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Creato da: FATTI2003 il 21/02/2006
UNA VITA DI RICERCHE! MIA MADRE... UNA SUORA

 

 

FERMIAMO QUESTA BARBARIE

Post n°173 pubblicato il 31 Gennaio 2008 da FATTI2003

fermiamo questa barbarie è inacettabile: guardate il filmato poi firmate la petizione

http://www.respect-ev.org/

NON E' ASSULUTAMENTE PIU' ACCETTABILE UNA COSA DEL GENERE VI PREGO DI FIRMARE E DI FAR GIRARE ALLE VOSTRE CONOSCENZE

 
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ISLAM ASSASSINO -

Post n°172 pubblicato il 30 Gennaio 2008 da FATTI2003

Islam assassino. La versione sciita della religione inventata da Maometto manifesterà ancora una volta in Iran la sua matrice criminale. Due giovani gay, colpevoli di amarsi, verranno impiccati se la mobilitazione internazionale promossa da everyone.com non riuscirà ad impedirlo. Nel mondo occidentale abbiamo costretto da almeno tre secoli la chiesa cattolica a spegnere i roghi ferocemente accesi in nome della loro immaginaria entità soprannaturale sotto le donne, i liberi pensatori, e gli omosessuali. Oggi il papa e i suoi tribunali della Santa Inquisizione non possono più continuare a mandarli al rogo, ma hanno ancora in mano le torce con cui alimentare le fiamme dell' accanimenbto mediatico contro le donne che vogliono conservare il diritto a decidere sulla propria maternità, uomini e donne che vogliono avere il diritto di decidere sul proprio corpo, la propria salute, e la propria vita, e contro le persone omosessuali che chiedono il riconoscimento giuridico del loro rapporto affettivo, nè più nè meno di qualsiasi coppia etero che si ama. Ma, almeno per il momento, la storica e intrinseca malvagità delle gerarchie cattoliche (e di molte anche se non tutte le confessioni cristiane) è tenuta a bada nel mondo occidentale dalle legislazioni laiche e democratiche nate con l' illuminismo. Nel mondo islamico, invece, le norme dettate da Maometto, su suggerimento della sua ipotetica divinità, e quelle drivanti dai detti e dalle sentenze a lui attribuite, costituiscono tuttora il retroterra a cui attingono le legislazioni dei Paesi a maggioranza islamica. E in alcuni Paesi non sono solo fonte di ispirazione, ma norme totalmente e integralmente cogenti da cui non si può prescindere per nessuna ragione. E in quei Paesi la malvagità disumana che siamo riusciti ad arginare nel mondo cristiano, continua ad esprimersi in tutte le sue potenzialità omicide contro le donne che vogliono affermare la loro libertà sessuale, contro gli uomini e le donne che si rifiutano di credere all' esistenza di dio o che smettono di credere in Allah per cambiare religione, e contro gli omosessuali che si amano liberamente seguendo il proprio naturale orientamento sessuale. In Iran in questo momento due ragazzi rischiano di essere impiccati. Per questo vi invitiamo a sottoscrivere la Petizione che può salvare la loro vita

fonte nogod

 
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PER CORTESIA POTETE AGGIUNGERE NEI VOSTRI BLOG?

Post n°171 pubblicato il 03 Settembre 2007 da FATTI2003

HO TROVATO QUESTO IN RETE POTETE DARE VISIBILITA' NEI VOSTRI BLOG?

Mi chiamo Patrizia Damonte e sono nata a Spotorno (SV) l'11 Maggio 1953. Cerco mia sorella gemella siamo state separate alla nascita.
Da molti anni, molte persone (almeno una quindicina) mi scambiano per un'altra che si chiama Damonte come me, ma tutte quelle che la conoscevano bene si sono rifiutate di aiutarmi, sono solo riuscita a sapere da due persone che si chiama Annamaria. Le zone in cui sono stata riconosciuta sono : Albissola Marina, Savona, Carcare e Cairo Montenotte. Mi hanno detto che dovrebbe essere una insegnante di matematica e che potrebbe essersi trasferita a Milano. Ritengo sia importante allegare la mia foto in quanto mi hanno detto che siamo identiche. Se qualcuno la conoscesse mi aiuti per favore.
Mi chiamo Patrizia Damonte e sono nata a Spotorno (SV) l'11 Maggio 1953. Cerco mia sorella gemella siamo state separate alla nascita.   Da molti anni, molte persone (almeno una quindicina) mi  scambiano per un'altra che si chiama Damonte come me, ma tutte quelle che la conoscevano bene si sono rifiutate di aiutarmi, sono solo riuscita a sapere da due persone che si chiama Annamaria.  Le zone in cui sono stata riconosciuta sono : Albissola Marina, Savona, Carcare e Cairo Montenotte. Mi hanno detto che dovrebbe essere una insegnante di matematica e che potrebbe essersi trasferita a Milano. Ritengo sia importante allegare la mia foto in quanto mi hanno detto che siamo identiche. Se qualcuno la conoscesse mi aiuti per favore.
 
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PER FAVORE DATE VISIBILITA' NEI VOSTRI BLOG E FATE GIRARE

Post n°170 pubblicato il 09 Agosto 2007 da FATTI2003

Locanda dei Girasoli


Forse lo sapete già perché se ne è parlato qualche tempo fa anche in tv, ma
dopo la sfuriata iniziale ora è un po' in difficoltà.

A Roma c'è un ristorante carino, con persone gentili e orgogliose del loro
nuovo ristorante.
Ma questo ristorante ha qualcosa in più del solito ristorante: la Locanda
dei Girasoli è nata dalla volontà di alcuni genitori di ragazzi con la
sindrome di Down di dare una prospettiva lavorativa ai loro figli e già oggi
ci lavorano come camerieri Claudio, Valerio, Emanuela e Viviana.

Purtroppo però dare adeguata pubblicità al ristorante che non è in una via
molto frequentata (in zona Quadraro) è assai difficile e se non riusciamo a
farlo conoscere in fretta, le prospettive non sono molto allegre. La pizza è
buona, il locale è carino ed economico e vale la pena di dar loro una mano.

Un primo aiuto è far girare questo messaggio al maggior numero di amici
possibile, se poi conoscete persone o uffici nella zona Appio-Tuscolano è
ancora meglio, se avete un amico giornalista che può dar pubblicità alla
loro esperienza, ancora meglio.

L'indirizzo è:
Locanda dei Girasoli
Via dei Sulpici, 117 h
http://it.netlog.com/go/out/url=-aHR0cDovL3d3dy5yaXN0b3JhbnRpZGlyb21hLmNvbS9sb2NhbmRhZGVpZ2lyYXNvbGkvaG9tZS5odG0_

 
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REFERENDUM

Post n°169 pubblicato il 09 Luglio 2007 da FATTI2003

Vi invito tutti ad andare, entro il 24 luglio, a firmare per questo
referendum così importante per il Paese, e invitare tutti i vostri amici e
conoscenti a fare la stessa cosa.

Per saperne di più, e per sapere dove firmare, consultate il sito:
link/


Fate girare delle mail con questo invito a firmare per il Referendum
elettorale e l'indirizzo internet del comitato referendario.


Grazie!



Da 'La Repubblica' di oggi 7 luglio:


ROMA - Tavoli aperti fino all'alba. La "notte bianca" del referendum sulla
legge elettorale si terrà sabato prossimo 14 luglio nelle principali città
italiane e sarà un vero e proprio tour de force del Comitato referendario
per cercare di raccogliere le ultime 150 mila firme. Tante sono infatti
quelle che ancora mancano per raggiungere la "quota di sicurezza" (il quorum
è a 500 mila) entro il 24 luglio.


"Serve un ultimo sforzo - ha detto Giovanni Guzzetta, presidente del
Comitato promotore del referendum elettorale - quotidiano, giornaliero: ogni
giorno per noi è un referendum day e siamo convinti che se teniamo duro
l'obiettivo può essere raggiunto". Fino ad oggi la media è stata di circa 6
mile firme al giorno. Ma non basta. "Nei giorni che restano - ha ricordato
il tesoriere del comitato, Natale D'Amico - dobbiamo raccoglierne al ritmo
di 10mila. E' un obiettivo ambizioso, ma possibile''.


La corsa del Comitato però non si arresterà con la raccolta delle firme. Una
volta terminata questa infatti è necessario farle arrivare tutte a Roma
insieme ai certificati di validità messi a punto dai Comuni. Questa
procedura dovrebbe svolgersi nell'arco di 48 ore. Per questo il Comitato ha
lanciato anche un appello al ministro dell'Interno Giuliano Amato perché
"questo termine venga fatto rispettare in modo tassativo".


Tra le ultime adesioni ci sono anche quelle di Carlo Verdone, Piero Marrazzo
e Gianfranco Rotondi. Ancora Guzzetta: "Speriamo che anche Roberto Formigoni
che ha fatto sapere che firmerà se non si trova un accordo in Parlamento
confermi la sua disponibilità". Tra gli altri firmatari "celebri" anche
Umberto Veronesi, Gianni Riversa, Pietro Mennea e Alessandro Profumo. Oggi
ha annunciato la sua firma anche l'ex presidente del Senato Marcello Pera.


link

 
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PETIZIONE MODIFICA DELLA LEGGE 149 DEL 2001

