Creato da netdaiwork il 07/07/2008

ricorsonline

la legge per tutti

 

 

Incidente molto strano

Post n°50 pubblicato il 13 Giugno 2010 da netdaiwork

Auto agganciata al  tir. E' successo veramente.

tutto è successo molto velocemente

incredibile..

Continua a leggere.. Strano incidente

 

 
 
 

MULTA RECORD

Post n°49 pubblicato il 13 Giugno 2010 da netdaiwork

Una multa molto salata..

E' questo l'insolito record raggiunto da un autobilista elvetico. Gli svizzeri, come si sa, sono precisi e inflessibili..

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Etilometro automatico

Post n°48 pubblicato il 02 Giugno 2010 da netdaiwork
 

Un nuovo dispositivo aiuterà gli italiani a non restare a piedi, viste le pesanti sanzioni..


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Arrestato per troppe multe

Post n°47 pubblicato il 20 Maggio 2010 da netdaiwork

Arrestato per troppe multe

Potrebbe sembrare l'incubo di molti automobilisti italiani la storia vera

continua a leggere...

http://www.dichesegnosei.it/curiosita/1122-arrestato-per-troppe-multe

 
 
 
 
 

Multe: a pesare di più sono le spese...

Post n°45 pubblicato il 19 Dicembre 2008 da netdaiwork

Multe: a pesare di più sono le spese di notifica

Pubblicato da Valentina Tortelli

multe, salate le spese di notifica

Una multa è
sempre salata, per definizione. Ma a pesare di più, spesso molto più,
del costo dell’infrazione, sono le cosiddette spese accessorie. Ovvero
il costo di notifica, che può arrivare anche a 60
euro. Il che, su una multa di “appena” 36 euro per divieto di sosta, la
dice lunga e riapre il dibattito sulla questione mai risolta: le multe
servono ai comuni solo per battere cassa?

Fonte:  http://www.vostrisoldi.it/articolo/multe-a-pesare-di-piu-sono-le-spese-di-notifica/8982/

 
 
 

TRUFFE MUNICIPALI

Post n°43 pubblicato il 07 Ottobre 2008 da netdaiwork


TRUFFE MUNICIPALI

 


SANZIONI
AMMINISTRATIVE TRUCCATE


Non c’è solo la multa alla macchina che viaggia senza autista,
ma ci sono le contravvenzioni ai fantasmi, e c’è la moto che vola e il
pensionato che fa l’autovelox, e il camionista che ha preso cento multe in un
mese e ha venduto il camion, e poi c’è il Comune che paga 1500 euro per
incassarne 150, quello che fa una multa ogni 8 secondi, e quello che adesso è
finito in bancarotta perché deve rimborsare tutti e pagare pure il tribunale.

 


L’Italia delle
multe è così incredibile e così confusa da raccontare un Paese perduto fra
autovelox e Photored, smarrito fra strumenti sparsi come slot machine e comitati
di rivolta, soldi che piovono dal cielo e magistrati che bussano alla porta, un
Paese che esagera, come sempre, e finisce per far ridere.

 


Sotto Napoli,
dove i comitati sono come la pizza e una pizza non si nega a nessuno, non ci
sono rivolte, e non si capisce bene la coincidenza: perché anche le multe sono
come le tasse, che si pagano più al Nord, o perché la ribellione cresce più
facilmente sopra al Tevere? Per il resto, a sfogliare questa storia, spariscono
pure gli ultimi dubbi. In Italia anche le cose ben fatte nascondono l’inganno.
Figurarsi quelle fatte male.

 



L’auto fantasma


Claudio Morini, presidente dell’Associazione Forum di Imola, più di 6 mila
iscritti e più di 8 mila ricorsi, comincia a ricordare gli episodi più
clamorosi. La macchina senza autista, multata per eccesso di velocità, come da
dichiarazione ufficiale firmata e controfirmata da un vigile di Ozzano,
provincia di Bologna. Perché alcune contravvenzioni siano valide, bisogna
fermare il responsabile. Invece, quello, sul verbale, aveva scritto: «Non
contestato per assenza del conducente». Il giudice di pace allora gli aveva
chiesto: «Mi faccia capire, quella macchina andava da sola?». E lui: «No,
signore». E allora? «Non saprei, signore». Era successo a Ozzano, sulla via
Emilia che si intasa verso Imola, e chissà quante altre volte la vittima di
turno pagato senza fiatare. Però, quel giorno la sfiga ha voluto che il
conducente che non c’era fosse Sergio Marchini, responsabile del Corpo di
Polizia della polizia municipale di Bologna, che adesso è diventato pure il
vicepresidente della Forum.

