vegetariano compresa l’orchestrina. Inventare da lirici due standard minimo l’economia di due pezzi chiusi in poesia due ruote piccole di bicicletta you ain’t heard nothing yet voi non avete ancora sentito niente debole debolissimo odio debole debolissima o debolissimo oboe d’amore
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Inviato da: chiaracarboni90
il 31/05/2011 alle 11:36