Post n°168 pubblicato il 04 Luglio 2007 da FATTI2003

To:  Parlamento Italiano

Gentili onorevoli, da anni siamo costretti a vedere, dall’osservatorio delle associazioni che si occupano di affidamento, bambini amatissimi costretti a cambiare famiglia, senza poter capire perché ciò avvenga, e famiglie distrutte dal dolore. Ci si riferisce qui alla situazione per cui un bambino piccolo, in affidamento da anni, viene dichiarato adottabile e poi “dato” ad altri genitori e fratelli.. Ben si sa che, se i tribunali e i servizi lavorassero bene, metterebbero da subito quel bambino in adozione a rischio giuridico, evitandogli così il trauma di vedere spezzati i suoi legami affettivi, ma non sempre ciò accade, anzi spesso succede il contrario.
Ci sono tribunali che, pur di non sottoporre i bambini a simili crudeltà, applicano l’art. 44 della legge 184/83 a queste situazioni, considerando il rapporto con la famiglia affidataria tra i rapporti “stabili e duraturi” precedenti l’abbandono dei genitori di cui si parla in tale articolo e decretano l’adozione nei casi particolari. Altri tribunali ancora, se i genitori affidatari hanno, come spesso succede, i requisiti per l’idoneità all’adozione, suggeriscono loro di chiedere un’adozione “mirata” e di fare il percorso per l’idoneità al fine di applicare l’adozione legittimante a quei bambini che già sono felicemente con loro.
Ma ce ne sono altri, forse la maggioranza, che non vogliono assolutamente accettare che si possa passare in alcun modo dall’affidamento all’adozione e considerano simile interpretazione della legge una forma di tutela per i bambini. Essi infatti ritengono che se si aprisse un varco tra i due istituti, soprattutto nei casi dei bambini piccoli, si permetterebbe di aggirare la legge sull’adozione, che prevede requisiti diversi per adottare o prendere in affidamento. Essi sostengono che in questo modo:
1) anche persone prive dei requisiti per l’adozione finirebbero per poter adottare;
2) l’idea di adozione, che prevede l’allontanamento dalla famiglia d’origine, finirebbe per essere snaturata.
A noi appare inimmaginabile che ci siano persone che si offrono per un compito tanto pesante come quello dell’affido nella speranza di aggirare la legge e appare invece non sempre necessario l’allontanamento dalla famiglia d’origine.
Tutta la legge 149/01 si riferisce sempre al “superiore interesse del minore” ed è evidente che, quando un bambino si è legato a dei genitori e dei fratelli considerandoli la sua famiglia, è nel suo superiore interesse crescere assieme a loro e non sentirsi da loro abbandonato, dopo aver già subito l’abbandono da parte della madre naturale.
Ci sono varie prassi e sentenze che vanno in questa direzione, da parte sia di tribunali ( es. Bari) che di Corti d’Appello (es.Venezia), ci sono dichiarazioni sui diritti dei bambini ai loro legami affettivi, sancite perfino da convenzioni internazionali, ma non bastano. Ci sono giudici che, contro ogni evidenza sul piano degli studi psicologici, sostengono che i bambini, se seguiti, possono riprendersi dal trauma del distacco dalla famiglia che consideravano la loro. E’ certo che la vita ha il sopravvento e i bambini spesso si risollevano dalla depressione che segue il cambiamento di famiglia, ma ciò non significa che questo cambiamento non li danneggi in profondità e che tali traumi non possano riemergere durante l’adolescenza.
Per questo si propone di inserire un piccolo inciso in calce all'art.4, c5 L 149/01, in cui si specifichi che "Qualora l'affidamento di un minore si risolva in un’ adozione a causa del mancato recupero della famiglia d'origine, vanno protetti, salvo particolari e motivate eccezioni, i rapporti che nel frattempo si siano costituiti".
Si chiede che, se non si riesce a rivedere la legge 149/01 prima della fine della legislatura, come sarebbe necessario (esistono proposte di legge in merito in cui ci sono ampie convergenze tra i due principali schieramenti parlamentari) si faccia almeno questo.

http://www.lagabbianella.org/

 
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SCONTI ALLA CHIESA SULL'ICI LA UE PROCESSA L'ITALIA

Post n°167 pubblicato il 25 Giugno 2007 da FATTI2003


Sarà aperta una pratica d'infrazione per violazione delle norme sulla concorrenza. Sotto tiro negozi e alberghi "collegati" a luoghi sacri .

C''è chi in Italia è abituato a ottenere privilegi da qualsiasi governo e autorizzato a non pagare il fisco, ma sul quale nessuno osa moraleggiare. Pena l'accusa di anticlericalismo. L'anomalo rapporto fra Stato italiano e clero è invece finito da tempo sul tavolo dell'Unione europea, che si prepara a mettere sotto processo il nostro Paese per i vantaggi fiscali concessi alla Chiesa cattolica, contrari alle norme comunitarie sulla concorrenza. Oltre che alla Costituzione, meno di moda. Al centro del caso è l'esenzione del pagamento dell'Ici per le attività commerciali della Chiesa. La storia è vecchia ed è tipicamente italiana.

Varato nel '92, bocciato da una sentenza della Consulta nel 2004, resuscitato da un miracolo di Berlusconi con decreto del 2005, quindi decaduto e ancora recuperato dalla Finanziaria 2006 come omaggio elettorale, il regalo dell'Ici alla Chiesa è stato in teoria abolito dai decreti Bersani dell'anno scorso.
Molto in teoria, però. Di fatto gli enti ecclesiastici (e le onlus) continuano a non pagare l'Ici sugli immobili commerciali, grazie a un gesuitico cavillo introdotto nel decreto governativo e votato da una larghissima maggioranza, contro la resistenza laica di un drappello di mazziniani radicali guidati dall'onorevole Maurizio Turco.

I resistenti laici avevano proposto di limitare l'esenzione dell'Ici ai soli luoghi senza fini commerciali come chiese, santuari, sedi di diocesi e parrocchie, biblioteche e centri di accoglienza. Il cavillo bipartisan ha invece esteso il privilegio a tutte le attività "non esclusivamente commerciali".

Basta insomma trovare una cappella votiva nei paraggi di un cinema, un centro vacanze, un negozio, un ristorante, un albergo, e l'Ici non si paga più. In questo modo la Chiesa cattolica versa soltanto il 5 o 10 per cento del dovuto allo Stato italiano con una perdita per l'erario di almeno 400 milioni di euro ogni anno, senza contare gli arretrati.

Il trucco o se vogliamo la furbata degli italiani non è piaciuta a Bruxelles, da dove è partita una nuova richiesta di spiegazioni al governo. Il ministero dell'Economia ha rassicurato l'Ue circa l'inequivocabilità delle norme approvate, ma subito dopo ha varato una commissione interna di studio per chiarirsi le idee.

L'affannosa contraddizione è stata segnalata all'autorità europea dall'avvocato Alessandro Nucara, esperto in diritto comunitario, e dal commercialista Carlo Pontesilli, due professionisti di simpatie radicali che affiancano e assistono il drappello dell'orgoglio laico.

A questo punto la commissione per la concorrenza europea avrebbe deciso di riesumare la pratica d'infrazione già aperta ai tempi del governo Berlusconi e poi archiviata dopo l'approvazione dei decreti Bersani. In più, la commissione ha chiesto al governo Prodi di fornire un quadro generale dei favori fiscali che l'Italia concede alla Chiesa cattolica, oltre all'esenzione Ici.

Che cosa potrà succedere ora? Un'infrazione in più o in meno probabilmente non cambia molto. L'Italia dei monopoli, dei privilegi e delle caste è già buona ultima in Europa per l'applicazione delle norme sulla concorrenza e naviga in un gruppo di nazioni africane per quanto riguarda la trasparenza fiscale. Quale che sia la decisione dell'Ue, i governi italiani, di destra e di sinistra, troveranno sempre modi di garantire un paradiso fiscale assai poco mistico alla Chiesa cattolica all'interno dei nostri confini. Magari tagliando ancora sulla ricerca e sulla scuola pubblica.

E' triste constatare però che senza le pressioni di Bruxelles e la lotta di una minoranza laicista indigena, l'opinione pubblica non avrebbe neppure saputo che gli enti religiosi continuano a non pagare l'Ici almeno al 90 per cento. Nonostante l'Europa, la Costituzione, le mille promesse di un ceto politico senza neppure il coraggio di difendere le proprie scelte. Nonostante le solenni dichiarazioni di Benedetto XVI e dei vescovi all'epoca dei decreti Bersani: "Non ci interessano i privilegi fiscali".

Nonostante infine siano passati duecento anni da Thomas Jefferson ("nessuno può essere costretto a partecipare o a contribuire pecuniariamente a qualsivoglia culto, edificio o ministero religioso"Smiley e duemila dalla definitiva sentenza del Vangelo: "Date a Cesare quel che è di Cesare".
DA VATICANO NO BLOGS

 
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CONTRO LA PEDOFILIA

Post n°166 pubblicato il 11 Giugno 2007 da FATTI2003
 
Tag: APPELLI

Guarda attentamente queste foto tratte dal blog di

Max Frassi....

"POTREBBE ESSERE TUO FIGLIO, TUO NIPOTE, TUO CUGINO" , potrebbe essere il figlio di una tua vicina di casa o solamente uno dei tanti bambini che vengono usati. 

Aderisci alla fiaccolata virtuale
No alla giornata dell' orgoglio pedofilo
Facciamo in modo di far oscurare i siti
Blogger che aderiscono:

Diavoletta3Menda  shardana0

Dany226MattAndreaEva_8

sab65Zerriu Cuoremio

biancaluna50penelope.sm

vita1954c

Aderite e se volete inseritelo  anche nel vostro BLOG.

 
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23 GIUGNO GIORNATA MONDIALE ORGOGLIO PEDOFILO

Post n°165 pubblicato il 06 Giugno 2007 da FATTI2003

Si

avete letto bene, il 23 giugno si terrà la giornata Mondiale

dell'orgoglio Pedofilo, (boyloveday international) e questo è il sito

della manifestazione : http://www.ibld.net/ibld.cgi

 non è un sito illegale, non contiene pornografia, anzi questi signori

si impegnano a convincere i loro lettori di agire nel bene, di volersi

differenziare dai criminali, da chi fa atti violenti, da chi costringe

i bambini, i ragazzi, dicendo che loro li amano.

Interessante la galleria di immagini, dove anche babbo natale viene mostrato come pedofilo e interessante questa immagine http://www.ibld.net/ibld99dcc.jpg

 dove addirittura viene mostrato un prete amorevole con un ragazzo, si

evince un desiderio di far apparire assolutamente normale o come

perversione sessuale, che ne sò come partecipare ad un'orgia, un

rapporto amoroso da tra un ragazzino e un adulto.

Non

è una novità, sono 8 anni che questa giornata esiste, che questo sito è

on line, nell'indifferenza di tutto gli organismi internazionali,

qualcuno ha addirittura richiesto l'intervento dell' ONU, ma tutto è

rimasto così comè.

