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post n.45

Post n°45 pubblicato il 29 Agosto 2007 da romhaus
 

FANTASMI

Un  mendicante  tende  la  mano.  L'avaro  non  gli  dà niente, perché cento lire sono sempre cento lire. Il superbo passa senza neanche vederlo. L'iracondo se lo toglie dai piedi con un'imprecazione. Il lussurioso non può certo far aspettare la bella Lalage, né il goloso lasciar scuocere il prelibato risotto né l'invidioso commuoversi per chi vive libero, senza responsabilità e senza pagare tasse.
Ma ecco qualcuno che si avvicina con passo bighellone, occhio disponibile, l'animo sgombro da impegni, rovelli, cupidigie, il borsellino pieno di tintinnanti monete. Si fermerà per l'elemosina? L'uomo rallenta ancora, esita, fa risalire la mano grassoccia e ben curata verso la tasca… ma poi la lascia ricadere mollemente lungo il fianco e si allontana senza fretta e senza rimorsi: troppa fatica, chi glielo fa fare, chi se ne frega, e comunque ci penserà qualche altra anima buona.
Così l'accidioso, peccatore per omissione, ambiguo abitatore di un regno dalle elastiche incerte frontiere, pronto a rifugiarsi quando gli fa comodo negli amabili territori dell'adiacente pigrizia, oppure a mimetizzarsi tra le orientali sabbie del quietismo, dove l'assoluta inattività (la "santa indifferenza") è mistico precetto di vita…

Correva l’anno 1989 e mentre lui correva io incontravo quella che sarebbe diventata la mia prima fidanzata seria della storia della mia vita: quella con la quale ci si promette amore eterno, ci si scambia la fedina e che poi dopo due anni di frequentazione anche in casa, alle prime difficoltà… puff!!!
Credo fosse un tardo pomeriggio di novembre (forse dicembre), faceva freddo, tirava vento e noi due, coperti all’inverosimile, eravamo seduti l'una di fronte all’altro sopra una panchina dei giardini pubblici. Non c’era nessuno, solo noi che continuavamo a scambiarci lunghi baci dolcissimi e le auto che transitavano distanti lungo la via. Ad un tratto alle spalle una voce maschile interrompe l’idillio: "Scusa, segnò…"
Mi volto disturbato e vedo un uomo di colore, con gli occhi segnati da tante sottili righe rosse ed il volto pieno di pustole, come di tante punture di insetti, coperte a malapena da una barba mal curata, che mi propone un campionario di calze bianche da tennis. Abbozza un sorriso con denti giallastri, alcuni mancanti, mentre io lo ignoro facendogli un cenno con la mano come a chiedergli di lasciarci in pace. Torno a guardare lei ma sento lui dietro che insiste: "Ho fame, segnò… Ho freddo, segnò…"
Mi giro a guardarlo nuovamente e leggo nei suoi occhi la disperazione di chi in una giornata come quella, con tante persone chiuse in casa al calduccio, deve aver fatto ben pochi affari. Istintivamente apro il portafogli e, scusandomi per averlo ignorato, gli do dei soldi dicendogli di comprarsi qualcosa da mangiare. Lui accenna ancora una volta il suo sorriso sdentato, questa volta colmo di gratitudine e mi chiede di prendere qualcosa dal suo campionario. Gli dico che va bene così e di tenere le calze che voleva darmi per venderle magari all’indomani a qualcun altro. Mi ringrazia ancora e se ne va, mentre io torno a rivolgere la mia attenzione alla fanciulla che, con ben altro sorriso, approva quello che mi dice essere stato un gesto bellissimo. Le do un bacio sulle labbra ma poi mi passa per la mente un pensiero che condivido con lei: "Forse avrei potuto chiedergli come si chiama e da dove viene e magari dargli altri soldi, ho timore che quelli che gli ho dato siano pochi…"
Mi alzo di scatto… non poteva essersi allontanato molto da noi, lo cerco alle mie spalle e poi con lo sguardo in tutte le altre direzioni… in quei giardini pubblici eravamo solo in due… lui non c’era più…

