Creato da raven.sas il 27/05/2008

SonoCuriosa

Tra curiosità, sogni e delusioni una vita vera da vivere ogni giorno.....

 

 

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RANCORE, PRIMO PASSO VERSO...? LA VENDETTA....

"Se il cuore può fare qualche sosta quando ascende verso le altitudini dell'affetto, raramente si arresta sul ripido declivio del rancore"

Honoré de Balzac

 

Un’incomprensione, una lite, parole dette a volte pensandole veramente  a volte no. Si discute, ci si scanna, poi ci si chiede scusa e tutto torna come prima. Prima di cosa? Della lite? Delle parole? Potrebbe essere, ma potrebbe anche essere di no. Ci sono parole, fatti e azioni, che se non vengono digeriti con il dialogo, anche rabbioso, portano ad una sola conclusione, al rancore….Brutta bestia il rancore…cova silente, come brace sotto la cenere; non lo vediamo, non lo sentiamo, ma c’è e come le braci accese è caldo e lo resta a lungo.

Il rancore, uno dei bassi sentimenti umani, che porta involontariamente alla ripicca, il vecchio gioco degli adulti mai cresciuti.

Rancore, brace mai spenta sotto le ceneri dei nostri rapporti; non da fastidio, ti lascia vivere, non ci perdi il sonno, e nemmeno l’appetito, ma bastano un paio di rametti secchi, un po’ di paglia ed il rancore è pronto a far scoppiare il fuoco più devastante che ci sia: la VENDETTA!!!!

Meglio allora una bella litigata pazzesca, in cui possiamo ferirci a parole, ma che ci porte a parlare, sfogarci e a chiederci poi scusa, in pratica a spegnere le braci con l’acqua, piuttosto che seppellire le incomprensioni sotto la cenere…che non le smorza, le tiene solo a bada, pronte ad accendersi alla prima occasione.

 

fiammifero acceso

 

Ecco cosa dice a tal proposito, una famosa psicologa-psicoterapeuta di orientamento cognitivo-comportamentale:

“Chi non riesce ad esprimere apertamente la sua rabbia quando si sente offeso, ma allo stesso tempo non riesce neanche a dimenticare, a perdonare, è colui/colei che prova il doloroso sentimento del rancore, molto comune fra le persone timide o timorose.
Portare rancore ad una persona significa infatti avere nei suoi riguardi una forma di ostilità, impegnativa, forte, esclusiva.

Certamente questo sentimento non nasce dal nulla: l'ostilità provata si verifica in presenza di un tradimento affettivo, quando ci si aspettava dall'altro un comportamento diverso, capace di tenere conto dei propri bisogni fondamentali, dei propri desideri, delle proprie aspettative.
Si tratta di un
sentimento amaro, ossessivo, che spinge alla vendetta, anche se difficilmente si traduce in esplicita aggressione. Chi prova rancore si sente una vittima, è portato a lamentarsi, soprattutto con sé stesso, a tornare di frequente alla situazione che ha aperto la ferita, che in questo modo non riesce certamente a rimarginarsi. 
Provare rancore porta a legarsi indissolubilmente al proprio “carnefice”: il sentimento del rancore non permette di dimenticare chi ci ha offeso, né l'offesa subita.
Per questo si parla anche di
risentimento: un sentimento che riproduciamo continuamente nella nostra mente, fino a farle perdere di vista la realtà attuale, la vita reale che si svolge intorno a noi e che è probabilmente diversa da quella che continuiamo a percepire (dato che è filtrata da questo bisogno intenso e spesso segreto di ritorsione). A volte il rancore può essere utile perché è una fonte di energia, che permette di superare qualsiasi paura, qualsiasi forma di inibizione o timidezza, qualsiasi difficoltà. Altre volte può invece far scaturire un senso di impotenza, perché il pensiero che si avviluppa su sé stesso non aiuta a trovare delle soluzioni alternative e lascia le cose come sono, senza cambiamenti.
Chi prova rancore prova molta sofferenza, tende a chiudersi in sé stesso, a non comunicare più con gli altri, che non capirebbero l'importanza che il soggetto offeso attribuisce al proprio sentimento, o meglio, “r
isentimento”.
Una soluzione sembra tuttavia esserci: il perdono.”


Dott.ssa Giuliana Proietti - Ancona

http://www.psicolinea.it

http://psicolinea.blogspot.com/

 

margherita

 

Il perdono.....facile a dirsi, molto di più difficile da mettere in pratica...a volte l'atto di perdonare, ci fa passare da stolti o addirittura da codardi.

Occorre invece un gran coraggio a perdonare....

Voi siete capaci di perdonare?

 

 
 
 
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