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Vergogna

Post n°147 pubblicato il 10 Giugno 2009 da rossdale
 
Foto di rossdale

"Il leader libico Gheddafi in visita a Roma terrà anche un discorso al senato". Questa é la notizia. Il problema é che é anche una VERGOGNA che venga permessa una cosa del genere.
Non vengo da Marte, sono consapevole che la politica ha le sue regole e talvolta può succedere che i leaders di due movimenti terroristici (Irgun e OLP) diventino capi di stato e come tali ricevano anche il Nobel per la pace (Begin e Arafat)....
Impossibile quindi evitare la visita a Roma di Gheddafi. Però il discorso al senato bisognava impedirlo almeno per rispetto di una singola persona di cui a nessuno probabilmente importa nulla, tranne i suoi famigliari più stretti.... Ho provato anche a fare qualche ricerca su internet, ma all'epoca il web ancora non esisteva e quindi é difficile trovare riferimenti.
Però la mia memoria (anche se sono passati un paio di decenni) se lo ricorda ancora quell'ennesimo tentativo di Gheddafi di fomentare odio anti-italiano, con discorsi infuocati da clima di guerra (e non si può certo dire che i nostri governi dell'epoca fossero a lui ostili, anzi, da Andreotti a Craxi hanno sempre mostrato massima considerazione per la Libia proprio nel momento in cui gli altri paesi occidentali la isolavano a livello internazionale). Craxi gli salvò anche il culo preavvisandogli il bombardamento americano, e il dittatore libico per tutta ricompensa lanciò dei missili verso Lampedusa...
Ovviamente erano tutti giochetti politici. I discorsi infuocati contro l'Italia, le "spontanee" manifestazioni di piazza organizzate dal regime stesso, tutti trucchetti che usano le dittature per imporre il proprio potere: si cerca di convincere la popolazione che bisogna "stare uniti" contro un "nemico esterno", e bisogna accettare una serie di restrizioni alla libertà per "motivi di sicurezza" contro il "pericolo" rappresentato dal terrificante satana chiamato... Italia nel caso di Gheddafi, altri dittatori hanno scelto "satana" diversi su cui far sfogare le tensioni represse dei propri sudditi.
Ma durante quelle manifestazioni di piazza a Tripoli e Bengasi accadde qualcosa di peggio. Un operaio italiano dell'Eni venne ucciso a coltellate, forse da qualche pazzo esagitato che aveva abboccato a tutti i proclami gheddafiani, forse da qualche agente governativo libico per mantenere alta la tensione e far capire all' "occidente" che la Libia non scherzava...
Ricordo ancora quando Gheddafi in persona venne intervistato in diretta dalla Rai. Riguardo l'assassinio di quel povero operaio disse di cadere dalle nuvole, non lo sapeva. Il suo primo commento fu: "Spero fosse assicurato sulla vita"..... Poi disse che lui non era informato su cosa stava succedendo perché "Io non sono nessuno, non ricopro nessuna carica pubblica in Libia". E ridacchiava, con aria di scherno.
Non che cambi la gravità dell'aver ucciso un uomo, ma ho visto terroristi dell'ETA che mostravano rispetto per le vittime innocenti dei loro attentati e chiedevano scusa alle famiglie dei civili rimasti per errore convolti in un attentato.
Per quanto mi riguarda, la dignità di una singola persona trucidata vale più di qualunque accordo internazionale. Ricordo ancora le lacrime della vedova di quell'operaio, che riguardo quella digustosa intervista a Gheddafi disse: "E' come se lo avessero ucciso una seconda volta".
D'accordo quindi con tutti quelli che (sia pure ognuno per motivi suoi, e magari neanche disinteressati) contestano l'idea che Gheddafi parli in senato.
Se il governo Berlusconi ritiene sia giusto, bhe, di motivi per mandare affanculo Silvio ce ne sono fin troppi, ma questo li supera tutti.
Vaffanculo Berlusconi, te e il tuo amico libico.

 
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