Renne e solitudine

La visita a Stoccolma eŽ stata breve ma intensa. Solo quattro ore per tentare di capire cosa in questa cittaŽ potesse dare cosiŽ fastidio ai finlandesi. Sufficienti peroŽ a ottenere una risposta: tutto.
Stoccolma eŽ una CittaŽ. EŽ un insieme di strade antiche e moderne insieme, un insieme di visi aperti e pronti al sorriso. Un insieme di Storia che eŽ passata e ha lasciato il segno. Una cittaŽ di mare. Mare che si insinua in canali e slarghi a perdita dŽocchio. Mare che si respira, mare che permea lŽatmosfera. Ma al tempo stesso cittaŽ di terra. Che non solo al mare dice grazie.
Persone giovani e meno giovani che convivono, che sanno vivere. Colori inventati dove non ce ne sono. UnŽarchitettura audace che accosta moderno ad antico con leggiadra sfrontatezza.

LŽodore dei camini accesi nei locali. CaffeŽ dove le persone si incontrano e parlano. Una tazza fumante e una fetta di crostata. Dove il turista eŽ accolto con un sorriso, non con diffidenza.

Uno sguardo commosso al Nobelmuseet. Austero ma pulsante. Di scoperte e invenzioni che hanno cambiato il mondo. Di parole che hanno rivoluzionato e emozionato. Di volti solcati dalla gioia e dalla fatica del loro lavoro. Geni e persone normali sostenute dalla fortuna e dallŽintelligenza. Tutto eŽ passato di laŽ.

Inutile dire che avrei dato oro per passare liŽ i miei tre mesi.

La vita a volte fa strani scherzi.