Creato da elenavarriale1 il 17/09/2011

RECENSIONI ED ALTRO

libri, cultura,idee

 

« Calliope e la cittadella...La mitezza dello sguardo »

Il bisogno del pieno che riduce l’impotenza del nulla

Post n°33 pubblicato il 04 Gennaio 2017 da elenavarriale1

 

Il dolore della morte scava, svuota, solca la pelle e la mente. L’assenza di chi ami, soprattutto se è la madre si fa seme che moltiplica radici nella carne. E’ l’ineluttabilità del non c’è più a risuonare nel vuoto, l’assenza del corpo amato che preme e si addensa nelle vene, nei pensieri, nel ventre. La morte si fa allora “un baratro lineare/che si percorre ad occhichiusi” precipitando nel distacco, nella mancanza, nell’impalpabile distanza.

 

E’ questo l’humus emotivo e psicologico su cui si dipanano i versi di Ani+ma, la silloge d’esordio di Marco Colonna, segnalata al premio Faraexcelsior e pubblicata daFaraEditore, 2016. “Preme sul costato ilferro dell’addio/e spinge fino a che sia morte viva/e incandescente” scrive l’autore. Il suo è un bisogno di dialogare, al di là della vita e della morte, con colei che “vita mi ha donatopartoriente”. Il dolore conduce per mano nei palpiti sanguigni del cuore che solo la poesia può consolare, dipanare o soltanto attenuare.

 

Quasi fosse un respiro trattenuto troppo a lungo, prende corpo, accanto alla consapevolezza dell’impotenza, il rimorso: “io che nonti ho trattenuto/e non ti ho salvata”. Un grido intimo del figlio alla madre, un tentativo di riannodare il cordone ombelicale tagliato per sempre: “Madre, il letto della dimenticanza/era vuoto delle cose di te. Mi vedi?”

 

La madre, presenza assenza che “non spira mai, ma lascia traccia/liquida di sé, goccia che precede/con l’essenza, sopravvissuta/a infiniti sacrifici e battiti”. Ecco, dunque la privazione, l’assenza farsi essenza che accompagna i gesti ed i pensieri del vivere quotidiano. Quasi una carezza che viene dal profondo e rassicura il disperato mi manchi:“Mi è cara questa quantità/possibile di silenzio/per contenere/della tua presenza il pieno”.

 

A un cuore in pezzi, hascritto Emily Dickinson, “nessuno s’avvicini/ senza l’alto privilegio/di avere sofferto altrettanto.” Bisognaaver vissuto l’afflizione del distacco dalla persona amata, conoscere la perdita e lo spasmo della mancanza per sentire tutta la contrizione e la disperazione dei versi di Marco Colonna. Perché fare i conti con la morte non è mai facile, ci pone innanzi alla nostra stessa finitezza di esseri viventi sulla terra: “Seminiamo dubbi e speranze in acque fonde/e nulla cresce all’orizzonte mai/che non sia un’alba che non ci compete/ripetuta all’infinito finché il respiro ci sia dato”. 

 

Non a caso il viaggio interiore di Marco Colonna continua nella ricerca di radici e disignificati nella Vita, nella Terra, ma soprattutto nell’Amore, lì dove risiede il senso più profondo dell’essere: “il nostro amore mangiato come pane/e mentre il mondo muore,/ancora sconosciuti, abbiamo fame”.

 

Un amore di carne, d’intesa, di desiderio e di anima. Il bisogno del pieno che riducel’impotenza del nulla. Un amore che unisce, che si concede, che dà gioia e riempie di sé il mondo:“Di te” scrive Colonna “mi resta addosso/il sapore deltuo cuore”.

 

 

 

Elena Varriale

 

 

 

 

 

 

 

 

 
 
 
Vai alla Home Page del blog

IL BELLISSIMO BLOG DI REGINA RESTA!

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

ULTIME VISITE AL BLOG

elenavarriale1hermes09GiuseppeLivioL2Stolen_wordschristie_malryfrancesca632psicologiaforenseseveral1ioeilmarenoibartriev1ghionnamarcotobias_shuffleshara_ssphilippe.1_2013
 

ULTIMI COMMENTI

CHI PUÒ SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963