 



Il pensionato spia


Sempre da quelle parti, a Medicina, vicino a Bologna, racconta ancora Morini,
«un giovane avvocato di nome Luca ha notato una macchina ferma sul ciglio della
strada con il finestrino abbassato, che faceva delle fotografie alle auto che
passavano. È andato a controllare e c’era un vecchietto sdraiato sui sedili
posteriori con un autovelox montato sul posto di guida». Era un pensionato, e
non sapeva cosa dire: «Ma sa, mi hanno chiesto di fare un favore...». Quale
favore? «Per arrotondare la pensione», balbettava quello, scappando via. Morini
giura che questo non è un caso, e non si tratta di un’eccezione: «Abbiamo
trovato autovelox installati su furgoni con scritte pubblicitarie di banche,
altri piazzati dentro auto civette nascoste persino nei boschi, contro ogni
rispetto della legge».

 



La moto volante


I Comuni, per ottenere le multe giungono persino a taroccare le foto: «E’
successo nella zona di Ravenna. Solo che l’avevano ritoccata così male che
all’utente che l’aveva richiesta, come da obbligo di legge, era arrivata
l’immagine di una moto che volava sopra la strada». Tutto questo, come spiega
Stefano Calderato, del comitato di Altavilla, Vicenza, «deriva dal fatto che i
Comuni appaltano il servizio a delle ditte che perseguono malamente il lucro,
incassando dal 27 per cento in su per ogni contravvenzione, e non il senso di
giustizia». Risultati, dice, sotto gli occhi di tutti. Ad Altavilla, 11mila
abitanti, in due mesi avevano fatto 23mila multe con 3 T-red. A S. Arcangelo di
Romagna nel 2006 hanno messo a previsione 294 mila euro, incassandone 360 mila:
e allora nel 2007 hanno quadruplicato la cifra, 1.196.905 euro, da raccogliere
in soli 7 mesi, come se non bastasse. Così esagerano tutti. A qualcuno va bene.
Il Comune di Roncofreddo ha piazzato addirittura due autovelox in 500 metri
scarsi: le sue casse sono a posto per sempre. E a qualcuno va male. A Riparbella,
1520 abitanti in provincia di Pisa, hanno rifilato 15 mila verbali con due
autovelox. I cittadini hanno cominciato a presentare ricorso. E il giudice di
pace, esaminati i primi cento, ha cominciato a far pagare il Comune: deve
rimborsare le multe e coprire le spese del processo nell’ordine di 200 euro a
ricorso. I ricorsi sono diventati più di 3mila. E stanno aumentando. Il sindaco,
Ghero Fontanelli, ha le mani nei capelli: «Se va così, faccio bancarotta». I
suoi autovelox li ha spenti. E poi chissà che rabbia: vicino a lui, a Santa
Luce, 1600 abitanti, e a Castellina Marittima, 2mila anime in provincia di
Livorno, ci sono i comuni d’Italia che guadagnano di più con le multe. Minimo un
milione d’euro, al netto delle spese.

 




Il super-vigile



Sempre tra Riparbella e Santa Luce, denuncia Paolo Bellini, presidente di un
altro comitato, il No Gabel, «il 29 dicembre 2006 sono stati emessi 3603
contravvenzioni firmate dall’unico vigile in servizio nel nostro comune. E’
possibile che una sola persona abbia potuto redarre un verbale ogni 8 secondi?».
Eppure qualcosa succede: i ricorsi sono arrivati alla Corte della Commissione
Europea, mentre 4 procure hanno già aperto delle inchieste, a Milano, Verona,
Vicenza e Livorno. Il 14 aprile ci sarà la prima udienza in un aula di
Tribunale, a Vicenza. Così qualcuno fa retromarcia. Andando e venendo fra le
multe, e passando fra i casi resi già famosi da Striscia la Notizia o dalle
Iene, come quello di Cornaredo, vicino a Milano, si può capitare anche a Settimo
Torinese, dove, come racconta Carmen Faraone, il Comune ha stracciato 30mila
multe e rimborsato chi aveva già pagato. «Il giallo durava 3 secondi e 8 decimi.
Non dava scampo. Hanno cambiato il semaforo. Adesso dura 9 secondi». E le multe
sono passate da 30 mila a 49. Dove sta l’errore?

