Salus VitaeStare e volersi bene: gocce di salute e benessere per accrescere in noi la coscienza del saper vivere in armonia con noi stessi e con la natura attraverso l'instaurazione di corretti stili di vita |
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Post n°29 pubblicato il 26 Gennaio 2012 da vitosideb
Come aggiunta al mio precedente articolo "Alimentazione e vita emotiva: iniziamo dai neonati" pubblico queste nuove considerazioni: durante la crescita sin da bambino l’individuo assegna al cibo significati e valori differenti condizionati e influenzati anche dall’ambiente in cui si vive, atteggiamenti e comportamenti verso i cibi e l’alimentazione che poi si ripercuotono e si stabilizzano nell’età adulta influendo sulle scelte alimentari e sul modo di vivere dell’individuo in questione, dando luogo spesso a compensazioni non proprio salutari. |
Post n°28 pubblicato il 19 Gennaio 2012 da vitosideb
Un ottimo piatto Italiano, completo, ricco di verdure,nutriente e gustoso, tipico della cucina Mediterranea con prodotti di originebiologica e cereali integrali; cereali e legumi assieme, e quindi pasta efagioli, possono benissimo sostituire la carne nel senso che tutti i principinutritivi e gli aminoacidi essenziali sono ivi presenti e biodisponibili.Comunque non si consiglia di evitare completamente la carne, ma di ridurne ilconsumo, massimo una volta la settimana. Quando una persona mangia cereali elegumi ha tutte le proteine di cui ha bisogno. I cereali sono carenti di unaminoacido, la lisina, che è invece contenuta nei legumi; i legumi sono inveceincompleti di aminoacidi solforati (come arginina): se li mettiamo insiemeabbiamo tutto il necessario, senza andare all'eccesso e soprattutto con menocolestrerolo e tante fibre. L’alimentazione troppo abbondante di proteineanimali provoca acidificazione nell'organismo. Nutrirsi di troppa carne, ditroppo formaggio, latticini o latte, specie vaccino, è una delle causedell’osteoporosi, perché l’ambiente acido fa restare prive di calcio le ossa.vedi: www.vitosideb.wordpress.com o http://salusvitae.blogspot.com |
Post n°27 pubblicato il 16 Gennaio 2012 da vitosideb
Considero questo un approfondimento ad un mio precedente articolo sul diet coaching: http://vitosideb.wordpress.com/pubblicazione-da-scaricare-gratuitamente-considerazioni-naturopatiche-su-dieta-mediterranea-come-esempio-di-alimentazione-sana-piacevole-e-gustosa/diet-coaching/ Ultimamente vi sono stati notevoli studipsicologici sull’interrelazione tra cibo e vita psico-emotiva che hanno condotto a delle risultanti che inqualche modo modificano alcune concezioni sull’alimentazione in genere, ed inparticolare sulla condotta dietetica nel genere umano sia in alcuni malati e sia sull’interpretazione dei loro disturbi. Lungi dall’addentrarmi in manieraspecifica su tali disturbi e sulle malattie definite anche dai vari DSM (ManualeDiagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) dei disturbi alimentari conclamati come anoressia, bulimia etc. etc.,visti anche i miei precedenti studi ed esami sostenuti in Psicologia dell’etàevolutiva, mi interessa farne un resoconto per avere una panoramica generica ediniziale sulle relazioni tra cibo ed essere umano che partono dalle primeesperienze che fa un neonato e che sono sostanzialmente due ovvero il mangiareed il dormire. E’ senz’altro l’esperienza del mangiaree del significato che assume in un essere neonato, che penso sia qui importantefocalizzare l’attenzione, in quanto attraverso di essa il neonato non solosoddisfa il bisogno sostanziale ancora indifferenziato che per vivere ecrescere bisogna nutrirsi, ma anche attraverso questa esperienza e di come e con quali modalitàsarà soddisfatto il suo io egocentrico ed ancora indistinto, ricaverà quella sensazione di sicurezza dalla quale dipenderà se, per tutto il resto dellasua vita, assocerà un senso di piacere al soddisfacimento dei suoi bisognialimentari. L’allattamento è un momentofondamentale, il primo incontro con la madre, primo persona importante esignificativa della sua vita, e con questo allattamento iniziano anche le primesensazioni ed esperienze emotive importanti della sua vita ovvero desiderio,voglia, gradimento, piacere oppure sofferenza, inquietudine, ostilità, rabbia,angoscia, frustrazione, insomma tuttequelle emozioni che poi si rifletteranno ed avranno ripercussioni nel futuro. Nella madre che offre con amore epremura il nutrimento il neonato identificherà l’”oggetto buono”, quel“tramite” che costruirà nel suo io quel senso di fiducia, di sicurezza e quellasensazione di sentirsi desiderato e amato, mentre alla madre che già aveva malaccettato il suo stato di gravidanza o che per altri motivi contingenti o statid’animo negativi si accinge con malavoglia all’atto dell’allattamento abbineràviceversa l’”oggetto cattivo” che potrà suscitare nel neonato un senso diabbandono, di antipatia e di frustrazione: ne consegue che l’essere alimentatoe l’essere amato costituiscono