Creato da naticek il 28/11/2005
O tosco che per la città del foco vivo t'en vai così parlando onesto, piacciati di restare in esto loco. La tua loquela ti fa manifesto di quella nobil patria cui forse io fui troppo molesto. (dante , inferno , canto decimo)-Uomini siate non pecore matte, sì che il giudeo di voi tra voi non rida, non fate come agnel che lascia il latte della madre sua e seco medesmo a suo piacer combatte.(Dante, paradiso, canto quinto) COLORO CHE SONO USI OFFENDERE , IRRIDERE, E MANCARE DI RISPETTO, COLORO CHE NON SANNO ACCETTARE CHE ESISTONO PERSONE CHE LA PENSANO DIVERSAMENTE DA LORO, SONO VIVAMENTE PREGATI DI GIRARE AL LARGO!

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« RIECCOCI...QUALCUNO COMI.............................. »

............................................LE F O I B E ......................................................

Post n°709 pubblicato il 02 Febbraio 2010 da naticek

 
    
    

Le foibe sono cavità carsiche di origine naturale (grotte) con ingresso a strapiombo diffuse soprattutto nella provincia di Trieste, nelle zone della Slovenia una volta appartenenti alla scomparsa regione Venezia Giulia nonché in molte zone dell'Istria e della Dalmazia.

Attualmente sono un argomento scottante, soprattutto sotto il punto di vista storico, e se discute animatamente in quanto furono teatro di crimini nei secoli, in particolare durante la Seconda guerra mondiale e nell'immediato Dopoguerra come luogo di occultamento dei cadaveri durante le repressioni avvenute nella città di Trieste e nelle regioni nord orientali italiane.

L'uso delle foibe per occultamento dei cadaveri

L'uso delle foibe come occultamento di cadaveri avviene in due periodi.

Il primo, successivo all'8 settembre 1943, cioè all'Armistizio tra Italia ed Alleati, si svolse in Istria e Dalmazia in seguito ad un'insurrezione della comunità slava che uccise alcune centinaia d'Italiani per vendicare i torti subiti negli anni precedenti da parte delle forze nazi-fasciste.

Qui bisogna specificare che i cosiddetti torti subiti, vanno riscontrati nelle rivendicazioni e nelle vendette dovute ai continui sconfinamenti, alle continue ruberie e rapimenti fatti dagli sloveni in territorio giuliano. Fino al '54 sono accadute queste cose , tanto che quando  noi ragazzi andavamo in carso, conisc evamo le zone dove non andare, nei pressi di Monrupino, Rupinpiccolo e Rupingrande ed altri paesi carsici perchè ancora allora c'erano incursioni "sciave" (Juguslave in Triestino) e rapivano bambini per poi chiederne riscatto. Naturalmente l'odio triestino verso gli sciavi, non è finito e io ricordo che al giovedì in riva a Trieste arrivavano pullman con sciavi che venivano a fare spese( soprattutto Bambole) che poi rivendevano a car prezzo da loro, bene c'erano più poliziotti che stranieri altrimenti erano casini.


Il secondo, successivo alla fine della guerra, si svolse principalmente a Trieste tra il 1 maggio e il 12 giugno 1945 e a Gorizia nello stesso periodo, con l'uccisione di diverse migliaia di persone, molte delle quali gettate vive nelle foibe. La più famosa è quella di Basovizza (in territorio italiano e a pochi chilometri da Trieste) mentre altre si trovano in territorio ora sloveno a pochi chilometri dal confine. Questi baratri venivano usati per l'"occultamento di cadaveri" con tre scopi: vendicarsi di nemici personali, magari per ottenere un immediato beneficio patrimoniale; dominare e terrorizzare la popolazione italiana delle zone contese; eliminare gli oppositori politici, tra i quali numerosi comunisti partigiani che si opponevano alle politiche del maresciallo Tito.

I numeri della discordia

La vera discordia sulle foibe riguarda la quantificazione del fenomeno. Diciamo subito che non esiste una cifra ufficiale delle vittime, qualsiasi cifra potrebbe essere errata sia per eccesso che per difetto.