Fonte notizia: www.malagiustizia.eu e www.lastampa.it

 




http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/cronache/200804articoli/31641girata.asp

 
 
 

TABELLE ANTI ALCOL

Post n°40 pubblicato il 27 Settembre 2008 da netdaiwork
 

NOI TI INFORMIAMO



[Clicca sulla miniatura per consultare la tabella anti alcol]


Guidare dopo aver bevuto più del dovuto, oltre a essere estremamente
pericoloso per la propria incolumità e per quella degli altri, può
comportare contravvenzioni fino al ritiro della patente.


Finora la minaccia di multe salate o la perdita di punti non hanno
scoreggiato gli innumerevoli ubriachi al volante che sovente provocano
incidenti mortali.

Per questo motivo il Governo si è impegnato in una nuova iniziativa per
cercare di sensibilizzare i giovani. L’idea, diventata legge, prevede
l’introduzione di tabelle informative che chiariscano ai consumatori di
drinks i livelli di alcol nel sangue rispetto a vari parametri che verranno discussi in seguito.


Le tabelle dovranno essere esposte da
oggi nei bar e nei pub, pena la chiusura del locale da 7 a 30 giorni.
Le tabelle, come intenzione del ministero del lavoro, della salute e
della solidarietà sociale, sono finalizzate a informare i frequentatori
dei locali sugli effetti del consumo delle diverse quantità e tipologie
di bevande alcoliche, per prevenire i danni alcolcorrelati e in
particolare gli incidenti stradali.


Il tasso alcolemico fissato per legge per la guida è di 0,5 grammi
di alcol per litro di sangue. È importante notare che il tasso dipende
molto dal peso corporeo e se si assume alcol a stomaco vuoto o pieno:
un bicchiere di vino è sufficiente a una ragazza di 45kg a stomaco
vuoto per raggiungere il limite legale e due per un uomo di 75kg nelle
stesse condizioni.

Un altro esempio che coinvolge molte persone in pizzeria è il seguente:
una birra da mezzo e un superalcolico, magari alla fine del pasto,
porta a un tasso alcolemico oltre la soglia concessa e -ovviamente- una
guida pericolosa.


Fatta la la legge, ma il giorno primo dell’entrata in vigore delle
tabelle il Governo recita il mea culpa a causa di un errore commesso
forse a causa della velocità con cui sono state redatte le tabelle:
«Facendo seguito all’invio dei file relativi alle tabelle del DM
30.7.2008, si comunica che nella tabella riprodotta nell’Allegato n. 2,
nella sezione denominata “UOMINI” , nell’ambito della colonna riferita
alla condizione “STOMACO VUOTO”, nella riga relativa alla bevanda
“birra analcolica” , con riferimento al peso corporeo di Kg 90, il
livello teorico di alcolemia “0,02” deve essere sostituito con “0,01”.
La relativa richiesta di rettifica è stata inviata alla Gazzetta
Ufficiale per la pubblicazione».


L’errore, come potete notare, è minimo, ma sicuramente contribuisce ad alimentare la confusione degli operatori del settore.

Fonte notizia bioblog.it

 
 
 

BASTA SUBIRE

Post n°38 pubblicato il 19 Settembre 2008 da netdaiwork
 

Semafori truccati: la rabbia dell'ACI contro i "furbetti del comune"
 


semaforo giallo


Basta soprusi a danno degli automobilisti, esclama l’ACI in un
comunicato stampa diramato in data odierna. Dei tanti ostacoli che
incontriamo nella nostra vita di tutti i giorni in compagnia dell’auto,
uno dei più odiosi sono certamente i semafori truccati.


Alcuni comuni (che evidentemente hanno dimenticato di essere “al
servizio” dei cittadini) hanno pensato bene di ingrassare i propri
bilanci con i soldi provenienti da multe elevate presso alcuni semafori
cui era stato abbreviata appositamente la durata del “giallo”.


“Non si possono più accettare gli abusi commessi con le nuove
tecnologie che assicurano flussi di cassa ai Comuni anziché garantire
la sicurezza stradale. Siamo sconcertati dal coinvolgimento di
istituzioni pubbliche locali in forme occulte di “cartello” a danno
degli automobilisti”. Lo dichiara il presidente dell’ACI, Enrico Gelpi,
intervenendo sullo scandalo dei semafori manomessi che vede indagati
finora vigili, funzionari e una trentina di enti locali.

