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IL FUTURO CHE AVANZA

Post n°33 pubblicato il 29 Luglio 2012 da saltwater57

Il nuovo piano industriale dell'ex Tirrenia:

“Aurelia”, “Clodia”, “Nomentana” : navi che hanno trasportato milioni e milioni di passeggeri dal continente alla Sardegna, navi che fanno parte della classe delle cosiddette “strade romane” e hanno ormai più di trent’anni di età, usciranno dal servizio, insieme ad altre della flotta, e verranno sostituite già nel corso di questa stagione con unità più moderne. 

 

Il consorzio privato che ha acquisito Tirrenia nei giorni scorsi, la CIN, ha confermato di aver noleggiato due ferry veloci da Minoan Lines. Si tratta delle ex “Europa Palace” e “Europa Olympia”, ribattezzate “Amsicora” e “Bonaria”, attualmente in corso di ristrutturazione nei cantieri Palumbo di Messina. “Le due unità - afferma Ettore Morace, amministratore delegato di Cin - saranno consegnate la prossima settimana e entreranno in servizio nei giorni successivi”. Il prossimo 1° agosto Morace incontrerà i sindacati per presentare la nuova proprietà. La clausola di salvaguardia garantisce che non ci saranno tagli nel personale, comunque venga attuata la riorganizzazione dei servizi. Morace però guarda anche oltre: “Le nuove navi sono più grosse delle vecchie, quindi se mai ci sarà un aumento di occupazione”. In realtà a una maggiore dimensione non corrisponde una maggiore capienza.

Le due navi della Minoan (società concorrente che fra l’altro appartiene al gruppo Grimaldi di Napoli, a sua volta socio di Cin prima che l’Authority antitrust europea lo costringesse a uscirne) verranno utilizzate sulla rotta Civitavecchia-Arbatax-Cagliari, dove finora sono state utilizzate “Aurelia” e “Nomentana”. Confermate quindi le parole di Vincenzo Onorato, socio principale di Cin, che aveva promesso maggiore attenzione per i collegamenti con Cagliari, che ha definito “trascurati” dalla precedente amministrazione di Tirrenia. Le due unità “greche” che copriranno il servizio sono lunghe 214 metri per 31 nodi di velocità e una capacità di 2.180 passeggeri. Le vecchie “strade” invece sono lunghe 148 metri per 17 nodi di velocità, ma con capacità di 2.280 passeggeri.

Complessivamente Cin si libererà di cinque navi. “Nomentana”, “Clodia”, “Flaminia” saranno vendute, “Toscana” e “Lazio” demolite, mentre la “Aurelia” rimarrà come nave di riserva. A settembre invece arriverà un altro traghetto a noleggio, la “Moby Tommy”. La nave in realtà rimane in famiglia, perché appartiene alla flotta di Moby Lines. La Moby di Vincenzo Onorato è socio di maggioranza di Cin, col 40% delle quote, mentre al 30% c’è il fondo Clessidra (di Claudio Sposito, che è anche consigliere d’amministrazione di Moby), al 20% il Gip di Luigi Negri e al 10% Francesco Izzo.

Le linee da Genova dovrebbero rimanere invariate, con “Athara”, “Bithia” e “Janas” attive sulle rotte per Porto Torres e Olbia-Arbatax. La “Moby Tommy” andrà a sostituire il “Toscana” sulle linee fra Cagliari e Napoli, Palermo e Trapani. Sulla Civitavecchia-Olbia viaggiano “Nuraghes” e “Sharden”, mentre “Vincenzo Florio” e “Raffaele Rubattino” operano sulla Napoli-Palermo. La piccola “Isola di Capraia” collega Termoli alle isole Tremiti. Due linee sono dedicate solamente alle merci: la Livorno-Cagliari, servita da “Puglia” e “Via Adriatica”, e la Ravenna-Catania, da “Espresso Ravenna” e “Espresso Catania”. La Tirrenia targata Cin, inoltre, rimane come agente per l’Italia di Ctn (Tunisa Ferries) per la commercializzazione del traghetto “Carthage” sulla linea Genova-Tunisi. Complessivamente, su un flotta di partenza di 18 navi di proprietà (di cui 3 già in disarmo) ne resteranno 12, a cui si aggiungeranno 3 navi a noleggio.

La privatizzazione di Tirrenia è avvenuta nei giorni scorsi dopo un percorso travagliato durato per anni, che in dirittura d’arrivo ha visto anche l’intervento dell’Unione europea per far uscire da Cin Grimaldi e la Marinvest del gruppo Msc di Gianluigi Aponte. Cin pagherà 380 milioni di euro, 150 subito e il resto in tre rate. Per la prestazione di servizio pubblico riceverà 72 milioni all’anno per 8 anni, per un totale di 576 milioni di euro.

Nino Ursino

 
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