Questa è la prima risposta a questa giornata:

UNA FIACCOLATA A PALERMO CONTRO LA PEDOFILIA

L’Associazione

per la Mobilitazione Sociale di Palermo, chiede che vengono oscurati

tutti i siti web che in qualche modo danno voce e spazio alla

pedofilia. Le istituzioni prendano una ferma posizione considerando

reato anche la solo promozione on line di questo turpe mercato. Un

fermo “No” contro la

“Giornata Internazionale dell’orgoglio pedofilo”. La parola pedofilia a

volte l'avviciniamo a un concetto astratto, bambini molestati, ma

l'orrore non ci pervade fino in fondo, invece io voglio suscitare

quell'orrore, che sia forte fortissimo, e mi scuso se riporto questo

racconto tratto dal libro: Predatori di Bambini, scritto da Shay Cullen, più volte candidato al Nobel per la Pace, che dal 1974 con la sua associazione Preda è in prima linea nella lotta contro la pedofilia.

Il

missionario si chiama Shay Cullen...la bambina, invece, Rosario ( con

la 'o' finale ), Rosario Bayont per l'esattezza. Le loro vite si

incrociano in una camera d'ospedale. Rosario è stata ricoverata la sera

prima con fortissimi dolori alla pancia. Ha dieci forse dodici anni e

vive in condizioni inimmaginabili per la maggior parte dei suoi

coetanei italiani. Malgrado questo le analisi non riscontrano alcuna

grave malattia e gli evidenti segni segni di penetrazione vaginale e

anale, sostengono i medici, non possono essere la causa di un dolore

così continuativo nel tempo e non controllabile nemmeno con potenti

sedativi. Il motivo verrà scoperto solo dopo una lunga e terribile

agonia, durata una decina di giorni, quando con la morte di Rosario

viene fatta l'obbligatoria autopsia di rito. 
E così, dal ventre

della bimba ecco emergere la risposta ai quesiti dei medici per i suoi

insopportabili dolori: il pezzo di un vibratore. Pezzo rottosi, durante

la violenza a cui pare l'avesse obbligata un marine della locale base

americana.

 Che

dite ragazzi, blogger, possessori di siti, possiamo fare qualcosa,

tutti noi possiamo fare qualcosa? E una risposta mi giunge come una

vocina lontana, una vocina che non voglio ascoltare, ma la risposta è

forse...no. Proviamoci, facciamo una catena di blogger, prendete questo

post, non dovete citarmi, non dovete linkarmi, se credete che possiamo

urlare un NO anche noi, prendetelo e fatelo prendere ai vostri amici

blogger, uniamo le nostre forze per qualcosa di positivo.

 
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Post N° 164

Post n°164 pubblicato il 01 Giugno 2007 da FATTI2003
 

Protesta contro il Galliera, presieduto dall'arcivescovo
Aied sul piede di guerra: una battaglia di laicità
Genova, non si può abortire
nell'ospedale di Bagnasco
di MICHELA BOMPANI


L'arcivescovo di Genova, monsignor Angelo Bagnasco
GENOVA - Lo ha firmato anche Marta Vincenzi, diessina, sindaco di Genova da due giorni, alla vigilia del suo insediamento. È un atto di denuncia durissimo contro uno dei principali ospedali della città, governato dagli uomini scelti dalla influente Curia genovese. "Da due mesi l'ospedale Galliera, presieduto dall'arcivescovo di Genova Angelo Bagnasco, ha sospeso il servizio di interruzione di gravidanza; o le cose cambiano o ci rivolgiamo alla Procura della Repubblica": l'attacco che parte da Genova è lanciato da Mercedes Bo, nipote del grande intellettuale del Novecento Carlo e vicepresidente nazionale dell'Aied. Firmano anche il coordinamento donne della Cgil, l'Udi e un fitto elenco di associazioni di donne. "È interruzione di servizio pubblico, in un ospedale finanziato dallo Stato - protesta Bo - Qui è in gioco la laicità dello Stato".

È proprio il presidente della Cei, infatti, a presiedere il consiglio d'amministrazione dell'ospedale Galliera. La volontà della fondatrice, la nobildonna genovese Maria Brignole Sale Duchessa di Galliera - già vedova del marchese De Ferrari che cofinanziò la realizzazione del canale di Suez - venne sancita nello statuto: l'arcivescovo pro tempore di Genova avrebbe presieduto per sempre la sua "opera pia". Con poteri tutti temporali: dalla nomina del direttore generale alla gestione del bilancio fino alla supervisione sul lavoro del comitato etico. E l'arcivescovo di Genova, dallo scorso 29 agosto, è Angelo Bagnasco, succeduto a Tarcisio Bertone (ora segretario di Stato) e approdato, da due mesi e mezzo, al vertice della Conferenza dei vescovi. Lo stesso Bagnasco è presidente della Fondazione Gaslini, che guida l'omonimo ospedale pediatrico genovese, sempre per statuto.

"Chi si rivolge al Galliera e chiede di interrompere la gravidanza viene dirottato in un altro ospedale della città, l'Evangelico", dice Bo. E attacca: "Ma all'Evangelico le liste d'attesa si sono allungate e le donne non riescono ad abortire prima della nona-decima settimana, con disagi fisici e psicologici". Fino a due mesi fa erano proprio i medici dell'Evangelico a trasferirsi nell'ospedale presieduto da Bagnasco per praticare gli interventi di Ivg o gli aborti terapeutici (al Galliera tutti i ginecologi sono obiettori di coscienza). Circa quattrocento all'anno. Mentre all'Evangelico la media annuale è di ottocento.

"Molto rumore per nulla - dice Adriano Lagostena, direttore generale del Galliera - da dicembre il nostro ospedale e l'Evangelico hanno realizzato, nella sede di quest'ultimo, un Dipartimento chirurgico interaziendale: ecco perché gli aborti vengono praticati in quella struttura. Così come al Galliera, non eseguiamo più - perché li abbiamo dislocati in altre strutture - interventi di cataratta o di chirurgia della mano". "I dati dell'Evangelico parlano chiaro - rilancia Bo - in questi due mesi il numero degli aborti, nonostante il bacino di utenza assorba allora quello di due ospedali, è rimasto invariato". E poi sottolinea: la legge "194" prevede che gli aborti avvengano nei reparti di Ostetricia e Ginecologia, non in quelli di Chirurgia. Notazione che condivide anche l'assessore regionale alla Sanità Claudio Montaldo, diessino, che ha convocato i direttori generali dei due nosocomi per la prossima settimana: "Il servizio pubblico non deve mai essere interrotto - dice - il Galliera deve garantire la presa in carico delle pazienti e non spedirle direttamente all'altro ospedale".

(31 maggio 2007)

 
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VIDEO SHOCK

Post n°163 pubblicato il 18 Maggio 2007 da FATTI2003
 

L'inchiesta Bbc sui preti pedofili
diventa un caso su internet

ROMA - Un'onda di indignazione attraversa la rete e acquista ogni giorno portata maggiore. E' bastato poco, che in realtà "poco" non è. La messa in Rete di un documentario della Bbc, titolo Sex Crimes and the Vatican, andato in onda in Gran Bretagna nel 2006, nel quale si svelano i risvolti inquietanti di una vicenda che coinvolse decine di sacerdoti, responsabili di reati di pedofilia, come quelli della diocesi di Ferns, contea di Wexford, Irlanda. E di come i reati, e i loro autori, vennero tutelati dalle autorità ecclesiastiche. Il video, che in Italia è stato acquistato da una società specializzata che sta provando a rivenderlo alle emittenti nazionali, è fra i più visti su You Tube e Google. La società ha diffidato formalmente il nostro sito a diffonderlo.

Nel documentario, si parla soprattutto del Crimen Sollicitationis, il documento segreto emesso dal Santo ufficio del Vaticano (oggi Congregazione per la dottrina della fede) nel 1962: fornisce istruzioni ai vescovi su come trattare i casi di sacerdoti accusati di usare la segretezza del confessionale per fare avances sessuali ai penitenti. Ma soprattutto di come porsi di fronte a crimini peggiori, come il coinvolgimento di un prete in rapporti sessuali con un animale, un bambino o un uomo.

Ebbene, il garante dell'applicazione di quelle direttive fu Benedetto XVI, all'epoca dei fatti ancora cardinale Joseph Ratzinger. Fu lui il responsabile della direttiva con la quale lo scandalo venne messo a tacere e i preti furono protetti e nascosti alle autorità.

Il video è crudo e esplicito, riporta le testimonianze di chi, all'epoca bambino, fu vittima degli abusi. Che viaggiasse su internet era prevedibile così com'era inevitabile che alimentasse la discussione. Utenti premurosi si sono presi la briga di tradurre e sottotitolare la versione integrale del documentario anche nella nostra lingua.

Così, la Ferns Inquiry, il Rapporto Ferns, ovvero l'inchiesta governativa ufficiale irlandese del 2005 che riguardava le denunce di abusi avvenuti nella diocesi irlandese, ma anche gli altri contenuti del documentario, si sono trasformati in uno dei documenti attualmente più diffusi e scambiati sul Web. Il dibattito si infiamma su siti e blog italiani, fra riflessioni pacate, giudizi netti e, com'è legittimo, dubbi e contestazioni.

http://video.google.com/videoplay?docid=3237027119714361315



 
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UN'ALTRA MAMMA CHE RICERCA LA SUA CREATURA ...PER FAVORE DATE VISIBILITA' SUI VOSTRI BLOG