Rilevatori ai semafori e autovelox -secondo Gelpi- servono troppo
spesso a produrre soldi anziché ad innalzare gli standard di sicurezza.
Lo dimostra il fatto che vengono posizionati prevalentemente su strade
urbane trafficate e in quelle a scorrimento veloce piuttosto che in
corrispondenza di scuole ed incroci pericolosi”.

Le multe per il passaggio con semaforo rosso e più in generale per
l’inosservanza della segnaletica, con un totale di 31,5 milioni di euro
annuo nei soli capoluoghi di provincia, rappresentano la quinta entrata
per le casse dei Comuni nell’insieme dei proventi delle
contravvenzioni. Gli automobilisti spendono in multe più di 1 miliardo
di euro l’anno nei soli capoluoghi.


“Oggi non è prevista alcuna sanzione -sottolinea Gelpi- per quei
Comuni che non rispettano l’obbligo di reinvestire a favore della
mobilità i proventi delle multe. La vicenda dei semafori manomessi
evidenzia ancora una volta la necessità di rendere obbligatoria per i
Comuni la presentazione di bilanci annuali degli incassi delle multe e
dei loro reinvestimenti per la mobilità in sicurezza, con
l’introduzione di sanzioni severe e blocco dei trasferimenti statali
per chi non rispetta tale obbligo”.


Avranno seguito queste condivisibili richieste? Chissà. Intanto
speriamo che i “furbetti” responsabili di questa vera e propria truffa
vadano incontro alle punizioni previste. E a un bel corso di Educazione
Civica per principianti.

Fonte notizia: www.autoblog.it


 
 
 

 UN SALUTO

Post n°37 pubblicato il 07 Settembre 2008 da netdaiwork
 

BUONVIAGGIO SIAMO SEMPRE CON VOI





 

 
 
 

Vacanze

Post n°36 pubblicato il 05 Settembre 2008 da netdaiwork




 
 
 

ECOPASS MILANO VARCHI

Post n°33 pubblicato il 05 Settembre 2008 da netdaiwork
 

Milano: Ecopass, via alla sperimentazione del sistema


 
 
 

TEST ANTIDROGA DA OGGI A VERONA

Post n°30 pubblicato il 31 Agosto 2008 da netdaiwork


28 agosto 2008


Da oggi a Verona ogni giorno saranno effettuati controlli sulle
strade con test antidroga: in occasione di ogni incidente stradale o di
controllo serale e notturno, la Polizia municipale oltre al test con
l’etilometro sottoporrà i conducenti anche al test antidroga.
“Purtroppo gli incidenti stradali, anche mortali, provocati da
conducenti alterati dall’uso di sostanze stupefacenti è in continuo
aumento – spiega il sindaco Flavio Tosi - e per
questo la nostra Polizia municipale si è attrezzata per effettuare
quotidianamente i controlli antidroga. È un test che costa 20 euro ad
ogni prova, ma penso sia giusto reinvestire in questo modo gli utili
provenienti dalle multe per violazioni al Codice della Strada”.


La sperimentazione pratica è stata fatta questa mattina al Comando della Polizia Municipale
da due tecnici della ditta Cozart Italia. Un centinaio di agenti,
impegnati nei controlli sulle strade, sono stati addestrati
all’utilizzo di uno strumento in grado di individuare, in pochi minuti,
la presenza di droghe nei liquidi grazie ad un campione di saliva
prelevato in tempo reale.


Il dispositivo consentirà alle pattuglie di scoprire se il
conducente ha assunto droghe prima di mettersi alla guida. In caso
positivo gli agenti potranno accompagnare il fermato in un struttura
sanitaria per eseguire prelievi e analisi, così come prevede la
procedura del Codice della strada. Sei i gruppi di sostanze, cinque
droghe e un farmaco che potranno essere scoperte grazie a questo
strumento: oltre a oppiacei, cocaina, THC (il principio attivo della
mariuhana) e metamfetamine, ecstasy compresa, verrà individuato anche
metadone e benzodiazepine, una classe di farmaci contenuti i molti
medicinali con effetti sedativi, ipnotici, ansiolitici, anticonvulsivi,
anestetici e miorilassanti, e quindi controindicati per la guida.


