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Post n°15 pubblicato il 24 Maggio 2011 da ramio49
Diario di una dieta Ovvero: come ho perso 27 kili in 30 settimane e come cercherò di non riprenderli più
Ottobre 2010
Ho 60 anni sono alto 1 metro e 73 centimetri e peso 109 kili. Oggi ho ritirato le analisi del mio checkup annuale: un disastro! Colesterolo e trigliceridi ben sopra la norma e poi uricemia e ipertensione arteriosa. Come se non bastasse acciacchi vari mi tormentano quotidianamente: faccio fatica a fare le scale, mi fanno male le ginocchia e la schiena, e almeno due volte l’anno degli attacchi improvvisi di gotta mi costringono all’immobilità per giorni, tormentandomi con dolori lancinanti da far piangere.
Esteticamente sono inguardabile e sono anni che non mi piaccio più; e se non mi piaccio io figuriamoci se posso piacere agli altri! Che fatica vestirsi in modo presentabile: niente di quello che compro mi calza in modo adeguato e per quanto spenda il mio aspetto è sempre e comunque trasandato.
Inevitabilmente tutto questo pesa enormemente sul mio stato psichico. Sono depresso, sempre insoddisfatto, irascibile e, data la mia natura introversa, sempre più solo.
Mia moglie nonostante tutto mi vuole bene ed a modo suo cerca di spronarmi a ché io cerchi una soluzione a questo status, ma lo fa rimproverandomi continuamente e questo non fa che peggiorare le cose: “non mangiare questo”, “non mangiare quello”.. “sei un porco; fai schifo!”.
Basta!
Perché sono grasso ? Non ho disfunzioni ormonali né patologie cliniche che giustifichino il mio sovrappeso, dunque il motivo è uno solo: mangio troppo e male ed inoltre mi muovo veramente poco.
Ma quanto sono “ciccione” ? Internet è la mia salvezza: c’è da studiare e tanto sull’argomento dieta e salute e così decido di iniziare proprio studiando. Adotto un metodo empirico ma efficace nel ricercare articoli e documentazione, ovvero leggo su uno stesso argomento estratti da vari siti e filtro le informazioni prendendo in considerazione solo quelle più ricorrenti e qualificate, soprattutto evito i siti che vendono prodotti dietetici perché ritengo che il loro scopo sia vendere e la salute di che legge è solo un elemento secondario.
C’è un calcolo semplice ed universalmente riconosciuto che mi può dare un’indicazione attendibile sulla mia obesità: Si chiama BMI (acronimo inglese del termine Body Mass Index) o, nel corrispondente italiano IMC (Indice di Massa Corporea). Il BMI si calcola molto semplicemente da peso ed altezza in questo modo: Peso (Kg) BMI = ---------------------- Altezza (metri)2
Nel mio caso, dunque: BMI = 109 / (1,73)2 = 36,4
Vediamo che cosa dicono le tabelle; ne trovo due: la prima mi fornisce anche un fattore di rischio di malattie cardiovascolari in funzione del BMI e del giro vita
La seconda è una sorta di abaco che da il risultato in forma grafica. Ovviamente il risultato non cambia: il mio 36,4 di BMI mi pone tra gli obesi di secondo grado ed il mio giro vita di ben 122 cm. Tra le persone a rischio molto alto di malattie cardiovascolari
E come se non bastasse, anche la mia aspettativa di vita, in queste condizioni, è ridotta di circa 7 anni rispetto alla media
Che dire ! Non è terrificante ?
Ma può il solo BMI essere indicativo di uno stato di forma fisica ? Il dubbio è legittimo perché, estremizzando gli esempi per rendere più comprensibile il ragionamento, un atleta e un impiegato di banca possono avere lo stesso BMI (anche stessa altezza e stesso peso) e risultare in sovrappeso o addirittura in leggera obesità ? Certamente si; il primo concentra il suo peso in una massa muscolare sviluppata e concentrata negli arti e nel tronco, il secondo, invece, presenta una quantità in eccesso di grasso concentrato intorno alla vita.
E’ evidente che bisogna andare oltre nello studio e così scopro il concetto di “massa grassa” definita come la percentuale di peso corporeo costituita dal solo grasso. Uomo e donna ideali hanno masse grasse differenti ed assai maggiore è quella della donna. Negli adulti, l’età poco influenza i valori teorici di massa grassa, tuttavia nell’anziano la percentuale di grassi corporei è decisamente superiore rispetto a quella dei ventenni.
Non è stato facile trovare dati che mettessero in relazione età e massa grassa ma alla fine, dopo aver analizzato formule e tabelle, ho estrapolato questi diagrammi distinti per uomo e donna.
Questi diagrammi si riferiscono a soggetti medi ossia persone che conducono una vita praticando una moderata attività fisica.
