LE NOSTRE RADICIChi siamo, da dove veniamo...il tempo che inesorabilmente scorre non potrà mai cancellare il bisogno ed il diritto a conoscere la nostra vera famiglia |
LE EMOZIONI DI "VITA"
Sono tante, innumerevoli, ma, la più importante, quella della "VITA" stessa
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Nickname: Radici0
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Post n°59 pubblicato il 05 Maggio 2007 da vita1954c
Da: pinkprettywitchInviato: 05/05/2007 15.56 |
Post n°58 pubblicato il 01 Maggio 2007 da Radici0
Da: katty21010 (Messaggio originale)Inviato: 18/04/2007 18.51 |
Post n°57 pubblicato il 01 Maggio 2007 da Radici0
Il prossimo 3 maggio, a Roma, il Dipartimento per i Diritti e le Pari Opportunità celebrerà l'evento di inaugurazione dell'Anno europeo delle Pari Opportunità per Tutti. Al sito www.pariopportunita.gov.it è possibile scaricare e compilare il formulario di partecipazione. Dal momento che i partecipanti saranno suddivisi in gruppi di lavoro scelti tra: 1)Diritti Umani; 2) Lavoro, Crescita, Sviluppo; 3) Cittadinnanza e Convivenza, potremmo partecipare al primo di essi e iniziare ad attirare l'attenzione sulla nostra Categoria. Io andrò... Se siete interessati, potrebbe essere un'occasione anche per conoscerci. Il problema sarà "riconoscerci"! Vorrà dire che metteremo un segno distintivo che stabiliremo insieme qui. Spero di trovarvi numerosi. Anna |
Post n°56 pubblicato il 01 Maggio 2007 da Radici0
Da: Francesca19760 (Messaggio originale)Inviato: 13/12/2006 4.39 |
Post n°54 pubblicato il 04 Aprile 2007 da uniconelmiocuore
Salve mi chiamo maria e sono nata il 16 aprlile del 1951 alle 12:20 a roma all'ospedale san giovanni nel reparto le celate Il mio desiderio più grande da quando ero bambina è conoscere mia mamma naturale. Vorrei sapere chi è, cosa ha fatto in tutti questi anni e i motivi che l'hanno portata ad una scelta tanto triste. Chiedo anche a chiunque lavorasse in quel reparto di contattarmi per sapere qualche informazione in più sulle nascite di quel reparto. Grazie maria |
Post n°53 pubblicato il 01 Aprile 2007 da vita1954c
sei nata all'ospedale s. giovanni il 1949. tra giugno e luglio , ti stiamo cercado , da tanti anni . la mamma ha 82 anni e vorrebbe incontrarti , ti vogliamo bene un bacio . questo è l'ospedale dose sei nata, e l'orfanotrofio dove sei stata , spero che passi di qua , oppure qualcuno che sa la tua storia . |
Post n°52 pubblicato il 24 Marzo 2007 da Radici0
Ciao a tutti il 13 gennaio 2007 faro' 30 anni e mi sono decisa dopo vari anni che soffocavo l'idea di essere stata adottata di cercare e trovare mia madre. Sono nata il 13/01/77 a Busto Arsizio (Va). Mia madre aveva 19 anni e quel che so di lei e' poco.Mi ha riconosciuto dandomi il suo cognome che e' Brendolin, mi ha curato per un po' all'Istituo Provinciale di Varese e poi e' sparita e sono stata adottata un anno dopo nel 78. Di recente ho capito che le mie paure e le mie ansie scaturivano dall'abbandono e ho espresso alla mia mamma adottiva il desiderio di ritrovare le mie origini . Lei mi ha detto che quando era venuta all'Istituto c'era un bambino figlio di mia nonna naturale che era seguito da mia nonna e a me non mi curava nessuno. Provo rabbia nei confronti di questa nonna ma non in mia "madre". Lei sapeva che ero sua nipote e mi ha fatto adottare non si' e' curata di me. Quindi ho uno zio della mia eta' e mia madre e mia nonna hanno fatto la gravidanza insieme.Penso di tutto e voglio piu' che mai avere delle risposte. Mia madre dovrebbe avere 49 anni circa e vorrei vederla e abbracciarla. Penso sempre che sia stata costretta ad abbandonarmi per una situazione precaria che viveva. Precaria lo dico io poi non so se e' cosi.Provo comprensione ma vorrei un giorno guardarla negli occhi e chiederle "Perche'?" e abbracciarla se lei vorra'. Aiutatemi! Da: lullabay1 |
