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L'ARIA INQUINATA è UN KILLER PER IL CUORE

Post n°184 pubblicato il 21 Dicembre 2015 da strada.robi

Dopo qualche anno con inverni piovosi e ventosi ecco ritornare una stagione invernale senza pioggia ed ecco puntuali aumentare i valori di pm10 e pm2.5.

Così nei provvedimenti per contrastare le polveri sottili sembra di tornare indietro di dieci e più anni, si riesumano i goffi tentativi di targhe alterne, le limitazioni dei riscaldamenti e il blocco dei diesel euro 3 (come se poi la vicenda dello scandalo Wolkswagen non fosse mai esistita), tutti provvedimenti che suonano inutili e ridicoli.
Mentre di una azione coordinata in tutta la regione si ha paura a parlare.
Nessuno affronta seriamente la questione, dimenticandosi persino che negli ultimi anni, si è solo incentivato il trasporto su gomma, investendo denaro pubblico in costose ed inutili opere viabilistiche.
La Pedemontana, la Bre.Be.Mi e la Tangenziale Esterna di Milano, hanno drenato risorse ai reali bisogni di mobilità dei cittadini lombardi e non hanno spostato di una virgola il problema dell'inquinamento dell'aria.

Ma ripassiamo le problematiche relative alla salute.

Per prima cosa ribadiamo che: l'aria inquinata è un Killer per il cuore e più in generale per l'apparato respiratorio e cardiovascolare, le soglie d'attenzione o dall'allarme hanno un valore mediatico, ma non hanno nessun valore per definire la difesa della salute.
Per cui quando ci troviamo a constatare il superamento dei limiti della soglia d'attenzione, la situazione può essere grave se, come in questi giorni, la soglia è superata per 30/40 giorni continuativi, ma lo è altrettanto se la soglia è sorpassata per 35 volte in un anno o se la media annuale di concentrazioni d'inquinanti è leggermente sotto il livello di allerta. Ricordiamoci sempre che le soglie e i limiti hanno un valore esclusivamente mediatico, ma nessun valore reale per definire la difesa della salute.

L'inquinamento fa male a cuore e polmoni, può far ammalare, può aumentare il numero di infarti nella popolazione sana, può far peggiorare la salute di chi è già ammalato. L'inquinamento inoltre riduce le difese immunitarie. Ricerche degli anni passati hanno già definito che OGNI AUMENTO di 10 microgrammi per metrocubo oltre la soglia di qualità (per l'OMS la soglia è 20) respirati nell'arco di 10/15 anni riduce la vita di 6 mesi.  

Sfatiamo poi alcune dicerie:
L'inquinamento da riscaldamento contribuisce in misura del 20/30 % all'aumento delle polveri sottili nell'aria, il pm10 in estate diminuisce non perchè non sono accesi i riscaldamenti, ma perchè con il calore ed il sole le reazioni chimiche sono differenti, infatti aumenta la pericolosità dell'Ozono, che facilmente si lega con gli altri inquinanti presenti nell'aria.
Il traffico più scorrevole non incide positivamente sulla presenza degli inquinanti, il traffico scorrevole di un'autostrada provoca oltre all'inquinamento acustico, una notevole emissioni di inquinanti dovuti al processo di combustione (più si va veloci più s'inquina).
Non è detto che se respiri per anni il pm10 ad alto livello ti ammali, diciamo che aumentano le probabilità, così come non è scontato che si accorcia la vita, ma può succederti o può succedere ad altri.

Insomma l'unica certezza è che le sostanze inquinanti nell'aria fanno male e continuare a far finta che tutto sia normale, non serve.  
Così come lamentarsi dicendo che i blocchi del traffico se fatti da pochi comuni non servono, queste frasi alimentano solo la rassegnazione e diventano un alibi per lasciare le cose come stanno.
Pensate se si ragionasse così con la carta per terra !! 

Certo se i milioni di euro investiti in nuove strade fosserro stati spesi per migliorare e rendere comodo ed economico il trasporto pubblico ci troveremmo in una condizione migliore, ma così non è stato, perciò ci tocca tornare al passato e ricominciare a pensare ad interventi utili per contrastare il problema, dai blocchi del traffico preventivi a quelli per far fronte alle emergenze, dai trasporti gratuiti agli incentivi per l'uso della bicicletta, da servizi di trasporto più efficenti alle scelte dei mobility manager, nel nome della salute pubblica occorre muoversi, affidarsi al meteo non è la soluzione.

 
 
 
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