INTRODUZIONE
Alessio e Rosanna,due grandi amici che adorano scrivere storie fantastiche insieme.
Spesso e volentieri si cimentavano così bene nei loro personaggi da vivere in maniera quasi totale i drammi e le emozioni dei loro stessi racconti.
Un incontro tra vecchi amici :parte I
Magiche, immortali, infinite e profonde .. sopravvivono al corpo, loro sono la nostra storia, il nostro presente e il nostro futuro.
Sono le nostre favole,i nostri sogni.
Sono l'immenso,l'infinito e l'onnipotente...sono state,sono e sempre saranno.
Le parole....
Post n°473 pubblicato il 07 Febbraio 2013 da loscrigno10
Scardinare lo scrigno della sua mente non era stato affatto facile! Mi dovetti scomporre in tante micro particelle di me: fanciulla birichina, che sostava sull'uscio di ogni toppa delle sue infinite porte. Passavo dal brivido dell'orrore allo sguardo stupito e indignato; dal grido della meraviglia a quello della costernazione: - Mai prevedibile; mai scontato-. Piccina, piccina, nel buco della serratura delle sue porte chiuse sui mille mondi differenti: osservavo il fluire lento delle ore. Il tempo adagiato su foglie di alloro, si lasciava trascinare dolcemente dal dolce sospiro del vento. Rapidamente con un balzo quasi felino, mi ritrovai al suo fianco; con i capelli scompigliati dalla leggera brezza: lasciando il viso e il collo esposto alle delicate carezze del vento. Il tempo, suadente, si muoveva al mio fianco, biascicando parole incomprensibili. Giocherellava con le mie idee confuse; trafficando con finta mal destrezza: tra i bottoni della mia vergine ignoranza. Poi lo vidi insinuarsi tra le pieghe chiuse del mio sapere: esplorando e assaporando ogni sillaba di ingenua costernazione. Il sibilare lento delle sue parole, lasciava dietro di se una bava schiumosa e densa, come soffici nuvole. Man mano che questa si scioglieva: il liquido appiccicoso imbrattava tutti i cunicoli della mia mente. La conoscenza faceva capolino: sollevando intorno a se mulinelli di fine sabbia dorata. Quel tempo era: così instabile; machiavellico, intrigante, fantasioso, brillante, sensuale e accattivante. Non fu solo la parte migliore che esso mi mostrò. Fece un fischio al vento; e questi, obbedendo al suo comando: cambiò direzione. Arrivati davanti l'uscio della toppa di quella stanza; io e il tempo, scendemmo dalla foglia di alloro, ed esso prese la sostanza delle nuvole, modellandosi in un corpo dalle stesse mie microscopiche dimensioni. Afferrandomi per mano mi condusse attraverso le altre toppe delle mille stanze chiuse. Mi fece scalare le alte vette della crudele ignoranza; scivolare tra le spire della viscida lingua del genio malefico. Affondammo tra i solchi delle ferite putride e infette; aspirando l'odore marcio del pus e della cancrena. Mi fece rotolare tra gli escrementi dello sciocco e dell'infame; conservandone a lungo il cattivo olezzo tra le narici dilatate. Disgustata dallo scempio: stringevo forte la sua mano incitandolo con impazienza, a lasciare al più presto quelle putride stanze. Solo una breve sosta, ripassando da un'altra toppa: per farci impietrire il viso, dalla gelida brezza dell'indifferenza. Per poi velocemente scivolare dentro il sacro fuoco della passione, che in un batter d'occhio avrebbe sciolto i cristalli di ghiaccio che intrappolavano le nostre emozioni. Danzammo musiche tribali; e ci unimmo alle preghiere delle diverse religioni. Di tanto in tanto ci soffermavamo nelle mie stanze disadorne: riponendo i souvenir dei nostri percorsi. Ora, che anche le mie stanze erano superbamente arredate: richiamai all'ordine tutte le micro particelle scomposte di me, per indirizzarle verso una nuova missione. L@ur@
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Post n°472 pubblicato il 17 Dicembre 2012 da loscrigno10
La vedo ancora, quell'esile figura percorrere sentieri sconosciuti,avventurarsi in boschi oscuri; combattere con fantasmi immaginari; e discutere con le ombre minacciose: mentre si levano sarcastiche a ostacolarne il cammino. Avanza imperterrita;ogni tanto si gira per vedere se qualcuno la segue;si sofferma ad ascoltare i rumori per discernerne la provenienza. La vedo cadere affranta tra i rovi; per poi rialzarsi, come un animale braccato, a leccarsi le ferite. Si ciba del suo stesso sangue; con la lingua ne coglie l'amaro gusto della sconfitta; si morde le labbra per trattenere il nodo che le si è formato in gola. Un rivolo di sangue le scende al lato dalla bocca,se lo asciuga con il dorso della mano. Ancora una volta con la lingua inumidita