Post n°51 pubblicato il 24 Marzo 2007 da Radici0
Ciao a tutti! Mi chiamo Susanna ed ho la bellezza di 43 anni (oggi!). Anch'io sono stata abbandonata alla nascita (nata al Buzzi di Milano), e son stata adottata a 3 anni da una famiglia che non ha mai voluto parlare dei miei genitori naturali e dell'adozione in genere. Consideravano il fatto che fossi stata abbandonata una vergogna. No comment. Comunque sia ora vorrei provare a ricercare le mie radici, dicono aiuti (anche se non ne sono molto convinta...) a far pace col passato. Ma... come si fa? che vie bisogna seguire? mi vien male solo a pensarci!! A chi mi sa dare un'indicazione, un grazie di cuore anticipato :-))
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Post n°50 pubblicato il 24 Marzo 2007 da Radici0
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Post n°49 pubblicato il 23 Marzo 2007 da vita1954c
A I U T O
Ho ritrovato un pezzo di un santino di carta che rappresenta L'Immacolata. Ho solo il volto, taglio superiore sinistro. E' degli anni '60 e dietro non porta la solita preghiera. Riesco a decifrare le seguenti parole:
...grande famiglia cosa c'è scritto perchè mi è stata lasciata in un sacchettino di raso al petto quando sono stata abbandonata in fasce nel brefotrofio dell'Annunziata di Napoli.
Per qualsiasi informazioni potesse essere utile contattate direttamente Anna al suo indirizzo email dastil@libero.it Retro del Santino Fronte del Santino
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FRANCESCA DARIMA La storia di Francesca Darima comincia nel vecchio ospedale San Giovanni di Roma dove è nata l'11 novembre del 1934. Molti anni fa all'interno dell'ospedale c'era un reparto, chiamato 'le Celate', riservato alle donne che volevano restare nell'anonimato, a volte partorendo anche con il volto coperto. Molti dei neonati venivano poi lasciati nello stesso ospedale, come è accaduto a Francesca. Le 'celate' erano soprattutto donne e suore che appartenevano alla borghesia romana. Le loro gravidanze erano talvolta il frutto di relazioni con gerarchi fascisti o comunque con persone di ceti altolocati. La signora Darima non ha mai accettato alcuna proposta di adozione, non abbandonando mai la speranza di poter ritrovare la vera madre. Dopo aver trascorso i primi giorni di vita al brefotrofio di Roma, fu affidata ad una balia di Ripi, un paese in provincia di Frosinone. E' qui che andavano spesso a trovarla due signori, uno anziano e l'altro un po' più giovane, portandole molti regali. Finché un giorno queste stesse persone la condussero in una villa per farle conoscere finalmente la donna che l'aveva messa al mondo. Francesca Darima ricorda però di aver aspettato invano in una stanza con la volta circolare e con degli affreschi raffiguranti due angeli e delle rose. In seguito, mentre frequentava il collegio San Filippo Neri di Roma, la donna ricorda un altro strano episodio accaduto durante una messa celebrata a Sant'Andrea della Valle: una donna dal volto coperto le si avvicinò chiedendole se avesse fatto la comunione, e poi le regalò una banconota rossa. Ma, per tutta la vita, il suo pensiero