Messaggi di Luglio 2019
Post n°317 pubblicato il 30 Luglio 2019 da ruggero1949
Nello “Srimad Bhagavatam” (3:26): Commento al v. 52: E’ precisato inoltre che questa descrizione riguarda un solo universo a forma di uovo. Esistono innumerevoli universi oltre al nostro e alcuni sono infinitamente più grandi. L’universo che abitiamo è il più piccolo e per questa ragione il maestro di questo universo, Brahma, ha solo quattro teste per amministrarlo. In altri universi, che hanno dimensioni molto maggiori, Brahma possiede un numero maggiore di teste. Il Caitanya-caritamrta riferisce che un giorno tutti questi Brahma furono chiamati da Krishna su richiesta del nostro Brahma, il quale rimase stupefatto alla vista degli altri Brahma, tutti più grandi di lui. Questa è la potenza inconcepibile del Signore. Nessuno può misurare la grandezza di Dio con la speculazione intellettuale o commettendo l’errore grossolano di identificarsi con Lui. Simili tentativi sono pura follia. |
Post n°316 pubblicato il 29 Luglio 2019 da ruggero1949
Nello “Srimad Bhagavatam” (3:25): 21 I sintomi di un sadhu (devoto) sono la tolleranza, la compassione e l’atteggiamento amichevole verso tutti gli esseri. Il sadhu non ha nemici, è sereno, si conforma alle Scritture e tutte le sue caratteristiche sono sublimi. Commento al v. 21: E il devoto del Signore è misericordioso verso tutti — cani, gatti, alberi, e così via. Egli agisce in modo tale che, alla fine, tutti possano ottenere la salvezza e liberarsi dal giogo della materia. Sivananda Sena, uno dei discepoli di Sri Caitanya, permise a un cane di ottenere la liberazione, agendo con lui su un livello spirituale. Esistono molti esempi simili, in cui un cane ottenne la liberazione a contatto con un sadhu, perché queste persone sante operano in vista di offrire il beneficio più grande a tutti gli esseri. Ma sebbene il sadhu non sia nemico di nessuno, il mondo è così ingrato che anche lui ha molti nemici. 37 Essendo completamente assorto in Me, il devoto non desidera nemmeno la più alta benedizione che si può raggiungere sui sistemi planetari superiori, compreso Satyaloka. Egli non desidera nemmeno le otto perfezioni materiali dell’astanga-yoga, né desidera essere elevato al regno di Dio. Eppure, anche senza desiderarlo, il devoto ottiene tutte queste benedizioni in questa vita stessa. 39:4 0 Così, adorando Me, l’onnipresente Signore dell’universo, con un servizio di devozione costante, il devoto rinuncia al desiderio di raggiungere i pianeti celesti o di essere felice in questo mondo con le ricchezze, i figli, il bestiame, la casa o con qualsiasi altro oggetto relativo al corpo. Questo devoto, Io lo porto al di là della nascita e della morte. 44 Perciò le persone che fissano la mente sul Signore s’impegnano nella pratica intensiva del servizio di devozione. Questo è l’unico modo per raggiungere la perfezione finale della vita. |
Post n°315 pubblicato il 29 Luglio 2019 da ruggero1949
Nello “Srimad Bhagavatam” (3:25): 7 Devahuti disse: Sono stanca di essere tormentata dai sensi materiali, perché a causa di questa febbre, mio Signore, sono sprofondata nell’abisso dell’ignoranza. 13 Il Signore Supremo rispose: Lo yoga che si riferisce al Signore e all’anima individuale, che mira al bene ultimo dell’essere vivente e che comporta il distacco dalle gioie e dai dolori del mondo materiale, è il metodo di yoga più elevato. 14 O madre, tu così virtuosa, ti spiegherò ora l’antichissima scienza dello yoga, la stessa che un tempo rivelai ai grandi saggi. Questa via è utile e pratica sotto ogni aspetto. 15 Quando la coscienza dell’essere è attratta dalle tre influenze della natura materiale (virtù, passione, tenebre), l’essere è detto condizionato. Ma quando questa stessa coscienza si attacca a Dio, la Persona Suprema, l’essere si situa al livello liberato. 16 Quando l’essere è completamente liberato dalla lussuria e dall’avidità, contaminazioni dovute alla falsa identificazione dell’“io” con il corpo e del “mio” con le proprietà del corpo, la sua mente diventa pura. A questo livello di purezza egli trascende certamente il livello della cosiddetta felicità e sofferenza materiali. 17 L’anima può allora vedersi così com’è, trascendentale all’esistenza materiale, eternamente risplendente della sua stessa luce e mai frammentata, nonostante le sue dimensioni infinitesimali. 18 A questo stadio di realizzazione spirituale, con la pratica della conoscenza e della rinuncia nel servizio di devozione, è possibile vedere ogni cosa nella giusta prospettiva. Allora si diventa indifferenti verso l’esistenza materiale e le influenze materiali cominciano ad allentare la presa. |
Post n°314 pubblicato il 28 Luglio 2019 da ruggero1949
Nello “Srimad Bhagavatam” (3:24): Commento al v. 9: Brahma è chiamato Svayambhu perché non è nato da un padre e da una madre materiali. Egli è il primo essere creato e nacque dal fiore di loto che cresce dall’addome del Signore Supremo, Garbhodakasayi Visnu. Perciò è chiamato Svayambhu, colui che è nato da sé. |
Post n°313 pubblicato il 28 Luglio 2019 da ruggero1949
Nello “Srimad Bhagavatam” (3): 23:56 Chiunque non sia guidato dalle sue azioni a volgersi verso la religione, chiunque non sia portato dalle sue pratiche religiose rituali a scegliere la rinuncia, o la cui rinuncia non sfoci nel servizio di devozione offerto al Signore Supremo, dev’essere considerato morto anche se respira. |
Inviato da: cassetta2
il 25/04/2020 alle 10:28
Inviato da: ruggero1949
il 28/07/2019 alle 10:39
Inviato da: RavvedutiIn2
il 14/07/2019 alle 14:32
Inviato da: cassetta2
il 05/01/2019 alle 18:37
Inviato da: ruggero1949
il 14/07/2018 alle 17:05