Creato da francescalibera48 il 06/09/2013

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LIBERTÀ

Ho inserito libera nel nickname non intendendo la libertà come "fare ciò che mi pare", ma come la facoltà degli esseri umani, creati ad immagine e somiglianza di Dio, di vivere i suoi comandamenti per giungere alla felicità.

 

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Ancora libertà

Ieri ho rivisto dei vecchi amici dei miei genitori ed ho vissuto una rimpatriata con queste persone nel contesto della mia famiglia d'origine. Sono stata costretta ad accorgermi, ancora una volta, che il l'ambiente in cui cresci ti attribuisce, la maggior parte delle volte, al di là delle tue reali indole e natura, caratteristiche, un valore e dei ruoli che non ti appartengono affatto. Tanta gente, colma di imbarazzanti fallimenti nella sua vita, sente la necessità di ergersi a padreterno e giudicare chi sei, cosa devi fare , quali devono essere le tue priorità nella vita mentre tu, come posta al di là di un vetro opaco, cerchi di agitare la manina e di dire:"Ehi sono qua, non mi vedete? Quella con cui state parlando è un' altra, non sono io! Qui è la fiera del travisamento, non ve ne accorgete?".

Nella vita si incontra tanta gente che vuole usarti per i suoi scopi per mezzo delle parole o dei comportamenti. La mattina quando ti svegli devi guardarti allo specchio e dire a te stesso/a: "Forza, sei la splendida persona che dentro di te sai benissimo di essere. Segui i tuoi sogni e realizza le tue più profonde e sacrosante aspirazioni!"

 

 
 
 

Emancipazione femminile

Dagli anni '70 in poi (in Italia) con la cosiddetta rivoluzione sessuale è stata diffusa e sdoganata l'idea che la libertà della donna consistesse nella possibilità di abortire con grande facilità, di divorziare (sì, lo so, è pieno di coppie davvero scoppiate che non ce la fanno a rimanere insieme, ma qui sarebbe necessario un discorso a parte sulla mancanza assoluta di preparazione dei giovani ad una unione così importante come il matrimonio religioso o civile che sia), e di vestirsi anzi di svestirsi come le pareva e piaceva. Quelli della mia generazione, a proposito, si ricordano Mike Bongiorno che durante la famosa trasmissone "Rischiatutto" controllava, ad ogni puntata, la lunghezza della gonna della sua valletta Ciuffini. Dopo tanti decenni da allora posso dire: " che disastro che è stato compiuto". Le donne, con questa fallace propaganda, sono state ingannate poichè convinte che avrebbero veramente manifestato la loro conquistata libertà mostrando sempre di più il loro corpo o fissandosi in maniera maniacale sulla cura di capelli, unghie, controllo del peso (con questo non dico che dobbiamo essere delle sciattone, cercate di capirmi). Le vera conquista che è stata raggiunta da allora è la possibilità per le donne di accedere ad ogni disciplina dello studio, a posti di lavoro sempre più prestigiosi e di responsabilità, in definitiva di poter esprimere la ricchezza del genio femminile in ogni ambito della società. E' questa la vera rivoluzione che va celebrata ogni giorno, sollecitando tutte le donne a spendersi in ogni modo per rendere manifeste al mondo le loro caratteristiche peculiarmente femminili; sto parlando delle loro proverbiali sensibilità, tenerezza, attenzione ai dettagli dell' esistenza, ai deboli e a tutti coloro che "rimangono indietro" e non dei loro sederi e dei loro seni.

 
 
 

Papa Francesco

Post n°13 pubblicato il 06 Gennaio 2015 da francescalibera48
 

Consiglio a tutti di leggere questo post di sinaico se si è interessati all'acceso dibattito fra posizioni contrastanti, all'interno della Chiesa, sulla figura di Papa Francesco:

http://blog.libero.it/PietroApostolo/13064224.html

 
 
 

Capodanno

Il 2014 è stato un anno per me segnato dalla morte di mio padre. Non sto a descrivere il cambiamento di prospettive e di sguardo sull' esistenza che un tale evento suscita in una persona poiché è difficile farlo compiutamente. So di certo che è arduo comprendere questo processo interiore se non ci si è passati.

Come augurio dell'anno ripeterò ciò che disse un frate francescano il 31 Dicembre di molti anni fa: a Capodanno non ci si devono augurare chissà quali fantomatiche fortune, ma, realisticamente la capacità e la forza di poter accettare con piena fiducia nell' amore di Dio tutto ciò che di positivo e negativo il nuovo anno ci riserverà.

In più voglio ricordare una frase di madre Teresa di Calcutta che mi sembra ben si accordi con quanto appena detto :"Nella vita non siamo chiamati ad essere felici, ma a fare la volontà di Dio".

Voglio anche citare un passo del Nuovo testamento che ho appena trovato il quale mi pare sveli molto bene il valore del tempo e sia utile proprio nel momento in cui diciamo addio ad un anno e diamo il benvenuto al successivo: "Egli creò da uno solo tutte le nazioni degli uomini, perché abitassero su tutta la faccia della terra. Per essi ha stabilito l’ordine dei tempi e i confini del loro spazio perché cerchino Dio, se mai, tastando qua e là come ciechi, arrivino a trovarlo, benché non sia lontano da ciascuno di noi. In lui infatti viviamo, ci muoviamo ed esistiamo, come hanno detto anche alcuni dei vostri poeti: “Perché di lui anche noi siamo stirpe”. (Atti 17,26-28)

 
 
 

La grandezza nella piccolezza

Post n°11 pubblicato il 15 Gennaio 2014 da francescalibera48
 

C' è un mistero che trovo sia spesso non abbastanza svelato a quasi tutti coloro che non credono, Mi riferisco alla grandezza celata nelle piccole cose: la fulgida bellezza di un fiore,la tenerezza nell' abbraccio di due coniugi attempati,il volto stanco di un padre che rincasa dal lavoro(e di una madre),lo scodinzolare festoso del cane che è ormai componente della famiglia... C'è la tendenza negli esseri umani a dare per scontate tutte le realtà che fanno parte della loro vita, ma esse non lo sono affatto e ce ne accorgiamo quando il Padre chiama a se' una persona cara. Perchè penso che questo mistero è dischiuso a coloro che credono? Perchè hanno fede nell'Eucarestia che, secondo il loro Credo è presenza reale, viva tangibile del Corpo e del Sangue di Cristo in mezzo al suo popolo nascosta però in un piccolo pezzo di Pane.Sono perciò abituati a riconoscere una immensa Presenza in un piccolo Segno.

 
 
 

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