costante è sempre rimasto quello di potere svelare un giorno il segreto che sta dietro alla sua nascita e conoscere la persona che l'11 novembre del '34 decise per qualche motivo di separarsi da lei. Presso il brefotrofio di Roma esiste una lettera scritta dalla vera madre di Francesca, ma in Italia nessuna legge le consente di venirne in possesso. Tutti i tentativi e le ricerche condotte fino ad ora sono sempre state bloccate proprio quando si era vicini alla verità. L'unica notizia su questa misteriosa lettera è che sulla busta ci sono due iniziali: 'C. P.' Francesca Darima ha preparato un appello, rivolgendosi alla madre con queste parole: "Signora C. P. che l'11 novembre, alle ore 3,23 minuti deste alla luce una bambina all'ospedale San Giovanni vi prego, non andatevene, non negatemi il diritto di sapere la mia identità. Non andate avanti al giudizio di Dio senza aver dato giustizia a vostra figlia, perché lì non si concedono attenuanti. Ho visto morire tante persone, anche i più duri si sono ravveduti e ora prego Dio di non farvi morire, di ravvedervi..." "Di mia madre non mi hanno potuto dire il nome, perché è ancora viva. So che ha 85/90 anni, è una suora di clausura e vive in un convento del nord. Si fa chiamare suor Marianna, Adesso quello che mi interessa è ritrovarla". Alla ricerca di Francesca Darima manca l'ultimo tassello: incontrare la madre. Il segreto della sua identità è tuttora nascosto in una lettera sigillata con sopra le iniziali "C. P.", conservata nel brefotrofio in cui Francesca Darima è vissuta a Roma. Nessuna legge, però, le consente di conoscerne il contenuto. I progressi recenti delle sue ricerche le hanno consentito una ricostruzione della vita della madre. Sarebbe originaria di un paese della Campania e, nel 1934, sarebbe stata una novizia in attesa di prendere i voti. Francesca sarebbe nata da una sua relazione con un principe romano, ormai deceduto. Dopo aver partorito senza riconoscere la bambina, la donna sarebbe entrata in un convento di clausura col nome di suor Marianna. Dalle informazioni in possesso di Francesca Darima oggi si troverebbe in un convento della Valle d'Aosta le cui suore, però, smentiscono. Contenuti © Francesca Darima | Website by MyMinimalLook |
Post n°47 pubblicato il 21 Marzo 2007 da vita1954c
My sister was born in Milan, Via Mezzofanti 1, on October the 1st 1967. Probably her birth was registered at M. Melloni Hospital, Milan. |
Post n°46 pubblicato il 19 Marzo 2007 da vita1954c
Messaggio N°2313 19 Marzo 2007 - 11:03 E' ARRIVATO IL RESPONSO DEL DNA.... E' presto, il telefono suona, una voce che mi parla e le lacrime che copiose iniziano a scendere....è stata tutta un'illusione, tutte coincidenze, io e Monica non siamo sorelle, questo è quello che dice il DNA. Qualcosa che è nato da questo blog, su questo blog, l'affetto e la sicurezza di avere trovato una sorella, la mia sorella di sangue...la speranza che fosse lei, ed ora tutto si dissolve in una nube, la disperazione ora è al culmine, mi chiedo perchè la vita ancora una volta si sia accanita così contro di me, di noi, perchè divertirsi in questo modo terribile. Tante e troppe coincidenze da indurci a credere, eppure sento per Monica un'affetto immenso. Bene, il sangue dice di no, ma io le voglio bene ed ora non ci resta che riprendere le nostre ricerche, insieme ma con un obiettivo finale diverso. Per un certo periodo abbiamo incrociate le nostre vite, i nostri sentimenti e continueremo a farlo ma, ognuno di noi deve