Per chi si rifiuta di sottoporsi ai test preliminari o alle
prove di laboratorio nelle strutture sanitarie è prevista una denuncia
penale,
la decurtazione di 10 punti dalla patente,
che verrà immediatamente ritirata e sospesa per un periodo da sei mesi
a due anni, con revoca in caso di recidiva nel biennio e 2.500 euro di sanzione minima, che salgono a 3.000 se il conducente è coinvolto in un incidente. Il veicolo, dopo un periodo di fermo amministrativo, può essere definitivamente confiscato.


Fonte: l’adige



 
 
 

Segnaletica verticale

Post n°27 pubblicato il 30 Agosto 2008 da netdaiwork
 

Segnaletica verticale

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


La segnaletica verticale è composta da tutti quei cartelli stradali che circondano le strade.


Dopo pochi anni dall'apparizione dei primi veicoli a motore lungo le strade, sono apparsi ai lati della carreggiata anche i primi segnali stradali,
le cui forme, grandezze e colori erano lasciati inizialmente in mano ad
iniziative locali se non addirittura al mecenatismo di singoli. Tra i
primi cartelli che si vollero installare c'erano quelli relativi al
pericolo più sentito dell'epoca: il passaggio a livello, seguiti a poca distanza di tempo dai primi cartelli indicatori le direzioni per le varie località, soprattutto turistiche.


In Italia si deve soprattutto al Touring Club Italiano
la messa in opera e il censimento della cartellonistica stradale, dai
loro testi storiografici si trovano le prime indicazioni pratiche in
merito: Un palo indicatore era formato da un’asta di ferro molto
robusta a forma di Y, alta circa 3 metri, sulla quale era attaccato un
cartello di ghisa fusa, sul quale si trovava in alto la legenda:
T.C.C.I. e sotto: Dono del signor…., oppure: Dono del V.C. di….,
oppure: Dono di Soci di…. e così via. Nella parte centrale del cartello
c’erano le indicazioni: Attenzione! Discesa pericolosa; A X km… e
simili. Il palo era verniciato con minio di piombo, mentre il cartello
aveva uno sfondo turchino oltremare e le lettere in bianco.


Dai dati storici risulta che fino agli anni quaranta
erano stati installati in Italia circa 335.000 cartelli stradali che
risultarono però in gran parte danneggiati dalla Seconda Guerra
Mondiale, vista anche l'abitudine dei belligeranti di asportare ogni
cartello in grado di dare indicazione o beneficio all'avversario.


Solo dopo la seconda guerra mondiale
cominciò una seria opera di armonizzazione della cartellonistica,
perlomeno per la parte relativa ai pericoli e agli obblighi, con
l'utilizzo, dagli anni cinquanta, dei primi materiali rifrangenti nella loro costruzione.












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Segnaletica Italiana [modifica]


Esempi di segnali di pericolo


Esempi di segnali di pericolo




Segnale di stop


Segnale di stop




Diritto di precedenza


Diritto di precedenza




Limite di velocità


Limite di velocità



I segnali stradali (del Codice della strada) odierni sono riconducibili, pur con qualche eccezione, a 3 categorie principali:





  • segnali di prescrizione
    • relativi a precedenze con forme varie (triangolare rovesciata, ottagonali, quadrata)
    • relativi a divieti, di forma rotonda con bordo rosso e sfondo bianco
    • relativi a obblighi, di forma rotonda e solitamente sfondo azzurro




  • segnali di indicazione, quelli che forniscono informazioni utili o necessarie per la guida, suddivisi a loro volta in:
    • segnali di preavviso;
    • segnali di direzione;
    • segnali di conferma;
    • segnali di identificazione strade;
    • segnali di itinerario;
    • segnali di località e centro abitato;
    • segnali di nome strada;
    • segnali turistici e di territorio;
    • altri segnali che danno informazioni necessarie per la guida dei veicoli (es. il segnale di coda);
    • altri segnali che indicano installazioni o servizi.


I cartelli che si possono incontrare ai lati delle strade italiane per indicare la direzione per una località sono su sfondo blu se raggiungibili attraverso strada, su verde se tramite percorso autostradale.
Vengono invece segnalate con scritte bianche su sfondo marrone le
indicazioni turistiche e con carattere giallo su sfondo nero le
indicazioni relative alle attività commerciali ed industriali.


