Creato da raven.sas il 27/05/2008

SonoCuriosa

Tra curiosità, sogni e delusioni una vita vera da vivere ogni giorno.....

 

 

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SEMPRE RAVEN

E passiamo ad un altro aspetto del nome Raven.

Quello che sto per riportare ora, non è stato modificato, è stato tratto dal libro:”Le nebbie di Avalon”…

Prendetelo come l’ho preso io, un libro…

 

RAVEN DI AVALON
Così sono le dee del silenzio, nascoste: non hanno templi propri perché nessuno sa dove si trovino, come le ninfe stigie, oppure sono venerate in templi di altre dee, come Angerona; non compaiono mai in prima persona, non sono primedonne, ma lavorano nell’ombra come Raven di Avalon, e rompono il giuramento di silenzio unicamente per dire la verità, per profetizzare.

“Ai margini del meleto, tra due alberi fioriti, c’era una piccola casa di canne intonacate di fango. All’interno ardeva un fuoco. Furono accolte con un inchino da una giovane donna abbigliata come le altre, con una veste scura e una tunica di pelle di cervo.

“Non parlarle”, disse Viviana,.” Ha fatto voto di silenzio. E’ sacerdotessa da quattro anni, e si chiama Raven”.

Raven, una delle figlie di Avalon, compare per la prima volta quando Morgana arriva all’isola da bambina. E’ una figura apparentemente di secondo piano, ma analizzandola si scopre quanto peso simbolico abbia in tutto il romanzo, al punto da essere sempre a fianco della protagonista nei momenti chiave del romanzo: al suo arrivo ad Avalon, durante i rituali più importanti, al ritorno ad Avalon dopo l’esilio volontario ed infine durante l’apparizione del Graal.
Per cominciare essa è con Morgana in due episodi “magici”: nel corso di un rituale di divinazione e durante la preparazione di Excalibur. Raven resta discretamente sullo sfondo, ma non è semplice “assistente” di Morgana, bensì è “colei che la sostiene con la sua energia”: senza di lei Morgana non ce la farebbe. Morgana inizia, Raven completa: insieme, sono complementari. Soprattutto, è sua la voce della profezia. Morgana “vede”, ma è Raven a “dire”. Fin dall’inizio del romanzo si dà particolare rilievo al dono della “Vista” che caratterizza tutte le figlie più dotate dell’isola. Ma è difficile esplicitare chiaramente ciò che si vede, rendere comprensibili a tutti le immagini di una visione di origine sacra: ecco perché Morgana ha bisogno di Raven, perché le sue forze si esauriscono nella Vista. Dopo aver ricevuto una visione, c’è bisogno di altra energia per rendere palpabili le immagini e trasformarle in parole: l’energia di Raven. E’ significativo il fatto che sia votata al silenzio: essa ha rinunciato a parlare, non pronuncia mai una sillaba; le sole parole che dice sono sacre, sono le parole che manda la dea. E’ come se fosse necessaria una quantità incredibile di lavoro, esercizio e forza fisica per dire cose che hanno un senso: per lasciarci attraversare il corpo da una corrente – sia pure di parole – di origine sacra, per dire cose che ancora non esistono ma sono destinate ad avverarsi, e che seppure ancora non esistono hanno l’intero peso della Verità. Tutto questo lavoro, esercizio e forza sono il frutto del voto di silenzio. Non è facile imparare a stare zitti, zittire non solo le emozioni ma anche le curiosità, il desiderio di sapere e di chiedere, la voglia di contatto verbale con gli altri. Stare sempre zitti significa allontanarsi dal mondo e dalla società; non a caso Raven vive ad Avalon, per di più in un periodo della storia dove l’Isola si è allontanata ancora un po’ dal nostro mondo; ma stare sempre nel silenzio ti permette di risparmiare in te una tale riserva di energia e forza da metterti in contatto con altri piani.
Morgana e Raven vengono portate a riposare, e nella scena seguente Raven non c’è più mentre troviamo Viviana intenta a spiegare a Morgana il senso della profezia. Una volta portato a termine il suo compito, Raven scompare dietro le quinte. Lei ha dentro di sé la voce della Dea, e non si preoccupa di interpretare il senso delle parole. Anche questo è un momento delicato per noi mortali: d’accordo, abbiamo avuto una profezia, abbiamo tradotto in parole le immagini della sacerdotessa; ma che senso hanno queste parole? Come le interpretiamo ora? Il senso di vuoto e di mistero che circonda le sibille non è legato al non avere una risposta, ma al non capire la risposta avuta. La dea del silenzio continua a prenderci in giro: acconsente a parlare, ma in una lingua straniera che noi non capiamo. Nel passaggio da sentito a spiegato il messaggio perde forza e sacralità, e non è neppure detto che sia esatto il modo in cui viene tradotto: infatti tutta la storia di Avalon e delle sue sacerdotesse risuona dell’insicurezza, dell’incertezza con cui le varie Signore hanno interpretato i messaggi della Dea, e dei ripensamenti, rimorsi e rimpianti per aver scelto o non scelto un cammino invece dell’altro. La Dea ci parla, ma non è detto che noi siamo in grado di capire cosa dice.
Successivamente Raven compare in un momento difficile per l’isola: Viviana, invecchiata, capisce che c’è bisogno di una nuova signora ma in assenza di Morgana non sa a chi affidare l’incarico. Fa divinare la giovanissima Niniane, che pronuncia le parole: “Raven, Raven, il calderone tra le sue mani….” ed interpreta queste parole come il segno che Raven è adatta ad essere la nuova signora. Poi la chiama Raven e la supplica di aiutarla e dirle se Morgana ritornerà. Silenzio. “Intendi dire che non tornerà? O che non sai?”