trovare quel pezzo che manca alla nostra vita, quel piccolo filo sottile che ci ha unito sin'ora ma che non appartiene a nessuna delle due. Incredibile come riesca a dire tutto questo con il cuore che davvero mi sta sanguinando...ora più che mai dobbiamo tenere duro e non mollare, certo che la vita si è presa davvero una bella rivincita su noi, come se avesse voluto farci pagare l'egoismo altrui. La mia, una sofferenza che mi porto dietro da anni e che pensavo potesse esplodere in una gioia profonda, nulla, nulla di nulla. Vaffanculo vita, vaffancculo per il dolore che mi stai dando, vaffanculo per essermi stata vicina mentre sghignazzavi alle mie spalle...Guardami, stronza, guarda come mi hai ridotto, alza la tua bandiera e falla sventolare, per il momento tu sei la vincitrice, fa vedere a tutti quanto tu sia grande, dimostra quanto tu sia forte, quanto tu sia figlia di puttana....maledetta, ti odio per queste lacrime che mi stai regalando, come se fino ad ora non ne avessi avuto abbastanza. Ma perchè, perchè mio Dio, ma dove sei quando ho bisogno di te? Oggi dovevano darmi l'esito, proprio oggi che è la festa dei papà, così ora il mio odio verso i maschi cresce ulteriormente, maledetti uomini, tutti uguali, fanno i loro comodi e poi se ne vanno per la loro strada. Ma questi deficienti non hanno un cuore? Possibile che ci debbano essere al mondo simili stronzi? E chi paga poi? I figli pagano.....se qualcuno di voi potesse solo immaginare in che stato di prostrazione mi trovo, la rabbia dentro di me si alterna al dolore, alla speranza, tutto si mescola nel mio sangue e non sono nemmeno capace di trovare degli epiteti da dare...dicono che urlare fa bene, ma, in questo momento non ci riesco e, come se una mano fosse sulla mia gola e mi proibisse di farlo. Mi sento stanca, faccio fatica a pensare ad una qualsiasi cosa, in questo momento sono di una fragilità unica. Non devo perdere la speranza, devo continuare con più tenacia e visto che la vita vuol prendermi per il culo, bene, devo cercare di capolgere il tutto e vendicarmi, io devo essere quella che la prende per il fondello, vediamo alla fine chi dei due sarà il più forte. Non posso, Monica cara, telefonarti, non in questo momento, tu puoi , perchè mi conosci sapere come sono in questo momento. Perdonami se non ti chiamo, perdonami se sono tanto vigliacca d'attendere che tu legga questo post, perdonami dal profondo del cuore per evitarti un dolore ancora più grande. Mi hai trovato girando su google per uno specchio, ovvio che desidero che tu apprenda il tutto tramite questo scritto....cosa dobbiamo fare ora? Come muoverci? Come sono strane le nostre esistenze. Com'è strano questo mio blog, con questo titolo che rispecchia appieno i miei sentimenti...io alla specchio, io che pur guardandomi non vedo una persona ma, solo tutte le sofferenze ed i dolori che mi hanno seguito per tanti anni, alternando momenti di disperazione a momenti di sconforto e, poi momenti intensi di gioia. Chi può aiutarmi in questo momento in cui ho davvero bisogno di sentire calore vicino a me....vorrei poter ritornare bimba ed essere presa fra le braccia di una mamma e trovare consolazione ed affetto, tenerezza ed amore. mai, mai ho avuto questa dimostrazione d'affetto, mai dacchè ho una memoria che fa parte del mio passato. A presto. Carla |
Post n°45 pubblicato il 17 Marzo 2007 da Radici0