Anche le indicazioni che comunicano il raggiungimento di una
località sono di vario tipo; scritta bianca su sfondo blu o verde (a
seconda del tipo di itinerario in cui è istallata, rispettivamente
strada extraurbana o autostrada) per indicare il confine della
provincia o della regione amministrativa, scritta nera su fondo bianco
per indicare il centro abitato di un comune o di una frazione, scritta
bianca su sfondo marrone per indicare il comune o la frazione
(utilizzato nei tratti di strada fuori dal centro abitato).



Voci correlate [modifica]



Altri progetti [modifica]




Collegamenti esterni [modifica]











 
 
 

MULTE UN BOOM NEL 2007

Post n°23 pubblicato il 27 Agosto 2008 da netdaiwork
 
Foto di netdaiwork

Multe un boom nel 2007

Il
nuovo business degli Enti locali sono le multe. Nel 2007 più di un
miliardo di euro incassati dai Comuni per le contravvenzioni stradali


Il nuovo Codice della Strada
per ora ha ottenuto un successo, l'aumento record, in quasi tutti i
Comuni d'Italia, dei verbali di contravvenzione. Dietro le importanti
misure volte a garantire una maggiore sicurezza nelle strade delle
nostre città, prevedendo sistemi di controllo della velocità
automatizzati e cercando di insegnare la disciplina agli automobilisti
più spregiudicati, si è individuato un cospicuo business per Enti locali e aziende private fornitrici degli apparecchi per monitorare il traffico cittadino.


Incassi da capogiro che garantiscono alle esangui casse dei Comuni
italiani entrate da sogno, delle volte anche superiori alle imposte
riscosse. Il merito va sicuramente addebitato agli automobilisti
disattenti e sempre più svogliati, che con i loro comportamenti inclini
all'illiceità favoriscono il rimpinguo delle casse comunali.


I comportamenti scorretti più multati, secondo
quanto stabilito dai verbali dei vigili, sono per parcheggio selvaggio,
passaggio con semaforo rosso, sosta vietata, mancato pagamento del
ticket di parcheggio, violazione delle zone a traffico limitato.
Condotte che violano le norme stradali e che vanno ad esclusivo
vantaggio delle amministrazioni comunali. Secondo i bilanci comunali,
le città in cui si redigono più verbali sono Milano e Roma, con in media 80 e 60 euro pro capite di contravvenzioni riscosse, anche se tra i più sanzionati capeggiano i cittadini di Caserta, con una media di 120 euro di multe pagate.
C'è anche, però, un altro dato da segnalare, ovvero centinaia di
milioni iscritti nel bilancio comunale ma mai riscosse. Come accade a Napoli e Palermo,
in particolare nel capoluogo partenopeo dei 73 milioni di euro
prospettati solo 10 milioni sono stati effettivamente incassati. I
motivi di questi ritardi sono addebitabili in primo luogo alla
burocrazia e ai ritardi, ma anche alle molteplici contestazioni che non
fanno altro che allungare i tempi di riscossione e che nella maggior
parte dei casi finiscono per far cadere in prescrizione la sanzione.


I cittadini, intanto, protestano  e inveiscono legittimamente, come
ha sancito la Cassazione, contro i vigili, convinti che una cosa è
sanzionare i comportamenti scorretti alla guida, altra cosa è essere
tartassati con verbali a tappeto. Il business delle multe non avrà fine
e sarà destinato ad incrementarsi se gli automobilisti non diventano
disciplinati, perché in fondo si sa che chi sbaglia paga!

Davide Nunziante

Fonte notizia: http://magazine.qbr.it


 
 
 

CACCIA GROSSA SU STRADA PER IL T-red

Post n°22 pubblicato il 26 Agosto 2008 da netdaiwork
 

T-red
Ha una voracia inaudita e un occhio infallibile il nuovo sistema di
rilevazione infrazioni che per la sua spietatezza è già stato
soprannominato T-rex.

Si tratta di un dispositivo di videosorveglianza in funzione in molti
comuni d’Italia che riprende e fotografa chi passa con il rosso. T- red
ha due occhi a dir poco bionici formati da un’Unità di Ripresa con
doppia telecamera, di cui la prima a colori che inquadra l’incrocio ed
è dedicata alla rilevazione del passaggio con semaforo rosso, la
seconda sensibile all’infrarosso e specializzata per la lettura della
targa. Si attiva solo durante la fase di rosso del semaforo (o almeno
così dovrabbe) per acquisire il filmato a colori del transito in
infrazione e leggere ripetutamente - 50 volte al secondo - la targa del
veicolo. Il programma seleziona 6 fotogrammi che documentano
l’infrazione. 

