Blog
Un blog creato da vitosideb il 18/05/2009

Salus Vitae

Stare e volersi bene: gocce di salute e benessere per accrescere in noi la coscienza del saper vivere in armonia con noi stessi e con la natura attraverso l'instaurazione di corretti stili di vita

 
 

AREA PERSONALE

 

ARCHIVIO MESSAGGI

 
 << Maggio 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
    1 2 3 4 5
6 7 8 9 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31    
 
 

TAG

 

FACEBOOK

 
 

 

« Un piatto ben augurante ...Preparazione di una past... »

Alimentazione e vita emotiva: iniziamo dai neonati

Foto di vitosideb

Considero questo un approfondimento ad un mio precedente articolo sul diet coaching: http://vitosideb.wordpress.com/pubblicazione-da-scaricare-gratuitamente-considerazioni-naturopatiche-su-dieta-mediterranea-come-esempio-di-alimentazione-sana-piacevole-e-gustosa/diet-coaching/

Ultimamente vi sono stati notevoli studipsicologici sull’interrelazione tra cibo e vita psico-emotiva che hanno condotto a delle risultanti che inqualche modo modificano alcune concezioni sull’alimentazione in genere, ed inparticolare sulla condotta dietetica nel genere umano sia in alcuni malati e sia sull’interpretazione dei loro disturbi.

Lungi dall’addentrarmi in manieraspecifica su tali disturbi e sulle malattie definite anche dai vari DSM (ManualeDiagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) dei disturbi alimentari conclamati come anoressia, bulimia etc. etc.,visti anche i miei precedenti studi ed esami sostenuti in Psicologia dell’etàevolutiva, mi interessa farne un resoconto per avere una panoramica generica ediniziale sulle relazioni tra cibo ed essere umano che partono dalle primeesperienze che fa un neonato e che sono sostanzialmente due ovvero il mangiareed il dormire.

E’ senz’altro l’esperienza del mangiaree del significato che assume in un essere neonato, che penso sia qui importantefocalizzare l’attenzione, in quanto attraverso di essa il neonato non solosoddisfa il bisogno sostanziale ancora indifferenziato che per vivere ecrescere bisogna nutrirsi, ma anche attraverso questa esperienza e di come e con quali modalitàsarà soddisfatto il suo io egocentrico ed ancora indistinto, ricaverà quella sensazione di sicurezza dalla quale dipenderà se, per tutto il resto dellasua vita, assocerà un senso di piacere al soddisfacimento dei suoi bisognialimentari.

L’allattamento è un momentofondamentale, il primo incontro con la madre, primo persona importante esignificativa della sua vita, e con questo allattamento iniziano anche le primesensazioni ed esperienze emotive importanti della sua vita ovvero desiderio,voglia, gradimento, piacere oppure sofferenza, inquietudine, ostilità, rabbia,angoscia, frustrazione, insomma tuttequelle emozioni che poi si rifletteranno ed avranno ripercussioni nel futuro.

Nella madre che offre con amore epremura il nutrimento il neonato identificherà l’”oggetto buono”, quel“tramite” che costruirà nel suo io quel senso di fiducia, di sicurezza e quellasensazione di sentirsi desiderato e amato, mentre alla madre che già aveva malaccettato il suo stato di gravidanza o che per altri motivi contingenti o statid’animo negativi si accinge con malavoglia all’atto dell’allattamento abbineràviceversa l’”oggetto cattivo” che potrà suscitare nel neonato un senso diabbandono, di antipatia e di frustrazione: ne consegue che l’essere alimentatoe l’essere amato costituiscono forse la più intima congiunzione nella sferadell’esperienza, e tale identificazione simbolica tra cibo e affetto avrà lasua prima e più importante espressione sin dalla più tenera età.

C’è da dire che il neonato fino quasi aidue anni di vita ancora non distingue il suo io, se stesso, dall’altro, ovverodalla madre, per cui quasi pretende che i suoi bisogni alimentari siano soddisfattiquando appena inizino a manifestarsi, vi è quindi una forma di egocentrismoarcaico che è opportuno tener presente per la successiva fase di strutturazionedi un io indipendente e socializzante.

 L’allattamento attraverso la suzione dà luogo ad un incorporamentoche già da se placa l’ansia e l’inquietudine di un neonato, e questo è unfenomeno estremamente evidente di cui tutti noi genitori siamo stati spettatorie gestori in più di qualche occasione: la fame è la prima tensione emotiva cheprova un neonato e questa ovviamenteviene placata con l’assunzione del cibo che diventa la sua prima conquista, ilsuo primo possesso, anche qui da saper gestire da parte della mamma e deigenitori in genere: il mio personale consiglio è di, ovviamente con gradualitànel tempo, non cedere immediatamente alle prime avvisaglie e richieste delbambino, ma di lasciar sempre intercorrere qualche minuto, e dico minuto, nonore; è il primo atto educativo verso il riconoscimento dell’altro, lacomprensione delle esigenze altrui, che fra l’altro può essere di stimolo ad uncercare di variare i comportamenti di richiesta da parte del neonato, con ovvieripercussioni sul suo ulteriore sviluppo cognitivo differenziato!

Queste prime percezioni ed impressionipsichiche potranno maturare nell’infanzia dando luogo ai comportamenti ed agliatteggiamenti del bambino verso il cibo e non solo, in quanto la libidoche da neonato mira a soddisfare pulsioni parziali e irruente di base, come ilnutrimento, poi mirerà a soddisfare la pulsione sessuale dell'individuo, lepulsioni per la sopravvivenza e anche altre più evolute e integrateemotivamente a seconda dell’ambiente in cui si svilupperà l’individuo.

Quindi man mano che l’infante cresce si svilupperà anche la sua personalitàpiù o meno indipendente e qui il ruolo dei genitori se sarà costrittivo nelcibo, tipo “devi mangiare questo che ti fa bene” oppure “devi mangiare tuttoche sennò non cresci” etc. etc. potrà provocare nell’individuo sia un senso didubbio verso l’amore dei genitori, sia un senso d’insicurezza che poi si potràtradurre con l’associare al cibo ricordi più o meno sgradevoli: a questo puntoai vari cibi in questione potranno venire assegnati o significati di sostanzabenefica e piacevole o saranno assimilati a elementi di repulsione e diprotesta, con conseguenze che potranno essere drammaticamente vissutedall’individuo, con gravi ricadute sulla salute fisica e mentale stessa.

Per il momento con queste considerazioni chiudo qui ripromettendomi diapprofondire ulteriormente il lato delle interconnessioni tra ambiente in cuisi vive e psicologia e simbolismo del cibo.

 
 
 
Vai alla Home Page del blog
 

CERCA IN QUESTO BLOG

  Trova
 

ULTIME VISITE AL BLOG

avvpadovanitobytochabestiadani.taglia2008massimo.sperinimauro.palozzaderosagaCinzia_700giusytroianoSTIGMATE1obelixdgl16M_GioratoperinimanuelahappyislandbedXimo1976
 

ULTIMI COMMENTI

CHI PUò SCRIVERE SUL BLOG

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963