Questo è il punto di vista del mortale: non si capisce se il silenzio è ignoranza o conoscenza, né cosa nasconde dentro. Mi lascia sempre perplessa una cosa, però: perchè dovrebbe essere Raven a sapere quello che nemmeno la più famosa delle maghe, quella che passò alla storia per aver incantato perfino il grande Merlino, riesce a sapere?
Seconda richiesta, questa volta velata di maggiore autorità: Viviana chiede a Raven di accettare l’incarico ed è solo a questo punto che Raven ci viene descritta nel suo aspetto: alta, snella, sulla quarantina, con i capelli lunghi e scuri, il viso olivastro e gli occhi grandi sotto le sopracciglia folte. Solamente in questo punto del romanzo abbiamo il piacere di sapere com’è fatta questa dea del silenzio, questa donna che sembra un fantasma, che non parla mai, non fa nulla di spettacolare eppure assiste, sorregge, conforta, è indispensabile e sostiene donne più potenti di lei. Neppure questa volta Raven risponde, naturalmente, ma abbraccia Viviana, la lascia piangere, le offre conforto e se ne va senza aver accettato l’incarico. Ancora una volta la dea ha taciuto: non ha dato la risposta che serviva a Viviana, nè ha risolto i suoi problemi. Essere la signora di Avalon significava portare avanti una carriera politica e diplomatica pesantissima, trattare, scegliere, disporre, decidere. Raven non può fare tutto questo: non perché non ne abbia le capacità. Anzi, dal punto di vista della preparazione sarebbe la persona giusta. Ma ha fatto una scelta che va nella direzione opposta: rinunciando a parlare ha rinunciato a prendere una posizione, a scegliere, a far sapere al mondo qual è il suo pensiero, la sua idea: ha rinunciato a sé stessa. Quando parla non sono sue le parole che dice, ma della dea. Essere profetesse e votarsi al silenzio significa fare spazio dentro di sé, farsi da parte perché tutto lo spazio che c’è dentro di noi sia riempito e inondato dalla presenza della dea. E in questo Raven è più vicina alla dea di ogni altra signora dell’isola. Ecco perché lei potrebbe sapere ciò che Viviana non sa.
C’è un altro momento bellissimo, caratterizzato da un’atmosfera molto commovente dove Raven, pur presente con tutta la sua corporeità, rimane evanescente come in un sogno: il ritorno di Morgana ad Avalon dopo la morte di Viviana.
Al suo risveglio sull’isola Morgana scorge Raven, o meglio, dettagli del suo corpo: una cicatrice su una mano, le dita sulle labbra nel segno del silenzio come l’antica Angerona, altre cicatrici sul braccio e sul seno, il profumo di erbe rituali sui capelli…Sono particolari che per essere notati nell’oscurità implicano una notevole vicinanza fisica, un abbraccio. Raven angelo del focolare, Raven antica madre, colei che non ha mai lasciato l’isola, è ancora lì ad aspettare. Il fatto che in un primo momento Morgana la confonda con la donna del Popolo Fatato incontrata in passato, il fatto che lei riaccolga chi torna a casa, il fatto che lei e lei soltanto abbia il diritto ed il potere di riconsacrare Morgana con la benedizione delle figlie di Avalon e con i simboli, e celebri il giuramento di sangue, e soprattutto il fatto che trasmetta a Morgana la sensazione più bella, quella di essere nel grembo della madre, mi fanno pensare che Raven detenga un potere superiore a quello della Signora dell’Isola: forse, Raven è proprio la Dea. Di sicuro ne è il tramite. Anche il suo corpo, i movimenti ed i gesti contengono allo stesso tempo una leggerezza, una calore e una rotondità che le parole raramente sanno dare, e proprie di una creatura di un altro mondo.
L’ultima avventura la vede assistere alla magia più sacra: quando insieme a Morgana, alla corte di Artù nel giorno di pentecoste, operano il più potente degli incantesimi per riportare i sacri simboli all’isola, sottraendoli al vescovo cristiano che stava per usarli per la messa.
Raven ha una visione terribile, e il suo spavento è tale da svegliare Morgana che accorre da lei e la trova immobile, seduta sul letto, con i lunghi capelli sciolti e scomposti e gli occhi stralunati. E’ paralizzata dal terrore, è il ritratto di Medusa, ma la gravità di ciò che ha visto è tale che una volta ripresasi rompe per sempre il silenzio e abbandona Avalon. Alla corte di Artù, per l’ultima volta la sua presenza sarà indispensabile per sorreggere la magia di Morgana. Questa volta, si tratta dell’apparizione del Sacro Graal: è Morgana a sostenerlo e a distribuirne i doni, ma è Raven a sorreggere Morgana. E’ Raven a sorreggere il peso del potere della Dea, la cui presenza è talmente forte e terribile da spaccare il cuore. Non posso non pensare ad Angerona, protettrice dell'angina pectoris, che mi diviene via via più chiaro perchè quando la Dea ti passa attraverso può essere così dolce da ucciderti. Quando hai il cuore e il corpo così pieni d’amore, quando senti così forte la presenza e l’energia e la vibrazione della dea, non riesci neppure a muoverti o a parlare, sei paralizzata, puoi solo lasciarla passare, e persino Raven, che ha comunicato con la Dea per tutta la vita, ne è sopraffatta.

Non ho trovato immagini di Raven, in compenso ho trovato un’altra cosa, un orchidea che si chiama così, quindi in mancanza di altro metto quella…

http://www.slipperorchids.info/paphcomplex/index.html

Questo è uno degli aspetti Raven, che mi ha sempre affascinato…ma come ho avuto modo di dire precedentemente, io non “sono” lei; mi affascina la sua storia, tutto li…

Alla prossima….

 
 
 
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