Il mio nome è Antonietta, sono nata a Torino l'11-02-1976, so che la mia mamma biologica era una donna già sposata e con dei figli proveniente dalla regione Campania e che mi ha concepita in una relazione extraconiugale. So che durante la gravidanza si è allontanata dalla sua famiglia e che poi vi è ritornata dopo avermi partorita. Sono stata adottata quando avevo quattro mesi di vita presso un istituto il cui nome ha a che fare con qualcosa di simile a "casa della madre e del bambino" ed era gestito da suore, ma purtoppo non sono riuscita ad avere altre informazioni nemmeno dal tribunale dei minori in quanto non sono stata riconosciuta e negli atti lei non ha voluto essere nominata. Chiunque avesse informazioni da darmi per aiutarmi nella sua ricerca mi contatti... |
Post n°44 pubblicato il 17 Marzo 2007 da Radici0
Cerco mia sorella nata a Milano il 16/03/1975. Inizialmente si chiamava Papeo Barbara ed ha vissuto per circa due anni con sua sorella maggiore e i suoi genitori biologici, poi è stata tolta alla famiglia ed è stata trasferita all'IPPAI di Viale Piceno per poi essere stata adottata. |
Post n°43 pubblicato il 17 Marzo 2007 da Radici0
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Post n°42 pubblicato il 17 Marzo 2007 da Radici0
Mi chiamo Valentina e sono nata alla clinica Mangiagalli di Milano il 10-06-74 alle 11:40 di mattina. Mia madre non era sposata e così sono stata adottata, ma il nome lo aveva scelto lei. Ora i miei genitori adottivi sono morti e la mia voglia di conoscere chi mi ha messo al mondo è sempre più forte. La famiglia che mi ha adottato abitava a Gallarate (VA) e mi ha portato a casa dall'ospedale il 24 o 26 giugno 1974. Di lei so che aveva tra i 17 e i 20 anni, che in clinica era con suo padre e che ha voluto per me il nome Valentina. Sui documenti dell'affidamento preadottivo ci sono due cognomi riferiti a me: Lorenzi e Tattanelli. Prego chiunque avesse qualche notizia di chiamarmi a questo numero: Cell.: 328-1158579 |
Post n°41 pubblicato il 17 Marzo 2007 da Radici0
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Post n°40 pubblicato il 17 Marzo 2007 da Radici0
UN APPELLO IMPORTANE. SONO UNA MAMMA BIOLOGICA, ALLA RICERCA DI SUA FIGLIA, NATA IL 6 GENNAIO 1984 A PALERMO, TOLTA CONTRO LA MIA VOLONTA', CHI PUO' AIUTARMI?
« Lettera per mia figlia» Cara bambina mia, P.S.: RINGRAZIO TUTTE LE RAGAZZE CHE MI HANNO SUPPORTATA COI LOROCONSIGLI E DI AVERMI DATO LA FORZA, CON IL LORO SOSTEGNO MORALE, DI RACCONTARE LA MIA STORIA. UN RINGRAZIAMENTO PARTICOLARE A PAOLA (tu lo sai perché). VI ABBRACCIO. Inviato da: Speranzadivina |
Post n°39 pubblicato il 17 Marzo 2007 da Radici0
Mi chiamo Valentina e sono nata alla clinica Mangiagalli di Milano il 10-06-74 alle 11:40 di mattina. Mia madre non era sposata e così sono stata adottata, ma il nome lo aveva scelto lei. Ora i miei genitori adottivi sono morti e la mia voglia di conoscere chi mi ha messo al mondo è sempre più forte. La famiglia che mi ha adottato abitava a Gallarate (VA) e mi ha portato a casa dall'ospedale il 24 o 26 giugno 1974. Di lei so che aveva tra i 17 e i 20 anni, che in clinica era con suo padre e che ha voluto per me il nome Valentina. Sui documenti dell'affidamento preadottivo ci sono due cognomi riferiti a me: Lorenzi e Tattanelli. Prego chiunque avesse qualche notizia di chiamarmi a questo numero: Cell.: 328-1158579 |
INFO
PER FAVORE FATE GIRARE QUESTO VIDEO. GRAZIE!
Carla Racconta!
FACCIAMO UNA CATENA D'AMORE
MADRE CERCA FIGLIA
(LA SUA STORIA)
NATA A PALERMO IL 6/01/1994
SONO NATO AD ANDRIA (BA)
IL 12/09/1969
Il tuo cuore è fra le mie mani