Creato da ruggero1949 il 13/07/2009

DISCUSSIONI

Discussioni di carattere religioso.

Messaggi di Luglio 2019

L'esistenza di innumerevoli universi.

Post n°317 pubblicato il 30 Luglio 2019 da ruggero1949

Nello “Srimad Bhagavatam” (3:26):


Commento al v. 52:

E’ precisato inoltre che questa descrizione riguarda un solo universo a forma di

uovo. Esistono innumerevoli universi oltre al nostro e alcuni sono

infinitamente più grandi. L’universo che abitiamo è il più piccolo e per questa

ragione il maestro di questo universo, Brahma, ha solo quattro teste per

amministrarlo. In altri universi, che hanno dimensioni molto maggiori, Brahma

possiede un numero maggiore di teste. Il Caitanya-caritamrta riferisce che un

giorno tutti questi Brahma furono chiamati da Krishna su richiesta del nostro

Brahma, il quale rimase stupefatto alla vista degli altri Brahma, tutti più grandi

di lui. Questa è la potenza inconcepibile del Signore. Nessuno può misurare la

grandezza di Dio con la speculazione intellettuale o commettendo l’errore

grossolano di identificarsi con Lui. Simili tentativi sono pura follia.

 
 
 

Caratteristiche di un devoto.

Post n°316 pubblicato il 29 Luglio 2019 da ruggero1949

Nello “Srimad Bhagavatam” (3:25):


21 I sintomi di un sadhu (devoto) sono la tolleranza, la compassione e

l’atteggiamento amichevole verso tutti gli esseri. Il sadhu non ha

nemici, è sereno, si conforma alle Scritture e tutte le sue

caratteristiche sono sublimi.


Commento al v. 21:

E il devoto del Signore è

misericordioso verso tutti — cani, gatti, alberi, e così via. Egli agisce in modo

tale che, alla fine, tutti possano ottenere la salvezza e liberarsi dal giogo della

materia. Sivananda Sena, uno dei discepoli di Sri Caitanya, permise a un cane

di ottenere la liberazione, agendo con lui su un livello spirituale. Esistono molti

esempi simili, in cui un cane ottenne la liberazione a contatto con un sadhu,

perché queste persone sante operano in vista di offrire il beneficio più grande a

tutti gli esseri. Ma sebbene il sadhu non sia nemico di nessuno, il mondo è così

ingrato che anche lui ha molti nemici.


37 Essendo completamente assorto in Me, il devoto non desidera

nemmeno la più alta benedizione che si può raggiungere sui sistemi

planetari superiori, compreso Satyaloka. Egli non desidera nemmeno le

otto perfezioni materiali dell’astanga-yoga, né desidera essere elevato

al regno di Dio. Eppure, anche senza desiderarlo, il devoto ottiene tutte

queste benedizioni in questa vita stessa.

39:4 0 Così, adorando Me, l’onnipresente Signore dell’universo, con un

servizio di devozione costante, il devoto rinuncia al desiderio di

raggiungere i pianeti celesti o di essere felice in questo mondo con le

ricchezze, i figli, il bestiame, la casa o con qualsiasi altro oggetto

relativo al corpo. Questo devoto, Io lo porto al di là della nascita e

della morte.


44 Perciò le persone che fissano la mente sul Signore s’impegnano nella

pratica intensiva del servizio di devozione. Questo è l’unico modo per

raggiungere la perfezione finale della vita.

 
 
 

La forma di yoga più elevata.

Post n°315 pubblicato il 29 Luglio 2019 da ruggero1949

Nello “Srimad Bhagavatam” (3:25):


7 Devahuti disse:

Sono stanca di essere tormentata dai sensi materiali, perché a causa di

questa febbre, mio Signore, sono sprofondata nell’abisso dell’ignoranza.

13 Il Signore Supremo rispose:

Lo yoga che si riferisce al Signore e all’anima individuale, che mira al

bene ultimo dell’essere vivente e che comporta il distacco dalle gioie e

dai dolori del mondo materiale, è il metodo di yoga più elevato.

14 O madre, tu così virtuosa, ti spiegherò ora l’antichissima scienza dello

yoga, la stessa che un tempo rivelai ai grandi saggi. Questa via è utile

e pratica sotto ogni aspetto.

15 Quando la coscienza dell’essere è attratta dalle tre influenze della

natura materiale (virtù, passione, tenebre), l’essere è detto condizionato. Ma quando questa

stessa coscienza si attacca a Dio, la Persona Suprema, l’essere si situa

al livello liberato.

16 Quando l’essere è completamente liberato dalla lussuria e dall’avidità,

contaminazioni dovute alla falsa identificazione dell’“io” con il corpo e

del “mio” con le proprietà del corpo, la sua mente diventa pura. A

questo livello di purezza egli trascende certamente il livello della

cosiddetta felicità e sofferenza materiali.

17 L’anima può allora vedersi così com’è, trascendentale all’esistenza

materiale, eternamente risplendente della sua stessa luce e mai

frammentata, nonostante le sue dimensioni infinitesimali.

18 A questo stadio di realizzazione spirituale, con la pratica della

conoscenza e della rinuncia nel servizio di devozione, è possibile

vedere ogni cosa nella giusta prospettiva. Allora si diventa indifferenti

verso l’esistenza materiale e le influenze materiali cominciano ad

allentare la presa.

 
 
 

La nascita di Brahma.

Post n°314 pubblicato il 28 Luglio 2019 da ruggero1949

Nello “Srimad Bhagavatam” (3:24):


Commento al v. 9:

Brahma è chiamato Svayambhu perché non è nato da un padre e da una

madre materiali. Egli è il primo essere creato e nacque dal fiore di loto che

cresce dall’addome del Signore Supremo, Garbhodakasayi Visnu. Perciò è

chiamato Svayambhu, colui che è nato da sé.

 
 
 

I morti che respirano.

Post n°313 pubblicato il 28 Luglio 2019 da ruggero1949

Nello “Srimad Bhagavatam” (3):


23:56 Chiunque non sia guidato dalle sue azioni a volgersi verso la religione,

chiunque non sia portato dalle sue pratiche religiose rituali a scegliere

la rinuncia, o la cui rinuncia non sfoci nel servizio di devozione offerto

al Signore Supremo, dev’essere considerato morto anche se respira.

 
 
 

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