Aveva suscitato scandalo il Comune di Cornaredo (hinterland
milanese) che ad ottobre registrava 1.300 contravvenzioni scattate ad
un semaforo rosso con un photored. La vicende ha portato in piazza
tutti gli automobilisti multati (138 euro e 6 punti tolti a ciascuno,
con persone che hanno collezionato fino a 20 multe!), che si sono
rivolti a Striscia la Notizia per ottenere giustizia dal Comune,
assolutamente determinato nella persona del primo cittadino ad
incassare il bottino (gurda il video).

Ricordiamo ai fortunati che non siano ancora capitati sulla strada del
voracissimo T-red che l’accertamento dell’infrazione comporta non solo
una multa di 138 Euro e la decurtazione di 6 punti sulla patente di
guida, ma anche il ritiro immediato della patente per tre mesi, nel
caso di reiterazione dell’infrazione (per essere “recidivi” sono
sufficienti due infrazioni nel corso di due anni). Chi volesse evitare
la decurtazione dei punti potrà per la modica cifra di 250 Euro
dichiarare di non sapere chi fosse alla guida dell’autoveicolo..insomma
un bell’affare per i Comuni, comunque vadano le cose!


Numerose le polemiche dei contravventori anche a Perugia, dove il
sistema è entrato in funzione da poche settimane. Se da codice della
strada passare con il giallo non costituisce infrazione, il nuovo
sistema sembra aver notevolmente ridotto i tempi di permanenza della
luce intermedia scattando all’occorrenza anche prima del rosso,
seguendo una procedura poco limpida e di dubbia legittimità.


Come opera il ciecchino della strada? Dopo averti scattato una
pittoresca fotografia mentre accelleri all’incrocio per scampare all’
impietosa luce rossa, ti viene recapitato a casa il verbale di
infrazione e potrai comodamente rivederti su Internet mentre sudi
freddo sotto l’occhio del giustiziere elettronico!(v. articolo di La Stampa).


Entrando nel sito del Comune (www.comune.perugia.it
alla sezione «misura infrazioni codice della strada»), con il numero di
targa della tua auto ed il numero del verbale (per la tutela della sua
privacy) potrai quindi visionare le fotografie scattate dal sistema a
documentazione della infrazione, dalle quali si può in sostanza
controllare tutta la fase di attraversamento dell’ incrocio ed il
contestuale stato del semaforo. Il caricamento delle foto viene
aggiornato ogni quindici giorni, ma si sta lavorando per accorciare i
tempi.

2 i punti a favore del nuovo vigile virtuale: se da un lato si potrà
avere on line un quadro preciso della propria situazione a partire
dall’ 1 gennaio 2000 per quanto riguarda le infrazioni al codice della
strada dall’altro sarà gratuita la visualizzazione delle foto relative
all’infrazione. Ricordiamo che fino ad oggi infatti l’onere della prova
è a carico del ricorsista.


Ricordiamo a tutti gli automobilisti che sul sito del Sole 24 Ore si può trovare un’interessante mappa dei dispositivi per il controllo della velocità.

Fonte notizia: www.soldiblog.it


 
 
 

DIVIETO DI MULTA PER GLI AUSILIARI

Post n°21 pubblicato il 22 Agosto 2008 da netdaiwork
 




Gli ausiliari del traffico possono fare multe solo ai veicoli in divieto di sosta.
E’ questa in sostanza la sentenza della corte di Cassazione (n. 16777)
che ha dovuto decidere riguardo ad un ricorso fatto da un automobilista
romana che era stata multata dai famigerati ausiliari per aver
camminato sulla corsia preferenziale: la corsia riservata ai mezzi
pubblici.

Ebbene la Cassazione ha deciso che gli ausiliari non
possono fare multe di diverso tipo da quella di diveto di sosta e che
possono decretare la rimozione del veicolo solo in determinati casi
stabiliti dalla legge, come ad esempio quando la sosta del veicolo
impedisce di accedere ad un altro veicolo regolarmente in sosta, oppure
quando l’auto è parcheggiata in doppia fila o negli spazi riservati
alla sosta e alla fermata dei veicoli.