Post n°162 pubblicato il 10 Maggio 2007 da FATTI2003

Il mio dolore: Lettera ad un bambino nato

Il titolo proviene dalla mia gioventù, Da lettera ad un bambino mai nato di Oriana Fallaci....chissà quante donne della mia generazione se lo ricordano ancora era l'anno 1975.
Vi scrivo una storia al contrario, di una donna che suo figlio aveva accettato, e si era impegnata a crescer con lui. Aveva 15 anni all'epoca dei fatti, quando agli albori della sua vita di donna si coricava già con il suo lui, e che per lunghi anni a venire sarebbe stato suo compagno di vita.Una mattina mentre
preparava i libri per recarsi a scuola,una nausea incipiente gli blocca i movimenti, non gli pareva aver mangiato qualcosa di avariato e neppure di esser tanto nervosa da aver lo stomaco in rivoluzione..........Volta il suo sguardo , nota il calendario , ed è un attimo, un lampo.... l'adolescente percepisce che qualcosa sta cambiando già ....forse il ritardo ...è dovuto all' essere madre.
Accettare questo ruolo per una donna sola in tenera età non è così semplice, ma con il suo allora piccolo lui, decidono che diventeranno madre e padre.
Durante questo loro percorso di vita, silenzio totale, lei per mancanza di a ppoggio viene trasferita a Sittignano in una casa per ragazze madri un soggiorno carico del suo silenzio, Già ogni donna era più grande di lei, loro le facevano da mamma , e gli insegnavano che cosa era un corredino,,, come si cresceva un bambino, il suo giovane corpo allora snello non riportava neppure visivamente la sua maternità..Questo le permetteva qualche volta di uscire ..senza che la vergogna l'accompagnasse.Qualche lettera di suo padre, le visite del suo ragazzino con gli occhi profondi e sgomenti , passaro così i mesi. Arriva il giorno dell'evento ...lei quasi per sfida al mondo, partorisce in pochissimo tempo. Era il 13 marzo 1972, quando il bambino nacque,un vagito, un abbraccio e fù dalla sua vera madre a dal suo vero padre strappato.
Adesso parlo in prima persona quella donna ero io e mi ricordo oggi come allora, in quell'ospedale lungo i viali di Firenze, una dolce e giovane suorina...che di notte sentendomi piangere mi prese una mano...e mi disse " Vieni piccina..ti porto dal tuo bambino..è contro legge lo sò visto come vanno le cose...ma io parlo la legge del mio Dio " Arrivata a quel lettino...tirai su quel mio bambino..lo guardai aveva un visino una bambolino....viso mai più dimenticato ...lo strinsi forte ..non mi importava di fargli male..presagivo la nostra sorte. La mattina al mio risveglio...non c'era più...Già noi minori non saremmo stai in grado di allevare un bambino, mio padre non se la sentiva aveva già la sua età...ed alla mia insaputa aveva firmato le carte per un adozione..Sono stata tradita per ben due volte..dalla vita e dalla persona che più amavo al mondo. Non vi dico cosa ho provato..non ve lo saprei spiegare.
Sò solo che dal morire morale alla ricerca della morte reale è stato un passo davvero breve...Se ne ricorderà il Dott. Gomirato.che mi prese sotto le sue ali..e mi disse da Donna bambina ne tirerò fuori una donna vera..psichiatria Pisa...lungo soggiorno...non avrei potuto fare diversamente...sola al mondo un bagaglio insopportabile sulle mie spalle allora non lo chiamavo dolore , ma vita...
Un interminabile sfilza di domande oggi pongo a me stessa, perchè il diritto della mia 'esistenza, anche se giovane doveva esser deciso da altri ?'????Ogni giorno mi metto alle sbarre di un tribunale, processata dalla mia stessa coscienza, cammino per strada e cerco lo sguardo di quel figlio nato, ricercato e mai più trovato. Questo mio blog, è dedicato a tutte le madri che per una ragione o per l'altra hanno dovuto abbandonare i loro figli e magari, a tutte quelle donne che per ovvie ragioni hanno rinunciato alla loro maternità.. ma vi prego se a questo blog vi avvicinate fatelo con estrema sincerità..con la stessa che ho
usato io ..riportando dati e piazze che chi è dei luoghi e della mia generazione conosce sicuramente.....inoltre un pensiero va a tutti i ragazzi adottati, molti di voi avete sofferto e soffrite perchè magari non capite il vostro abbandono, sappiate che i soli e gli ultimi ad emetter sentenza siete proprio voi, ma siate clementi , perchè per molte madri e molti padri è stato come rinunciare alla propria esistenza.
Helene....

 
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AVVISO

Post n°161 pubblicato il 09 Maggio 2007 da FATTI2003

 

Avviso a Tutti i Naviganti!

Per uno Stato Laico, libero dalle continue ingerenze vaticane;

dove poter contare sui politici che difendono i diritti di TUTTI,

senza le arroganti pretese clericali che vorrebbero imporre

ai legislatori italiani "le loro leggi, la  loro morale cattolica"

DICIAMO BASTA!

DIFFONDETE!

Inserite nei Vostri Blog, Portali, il banner

AAA Cercasi politico italiano. NO Vaticano!

Preleva il codice che trovi nella parte superiore destra del blog.

PER UNA POLITICA ITALIANA - NO VATICANA!!!

Con Amicizia e Rispetto

Gentleman immagine- immagineMorris (Maurizio Andrea)

 
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DA HERETICUS

Post n°160 pubblicato il 06 Maggio 2007 da FATTI2003

Una piazza per il Coraggio laico

immagine Nel giorno del Family day, il 12 maggio, un'altra piazza farà da sfondo a una festa della laicità, della libertà di scelta, dell'accoglienza.

Si chiama Coraggio laico la giornata organizzata da laici, socialisti, radicali, liberali che si riuniranno a piazza Navona a Roma, nello stesso posto dove - il 12 maggio 1974 - si festeggiò la vittoria dei No al referendum sul divorzio.

Emma Bonino, Enrico Boselli, Marco Pannella, Antonio Del Pennino, Maria Antonietta Farina Coscioni, Franco Grillini, Ugo Intini, Maria Fida Moro, Dario Rivolta, Lanfranco Turci; e poi gli artisti Giorgio Albertazzi, Barbara Alberti, Candido Cannavò, Serena Dandini, Luciana Litizzetto, Milva, Ferzan Ozpetek, Pasquale Squitieri, Oliviero Toscani, Ornella Vanoni.  Sarà presente anche il coraggioso prete eretico don Gallo che  ha dichiarato: «Pur provenendo da una famiglia tradizionale e che ha festeggiato le nozze d’oro io non posso andare contro a tutti quelli che vengono da famiglie divise. Bisogna parlare ai giovani - ha ribadito - e tra i giovani sono tanti quelli che non vivono situazioni tradizionali. E allora non bisogna farli sentire diversi, lontani».

Tutti questi - e molti altri - hanno aderito a una manifestazione per la libertà, per il rispetto e l'accoglienza di tutti, singoli e famiglie, famiglie eterosessuali e omosessuali, ricostituite e separate, divorziate e monoparentali.

Tra le forze politiche promotrici - oltre alla Rosa nel pugno, ai socialisti dello Sdi e ai radicali italiani e i verdi, ci sono vecchie e gloriose sigle del mondo laico: dal Pri al Pli al Psdi, più tante associazioni della società civile.

Perché in Italia - soprattutto dopo gli ultimi attacchi alla libertà d'espressione lanciati dall'Osservatore Romano - c'è un gran bisogno di laicità.

Chi può vada in piazza a dirlo.



Aggiungo come supplemento della domenica un paio di link interessanti:


http://www.7magazine.it/new.asp?id=1069


http://www.rivistaonline.com/Rivista/ArticoliRubriche.aspx?id=3682

 
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Certa gente farebbe bene a starsene zitta

Post n°159 pubblicato il 19 Aprile 2007 da FATTI2003

Autore: Hereticus

4.392 sono i sacerdoti accusati di violenza sui bambini

 

immagineNei soli Stati Uniti d'America sono 4.392 (quattromilatrecento- novantadue) i sacerdoti accusati di violenza su minore. E in Italia? Quanti sono?

 

In un database sono state raccolte tutte le informazioni disponibili sul caso. Eccolo:

 

http://app.bishop-accountability.org/member/index.jsp

 

Diffondete il messaggio con il link a più persone possibile, specie tra coloro i quali sono convinti che quello del prete pedofilo sia solo un luogo comune.


                                                                          ______________________


Per sapere del caso di Luigi Cascioli autore del libro denuncia

"La favola di Cristo - Inconfutabile dimostrazione della non esistenza di Gesù" 
il cristologo che ha denunciato la Chiesa cattolica nella persona di un suo ministro per i reati di
"abuso della credulità popolare" e "scambio di persona"
e del processo al Tribunale dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo

 

Per avere il libro gratis "Le religioni plagiano - Lettera agli intellettuali" 

di Vittorio Giorgini in formato digitale scrivi a: axteismo@yahoo.it
 
Per avere gratis il "Modulo per lo Sbattezzo cancellazione dalla Chiesa cattolica" 
in formato digitale scrivi a: axteismo@yahoo.it 
 
Per avere gratis la “Cartolina Axteismo” 
in formato digitale scrivi a: axteismo@yahoo.it 
 
Per avere gratis il "Modulo Axteismo" 
in formato digitale scrivi a: axteismo@yahoo.it 

 

si invita alla massima diffusione e pubblicazione

 

Axteismo, No alla chiesa, no alle religioni

Movimento Internazionale di Libero Pensiero 
Dateci spazio in Tv per parlare e la Chiesa chiuderà bottega.
Cerchiamo Fondazione o Università che sostenga studi e attività  
e Imprenditore-Editore che apra Tv satellitare libera 
leggi le news anche degli altri mesi:
per aderire e informazioni:
tel. +39 3393188116
 
 Axteismo Press l'Agenzia degli Axtei, Atei e Laici 

 
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Post n°158 pubblicato il 16 Aprile 2007 da FATTI2003

DAL SITO Politbjuro

<a title="punizione esemplare per il parroco porco
DON LELIO CANTINI" href="http://www.politbjuro.com/?p=245" rel="bookmark">punizione esemplare per il parroco porco
DON LELIO CANTINI

   Don Lelio Cantini è stato fino al 2005, a capo della parrocchia “Regina della Pace”’ alla periferia di Firenze.
  Per anni ha esercitato violenze, fisiche e psicologiche su bambini, ragazzi e su intere famiglie, tutte convinte a devolvere alla parrocchia di cui era a capo, denari e beni per la fondazione di una “Chiesa dello Spirito” da opporre alla decadenza della società.
  Ha imposto a ragazzine dai dieci ai diciassette anni rapporti sessuali come forma di “adesione totale a Dio”.
  Selezionava i “prescelti” con la complicità di una veggente che “vede Gesù” e con la quale vive tutt’oggi.
  Imponeva alle sue vittime l’omertà con punizioni esemplari e privazione dell’assoluzione e dell’eucarestia.

  Qualsiasi cittadino italiano, se si fosse macchiato di colpe simili, scoperto, sarebbe finito in galera.
  Ma, l’arcivescovo Silvano Piovanelli, l’arcivescovo Ennio Antonelli, l’ausiliare Claudio Maniago, il cardinale Camillo Ruini,
dal 2004 a conoscenza della vicenda, sono stati molto più duri.

