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Quante volte avete sentito parlare di privatizzazioni e liberalizzazioni, con i due argomenti spesso confusi tra di loro. A quel punto i favorevoli l'opinione che se ne fa è influenzata da questa confusione e diventa più di matrice politica che non economica.
Chiariamo: liberalizzare non è privatizzare. Sono due cose diverse. E finalmente qualcuno lo sottolinea su un blog del Fatto Quotidiano. Antonio Nicita, docente di politica economica all'Università di Siena, sottolinea che se si privatizza prima di liberalizzare, la seconda opzione tende a morire. Il problema è quello.
liberalizzare significa aprire il mercato ad altri operatori, non vendere le aziende pubbliche, che sarebbe la privatizzazione. In un mercato liberalizzato il pubblico non solo può essere presente, ma a mio avviso è auspicabile in molti settori. L'azienda pubblica, se gestita a dovere, fa da calmiere alle speculazioni dei privati che hanno maggior forza rispetto ad altri operatori minori.
Privatizzare, dare ad un privato (anche parzialmente) aziende dello Stato, delle regioni etc, significa regalare un settore in mano ad una società, senza creare opportunità per nuove aziende. Significa essere monopolisti o leader di un oligopolio di fatto, dove puoi decidere i prezzi e decidere se far fuori o meno le aziende minori. Un potere troppo grande che deve essere contrastato. Cosa che il mantenimento di aziende pubbliche può fare.
Questo può essere valido per i trasporti come per le banche.
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