![](/blog/pics/area/logo_1001.jpg)
Area personale
Cerca in questo Blog
Menu
Ultimi commenti
Chi può scrivere sul blog
Post n°127 pubblicato il 09 Febbraio 2011 da raccontiitaliani
Roma '97.
L'allegria della fine Se la vita sta finendo è una strana allegria che mi cattura, le cose da fare saranno ancora per oggi infinite, già domani si conteranno, poi, dopo domani verrà dato l'orario delle partenze. L'ansia di fare la valigia la conosco dalgli inizi del viaggio, quando si partiva per il mare, combacia la valva che s'aprì col coperchio solo un poco consumato, e forse troverò due parole in rima per chiudere la mia vita. Ah, preziosa calma di questi giorni, ci si può riposare guardando la via percorsa e far somme e sottrazioni di anni, e godere delle date misteriose stelle di un cielo che ruotava senza che sentissimo il vento degli astri. Girando con la terra, senza sosta, occupati a riempire la durata del viaggio, non porgevamo orecchio alla musica e al silenzio, del cosmo non avevamo sentimento. |
Post n°126 pubblicato il 09 Febbraio 2011 da raccontiitaliani
Il campanello suona Chi mi cerc, chi? Corro su e giù verso la porta Ma non c'è nessuno. Eppure suona ancora, lascio che si tradisca in una voce, non mi muovo. Chi sei? Avevo paura di saperti Di là dalla parete sveglio, a spiarmi, da bambino. Oggi sono io quel che eri tu, mi sono messo una barba bianca al collo, un bambino truccato da vecchio ti aspetta, ma non resta molto tempo, spegni il mio orgoglio. Ho passato la vita a sognare L'incontro che la spezza in due, ecco che suoni ancora alla porta, cosa faccio? Se ti corro incontro non ci sei, se attendo qui fermo non ti accorgi di me, Dio, apri la porta, non tardare (tanto so che sei tu) Roma, giugno 1997.
|
Post n°125 pubblicato il 09 Febbraio 2011 da raccontiitaliani
La stretta Impara da me, così veloce A catturare la preda; vivi due volte, il sogno della cosa e il gesto della presa - all'atto di stringere però, avrai già un principio di affanno, lasciala... -
Al risveglio Mi sveglio e dall'altra parte del mondo se ne vanno a dormire. C'è sempre qualcuno in viaggio per entrare dove sto uscendo, come la compagnia di musicanti che ho sognato, dal Nord in cammino verso il Sud. Appena li ho salutati la dolcezza della lingua mi ha tradito: ero il paese dov'erano felici di svegliarsi insieme a tutti i paesi addormentati di questa metà del mondo. Sono una cava di sogni ancora da sfruttare per i lavoratori della notte, un campo di grano per chi questa notte ha fatto il pane.
Alla morte Se la morte fosse la mano gentile che chiude gli occhi, la coperta che avvolge un corpo e lo protegge dal freddo, un gesto rubato di assenso, un sì lasciato cadere a una muta domanda, un patto privato, un passaggio segreto, una tregua rinnovata di anno in anno fino a dimenticare l'esattore distratto che non s'accorge se convenga risvegliare la creatura che gli si era affidata, se la morte fosse un visita, un viaggio, una vacanza, traditi da un'amnesia delle parole per tornare a casa, un passaporto scaduto, un'autorità che non firma permessi, né rinnova visti per una rivoluzione che ha sospeso la legge, se la morte non fosse cattiva, se fosse buona, la morte? |
Post n°124 pubblicato il 09 Febbraio 2011 da raccontiitaliani
Silenzio Santo santo santo è il silenzio amore tre volte purificato dal fuoco dal vento, frutto del deserto maturato dalle tenebre per mani chiuse in cerca dell'alba.
Gli orologi di Ferrara Due orologi battono dalle torri le stesse ore a prudente distanza. L'inutile ripetizione cerca l'orecchio più duro per convincerlo che il tempo passa davvero o è l'orecchio che distorce il tempo e ripete l'ora nella camera vuota della mente?
La mattina La mattina non è ingrata, difficile è la sera addormentarsi senza qualcuno che racconti e negli occhi risusciti il risveglio della mattina.
La voglia E questa voglia antica che mai si spegne col passare degli anni, come farò come farò domani? Chi di un vecchio ancora ragazzo perdonerà l'antica brama?
Il fiume E nasce un tempo nuovo Di quest'amore nascosto come un pesce sotto i ciottoll nelle pozze d'acqua fino a sparire. Là sotto la voglia di tradirti è solo la forza di saltare da una pozza d'acqua a un'altra, verso la perduta corrente, nel fiume grande dove c'eravamo trovati.
Paura del mare Potessi risalire la corrente riuscire a una sorgente... Sono un pesce di fiume che teme di perdersi nel mare e ne ode lontanissimo il destino.
In volo verso la Sicilia O vita mia che ti vuoi restituita Solo a forze consumate, vita che mi conduci veloce al finale, alla rovina del mio corpo, vita che mi hai chiuso in questa carne, ti guardo da questi occhi, nel mio odore di uomo che occupa un'aria leggera e lasxcia nel vuoto la forma di un desiderio. Passo dove passarono i corpi Che formano quel vuoto, aspiro l'aria che fu loro, sono io, ora, il loro deposito da consegnare a chi non conoscerò. Così intimo è il contatto, così impudica la successione negli atti, testamento mai scritto di beni che non rimarranno a nessuno. Perché alla fine nessuno mi erediterà, nessuno avrà i beni del primo di questa catena di lasciti, tutto ritornerà al primo possessore. Siano rese grazie agli dèi Che mi vollero sterile, ma brucia la volontà di consistenza, la fame di porti e di ospitalità in enciclopedie dove i nomi scorrono in successione diversa, come re di Francia spossessati del nome per un numero, come l'aria che si sposta al mio passaggio, ma non mi tiene, non mi lega, non mi stringe, mi lascia al male e al bene del mio svanire.
|
Post n°123 pubblicato il 09 Febbraio 2011 da raccontiitaliani
Lettera da Ferrara a un amico romano Mi hai chiesto al telefono perché non vengo ad abitare a Roma, che ci sto a fare qui. Ma qui si guarisce più in fretta, si vede la vita calare a vista d'occhio. Sapessi come occorre poco, un niente, per una così lunga malattia, sapessi come passa presto una giornata di nulla davanti a un cortile dove non passa mai nessuno, con le acacie i colombi i camini le statue ... (vivere è superare un esame, accumulare giorni bianchi, le prove dell'innocenza). |
Inviato da: chiaracarboni90
il 31/05/2011 alle 11:36