  Don Lelio Cantini, per cinque anni, non potrà né confessare, né celebrare la messa in pubblico, né assumere incarichi ecclesiastici, e per un anno dovrà fare un’offerta caritativa e recitare ogni giorno il Salmo 51 o le litanie della Madonna. Inoltre, per “motivi di salute”, è stato trasferito in un’altra diocesi dove continua a vivere con la “veggente” che continua a “vedere Gesù”.

  Anche le vittime sono state ripagate dei torti subiti.
  Dal momento che “il male una volta compiuto non può essere annullato”, è stato elargita loro l’indicazione a “rielaborare in una prospettiva di fede la triste vicenda in cui sono stati coinvolti”, ed a invocare da Dio “la guarigione della memoria”.

  Cosa si può pretendere di più?

 
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Orrore in Germania: Bebè in freezer

Post n°157 pubblicato il 16 Aprile 2007 da FATTI2003

Polizia trova i cadaveri di due neonati

I cadaveri di due neonati sono stati trovati dalla polizia di Erfurt, nella Germania centrale, nel surgelatore di un'abitazione. La donna che è ritenuta la madre dei due piccoli e vive separata dal presunto padre, è stata fermata ed è ora sotto interrogatorio. Alla scoperta, ha detto un portavoce della polizia di Erfurt, si è arrivati su segnalazione di qualcuno che abita nello stesso edificio.

Erfurt, con poco poco più di 200 mila abitanti, è il capoluogo della Turingia, uno dei più piccoli Stati-regione della Germania, a vocazione agricola. Nel gennaio scorso, sempre in Turingia, a Thoerey sobborgo di Erfurt, erano stati trovati tre neonati morti in una casa di campagna. I test del dna aveva rivelato che erano figli ciascuno di tre padri diversi e di una donna di 21 anni, ai cui genitori apparteneva il terreno. Un anno prima la polizia di Altenburg, sempre in Turingia, aveva scoperto due cadaveri di neonati in secchi pieni di cemento.I cadaveri di due neonati sono stati trovati dalla polizia di Erfurt, nella Germania centrale, nel surgelatore di un'abitazione. La donna che è ritenuta la madre dei due piccoli e vive separata dal presunto padre, è stata fermata ed è ora sotto interrogatorio. Alla scoperta, ha detto un portavoce della polizia di Erfurt, si è arrivati su segnalazione di qualcuno che abita nello stesso edificio.

Erfurt, con poco poco più di 200 mila abitanti, è il capoluogo della Turingia, uno dei più piccoli Stati-regione della Germania, a vocazione agricola. Nel gennaio scorso, sempre in Turingia, a Thoerey sobborgo di Erfurt, erano stati trovati tre neonati morti in una casa di campagna. I test del dna aveva rivelato che erano figli ciascuno di tre padri diversi e di una donna di 21 anni, ai cui genitori apparteneva il terreno. Un anno prima la polizia di Altenburg, sempre in Turingia, aveva scoperto due cadaveri di neonati in secchi pieni di cemento.

 

 

 

 
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Post N° 154

Post n°154 pubblicato il 11 Aprile 2007 da FATTI2003

Anche se non firmi, finanzi la Chiesa cattolica (e altri)

COSA SIGNIFICA “OTTO PER MILLE”?
IL TESTO DELLA LEGGE
COME FUNZIONA IL MECCANISMO?
LA DISTRIBUZIONE DEL GETTITO
COME VENGONO SPESI QUESTI SOLDI?
PERCHÉ ABROGARE IL MECCANISMO?
MA SI PUÒ ABROGARE? O NON PAGARE? E COME?
ALTRI CONTRIBUTI STATALI ALLA RELIGIONE CATTOLICA
OTTO PER MILLE INFORMATI
CINQUE PER MILLE
DOCUMENTAZIONE SULL’ARGOMENTO
LINKA QUESTA PAGINA SUL TUO SITOCOSA SIGNIFICA “OTTO PER MILLE”?

Con il Concordato del 1929 lo stato italiano si impegnò a pagare direttamente lo stipendio al clero cattolico, con il meccanismo della congrua. Ritenendolo datato, nell’ambito delle trattative per il “nuovo” Concordato si decise un nuovo meccanismo di finanziamento alla Chiesa cattolica, solo in apparenza più democratico e trasparente in quanto allargato alle altre religioni: lo stato decideva di devolvere l’8 per mille dell’intero gettito IRPEF alla Chiesa cattolica (per scopi religiosi o caritativi) o alle altre confessioni o allo stato stesso (per scopi sociali o assistenziali), in base alle opzioni espresse dai contribuenti sulla dichiarazione dei redditi.

IL TESTO DELLA LEGGE

L’otto per mille è normato dalla legge 222/85.

COME FUNZIONA IL MECCANISMO?

Ogni cittadino che presenta la dichiarazione dei redditi può scegliere la destinazione dell’8 per mille del gettito IRPEF tra sette opzioni: Stato, Chiesa cattolica, Unione Chiese cristiane avventiste del 7° giorno, Assemblee di Dio in Italia, Unione delle Chiese Metodiste e Valdesi, Chiesa Evangelica Luterana in Italia, Unione Comunità Ebraiche Italiane.

In realtà nessuno destina il proprio gettito: il meccanismo assomiglia di più ad un gigantesco sondaggio d’opinione, al termine del quale si “contano” le scelte, si calcolano le percentuali ottenute da ogni soggetto e, in base a queste percentuali, vengono poi ripartiti i fondi.

Come se non bastasse, la mancata formulazione di un’opzione non viene presa in considerazione: l’intero gettito viene ripartito in base alle sole scelte espresse.

Alcune confessioni, più coerentemente, lasciano allo Stato le quote non attribuite, limitandosi a prelevare solo quelli relativi ad opzioni esplicite a loro favore: cosa che NON fa la chiesa cattolica, ottenendo un finanziamento quasi triplo rispetto ai consensi espliciti ottenuti a suo favore.

ECCO PERCHÉ È IMPORTANTE COMPILARE QUESTA SEZIONE DELLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI.

Qualora il contribuente non sia tenuto alla presentazione della dichiarazione, può comunque effettuare ugualmente la scelta della destinazione dell’8 per mille consegnando il CUD in una busta chiusa agli enti preposti alla raccolta (poste, banche etc…).

LA DISTRIBUZIONE DEL GETTITO

Il Ministero delle Finanze, già restio a fornire statistiche in merito (comunica i dati alle sole confessioni religiose, che ne danno notizia con estrema riluttanza), è peraltro estremamente lento nel diffondere i dati. Le ultime comunicazioni ufficiali e definitive si riferiscono incredibilmente alle dichiarazioni dei redditi del 2001 (redditi 2000).

Questa la distribuzione:

87,25%

Chiesa Cattolica

10,28%

Stato

1,27%

Valdesi

0,42%

Comunità Ebraiche

0,31%

Luterani

0,27%

Avventisti del settimo giorno

0,20%

Assemblee di Dio in Italia

Va notato che, in tale occasione, su oltre trenta milioni di contribuenti solamente il 39,62% ha espresso un’opzione, solo il 34,56% della popolazione, quindi, ha espresso una scelta a favore della Chiesa cattolica. Per dare un’idea dell’enormità della cifra corrisposta grazie a questo meccanismo, la Conferenza Episcopale ha disposto nel 2004 di contributi per 936,5 milioni di Euro.

COME VENGONO SPESI QUESTI SOLDI?

  • CHIESA CATTOLICA
    Nato come meccanismo per garantire il sostentamento del clero, tale voce è diventata, percentualmente, sempre meno rilevante (il 34,1% del totale). Parrebbe infatti che la Chiesa cattolica prediliga destinare i fondi ricevuti dallo Stato alle cosiddette “esigenze di culto” (47,2%): finanziamenti alla catechesi, ai tribunali ecclesiastici, e alla costruzione di nuove chiese, manutenzione dei propri immobili e gestione del proprio patrimonio. Ovvio che non vedremo mai alcuno spot su queste tematiche: ai tanto strombazzati aiuti al terzo mondo, cui è dedicata quasi tutta la pubblicità cattolica, va guarda caso solo l’8% del gettito. Maggiori informazioni sono disponibili sul sito www.sovvenire.it.

  • STATO
    Lo Stato è l’unico competitore per l’otto per mille che rifiuta di farsi pubblicità. Il Governo dedica alla gestione dei fondi di pertinenza statale una sezione del suo sito internet.

  • CHIESA VALDESE
    Rifiuta di destinare i fondi ottenuti alle esigenze di culto e al sostentamento del clero. Per maggiori informazioni vai su www.chiesavaldese.org.

  • LUTERANI
    Una parte dei fondi viene utilizzata per il sostentamento dei pastori. Per maggiori informazioni vai su www.elki-celi.org.

  • COMUNITÀ EBRAICHE
    I fondi sono utilizzati per «…solidarietà sociale, attività culturali, restauro patrimonio storico, sostegno ad attività giovanili, strutture ospedaliere per la cittadinanza, cultura della memoria, lotta a razzismo e pregiudizio». Per maggiori informazioni vai su www.ucei.it.

  • CHIESE AVVENTISTE
    Rifiutano anch’esse di destinare i fondi ottenuti alle esigenze di culto e al sostentamento del clero. Per maggiori informazioni vai su www.avventisti.it.

  • ASSEMBLEE DI DIO
    I fondi sono destinati esclusivamente alle missioni e alla beneficienza. Per maggiori informazioni vai su www.adi-it.org.

PERCHÉ ABROGARE IL MECCANISMO?

  • perché il meccanismo doveva essere basato sulla volontarietà, ma la ripartizione delle scelte inespresse vìola, di fatto, questo principio;

  • perché è un finanziamento a fondo perso a favore di confessioni religiose che si dovrebbero autofinanziare. Soprattutto nel caso della Chiesa cattolica, gran parte di questi contributi non ha alcuna utilità sociale;

  • perché è una partita truccata: a differenza delle confessioni religiose, lo Stato italiano non fa alcuna pubblicità per sé e non informa su come destina questi fondi. Quando nel 1996 il ministro Livia Turco propose di destinare i fondi di competenza statale all’infanzia svantaggiata, il “cassiere” della Conferenza Episcopale Italiana Nicora reagì duramente, sostenendo che «lo Stato non deve fare concorrenza scorretta nei confronti della Chiesa»;

  • perché è una partita a cui non tutti possono giocare: sono ammesse solo le confessioni sottoscrittrici di un’Intesa con lo Stato. Ecco perché la Chiesa, attraverso i parlamentari cattolici, blocca l’accordo (già sottoscritto) con i Testimoni di Geova e impedisce l’avvio di trattative con gli islamici: i fedeli di queste religioni, ben disciplinati, grazie al meccanismo delle scelte inespresse porterebbero alle loro gerarchie una contribuzione ben superiore alla loro percentuale reale, con un danno valutabile in centinaia di milioni di Euro per la Chiesa cattolica.