Alla donna che aveva
fatto ricorso alla sentenza del giudice di pace per incompetenza
dell’accertatore è stata quindi annullata la contravvenzione, mentre il
Comune di Roma dovrà pagare le spese processuali, che ammontano a 1.200
euro.

Fonte notizia: www.06blog.it

 



 
 
 

TARGA CLONATA

Post n°20 pubblicato il 22 Agosto 2008 da netdaiwork
 












Scritto da IDV Tutela Consumatori   
mercoledì 23 luglio 2008

Targa clonata per non pagare le multe ed i pedaggi autostradali:
esplosione del fenomeno: decine di cittadini frodati. Ma molti non sono
a conoscenza delle gravose conseguenze penali.
Il componente del
Dipartimento Nazionale Tutela del Consumatore di IDV, Giovanni D’AGATA
ha ricevuto alcune segnalazioni di cittadini che si sono visti
notificare sanzioni amministrative o richieste di pagamento del
pedaggio autostradale, per presunte violazioni effettuate in luoghi ove
le proprie autovetture non sono mai transitate.

Molto spesso si può trattare di un errore degli agenti verbalizzanti o
delle società esercenti i servizi autostradali, ma in un notevole
numero di casi, si è potuto riscontrare la sussistenza di un fenomeno
nostrano: la furbata della clonazione o alterazione delle targhe.

La frequenza con la quale il fenomeno si ripete in determinati
territori dello Stato, in particolare Campania, Lazio, Lombardia e
Calabria, c’inducono a ritenere che alcuni automobilisti si sono
ingegnati modificando artatamente finanche una sola cifra della propria
targa, quasi dimenticando che l’alterazione della stessa integra la
fattispecie del reato di “falsità materiale commessa in certificati o
autorizzazioni amministrative” di cui al combinato disposto degli artt.
100, comma XIV del Cds, e 477- 482 del codice penale.

Tant’è che di recente, segnaliamo il caso di un’automobilista salentino
che si è visto notificare un avviso di conclusione delle indagini ex
art. 415 bis c.p.p., da parte della Procura della Repubblica di Lecce 
per aver utilizzato la propria autovettura con la prima cifra della
targa alterata.

Pertanto, giova ribadire un concetto imprescindibile affinché s’informi
chi non è a conoscenza della gravità di simili contraffazioni:
l’eccessivo ricorso da parte degli enti locali ed in particolare di
alcuni comuni alle multe “per far cassa” e ripianare i propri bilanci,
non può assolutamente costituire una minima giustificazione
all’utilizzo di targhe clonate al fine di rimanere indenni dalle
conseguenze colpose della propria guida, perché l’epilogo di tutto ciò,
oltre a costituire un danno per gli automobilisti onesti, espone ad
effetti ben più gravosi ed in particolare alla condanna penale, i
disonesti.









 
 
 

Stanchi di pagare multe

Post n°19 pubblicato il 11 Agosto 2008 da netdaiwork
 

La grande abbuffata delle multe stradali
 

Multe Mentre Onu e Oms inaugurano la settimana mondiale di prevenzione incidenti stradali con lo slogan “Obiettivo 2010, un traguardo per la vita” in Italia infuria la polemica su autovelox e rilavatori fissi e mobili, T-red e quant’altro.

Le recenti modifiche del codice della Strada volte ad automatizzare le
procedure di controllo su velocità, passaggi col rosso e sorpassi hanno
portato dal 2003 ad oggi ad una considerevole diminuzione di
contenziosi lasciando l’amaro in bocca agli automobilisti , multati
ripetutamente per infrazioni anche di piccola entità.


Dietro all’adozione di sistemi di rilevazione automatica il sole 24
Ore ha individuato un cospicuo business che coinvolge Enti locali e
aziende di fornitura degli apparecchi. Consuetudine sempre più diffusa
induce gli enti pubblici ad aderire a noleggi “tutto compreso” che
demandano ai produttori non solo la fornitura dei meccanismi ma anche
la gestione e la scelta della locazione nonché la notifica dei
trasgressori, portando nelle tasche di aziende private una percentuale
stimabile attorno al 30% dell’importo incassato sui verbali.

Fonte notizia: www.soldiblog.it









Modello EnVESRed prodotto dalla Engine srl (EnVES è l'acronimo di Engine Video Enforcement System):

envesred

 


 
 
 

occhio ai dossi!!!

Post n°18 pubblicato il 04 Agosto 2008 da netdaiwork

 
 
 
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