forse la più intima congiunzione nella sferadell’esperienza, e tale identificazione simbolica tra cibo e affetto avrà lasua prima e più importante espressione sin dalla più tenera età. C’è da dire che il neonato fino quasi aidue anni di vita ancora non distingue il suo io, se stesso, dall’altro, ovverodalla madre, per cui quasi pretende che i suoi bisogni alimentari siano soddisfattiquando appena inizino a manifestarsi, vi è quindi una forma di egocentrismoarcaico che è opportuno tener presente per la successiva fase di strutturazionedi un io indipendente e socializzante. L’allattamento attraverso la suzione dà luogo ad un incorporamentoche già da se placa l’ansia e l’inquietudine di un neonato, e questo è unfenomeno estremamente evidente di cui tutti noi genitori siamo stati spettatorie gestori in più di qualche occasione: la fame è la prima tensione emotiva cheprova un neonato e questa ovviamenteviene placata con l’assunzione del cibo che diventa la sua prima conquista, ilsuo primo possesso, anche qui da saper gestire da parte della mamma e deigenitori in genere: il mio personale consiglio è di, ovviamente con gradualitànel tempo, non cedere immediatamente alle prime avvisaglie e richieste delbambino, ma di lasciar sempre intercorrere qualche minuto, e dico minuto, nonore; è il primo atto educativo verso il riconoscimento dell’altro, lacomprensione delle esigenze altrui, che fra l’altro può essere di stimolo ad uncercare di variare i comportamenti di richiesta da parte del neonato, con ovvieripercussioni sul suo ulteriore sviluppo cognitivo differenziato! Queste prime percezioni ed impressionipsichiche potranno maturare nell’infanzia dando luogo ai comportamenti ed agliatteggiamenti del bambino verso il cibo e non solo, in quanto la libidoche da neonato mira a soddisfare pulsioni parziali e irruente di base, come ilnutrimento, poi mirerà a soddisfare la pulsione sessuale dell'individuo, lepulsioni per la sopravvivenza e anche altre più evolute e integrateemotivamente a seconda dell’ambiente in cui si svilupperà l’individuo. Quindi man mano che l’infante cresce si svilupperà anche la sua personalitàpiù o meno indipendente e qui il ruolo dei genitori se sarà costrittivo nelcibo, tipo “devi mangiare questo che ti fa bene” oppure “devi mangiare tuttoche sennò non cresci” etc. etc. potrà provocare nell’individuo sia un senso didubbio verso l’amore dei genitori, sia un senso d’insicurezza che poi si potràtradurre con l’associare al cibo ricordi più o meno sgradevoli: a questo puntoai vari cibi in questione potranno venire assegnati o significati di sostanzabenefica e piacevole o saranno assimilati a elementi di repulsione e diprotesta, con conseguenze che potranno essere drammaticamente vissutedall’individuo, con gravi ricadute sulla salute fisica e mentale stessa. Per il momento con queste considerazioni chiudo qui ripromettendomi diapprofondire ulteriormente il lato delle interconnessioni tra ambiente in cuisi vive e psicologia e simbolismo del cibo. |
Post n°26 pubblicato il 28 Dicembre 2011 da vitosideb
Le lenticchie sono uno degli alimenti principali utilizzati nella cucina MedioOrientale e Indiana (il tipico dal piatto nazionale Indiano a base di lenticchie) con cui si può preparare una densa, consistente e saporita zuppa. Queste leguminose sono state coltivate e consumate anche nel bacino del Mediterraneo sin dall’antichità, provenendo comunque la pianta dal vicino Oriente. Erano già tanto apprezzate che secondo le Sacre Scritture Esaù vendette la sua primogenitura a Giacobbe per un piatto di lenticchie! Si dice che le lenticchie mangiate nell’ultimo giorno dell’anno portino guadagno nell’anno che viene, in ogni caso costituiscono un ottimo piatto proteico alternativo a carne ed insaccati da consumarsi possibilmente con regolarità durante tutto l’anno. Questi legumi sono anche un’ottima fonte di fibre e magnesio (oltre a ferro, potassio, calcio e fosforo) e sono anche i legumi più veloci da cuocere. Se poi accompagniamo questa zuppa con del pane o del riso e un’insalata, questo insieme diventa anche un pasto veramente completo. In una tipica giornata invernale fredda e umida, una zuppa come questa che mi accingo ad illustrare è un perfetto nutrimento per scaldare il corpo senza appesantirlo e sostentare l’anima nell’allegria delle feste Natalizie. Ingredienti per 5/6 persone: Circa ½ kilo di lenticchie
Istruzioni: 1. lavare e mettere a bagno le lenticchie per almeno 3 ore ben coperte in acqua fredda con una foglia d’alloro.
Poi Vitamine A, B9, C ed E Ma soprattutto 0 (dico zero!!!) colesterolo!
Auguri per un salutare e sereno 2012! |
Post n°25 pubblicato il 23 Dicembre 2011 da vitosideb
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Inviato da: vitosideb
il 11/02/2012 alle 10:11
Inviato da: lachouette
il 09/02/2012 alle 23:08
Inviato da: vitosideb
il 01/01/2012 alle 16:36
Inviato da: marzo1941
il 30/12/2011 alle 12:42
Inviato da: vitosideb
il 23/12/2011 alle 18:30