  • perché è un meccanismo non chiaro, che trae in inganno non solo il semplice cittadino ma anche la persona colta. Un giornalista Rai ha dovuto addirittura scusarsi in diretta per la sua non conoscenza del meccanismo;

  • perché lo Stato, erogando questi finanziamenti, è costretto a cercarsi altre entrate con nuove forme di tassazione della popolazione.

MA SI PUÒ ABROGARE? O NON PAGARE? E COME?

L’Associazione per lo Sbattezzo ha lanciato da diversi anni un’iniziativa per l’obiezione fiscale: maggiori informazioni sul loro sito.

L’UAAR ha anch’essa più volte criticato e chiesto modifiche alla normativa: resta il fatto che un cambiamento è fattibile solo attraverso una modifica della legge.

ALTRI CONTRIBUTI STATALI ALLA RELIGIONE CATTOLICA

  • sempre con la dichiarazione dei redditi, è possibile dedurre dal proprio reddito versamenti alle chiese fino all’ammontare di due milioni di vecchie lire, intorno ai mille Euro; in proposito, rileviamo come il numero di offerte per il sostentamento dei sacerdoti sia calato, negli ultimi nove anni, del 14%, con conseguenti minori entrate del 18%;

  • pagamento pensioni al clero: un fondo speciale dal disavanzo perennemente in rosso. Fortunatamente, con la Finanziaria 2000 si è intervenuti almeno su questi, innalzando a 68 anni l’età pensionabile e aumentando i contributi a carico dei sacerdoti;

  • esenzione fiscale totale, comprese imposte su successioni e donazioni, per le parrocchie e gli enti ecclesiastici;

  • pagamenti degli stipendi agli insegnanti di religione, nominati dai vescovi: incidono per più di 1.000 miliardi (delle vecchie lire) sul bilancio statale;

  • finanziamenti alle scuole cattoliche;

  • in varie regioni, parte degli oneri di urbanizzazione a disposizione dei comuni deve essere destinata agli «edifici di culto».
    Non solo. Recentemente sono state stipulate intese ad hoc tra diverse Giunte e Conferenze episcopali regionali che hanno riguardato anche i beni culturali ed ecclesiastici, il turismo religioso e la retribuzione del personale ecclesiastico presente negli ospedali.

  • contributi agli oratorî: concessi da diverse regioni, nel maggio 2001 sono stati presentati due disegni di legge (identici) da parte di alcuni parlamentari dell’UDC. Nel luglio 2003 tali testi, dopo alcune modifiche, sono diventati legge. Contro il provvedimento si sono espressi ben pochi parlamentari: tra i contrari Tiziana Valpiana, la cui dichiarazione di voto contrario alla Camera dei deputati contiene importanti dichiarazioni sulla necessità di una effettiva parità tra credenti e non credenti.

Per un quadro di insieme vai al documento Quanto costa allo stato il finanziamento della chiesa Cattolica, di Marcello Vigli, presente sul nostro sito.

Nell’ambito del Decreto Fiscale collegato alla Legge Finanziaria 2006, il Parlamento ha introdotto l’esenzione ICI (Imposta Comunale sugli Immobili) per gli immobili adibiti a scopi commerciali per la Chiesa (ulteriormente estesa alle associazioni no-profit). Secondo stime dell’ANCI, il provvedimento avrebbe comportato minori entrate per i Comuni nell’ordine di 700 milioni di Euro. Il d.l. 223 del 4 luglio 2006 ha successivamente eliminato tale esenzione. La sua formulazione («Attività di natura esclusivamente commerciale»), tuttavia, di fatto vanifica il provvedimento e mantiene in vigore tale privilegio: è infatti sufficiente che all’interno dell’immobile destinato ad attività commerciale si mantenga una piccola struttura destinata ad attività religiose.

OTTO PER MILLE INFORMATI

Nell’aprile 2007 l’UAAR, prendendo atto della diffusa mancanza di conoscenza del meccanismo tra la popolazione, nonché del completo disinteresse da parte delle istituzioni a porvi rimedio, ha avviato autonomamente una propria campagna di informazione: «Otto per mille informati».

CINQUE PER MILLE

Con la dichiarazione dei redditi 2006 il governo ha introdotto una nuova possibilità: la destinazione del cosiddetto “Cinque per mille” del gettito IRPEF (completamente indipendente dall’Otto per mille).

Nato in origine per finanziare la ricerca scientifica, si è poi inopinatamente allargato ad altri scopi.

In breve, il funzionamento è questo:

  • se il cittadino non sceglie, il cinque per mille della sua IRPEF rimane nel bilancio dello Stato;

  • se il cittadino intende invece “destinare” il suo cinque per mille, può scegliere tra una delle seguenti categorie:

    1. sostegno delle ONLUS (Organizzazioni non lucrative di utilità sociale) di cui all’art. 10 del decreto legislativo 4 dicembre 1997, n: 460, e successive modificazioni, nonché delle associazioni di promozione sociale iscritte nei registri nazionale, regionali e provinciali, previsti dall’art. 7, commi 1 2 3 e 4, della legge 7 dicembre 2000, n. 383, e delle associazioni riconosciute che operano nei settori di cui all’art. 10, comma 1, lettera a), del decreto legislativo 460 del 1997;

    2. finanziamento agli enti della ricerca scientifica e dell’università;

    3. finanziamento agli enti della ricerca sanitaria.

  • il cittadino ha anche la possibilità di indicare un beneficiario specifico. In questo caso deve scrivere il codice fiscale di tale soggetto beneficiario.

Maggiori informazioni, tra cui l’elenco completo dei possibili beneficiari, sono disponibili su una pagina del sito dell’Agenzia delle Entrate.

DOCUMENTAZIONE SULL’ARGOMENTO

LINKA QUESTA PAGINA SUL TUO SITO

Per favore comunica l’inserimento a uaar@uaar.it. Se ti servono immagini differenti o altro materiale per il tuo sito puoi contattare cowebmaster@uaar.it.

Ti ringraziamo per la collaborazione!

 

 

 
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IL DOSSIER CONTRO RATZINGER

Post n°153 pubblicato il 10 Aprile 2007 da FATTI2003

Autore: Pino NicotriVista l'importanza della documentazione pubblicata da Pino Nicotri,  a proposito della copertura dei preti pedofili da parte dell'allora cardinal ratzinger, il compagno Ennio Montesi, che ha il merito di avere passato a Nicotri il materiale (a sua volta ricevuto dall'avvocato Texano Shea), mi ha pregato di dare la massima diffusione alla cosa e ovviamente sono ben lieto di accontentarlo.

Chi ha deciso in Vaticano di sottrarre i preti pedofili alla magistratura
Sorpresa: ecco chi, come e quando ha deciso in Vaticano di sottrarre i preti pedofili alla magistratura. Non lo indovinereste mai…

di Pino Nicotri

Prima si sono rivolti con fiducia alla Chiesa, anziché ad avvocati e tribunali, inviando fin dal gennaio 2004 alla curia di Firenze esposti e memoriali sulle violenze sessuali ai danni di minori consumate per anni dal parroco Lelio Cantini, titolare della parrocchia Regina della Pace. Con la complicità di una donna, la solita “veggente” di turno le cui visioni di Gesù servivano alla selezione degli “eletti”, Cantini ha imperversato per anni e anni imponendo violenze, psicologiche e fisiche, fra cui quella sistematicamente rivolta a ragazzine di dieci, quindici, diciassette anni, di avere rapporti sessuali con lui, come forma, diceva, di “adesione totale a Dio”, facendo credere a ognuno e a ognuna di essere il prescelto e intimando il segreto assoluto pena il “castigo divino”. A furia di insistere, le vittime di Cantini hanno ottenuto qualche incontro con l’allora arcivescovo Silvano Piovanelli, con l’arcivescovo Ennio Antonelli e con l’ausiliare Claudio Maniago. Ma tutto quello che sono riusciti a ottenere è stato il trasferimento del parroco mascalzone in un’altra parrocchia della stessa diocesi nel settembre 2005, cioè ben 20 mesi dopo gli esposti, motivato ufficialmente “per motivi di salute”, vale a dire senza che venisse né denunciato alla magistratura né svergognato in altro modo né privato dell’abito talare con la sospensione “a divinis”.

Deluse, le vittime e i loro familiari si sono allora rivolti al papa, con una lettera del 20 marzo 2006 recante in allegato i dettagliati memoriali di dieci tra le almeno venti vittime di abusi. “Non vogliamo sentirci domani chiedere conto di un colpevole silenzio”, hanno spiegato al papa il 13 ottobre 2006 con una nuova, nella quale parlano di “iniquo progetto di dominio sulle anime e sulle esistenze quotidiane” e lamentano come a “quasi due anni” dall’inizio delle denunce dalla Chiesa fiorentina non fosse ancora arrivata né “una decisa presa di distanza” dai personaggi coinvolti nella vicenda né “una scusa ufficiale” e neppure “un atto riparatore autorevole e credibile”.

