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Post N° 46

Post n°46 pubblicato il 23 Ottobre 2004 da paolikkja

“Are you Finnish?”
Già da questa domanda avrei dovuto intuire che il mio vicino di volo non doveva essere proprio un genio.
Finlandese??? IO??? Io che con un tamburello e una cesta di limoni potrei essere senza dubbio alcuno l’icona della mediterraneità?? Ma che ti dice la testa??
“No, I am Italian” rispondo con un timido sorriso tra l’educato e il sorpreso.
Silenzio.
“Ti interessa la politica?”
Avevo appena riposto nel portaoggetti del sedile l’edizione internazionale dell’Herald Tribune. Non lo avrei mai scelto, se ci fosse stata una seconda alternativa ai quotidiani in svedese, danese e finlandese. E invece no. Il genio che il destino aveva deciso di donarmi come vicino doveva aver notato che avevo saltato a pie’  pari tutti i Dow Jones del giornale per dedicarmi alla sfida Bush e Kerry (anche perché occupa i ¾ del giornale) e le meraviglie della UE con Barroso che fa i salti mortali.
“E’  tra i miei interessi. Sì. Non lavoro nel campo, ma mi interessa”.
Silenzio.
“No, perché  mi stavo interrogando sulle differenze tra l’Europa del Nord e quella del Sud”
“Intendi differenze in termini di scelte politiche o di modo di gestire la vita di tutti i giorni?”
“Entrambe le cose”
Silenzio.
“No, perché  non so se hai seguito la discussione nella UE in merito a dichiarazioni di un parlamentare italiano”
“Sì, purtroppo, ho seguito”
“Ma purtroppo per lui o per il Cattolicesimo che c’è in Italia”
“Purtroppo per lui e purtroppo per il Cattolicesimo che ha rallentato moltissimi processi di indipendenza laica nel nostro Paese”
Silenzio.
“Eh già, perché sembra che in Italia siate almeno vent’anni indietro rispetto al resto d’Europa”
L’ho guardato con insistenza.
Non volevo credere che una persona decidesse di parlarmi solo ed esclusivamente per insultare il Paese cui appartengo.
“Mi sembra un’affermazione un po’ esagerata”
“No no. E’ vero.”
Silenzio.
Stavo soppesando l’eventualità di cambiare posto. Va bene il civile scambio di opinioni, ma il panzone scandinavo si stava un po’ allargando.
“Sai che l’Italia è il peggior paese vittima della corruzione?”
Tutto iniziava a farsi chiaro: quell’uomo cercava la rissa.
“Beh, addirittura il peggiore… la corruzione è una piaga che ci riguarda, purtroppo, ma…”
“E’ il peggiore. E’ uscita una classifica. E il Paese verso cui ti stai dirigendo è il meno corrotto tra tutti”
“Sì, sapevo che la Finlandia vanta questo primato”
Silenzio.
Cerco di difendermi un minimo, io che non sono mai stata né nazionalista né patriottica.
“Purtroppo in Italia molti hanno la brutta abitudine di credere che il modo più facile per risolvere i problemi sia pagare qualcuno. Fortunatamente le nuove generazioni stanno cercando di reagire, anche se è molto dura combattere un costume così radicato. Spero bene per il futuro.”
“Mica ci prenderete per stupidi?”
Lo guardo, esterrefatta. Stava iniziando ad irritarmi parecchio.
“I beg your pardon??”
“Beh, sì, voi avete la Sicilia, la Mafia….”
“Senti, è come dire che mangiamo solo pizza e che tutti gli italiani ballano per le strade al suono del mandolino”
Si mette a ridere.
Si vede che provocarmi era uno dei suoi obiettivi.
Silenzio.
Mi dico: se continua a insultarmi non rispondo più.
“Cosa ti porta ad Helsinki?”
Gli spiego brevemente cosa faccio. Mi guarda e annuisce.
“Sei una donna molto forte, molto indipendente. Si vede che hai bene in testa gli obiettivi che vuoi raggiungere”
Lo guardo come per dire “Embè?” , ma gli dico semplicemente grazie. Speravo che avesse finito.
Ma il peggio non è mai morto.
“Ti piace il tango?”
Lo guardo, sempre più sbalordita. Ero tentata di non rispondergli. Poi decido che il suo acume nell’aver capito che era meglio cambiare discorso andava premiato e gli dico “Moltissimo, purtroppo non lo so ballare” “E come mai?” “GENIO, perché non ho preso lezioni”. GENIO non l’ho pronunciato, ma è rimasto a mezz’aria tra me e il suo alito da cui poteva essere distillato direttamente Gin Tonic.