Chi sostiene che il numero di tali morti sia stato elevato (circa 20.000 vittime) si basa su stime statistiche dei dispersi, su testimonianze degli abitanti del luogo e su perizie volumetriche delle cavità (ad esempio, la foiba di Basovizza venne richiusa causa l'impossibilità di recuperare completamente tutti i metri cubi di corpi in putrefazione che si trovavano nella struttura che si apriva a campana nel sottosuolo).

Lo storico Raoul Pupo indica in circa 5.000 il numero dei morti. A conclusioni analoghe è giunta una ricerca dell'Istituto Adriatico risalente al 1989.

Quest'ultimo studio non comprende, però, i rinvenimenti dall'89 ad oggi in quanto ogni anno vengono scoperte nuove foibe con resti umani in luoghi poco conosciuti o in campi di proprietà privata.

Gli scritti dell'allora sindaco di Trieste Gianni Bartoli e alcuni documenti inglesi riportano invece che "molte migliaia di persone sono state gettate nelle foibe locali" riferendosi alla sola città di Trieste e alle zone limitrofe, non includendo dunque il resto della Giulia, dell'Istria (dove si è registrata la maggioranza dei casi) e della Dalmazia.

Il problema è che difficilmente si riesce a fare luce sul fenomeno in quanto il lavoro di recupero e di conta delle vittime è reso arduo sia dal disinteresse italiano che dagli ostacoli burocratici frapposti dal governo sloveno. Attualmente gli appassionati di speleologia che vogliono visitare delle grotte sconosciute in Slovenia, infatti, devono fare prima una richiesta ufficiale per ottenere il permesso dal ministero dell'interno sloveno.

A questi si è aggiunta la difficoltà oggettiva di recuperare i cadaveri da cavità naturali la cui imboccatura spesso venne demolita con l'esplosivo.

Le foibe nel dibattito politico italiano

Mappa delle principali foibe

Mappa delle principali foibe

Il tema delle foibe, purtroppo, non è solo un tema storico, ma periodicamente il problema esce allo scoperto nella scena politica e proprio questo ne fa un tema acceso e dibattuto, da valutare continuamente con obiettività.

Da sempre il numero dei morti "infoibati" è oggetto di dibattiti talvolta accesi da parte di uomini politici di entrambe le parti che, forse con poco rispetto dei morti e delle sofferenze, cercano il consenso aderendo alla versione dei fatti più favorevole alla propria causa.

La vicenda delle foibe nel dopoguerra è stata a lungo trascurata per i convergenti interessi di governo e opposizione di sinistra a mantenere buoni rapporti con la Jugoslavia. Invece da altre posizioni politiche si è provveduto a sostenere le ragioni delle vittime, sia pure a volte in modo spregiudicato, esagerando il numero delle vittime a scopo propagandistico.

Dal 2005 la giornata del 10 febbraio è dedicata alla commemorazione dei morti e dei profughi italiani. La data del 10 febbraio 1947 ricorda il trattato di Parigi che assegnò alla Jugoslavia il territorio occupato nel corso della guerra dall'armata di Tito.

Bibliografia

Contro operazione foibe a Trieste di Giorgio Rustia, saggio storico, 2000

Operazione Foibe - Tra storia e mito di Claudia Cernigoi, Edizioni Kappa Vu, Udine, 2005  

Infoibati di Guido Rumici, editore Mursia-Milano 2002, saggio storico

Lager e foibe in Slovenia di Franco Razzi, saggio storico

Dalle foibe all'esodo 1943-1956 di Marco Pirina, saggio storico

L'Istria e le sue foibe di Luigi Papo, editore Settimo sigillo-Roma 1999, saggio storico

L'ultima bandiera di Luigi Papo, saggio storico

Foibe. Una tragedia annunciata. Il lungo addio italiano alla Venezia Giulia di Vincenzo Maria De Luca, editore Settimo sigillo-Roma 2000, saggio storico

Il martirologio delle genti adriatiche di Gianni Bartoli, saggio storico

Foibe di Roberto Spazzali, Raoul Pupo, saggio storico

Foibe di Gianni Oliva (Oscar Mondadori, Storia, 2003), saggio storico

La foiba grande di Carlo Sgorlon, romanzo storico

Scampati o no - i racconti di chi uscì "vivo" dalla foiba di Pol Vice (KappaVu, Udine 2005), saggio storico

Il lungo esodo. Istria: le persecuzioni, le foibe, l'esilio di Raoul Pupo (Rizzoli 2005), saggio storico

 
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