Alla loro missiva ha risposto il cardinale Camillo Ruini, ma in un modo francamente incredibile, di inaudita ipocrisia e mancanza di senso della responsabilità. Il famoso cardinale, tanto impegnato nella lotta incessante contro la laicità dello Stato italiano, a fronte alle porcherie del suo sottoposto si rivela quanto mai imbelle, omertoso e di fatto complice: tutta la sua azione si riduce a una lettera agli stuprati per ricordare loro che il parroco criminale il 31 marzo ha lasciato anche la diocesi e per augurare che il trasferimento “infonda serenità nei fedeli coinvolti a vario titolo nei fatti”. Insomma, fuor dalle chiacchiere e dall’ipocrisia, Ruini si limita a raccomandare che tutti si accontentino della rimozione di Cantini e se ne stiano pertanto d’ora in poi zitti e buoni, paghi del fatto che il prete pedofilo e stupratore sia stato spedito a soddisfare le sue brame carnali altrove. Come a dire che i parenti delle vittime della strage di piazza Fontana o del treno Italicus si sentano rispondere dal Capo dello Stato non con il dovuto processo ai colpevoli, bensì con una letterina buffetto sulle guance che annuncia, magno cum gaudio, che i colpevoli anziché andare in galera sono stati trasferiti in altri uffici e che pertanto augura, cioè di fatto ordina, “serenità” tra i superstiti e i parenti delle vittime. Un simile comportamento oggi non ce l’hanno neppure gli Stati Uniti: è vero che non permettono a nessuno Stato estero di giudicare i propri soldati quali che siano i crimini da loro commessi, da Mai Lay al Cermis, da Abu Graib a Guantanamo e Okinawa, ma è anche vero che gli Usa anziché stendere il velo omertoso del segreto li processa pubblicamente in patria e non sempre in modo compiacente.

Come sempre la Chiesa si comporta in tutto il mondo come uno Stato nello Stato, con la pretesa non solo di intervenire – come è particolarmente evidente in Italia - contro l’autonomia della politica, ma per giunta di sottrarre il proprio personale alla magistratura competente. Il dramma però è che Ruini ai fedeli fiorentini che hanno subìto quello che hanno subìto non poteva rispondere altrimenti, perché – per quanto possa parere incredibile – a voler imporre il silenzio, anzi il “segreto pontificio” sui reati gravi commessi dai religiosi, compresi gli stupri di minori, è stato proprio l’attuale papa, Ratzinger. Con una ben precisa circolare inviata ai vescovi di tutto il mondo il 18 maggio 2001 e che più avanti riproduciamo per intero, l’allora capo della Congregazione per la dottrina della fede, come si chiama oggi ciò che una volta era la “Santa” (!) Inquisizione e poi il Sant’Ufficio, non solo imponeva il segreto su questi orribili argomenti, ma avvertiva anche che a volere una tale sciagurata direttiva era il papa di allora in persona. Vale a dire, quel Wojtyla che più si ha la coda di paglia e più si vuole sia fatto “santo subito”, in modo da sottrarlo il più possibile alle critiche per i suoi non pochi errori.

Da notare che per quell’ordine scritto diramato a tutti i vescovi assieme all’allora suo vice, cardinale Tarcisio Bertone (oggi ancor più potente perché scelto dal papa tedesco come nuovo Segretario di Stato, cioè ministro degli Esteri del Vaticano), Ratzinger nel 2005 è stato incriminato negli Stati Uniti per cospirazione contro la giustizia in un processo contro preti pedofili in quel di Houston, nel Texas. Per l’esattezza, presso la Corte distrettuale di Harris County figurano imputati il responsabile della diocesi di Galveston Houston, arcivescovo Joseph Fiorenza, i sacerdoti pedofili Juan Carlos Patino Arango e William Pickand, infine anche l’attuale pontefice. Questi è accusato di avere coscientemente coperto, quando era prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, i sacerdoti colpevoli di abusi sessuali su minori. Da notare che l’omertà e la complicità di fatto garantita dalla circolare Ratzinger-Bertone ha danneggiato non solo la giustizia di quel processo, ma anche dei molti altri che hanno scosso il mondo intero scoperchiando la pentola verminosa dei religiosi pedofili negli Stati Uniti (dove la Chiesa ha dovuto pagare centinaia di milioni di dollari in una marea di risarcimenti) e in altre parti del mondo. Un porporato che si è visto denunciare dalle vittime un folto gruppo di preti, anziché punire i colpevoli li ha protetti facendoli addirittura espatriare nelle Filippine, in modo da sottrarli per sempre alla giustizia.

Sono emersi casi imbarazzanti anche in Austria e Polonia, con l’aggravante che si trattava delle massime cariche ecclesiastiche, tra le quali l’arcivescovo di Cracovia pedofilo Julius Paetz, la cui pedofilia era nota fin da quando lavorava in Vaticano nell’anticamera del papa suo connazionale, Wojtyla, e proprio negli anni in cui è “misteriosamente” scomparsa la ragazzina cittadina vaticana Emanuela Orlandi. Ma a scorrere le cronache dei giornali locali si scopre che anche in Italia le condanne di religiosi per pedofilia abbondano, solo che – pur essendo gli stupratori scoperti solo la punta dell’iceberg - vengono tenute accuratamente nascoste. E perché vengano nascoste lo si capisce finalmente bene, e in modo dimostrato, leggendo il testo della circolare emanata dall’ex Sant’Ufficio.

A muovere l’accusa contro l’attuale pontefice, documenti vaticani alla mano, è l’agguerritissimo avvocato Daniel Shea, difensore di tre vittime della pedofilia dei religiosi di Galveston Houston. E Ratzinger sarebbe stato trascinato in tribunale, forse in manette data la gravità del reato, se non fosse nel frattempo diventato papa. Nel settembre 2005 infatti il ministero della Giustizia, su indicazione di Bush e Condolezza Rice, ha bloccato il processo contro Ratzinger accogliendo la richiesta dell’allora segretario di Stato del Vaticano, Angelo Sodano, di riconoscere anche al papa, in quanto capo dello Stato pontificio, il diritto all’immunità riconosciuto non solo dagli Stati Uniti per tutti i capi di Stato. A questo punto è doveroso e niente affatto scandalistico porsi una domanda, decisamente scomoda: quanto ha pesato nella scelta di eleggere papa proprio Ratzinger la necessità di sottrarlo alla giustizia americana e di difenderlo per avere in definitiva eseguito la volontà del pontefice precedente? C’è anche un altro particolare: di solito non si riesce a portare in tribunale anche i superiori dei preti stupratori perché in un modo o nell’altro evitano di ricevere l’atto di accusa, specie se risiedono sia pure solo ufficialmente in Vaticano. Ratzinger invece l’atto di citazione ha accettato di riceverlo: si può escludere lo abbia fatto per obbligare i suoi colleghi cardinali ad eleggerlo papa quando Wojtyla – sempre più malato - fosse venuto a mancare?

Come che sia, Shea però non demorde. Due anni fa è venuto a Roma per protestare in piazza S. Pietro assieme ai radicali in occasione della Giornata mondiale contro la pedofilia. E oggi si dice pronto a ricorrere fino alla Suprema Corte di Giustizia degli Stati Uniti per evitare che i firmatari della circolare vaticana che protegge i sacerdoti pedofili la facciano del tutto franca. Intanto dobbiamo constatare con sbigottimento che i tre nomi più impegnati nella lotta contro la laicità dello Stato italiano e del suo parlamento, vale a dire Ratzinger, Ruini e Bertone, sono stati colti con le mani nel sacco della sottrazione alla magistratura dei preti pedofili e strupratori di minori.


Ecco il testo integrale tradotto dal latino dell’ordine impartito per iscritto da Ratzinger e Bertone:


«LETTERA inviata dalla Congregazione per la dottrina della fede ai vescovi di tutta la Chiesa cattolica e agli altri ordinari e prelati interessati, circa I DELITTI PIU’ GRAVI riservati alla medesima Congregazione per la dottrina della fede, 18 maggio 2001

Per l’applicazione della legge ecclesiastica, che all’art. 52 della Costituzione apostolica sulla curia romana dice: “[La Congregazione per la dottrina della fede] giudica i delitti contro la fede e i delitti più gravi commessi sia contro la morale sia nella celebrazione dei sacramenti, che vengano a essa segnalati e, all’occorrenza, procede a dichiarare o a infliggere le sanzioni canoniche a norma del diritto, sia comune che proprio”, era necessario prima di tutto definire il modo di procedere circa i delitti contro la fede: questo è stato fatto con le norme che vanno sotto il titolo di Regolamento per l’esame delle dottrine, ratificate e confermate dal sommo pontefice Giovanni Paolo II, con gli articoli 28-29 approvati insieme in forma specifica.


Quasi nel medesimo tempo la Congregazione per la dottrina della fede con una Commissione costituita a tale scopo si applicava a un diligente studio dei canoni sui delitti, sia del Codice di diritto canonico sia del Codice dei canoni delle Chiese orientali, per determinare “i delitti più gravi sia contro la morale sia nella celebrazione dei sacramenti”, per perfezionare anche le norme processuali speciali nel procedere “a dichiarare o a infliggere le sanzioni canoniche”, poiché l’istruzione Crimen sollicitationis finora in vigore, edita dalla Suprema sacra Congregazione del Sant’Offizio il 16 marzo 1962, doveva essere riveduta dopo la promulgazione dei nuovi codici canonici.

Dopo un attento esame dei pareri e svolte le opportune consultazioni, il lavoro della Commissione è finalmente giunto al termine; i padri della Congregazione per la dottrina della fede l’hanno esaminato più a fondo, sottoponendo al sommo pontefice le conclusioni circa la determinazione dei delitti più gravi e circa il modo di procedere nel dichiarare o nell’infliggere le sanzioni, ferma restando in ciò la competenza esclusiva della medesima Congregazione come Tribunale apostolico. Tutte queste cose sono state dal sommo pontefice approvate, confermate e promulgate con la lettera apostolica data in forma di motu proprio Sacramentorum sanctitatis tutela.

I delitti più gravi sia nella celebrazione dei sacramenti sia contro la morale, riservati alla Congregazione per la dottrina della fede, sono:

- I delitti contro la santità dell’augustissimo sacramento e sacrificio dell’eucaristia, cioè:

1° l’asportazione o la conservazione a scopo sacrilego, o la profanazione delle specie consacrate:

2° l’attentata azione liturgica del sacrificio eucaristico o la simulazione della medesima;

3° la concelebrazione vietata del sacrificio eucaristico assieme a ministri di comunità ecclesiali, che non hanno la successione apostolica ne riconoscono la dignità sacramentale dell’ordinazione sacerdotale;

4° la consacrazione a scopo sacrilego di una materia senza l’altra nella celebrazione eucaristica, o anche di entrambe fuori della celebrazione eucaristica;

- Delitti contro la santità del sacramento della penitenza, cioè:

1° l’assoluzione del complice nel peccato contro il sesto comandamento del Decalogo;

2° la sollecitazione, nell’atto o in occasione o con il pretesto della confessione, al peccato contro il sesto comandamento del Decalogo, se è finalizzata a peccare con il confessore stesso;

3° la violazione diretta del sigillo sacramentale;

- Il delitto contro la morale, cioè: il delitto contro il sesto comandamento del Decalogo commesso da un chierico con un minore al di sotto dei 18 anni di età.