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Commenti al Post:
my_heart_swings
my_heart_swings il 31/08/07 alle 14:15 via WEB
Mi è capitato di incontrare qualcuno che aveva bisogno, e anche di avere dei sensi di colpa postumi...E' una brutta sensazione, perchè nasce dal fatto che dimentico di essere umana per assumere un atteggiamento superficiale e meccanico. Ieri nello studio in cui lavoro è venuto un signore anziano; il capo ha detto che voleva soldi, che stava facendo il giro porta a porta per chiedere soldi per non perdere il suo circo. Al citofono non spiegava che cosa voleva, ed io ero seccata. Pure quando il capo mi ha detto che chiedeva soldi, ho fatto una smorfia tipo 'che faccia tosta'. Poi in un momento di pausa ci ho ripensato: quello era un uomo anziano, molto umile e gentile, che adesso dovrebbe potersi godere la sua pensione in pace, mentre invece lotta per poter lavorare. Mi sono sentita uno zero per non averlo capito prima e per non aver cercato di convincere il capo a fare qualcosa. A volte non ce ne rendiamo nemmeno conto, ma perdiamo umanità. Un saluto
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solocuriosa73
solocuriosa73 il 03/09/07 alle 23:28 via WEB
UN ABBRACCIO...........SEI MERAVIGLIOSO
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fatamorgana790
fatamorgana790 il 07/09/07 alle 19:14 via WEB
L'ultima volta...e' stata un paio di settimane fa...la penultima...per me e' stata penosa...perche' ho incontrato una bambina piccola...che ha cominciato a baciarmi le mani...e mi si e' stretto il cuore. Volevo portarla con me. Quando ero piccola e giravo in macchina mi ricordo che mi mettevo a piangere perche' vedevo i vecchietti e i barboni...e mi facevano pena...e pensavo che dovevo diventare grande per diventare ricca e poterli aiutare tutti...purtroppo poi quando diventi grande...non dico che te li dimentichi questi pensieri...anzi...solo eviti di pensarci sempre...perche'...Ciao Meo!
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Barbarella07
Barbarella07 il 11/09/07 alle 16:11 via WEB
Già. Troppe volte teniamo la testa bassa, per immergerci più profondamente negli abissi dei nostri pensieri, problemi, priorità e quantaltro... e così facendo, non riusciamo a vedere più in là del nostro naso. In quell'occasione, tu hai alzato la testa e hai incontrato i suoi occhi... ci hai visto dentro, Rom. Proprio un bel post... Un bacio:*
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io86dark
io86dark il 13/09/07 alle 13:01 via WEB
Sei un Signore! :)
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bacidiluna351
bacidiluna351 il 01/10/07 alle 17:21 via WEB
scusami,passavo di fretta...come va? è un po' che non ti fai vedere. ti risaluto di fretta bacio
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bacidiluna351
bacidiluna351 il 05/10/07 alle 22:49 via WEB
buon fine settimana
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violanda72
violanda72 il 21/10/08 alle 05:56 via WEB
avevi ragione tu come al solito....ne valeva la pena...un bacio tesoro...Lilith
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colorandoilcuore
colorandoilcuore il 21/11/08 alle 00:47 via WEB
notte romeo^_^ innanzitutto queste storie toccano il cuore e a me fanno sempre piangere, a volte l'indifferenza è peggio di una brutta malattia per alcune persone...un bacione...p.s. che occhi fantastici il tuo piccolo....^_^
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filumena_m
filumena_m il 20/04/09 alle 10:36 via WEB
è difficile che io faccia l'elemosina, ho sempre timore che chi mi chiede utilizzi i denari per spenderseli in "bere", preferisco offrire loro da mangiare, oppure accompagnare una zingara (mi è accaduto giorni fa in via san vincenzo) in farmacia ed acquistarle pannoloni, latte in polvere per il bimbo ... la mia forma di "carità" è questa ... forse sbaglio, non so
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neridavola
neridavola il 29/09/09 alle 01:47 via WEB
Caro Romeo, questa storia è davvero stupenda. Vorrei anche dirti che non devi rammaricarti per non aver fatto di più. Negli occhi e nel sorriso di quell' uomo tu hai letto la soddisfazione e la gratitudine per il tuo gesto. Se si è volatilizzato, probabilmente sarà andato a godersi quella piccola somma di danaro che per lui ha significato tanto da regalargli la possibilità di sorridere magari davanti ad un piatto caldo invece che rattristarsi nel patire il digiuno. Io invece ho in mente quello che è stato un mio errore. Ero seduto a pranzo all' aperto su uno dei tavoli di in una trattoria in un vicolo di Trastevere a Roma. Era quasi estate e perciò il gestore aveva attrezzato ciascuno di quei tavoli con un ombrellone. I clienti erano molti e tutti chiaccheravano chiassosamente, chi per allegria, chi di questioni di lavoro, chi di altre cose. Nel vicolo, a piccola distanza dai tavoli della trattoria, c' era una vecchina che seduta su una sedia agitava un grosso ventaglio per attenuare più che la calura, la mancanza d' aria del vicolo. Immaginando che risiedesse nel condominio stesso della trattoria, assorto nei miei pensieri, avevo distolto l' attenzione da quella figura. Ad un certo punto quella vecchina si alzò per andarsene e passò davanti ai tavoli della trattoria esclamando "SE MAGNA A ROMA!". Non so perchè io sono rimasto imbambolato. un pò assorto nei miei pensieri, un pò sciocco nel non capire che quell' esclamazione altro non era che una richiesta di cibo fatta da un' anima gentile... l'avrei voluta invitare a sedersi al tavolo con me per offrirle da mangiare... ma era tardi... mi sono alzato ho girato l' angolo e guardato in tutte le direzioni, ma non sono stato in grado di rintracciarla :-((( Tu almeno hai fatto qualcosa, io non sono riuscito a fare nulla! Un abbraccia, Luigi
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