E’ stato facile determinare il mio valore ideale di percentuale di massa grassa che, nel mio caso, è risultato compreso tra il 18 ed i 20%; ben più difficile è stato invece risolvere il problema della determinazione del mio stato. Quanta massa grassa ha il mio corpo ? Come faccio e determinarla ?
La bibliografia mi chiarisce subito che ho due sole alternative: il calcolo e la misurazione. Ovviamente il calcolo è l’approccio più semplice ed è per questo che opto almeno inizialmente. Scopro subito che un algoritmo basato sulla determinazione di fattori fisici facilmente misurabili quali dimensioni e pesi parte da un presupposto non necessariamente sempre valido, ossia che la massa grassa in eccesso tende ad accumularsi negli uomini intorno all’addome e nelle donne all’altezza dei glutei. La formula matematica che permette di calcolare la massa grassa più attendibile che ho trovato è la seguente:
Uomini FM (%) = 495 / (1.0324 - 0.19077 (Log(vita-collo)) + 0.15456 (Log(statura))-450
Dove Log è il logaritmo in base 10, vita collo e statura sono dimensioni espresse in cm. Per il calcolo occorre una calcolatrice scientifica o più semplicemente un foglio di calcolo tipo excel. Applicando alla formula le mie misure attuali ottengo una percentuale di massa grassa pari al 37,5% !!
La tabella qui sopra indica come valutare i risultati; considerata l’età e la curva precedente un valore per me accettabile dovrebbe essere compreso tra il 16 ed il 19%
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Post n°14 pubblicato il 26 Settembre 2010 da ramio49
Tag: 10 giorni, cappello, dieta, dieta chetogena, dimagrante, dimagrire, enterale, N.E.C., naso grastrico, nec, ned, obesa, obesità, obeso, sondino Oggi voglio parlare di diete ed in particolare della NEC, Nutrizione Enterale Chetogena, realizzata dal dott. Gianfranco Cappello, professore di Chirurgia generale all’Università La Sapienza di Roma. Non voglio in questa sede esprimere un giudizio ma manifestare le mie perplessità che mi portano a concludere l'asserzione fatta nel titolo di questo post: I CONTI NON TORNANO. Sono partito dalla conclusione del mio ragionamento, ma ora voglio procedere nel giusto ordine. Innanzi tutto faccio una brevissima premessa per chi non conoscesse l'argomento, illustrando brevemente in cosa consiste la dieta. La dieta NEC si basa sulla chetogenesi, il fenomeno che si verifica nell’organismo quando lo si priva degli zuccheri necessari. In queste condizioni, l’organismo è costretto a bruciare grassi e dunque a dimagrire. Non voglio entrare in merito ai risvolti clinici ed alle conseguenze sul fisico che la dieta, suggerisce. Molti illustri nutrizionisti, medici ed esperti di ogni genere hanno espresso la loro opinione e non sono mancate le voci che nel coro si sono schierate tra i contrari. Aggiungerò la mia voce a quella degli scettici argomentando con un ragionamento che solo marginalmente è tecnico e che tutti sono in grado di comprendere. Come tutti sappiamo, il nostro corpo necessita di energia ed ogni giorno ne richiede una quantità variabile in funzione di numerosi fattori. Questa energia per cosuetudine la misuriamo in Kcalorie. Al cibo che quotidianamente ingeriamo per fornire questa energia attribuiamo la stessa unità di misura. Gli elementi del cibo che contribuiscono all'apporto calorico sono sostanzialmente tre: i lipidi - o grassi, le proteine ed i carboidrati. Teniamo bene in mente questo assioma: perchè il nostro organismo "lavori" normalmente, tanto consuma, tanto dobbiamo reintegrare. Se "integriamo" in eccesso si ingrassa, nel caso contrario, si dimagrisce. Ed ora vengo al punto. Prendiamo ad esempio un soggetto di sesso maschile, peso corporeo 100 kg., altezza 175 cm, circonferenza dell'addome 110 cm, normotipo, 50 anni di età. Il nostro dott. Cappello afferma che la sua dieta brucia solo i grassi preservando i muscoli. Ed allora partiamo da un'asserzione totalmente assurda. Supponiamo che, senza alcuna conseguenza per il proprio organismo, il nostro signore nell'esempio, non mangi assolutamente nulla per 10 giorni, e che pur continuando la sua normale attività sedentaria, miracolosamente perda 9,6 Kg del suo peso ossia l'1% al giorno. Stiamo supponendo una situazione ben peggiore di quella proposta dalla dieta in quanto l'apporto calorico giornaliero è ZERO. Ed ora i conti: 9,6 Kg di grasso corrispondono in energia a 87.360 Kcal ossia a 8.736 Kcal al giorno (1 grammo di grasso apporta 9,1 Kcal di energia all'organismo) Come fa, caro professore, un organismo che richiede solo 2.290 kcal a consumarne quasi il triplo ? Un febbrone da vavallo ? Un metabolismo impazzito ? Grassi che spontaneamente si disciolgono e sono evaquati ? NO CARO PROFESSORE: I CONTI PROPRIO NON TORNANO ! Il nostro soggetto nella stessa assurda ipotesi appena fatta non può perdere più di 2 Kg e 1/2 - sempre che la salute lo sostenga !! |