Al Tribunale apostolico della Congregazione per la dottrina della fede sono riservati soltanto questi delitti, che sono sopra elencati con la propria definizione.

Ogni volta che l’ordinario o il prelato avesse notizia almeno verosimile di un delitto riservato, dopo avere svolte un’indagine preliminare, la segnali alla Congregazione per la dottrina della fede, la quale, a meno che per le particolari circostanze non avocasse a sé la causa, comanda all’ordinario o al prelato, dettando opportune norme, di procedere a ulteriori accertamenti attraverso il proprio tribunale. Contro la sentenza di primo grado, sia da parte del reo o del suo patrono sia da parte del promotore di giustizia, resta validamente e unicamente soltanto il diritto di appello al supremo Tribunale della medesima Congregazione.

Si deve notare che l’azione criminale circa i delitti riservati alla Congregazione per la dottrina della fede si estingue per prescrizione in dieci anni. La prescrizione decorre a norma del diritto universale e comune: ma in un delitto con un minore commesso da un chierico comincia a decorrere dal giorno in cui il minore ha compiuto il 18° anno di età.

Nei tribunali costituiti presso gli ordinari o i prelati possono ricoprire validamente per tali cause l’ufficio di giudice, di promotore di giustizia, di notaio e di patrono soltanto dei sacerdoti. Quando l’istanza nel tribunale in qualunque modo è conclusa, tutti gli atti della causa siano trasmessi d’ufficio quanto prima alla Congregazione per la dottrina della fede.

Tutti i tribunali della Chiesa latina e delle Chiese orientali cattoliche sono tenuti a osservare i canoni sui delitti e le pene come pure sul processo penale rispettivamente dell’uno e dell’altro Codice, assieme alle norme speciali che saranno date caso per caso dalla Congregazione per la dottrina della fede e da applicare in tutto.

Le cause di questo genere sono soggette al segreto pontificio.

Con la presente lettera, inviata per mandato del sommo pontefice a tutti i vescovi della Chiesa cattolica, ai superiori generali degli istituti religiosi clericali di diritto pontificio e delle società di vita apostolica clericali di diritto pontificio e agli altri ordinari e prelati interessati, si auspica che non solo siano evitati del tutto i delitti più gravi, ma soprattutto che, per la santità dei chierici e dei fedeli da procurarsi anche mediante necessarie sanzioni, da parte degli ordinari e dei prelati prelci sia una sollecita cura pastorale.

Roma, dalla sede della Congregazione per la dottrina della fede, 18 maggio 2001.


Joseph card. Ratzinger, prefetto.
Tarcisio Bertone, SDB, arc. em. di Vercelli, segretario»


::::::::::::

Come avrete notato, lo scippo della pedofilia alla magistratura civile e penale di tutti gli Stati dove viene consumata è nascosto tra molte parole che parlano di tutt’altro. E il ruolo “giudiziario”, cioè di fatto omertoso, della Congregazione ex Sant’Ufficio è comunque confermato in pieno dalla vicenda fiorentina. A difendere i fedeli violati sono scesi in campo anche i locali preti ordinari e a causa delle loro insistenze il cardinale Antonelli il 17 gennaio ha scritto alle vittime di Cantini che al termine di un “processo penale amministrativo” tutto interno alla curia e sentita per l’appunto la Congregazione per la dottrina della fede, l’ex parroco “non potrà né confessare, né celebrare la messa in pubblico, né assumere incarichi ecclesiastici, e per un anno dovrà fare un’offerta caritativa e recitare ogni giorno il Salmo 51 o le litanie della Madonna”. Tutto qui! Di denuncia alla magistratura, neppure l’ombra, e del resto il “segreto pontificio” non lascia scampo. Per uno che per anni e anni se l’è fatta da padrone anche con il sesso di ragazzine di soli 10 anni - e di 17 le più “vecchie” – senza neppure scomodarsi con un viaggio nella Thailandia paradiso dei pedofili, si tratta di una pena piuttosto leggerina…. Da far felice qualunque pedofilo incallito! Quanto alle vittime, Antonelli ha anticipato l’ineffabile Ruini: visto che “il male una volta compiuto non può essere annullato”, il cardinale invita le pecorelle struprate a “rielaborare in una prospettiva di fede la triste vicenda in cui siete stati coinvolti”, e a invocare da Dio “la guarigione della memoria”.

Ma a guarire, anche dai troppi condizionamenti opportunistici della memoria, deve essere semmai il Vaticano. E infatti i fedeli fiorentini, che hanno letto la missiva del cardinale con “stupore e dolore”, hanno deciso di non fermarsi. Finora non hanno fatto nemmeno causa civile, ma d’ora in poi, dicono, “nulla è più escluso”. I preti schierati dalla loro parte chiedono al papa – nella lettera inviata tramite la Segreteria di Stato oggi retta proprio da Bertone! - “un processo penale giudiziario”, che convochi testimoni e protagonisti, e applichi “tutte le sanzioni previste dall’ordinamento ecclesiastico”. Chiedono inoltre che Cantini, colpevole di avere rovinato non poche vite, sia “privato dello stato clericale” anche “a tutela delle persone che continuano a seguirlo”.

Però, come avrete notato, neppure i buoni preti fiorentini si sognano di fare intervenire la magistratura dello Stato italiano. I panni sporchi si lavano in famiglia… Che è il modo migliore di continuare a non lavarli. Come per la scomparsa di Emanuela Orlandi. 08.04.2007.

Pino Nicotri



 
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Quell'insostenibile pressione Vaticana

Post n°151 pubblicato il 05 Aprile 2007 da FATTI2003

 
Autore: Margerita Hack

Un articolo di Margherita Hack, sui diritti civili

Quell'insostenibile pressione vaticana
Una ragione di tristi riflessioni sul nostro paese è offerta dall'insistente, martellante, continua ingerenza vaticana a proposito dei Pacs. Non ci si preoccupa della violenza degli stadi, se non in modo molto saltuario, non ci si preoccupa dell'ancora scarsa assistenza - in confronto ad altri paesi, quale ad esempio la Francia - offerta alle famiglie, naturali o ufficiali che siano, fornendo sufficienti asili, scuole materne e scuole a pieno tempo, che permettano ad ambedue i genitori di lavorare a tempo pieno, non ci si preoccupa dello sfruttamento a cui sono soggetti tanti immigrati costretti a vivere in catapecchie pagate a peso d'oro, né della mancanza di case a prezzi accessibili per le giovani famiglie, naturali o ufficiali che siano; no, ci si preoccupa solo dei Pacs, quelli sì che sarebbero un pericolo per la famiglia: non si capisce perché questa cristiana chiesa, che dovrebbe farsi guidare dall'amore per tutte le creature, seguiti a sostenere che dare dei diritti a chi non ce li ha possa essere la rovina di chi questi diritti li ha.

 Ma cosa crede il papa, cosa credono tutti questi signori della chiesa, che la famiglia si basi su un pezzo di carta timbrato dal prete o dal sindaco, che sia la legge a tenere insieme due persone? Non sanno che quello che tiene insieme due persone per anni, che siano un uomo e una donna, oppure due donne oppure due uomini, è soprattutto l'affetto e la stima reciproci? Fa un certo effetto vedere tanti nostri deputati e senatori, divorziati o separati, che sbraitano indignati contro i Pacs in difesa della sacralità della famiglia. Se per i cattolici osservanti il matrimonio è un sacramento, come può la chiesa pretendere di imporlo anche ai non credenti? Mi auguro ancora una volta che i membri di questo governo sappiano resistere alle ingerenze della chiesa e difendere la laicità dello stato e i diritti di tutti i cittadini, qualunque sia la loro fede personale. E questo governo, con una proposta di legge che è un capolavoro di ipocrisia, ma comunque meglio che nulla, trasforma i Pacs (parola che alla chiesa fa lo stesso effetto che un drappo rosso al toro) in Dico e stabilisce che i due conviventi faranno in municipio una dichiarazione di convivenza non congiunta, perché somiglierebbe troppo a un matrimonio, ma contestuale. Suppongo che per essere contestuali ma non congiunte, le dichiarazioni dovranno avvenire nello stesso istante in due stanze diverse.
Nemmeno il più bravo dei comici avrebbe immaginato una simile scenetta. Ma sarà mai possibile fare dell'Italia un paese moderno, veramente laico e democratico, che rispetta le opinioni, le fedi e le non-fedi degli altri? Credo che un ruolo importantissimo lo abbia la scuola e quindi la cultura, che può liberare da tanti pregiudizi, che insegna a ragionare col proprio cervello, ad accettare o meno, in maniera critica, le idee e gli stimoli che ci vengono offerti dalla stessa scuola, dai giornali, dalle televisioni. E' la cultura che può aiutarci a divenire persone libere e autonome in grado di fare le proprie scelte senza farsi influenzare dagli imbonitori di turno. Una scuola che il ministro Fioroni sembra voglia far tornare ad una maggiore serietà, con esami che non siano più una burletta, e mi auguro sequestrando i telefonini all'inizio delle lezioni e rendendoli solo all'uscita da scuola. Si può immaginare che razza di lezioni possano essere quelle in una classe di 20 studenti, ciascuno intento a scrivere e leggere messaggini o a fotografare compagni e professori. Come può un docente, anche dotato della maggior capacità comunicativa e amante del proprio lavoro trovare ancora la voglia e l'entusiasmo per comunicare a una platea così distratta? Quello che avete letto è lo stralcio di un lungo articolo di Margherita Hack che comparirà nel numero 2 di aideM, la rivista di critica della comunicazione diretta da Giulietto Chiesa e Adalberto Minucci. aideM, Chimenti editore, sarà in libreria a partire dal prossimo 6 aprile con un ampio dossier sul «giornalismo, radiografia di un mestiere in crisi».

E' visibile su Radio Radicale un interessantissimo intervento della compagna Margherita,  su scienza, religione e diritti civile.
 link:
http://www.radioradicale.it/schede/view/id=221855/convegno-su-laicita-garanz

 
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