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Post N° 91

Post n°91 pubblicato il 01 Dicembre 2004 da paolikkja

2. IL VIAGGIO

Molto galantemente, io e Ka veniamo assegnate alla stessa cabina. Accanto alla nostra il ragazzo danese, in passato ospite per un anno del laboratorio, Capitan Harlock e lo Schizzato, uno psichiatra che si è unito a noi a Tampere (portando su una busta della spesa colma di neve per mettere in fresco il Fontana di Papa, litro e mezzo in nostro onore…). Due vagoni più in là, altre due cabine, una con i due piloti, Coulthard dei Poveri (non solo perché pilota per questa occasione, ma proprio perché copia in brutto dello scozzese) e la Zavorra (da me ribattezzato per la pesantezza e la torrenzialità dell’eloquio), in un’altra il Lappone (il padrone di casa) e l’Inglese (data la sua metà british di DNA). La Compagnia del Caprone è pronta per il viaggio.

Primi momenti di evidente imbarazzo. Ognuno nella sua cabina. Io e Ka non sapevamo bene come comportarci. Sapevamo che se fossimo rimaste nella nostra cabina nessuno avrebbe sentito la nostra mancanza. Se fosse stato più tardi forse non ci saremmo preoccupate: avremmo dormito e basta. Ma erano le 19…e sentivamo un po’ di musica venire dalla cabina accanto. Risate, chiacchiere. E ci siamo dette: ma vogliamo o no socializzare con questi animali? La risposta è stata sì, e siamo uscite. La loro porta era aperta, e appena ci hanno visto sono rimasti in silenzio. Perplessità, poi il Danese: ragazze, volete sedervi? e così ci accomodiamo, io sul letto e Ka sul sediletto pieghevole attaccato al muro, e ci offrono una birra. Iniziamo così a parlare del più e del meno, delle fermate del treno, dei km che ci aspettano una volta arrivati a Rovaniemi, della musica. E poco dopo si uniscono anche gli altri. Assiepati, mezzi dentro e mezzi fuori lo scompartimento, 11 persone nel tentativo di stare in una cabina da 3. E man mano che le birre venivano svuotate, sempre più casino, sempre più canzoni tradizionali finniche cantate e ascoltate, sempre più risate e battute idiote. Da un certo punto in poi, sembra addirittura che ci tengano alla nostra presenza. Sembra che vogliano fare i simpatici e farci vedere come ci si diverte, come si possa ridere anche parlando di cose senza senso e intonando a squarciagola canzonette idiote di un Julio Iglesias finnico.

Io e Ka non facciamo altro che guardarci stupite: è la prima volta che passiamo così tanto tempo insieme a loro fuori dal dipartimento, la prima volta che condividiamo con loro qualcosa che non sia uno strumento, la prima volta che li vediamo su di giri. E ci stiamo divertendo. Inutile negarlo. Sappiamo bene che la maggior parte dell’euforia è solo un artificio. Ma perché non cercare di divertirsi lo stesso? Del resto il loro stato di ebbrezza, nonostante la quantità di alcool, resta sempre molto composto, molto contenuto. Sono allegri e scherzosi, ma non trascendono. Niente volgarità, niente violenza, nessun atteggiamento sconveniente. Sono semplicemente delle persone normali che hanno voglia di divertirsi. Probabilmente il prezzo che dovranno pagare per questo sarà la cirrosi epatica… e ancora rimane un mistero il motivo per cui non riescano a divertirsi senza ubriacarsi. Ma ci stiamo divertendo per davvero. E tutto il resto, per una volta, lo releghiamo in un angolo, e iniziamo a cantare anche noi.
Via via gli orchi si dileguano. I primi sono i piloti, responsabili fino all’esagerazione (scopriamo poi che se c’è un vago ricordo di alcool nelle tue vene il ritiro della patente per tre mesi è immediato… nessun particolare sentimento di responsabilità nei confronti dei passeggeri, quindi, solo paura di restare a piedi…). Poi il Lappone e l’Inglese, che erano quelli più andatelli. Restiamo quindi io e Ka insieme al Danese, a Capitan Harlock e allo Schizzato. Compagnia di tutto rispetto… eheh. E la chiacchiera spinta, va avanti fino alle 3. Non male come prima serata.

Ci ricordiamo che dovremo scendere dal treno alle 7.55 per evitare di continuare la corsa verso una destinazione polare non meglio identificata, e ce ne andiamo a nanna. Prima di posizionarci nelle cuccette, io e Ka ci guardiamo, incredule… e iniziamo a ridere. Senza fermarci.

La domanda da un milione di dollari nella risata era ovviamente: e domani mattina? torneranno ad essere gli animali di sempre?

Luce spenta.

Buonanotte.

 
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