ne cancella l'impronta lasciata. Tutto ritorna in lei: il bene e il male alternandosi in un girotondo di emozioni contrastanti tra loro. Alza fiera la testa, si guarda intorno, e decisa e muove il passo lentamente verso la strada; ancora ignara della destinazione da seguire. Sulle spalle si porta il fardello del sentiero percorso; negli occhi la luce della fiammella mai spenta. Lei sa bene cos'è che alimenta quella fiaccola; apre la mano, la guarda... ora sembra vuota: ma quella piccola mano ha catturato la fiamma dell'amore. Se la porta al petto, e la vede sollevarsi al ritmo dei suoi battiti. China la testa per accettarsi che ancora lì ,nel suo piccolo cuore,il sentimento custodito: abbia ancora l'antico splendore. L@ur@
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Post n°471 pubblicato il 22 Aprile 2012 da loscrigno10
Nei sogni vivono |
Post n°470 pubblicato il 20 Aprile 2012 da loscrigno10
Un misero coccio. Post n°104 pubblicato il 21 Settembre 2009 da loscrigno10
Appena varcata la soglia di casa,fù attratta dalla luce colorata che irradiava dal soffitto,cercandone la fonte del meraviglioso spettacolo..le girava intorno come una giostra,curiosa e affascinata,cercando d'individuare donde venisse. Partiva dal mobile di rimpetto alla finestra,salii su una sedia per cercarne la fonte. L'oggetto di tale spettacolo non era altro che un pezzo, frastagliato, di vetro reduce da un vaso rotto in precedenza dal vento,un misero coccio inutile.....eppure era riuscito ancora a regalare un raggio di naturale bellezza,il sole ,tra gli alberi, riflettendosi lo aveva moltiplicato in mille raggi colorati,il vento che soffiava leggero tra i rami le aveva regalato i sinuosi movimenti,la stanza la finestra il soffitto,il mobile che lo ospitava,tutto aveva fatto si che questo misero coccio potesse fornire ancora spettacolo e bellezza...se fosse finito nella spazzatura come il resto,non avrebbe regalato quella visione meravigliosa Anche se a volte la vita ci riduce in pezzi,bisogna saper cogliere la mano che ci viene fornita per rialzarci,esporsi in modo che qualcuno accorgendosi di noi,c'inonda di quella luce che servirà ad illuminare il cammino,se ci si isola,e si diffida di tutti,rimarremo solo dei miseri cocci,ma se si esce per strada e ci si espone agli altri cordialmente e impavidi,mostrando le nostre qualità,perchè misere che siano c'è sempre qualcuno ,come te ,d'altronde disposto a rivalutarle,basta solo tendere l'orecchio e non aver paura di esprimersi. L'uno ha bisogno dell'altro,il mito,l'eroe,il divo,il leader,chiunque sia in una posizione di prestigio non sarebbe nulla senza la nostra presenza...sarebbe il leader di cosa? Ricorda siamo tutti alla pari,non sentirti mai inferiore..magari cambia il conto in tasca e il potere...ma dentro lo siamo ancora di più,perchè noi riusciamo a cavarcela anche senza tutto questo,uniti siamo una forza che il denaro non può eguagliare,non può darti il naturale calore umano che l'amicizia ti fornisce,che sia per un giorno,per un mese,interessata o meno,cogli l'attimo...è solo una mano che ti solleverà,ma se ti guardi bene intorno ne troverai tante altre. |
Post n°469 pubblicato il 25 Marzo 2012 da loscrigno10
Tra le note del tempo Post n°147 pubblicato il 03 Aprile 2011 da lascrivana
Frugai tra le note del tempo Composi una sinfonia musicale Radunai ritagli di emozioni Creai un puzzle colorato Scavai fino in fondo al mio cuore Raccolsi le stille di sangue E ne bevvi l'elisir della felicità. L@ur@
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Post n°468 pubblicato il 21 Marzo 2012 da loscrigno10
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Post n°467 pubblicato il 09 Marzo 2012 da loscrigno10
Si sedettero entrambi su uno scoglio,adiacente la radura. Fitte erbacce e ramoscelli rinsecchiti costituivano il paesaggio circostante. Grotte che lasciavano intravedere una luce rossastra all'interno,distese di scogliere e insenature costeggiavano il fiume Acheronte. L'acqua ribolliva lentamente,come se fosse stata messa a fiamma bassa. Si guardarono inorriditi,Ada e Mirko non riuscivano ancora a capacitarsi di quella assurda situazione. "Cosa facevi prima di essere trasportato qui?"domandò curiosa Ada rompendo il silenzio carico di tensione che era sceso tra loro. "Stavo con un gruppo di amici...eravamo stati ad una festa,ricordo di avere bevuto tanto...e anche di aver preso qualcos'altro"ammise con una leggera nota d'imbarazzo. "Credo di aver capito"disse con tono riprovevole,essendo a conoscenza della vita