“Peccato (??)… mai visto Ultimo Tango a Parigi?” mi chiede con fare ammiccante. Inizio a preoccuparmi. “Sì, ma mi sembra di ricordare che il tango fosse l’ultimo degli argomenti del film” “In Finlandia ballano tutti il tango” Lo guardo, alzando un sopracciglio, sarcastica “Ah sì? e perché mai?” Lo interrompe la ragazza accanto a lui, finlandese, dicendogli che non è vero. Ho riso.
Iniziano a parlare, prima in inglese, poi in svedese. Tiro un sospiro di sollievo.
Dopo un po’  torna alla carica.
“Che lingue parli?”
Ma un padellino di affari tuoi, mai? Chi se fa l’affari sua torna sano a casa sua, si dice dalle mie parti.
“Inglese, e pochissimo spagnolo. Lo leggo e lo capisco, ma non lo parlo” “Ah, ma dovresti capire anche il francese e il portoghese” Ma perché?? MA PERCHE’?? “Il portoghese è diverso dall’italiano. Anche il francese, ma forse leggerlo è meno difficile che ascoltarlo”.
Silenzio.
“In quanti Paesi si parla italiano?” E in quanti si parla LO SVEDESE?? “Ufficialmente solo in Italia. Ci sono molto emigrati in giro per il mondo, quindi è molto facile incontrare qualcuno che lo parli” “Ah, sì, un po’ come Chinatown” Lo guardo, in silenzio. Ormai il mio disprezzo non è più mascherabile. “Certo strano… un paese con così poche persone come il Portogallo… e un’enorme nazione come il Brasile che parla portoghese.” “Beh, sai com’è, il Colonialismo…” “Ah, e voi non avete avuto colonie?” “Beh, sì, la Libia, il Corno d’Africa…” E come mai nessuna colonia come gli altri Paesi? Eravate troppo presi a bearvi delle vostre meraviglie per pensare a qualche altra regione di mondo?” Decido di restare in silenzio.
“Fatto il bagno nel lago di Lugano?” A ruota libera, ormai. “No, il mio ultimo bagno l’ho fatto a luglio e nel mare. Non mi piace fare il bagno nel lago.” “Ahah. Troppo inquinati, i laghi?”
Ho iniziato a pensare a una candid camera. A Boiling Point, la trasmissione di MTV in cui bisogna far perdere la pazienza alle persone in 15 minuti. Se resisti ti danno 100 dollari. Ne avevo già guadagnati 200 per overbooking a Copenhagen. Ho deciso di resistere. Avrei pagato l’affitto questo mese.
“Scii?” mmmmmmmmmm “No” “Ah, ma come?” “NO. NON SCIO. ABITO LONTANO DALLE MONTAGNE” “Ah. ma avevate anche quel bravo sciatore… LUCIANO TOMBA…” “ALBERTO”. “Ah, sì. Ma alla fine è stato battuto da … bla bla” Rimango in silenzio. “Sai, io vado a sciare in Svizzera. Vado in un paese, Antani per due, e lì è tutto meraviglioso, non si possono usare macchine, l’aria è pulitissima… se si passa dall’altra parte delle Alpi c’è Cervinia. Appena si arriva lì si sente subito la puzza dello smog e dell’inquinamento” Lo guardo. Intensamente. Gli sfodero uno dei miei migliori sorrisi e gli dico “Certo, con tutta la MERAVIGLIOSA natura che avete qui in Scandinavia… se venite in Italia solo a cercare l’aria pulita forse sbagliate paese… sai, noi abbiamo molte città d’ARTE, città STORICHE, d’ you know what I mean?” E sbatto i miei occhioni, continuando a sorridere mentre gli davo dello zotico vichingo.
Questa volta è lui a restare in silenzio.
Finalmente il capitano annuncia l’atterraggio.
Mi si avvicina. Un brivido di repulsione mi attraversa e mi scosto.
“Posso fare un’affermazione, mi permetti?” TI PERMETTO??? MI HAI DELIBERATAMENTE INSULTATO DA QUANDO HAI MESSO PIEDE IN QUESTO AEREO E ORA TI VENGONO GLI SCRUPOLI?? “Ti dico questo: quando ritornerai in Italia alla fine di questa esperienza in Finlandia, gli uomini italiani saranno stregati da te. Sei una donna così forte, così indipendente… davvero affascinante… L’ho capito io dopo averti parlato per così poco tempo!” E mi sbatte quegli occhiacci a palla venati di sangue.
Lo guardo e sorridendo gli dico “Eh già! MIO MARITO è veramente fiero di me”
Mi guarda. Non dice più nulla.


Certo che se questo doveva essere un tentativo di approccio di un uomo di 30 anni più grande di me... inizio a capire perchè gli uomini italiani hanno tanto successo all'estero.

 
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