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Non mi piace volare. O meglio. Non mi piace l'idea di prendere l'aereo. Lo so, è un mio limite. Ma sto bene coi piedini per terra, io. Son da treno, neanche da macchina. Riesco a tollerare meglio il limbo dei ritardi ferroviari, la vergogna degli aumenti immotivati, la sporcizia e la maleducazione cellulare della gente. Ma l'idea di dover salire su uno di quei bestioni alati mi toglie la serenità. Mi fa sentire indifesa, in balia della sorte. Impotente.
Non sono una buona compagna volo, non lo sono affatto. Non riesco a parlare quando son lassù, nè a leggere. Ascolto musica e sonnecchio. Salgo e aspetto solo di poter scendere. Ho bisogno di guardar fuori, della linea dell'orizzonte per misurare le virate e gestire il vuoto nella testa e nello stomaco che mi prende appena l'aereo s'inclina. Anche di poco.
Le turbolenze e i vuoti d'aria mi fanno rimpiangere di non saper pregare. E quando passano mi lasciano con la sensazione inconfutabile di essere un'emerita cacasotto ma con una fantasia da premio oscar al film del disastro aereo. Potrei raccontarvi dei mille incidenti mortali che mi son lasciata alle spalle: dall'annichilimento dei motori e conseguente precipitazione alla sensazionale esplosione in volo, dall'incrocio letale con una flotta di uccelli migratori alla miracolosa quanto inaspettata apertura del portellone con conseguente risucchio di me medesima (che a tutt'oggi resta la fobia numero uno, l'incontrastata). Potrei raccontarvi i dettagli più raccapriccianti delle cose che ho vissuto, ma non lo farò. Per due motivi.
Il primo: perchè turbare i vostri viaggi a venire?
Il secondo: domani mattina prenderò un aereo.
Eh sì. Domani parto e stanotte dormirò poco e male. E non sprecatevi a dire a niente. Tanto questa cosa non cambierà. Oramai ho imparato a conviverci. Mi prendo in giro da sola e allo stesso tempo mi glorio del coraggio che dimostro ogni volta che metto piede su un aereo. Perchè chi ha paura di volare deve violentarsi un pò per andar lassù. Anzi, deve violentarsi più di un pò per farlo.
Vi risparmio il carosello dei saluti accorati, con gli occhioni languidi e il cuore gonfio. Sì, meglio.
Ecco... tutte queste chiacchiere sono un modo per sdrammatizzare. Certo, non ci faccio una gran figura, me ne rendo conto. Ma me ne frega il giusto. In fondo serve a me scriverle. Se qualcuno leggerà al massimo si farà 4 risate e aggiungerà una tacca alla lista dei difetti e delle tare mentali della sottoscritta. Ma la cosa non mi turba affatto. Mi sa tanto di umana debolezza.
° questa è per te, qualora... ehm [sì, ok, grattati pure]
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Nickname: rospia
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Bisogna essere ebbri.
Tutto qui: è l'unico problema.
Per non sentire l'orribile peso del Tempo che vi spezza le spalle e vi piega verso terra, bisogna che v'inebriate senza tregua.
Ma di cosa?
Di vino, di poesia o di virtù, a piacer vostro.
Ma inebriatevi.
(C. Baudelaire)
HOTEL SUPRAMONTE
passerà anche questa stazione senza far male
passerà questa pioggia sottile come passa il dolore
...
ma se ti svegli e hai ancora paura ridammi la mano
cosa importa se sono caduto se sono lontano
perché domani sarà un giorno lungo e senza parole
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