Post n°13 pubblicato il 12 Settembre 2010 da ramio49
FARFALLE CON ZUCCHINE CAPPERI OLIVE E PECORINO (MARIO) --------------------------------------------- ingredientiper 4 persone: - 400 gr. di pasta di semola tipo farfalle - 4 zucchine verdi romanesche - 50 gr di pecorino romano - 8 olive verdi piccanti - una manciata di prezzemolo - uno/due spicchio di aglio - qualche cappero sotto sale - sale - pepe - peperoncino - olio extra vergine di oliva --------------------------------------------- Un piatto semplice ma di grande carattere e dai sapori decisi. Iniziamo con il preparare le zucchine. La loro cottura dovrà essere tale da ben colorarle di bruno ma devono rimanere abbastanza croccanti. Per questo motivo elimineremo dall'ortaggio le sue parti più ricche d'acqua. Tagliate le zucchine longitudinalmente partendo da uno dei bordi; icon quattro tagli dovrete ricavare un nocciolo a sezione quadrata completamente bianco perchè tutto il verde dovrà rimanere nelle quattro parti tagliate. Gettate pure via questo nocciolo perchè è poverissimo di sapori e costituito per la maggior parte d'acqua. Tagliate le zucchine a bastoncino di spessore 3 o 4 millimetri diagonalmente rispetto ai pezzi preparati; dovrete ottenere dei fiammiferi di 2-4 cm di lunghezza. In una padella con olio caldo fate rosolare due spicchi d'aglio vestito e del peperoncino fresco. Eliminate l'aglio quando avrà preso colore ed aggiungete le zucchine, qualche cappero dissalato e le olive denocciolate e tagliate in piccoli pezzi. Farete saltare le zucchine in padelle fino a farle dorare. Nel frattempo mettete a cuocere la pasta. Questa dovrà essere di ottima qualità e con tempi di cottura prossimi o superiori ai 15 minuti. Preparate pure un trito finissimo con il prezzemolo e con il pecorino che taglierete a coltello in piccolissimi pezzi. Dovrete scegliere rigorosamente un pecorino romano (crosta nera) di qualità e abbastanza morbido da risultare docilissimo al taglio. Quando la pasta avrà raggiunto i 2/3 del suo tempo di cottura (10 minuti) aggiungetela alle zucchine e fate continuare la cottura nella padella dove, con cura e pazienza, manterrete umida la salsa con l'aggiunta di acqua calda di cottura. Alla fine aggiungete alla padella il trito di pecorino e prezzemolo e subito spegnete la fiamma. Ancora un minuto saltandola in padella e la pasta sarà pronta. Servitela in un ampio piatto piano e cospargetene il solo bordo con pepe nero macinato al momento. Il pepe farà sentire il suo profumo ma non entrerà nella pasta.
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Post n°12 pubblicato il 29 Agosto 2010 da ramio49
PASTA PAZZA ALL'ACQUA PAZZA Ed ora, per chi non avesse familiarità con il fumetto di pesce, eccovene un esempio: FUMETTO DI PESCE |
Post n°11 pubblicato il 29 Luglio 2010 da ramio49
Tag: aglio, erbe aromatiche, fettuccine, maggiorana, mela, mela verde, prezzemolo, rosmarino, triglia, triglie Questo piatto è nato per caso. Passando davanti al banco della pescheria i filetti pronti di triglia mi hanno subito attratto e senza sapre come le avrei cucinate le ho subito comprate. La triglia è un pesce dal gusto deciso ma raffinato al tempo stesso. Subito ho pensato di realizzarne un primo piatto e per questo mi sono posto il problema di addolcire un poco quel leggero retrogusto amaro tipico della triglia. La mela era quello che faceva per me e ho lavorat su questa idea per comporre il piatto Questo è quanto sono riuscito a produrre. Provatelo, vi assicuro che è fantastico ! FETTUCCINE CON TRIGLIE MELA VERDE ED ERBE AROATICHE (MARIO) |
Inviato da: MALAIKA75
il 18/04/2019 alle 09:34
Inviato da: studionezzo
il 10/04/2016 alle 17:57
Inviato da: Licia Casola
il 07/10/2015 alle 18:09
Inviato da: FRATINI DONATELLA
il 04/06/2015 alle 10:54
Inviato da: f.mingo51_2015
il 27/03/2015 alle 12:50