traviata di alcuni giovani. "E tu?"domandò Mirko. "Io...non ricordo esattamente...sono sposata e ho un figlio di nome Claudio". "Mio marito,si chiama Stefano...ma cosa esattamente stessi facendo prima di venire qui non lo ricordo". "Solo una vaga immagine di me che dialogo con qualcuno...ma non riesco a vedere il suo volto...riesco solo ad udire la sua voce". "Certo che siamo proprio nei casini"ammise tristemente Mirko. Una figura in barca che si avvicinava lentamente,traghettando faticosamente,attirò la loro attenzione. Man mano che si avvicinava ne distinguevano i dettagli,aveva una folta e lunga barba bianca che si confondeva con i capelli stoppati. Folte ciglia adombravano uno sguardo scuro e tetro,solo sporadici bagliori incandescenti illuminavano quel viso scarno dall'età indecifrabile. Il corpo era rivestito da un unica fascia bianca che gli ricopriva solo sotto l'addome ,scivolando libera tra le gambe tornite e muscolose,così come le forti braccia. Quando le fu vicino,sollevo una mano facendole segno di avvicinarsi. Ada e Mirko si guardarono titubanti,con gli occhi si domandavano se dovevano accettare la sua richiesta. Decisero di raggiungerlo...in fondo non avevano scelta. "Benvenuti nell'ade!"esclamò con un sorriso sarcastico, lisciandosi la sua folta barba. "Cosa?"urlò Ada inorridita. "Si mia cara hai sentito bene...io sarò il vostro traghettatore" "Salite in barca". Si ritrassero indietro spaventati,tenendosi stretti per mano. "Ahahh...non vi resta scelta". La sua risata risuonava come un rimbombo assordante,si guardavano indecisi. Fu il ragazzo il primo a lasciare la sua mano a salire sulla barca. Lei lo seguì docile e rassegnata. "Ottima scelta,almeno potrete vedere qualcosa durante il viaggio,questo è solo il posto d'arrivo,le giornate qui sarebbero state solo lunghe e noiose"così dicendo iniziò a remare virando verso il largo. loscrigno10
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Post n°466 pubblicato il 06 Marzo 2012 da loscrigno10
Cibo per la sua anima. Post n°413 pubblicato il 03 Novembre 2010 da loscrigno10 Si cibava delle sue parole e si vestiva dei suoi pensieri. Osservava il mondo attraverso una lente d'ingrandimento ... e i piccoli gesti d'amore, diventavano imprese eroiche. L'universo, visto con i suoi occhi, assumeva le tinte del suo umore e aveva il sapore delle sue emozioni. Lei era quella che la mente le dettava. Non le piaceva guardare la sua immagine riflessa, per paura che questa potesse in qualche modo compromettere il suo pensiero. Si osservava dentro e si compiaceva della sua fantasia ... il mondo è bello non per quello che appare, ma per lo spirito che lo muove ... mantenerlo giovane nel pensiero e vecchio nella saggezza, brioso come una coppa di champagne e puro come sorgente viva che sgorga dalla roccia .
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Post n°465 pubblicato il 03 Marzo 2012 da loscrigno10
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Post n°464 pubblicato il 08 Febbraio 2012 da loscrigno10
La vedo ancora quell'esile figura percorrere sentieri sconosciuti,avventurarsi in boschi oscuri,combattere con fantasmi immaginari,discutere con le ombre minacciose mentre si levano sarcastiche a ostacolarne il cammino. Avanza imperterrita,ogni tanto si gira per vedere se qualcuno la segue,si sofferma ad ascoltare i rumori per discernerne la provenienza. La vedo cadere affranta tra i rovi,mentre si rialza come un animale ferito per leccarsi i graffi. Si ciba del suo stesso sangue,con la lingua ne coglie l'amaro gusto della sconfitta,si morde le labbra per trattenere il nodo che le si è formato in gola. Un rivolo di sangue le scende al lato dalla bocca,se lo asciuga con il dorso della mano. Ancora una volta con la lingua inumidita ne cancella l'impronta lasciata. Tutto ritorna in lei,il bene e il male,alternandosi in un girotondo di emozioni,contrastanti tra loro. Alza fiera la testa,si guarda intorno decisa,muove il passo lentamente verso la strada, ancora ignara della destinazione da seguire. Sulle spalle si porta il fardello del sentiero percorso,negli occhi la luce della fiammella mai spenta. Lei sa bene cos'è che alimenta quella fiaccola...apre la mano,la guarda...ora sembra vuota,ma quella piccola mano ha catturato la fiamma dell'amore. Se la porta al petto,la vede sollevarsi al ritmo dei suoi battiti. China la testa per accettarsi che ancora lì ,nel suo piccolo cuore,il sentimento custodito,abbia ancora l'antico splendore |
RACCONTO
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