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PENSIERI DALLA RETE

Post n°107 pubblicato il 12 Novembre 2009 da sadness83

“Mentre leggete questo post, se tutto è andato bene, io sono già morto e sepolto”(…) “Sono sempre stato un pochino paranoico. Con questo blog in cui descrivo il mio suicidio lo sono anche un po’ di più”. Queste parole sono state scritte da Eugenio Milani, un ragazzo di ventisei anni che nel Luglio del 2005 si è suicidato, parole postume rese visibili dopo la sua morte grazie alla teconologia della piattaforma di pubblicazione WordPress.

Un suicido anomalo, largamente preannunciato e reso pubblico tramite un blog. Eugenio era un giovane informatico di Lodi, una vita apparentemente tranquilla ma che nascondeva quel male di vivere che accompagna molti aspiranti suicidi, che magari coltivano nella solitudine e nel silenzio il loro progetto di farla finita. Questo, però, non è il caso di Eugenio Milani. Lui aveva una gran voglia di comunicare a tutti le sue intenzioni, anche se si tutelava grazie all’anonimato che Internet concede.

Le parole di Eugenio, lanciate nell’universo del web sono rimbalzate da un sito all’altro, lette e commentate da centinaia di persone. Ma questo non ha salvato la vita a questo ragazzo. Così scriveva Eugenio nel suo primo post:

“Questo è il diario pubblico di un aspirante suicida. Un aspirante suicida: perché ormai le idee le ho chiare, so cosa farò e so quando lo farò. Però sono anche un esibizionista, e così voglio con questo blog condividere un po’ dei miei con chiunque passi di qui. Sentivi liberi di commentare quello che scrivo, se i commenti non dovessero apparire immediatamente, sarà perché ho attivato la moderazione per evitare lo spam, ma non farò alcuna censura sul contenuto dei commenti, purché si mantengano ovviamente nell’ambito di una discussione cortese. Questo blog non è una istigazione al suicidio. Io, nel pieno possesso delle mie facoltà, scelgo consapevolmente di suicidarmi. Ma non chiedo né consiglio a nessuno di seguire la mia scelta. Il suicidio, per come lo penso io, è una scelta intima e personale.Kids, dont try this at home.”

Questo post risale al 18 Aprile del 2005, Eugenio si è gettato giù da un ponte il 10 Luglio 2005. Quattro mesi di attesa, quattro mesi interi sono serviti a progettare il suo suicidio, e nessuno ha creduto nelle sue intenzioni. Addirittura nel suo blog i commenti dei visitatori davano consigli al ragazzo su come suicidarsi. In un suo post Eugenio chiede aiuto per trovare il modo per tirasi giù da un ponte, troppo alto per lui. Le risposte dei lettori sono agghiaccianti, ne riceve 44, più o meno su questo tono:

io penso al tubo di scarico della macchina, pare che si diventi pure belli, tutti rosa…mentre giù da un dirupo ti sfracelli diventi un grumo di sangue e carne…(Biancaneve)”; “il rimedio per il muretto alto secondo me è una di quelle sedie ripieghevoli sono giusto quei 40 cm che ti mancano(Fra)”.. “ragazzo, se proprio lo devi fare, fallo con stile. Consiglierei una vasca di vino buono, barbiturici e tanti sogni belli, indolore. Da divo. Così mi compro un bel vestito e vengo al funerale. Ti piacciono le rose bianche?(Serena)”.

I post sono andati avanti per mesi, così come i commenti. Gradualmente i commenti si sono fatti sempre più ironici, più pesanti, pochi dei frequentatori del blog credevano veramente nelle intenzioni di suicidio del ragazzo. E intanto nella testa di Eugenio l’idea rimane fissa, vive i suoi giorni come un automa, e la sera, ogni sera, un nuovo post sul suo blog, così per quattro mesi. Di tutto questo se ne accorge un sito importante, PuntoInformatico, che rende la cosa pubblica, il blog di Eugenio diventa ancor più frequentato. Ma nessuno crede per davvero a quello che scrive, c’è chi pensa ad una trovata pubblicitaria, chi a un pazzo mitomane esibizionista, chi che i post siano solo frutto della fantasia di un solitario represso. Ma intanto Eugenio rende nota la data della sua fine: 20 Luglio 2005, e continua il suo disegno suicida.

Altri post, altri pensieri sulla morte, ma anche semplicemente la cronaca delle sue giornate. Fino al 10 Luglio, quando Eugenio decide di seguire il consiglio di Biancaneve, una delle visitatrici del suo forum. Il ragazzo prende una sedia pieghevole, la infila nella macchina della sorella e si dirige verso un ponte nei pressi di Bergamo. Ferma la macchina, piazza la sedia vicino al muretto che lo divide da 70 metri di strapiombo sul fiume, ci sale sopra e si butta giù. Eugenio non stava scherzano. Il suo blog nei giorni seguenti si aggiorna automaticamente, i suoi ultimi post spiegano il perché non ha rispettato la data della sua morte precedentemente stabilità al 20 Luglio, rivela il suo vero nome, la sua professione, e lascia queste parole datate 12 Luglio 2005:

"(Nota: questo ed altri miei post potrebbero apparire nei prossimi giorni: “ho impostato la pubblicazione in data futura) Ue’, ciao a tutti. Me ne sono andato. Scusate, ma sono le 2.25 ed ho ancora un po’ di cose da fare. Questi sono dei saluti alla spicciolata. A qualcuno di voi ho spedito cose. A qualcuno ho spedito email. A qualcuno ho preparato qualcosa. Io sono felice così.”

La veridicità del suo suicidio è confermata dai biglietti trovati nella sua stanza, dal cadavere in fondo al fiume Adda, e dalle notizie di cronaca di quei giorni. Una morte largamente anticipata, resa pubblica mesi prima, che tutti credevano falsa, o solo uno scherzo. Questa è anche la comunicazione del nostro tempo, un marasma di messaggi che ci bombardano, ci giungono ogni secondo da ogni media, che ci intontiscono, non ci fanno capire cosa è vero e cosa non lo è.

Eugenio era un ragazzo che non riusciva più a comunicare con gli altri ragazzi, che non riusciva più a esprimere i suoi sentimenti guardando dritto in faccia un’altra persona. Ha scelto di comunicare comunque, tramite Internet, le sue sensazioni e i suoi pensieri, ma anche qui ha trovato l’incomunicabilità. La rete è anche questo, un mondo di messaggi in un universo di sordi.

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Commenti al Post:
AMOREVITAMIA
AMOREVITAMIA il 22/12/09 alle 22:32 via WEB
SONO SENZA PAROLE..CREDO KE NESSUNO DAVVERO CREDESSE ALLE SUE PAROLE..ARRIVARE A DECIDERE COME E QUANDO MORIRE E' ATROCE..SOPRATTUTTO PER KI HA VOGLIA DI LOTTARE CONTRO QUEL MALE KE TI DISTRUGGE L'ANIMA...
 
 
sadness83
sadness83 il 12/01/10 alle 20:02 via WEB
è vero, si sottovaluta sempre tutto e tutti...ma purtroppo quando uno arriva a pianificare tutto così bene, la cosa migliore è lasciarlo andare credo...perchè vivrebbe con un cancro dentro al cuore e un pensiero fisso. Prima o poi quel cancro se lo sarebbe mangiato tutto da dentro...
 
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