Laura Picchi

martedì, 12 giugno 2012, 13:00

“Imu, il pizzo sulla casa”, recita così la scritta sulla sua t-shirt. “Sempre ligio al dovere”, Cesare Silvestri Pastore, maresciallo maggiore dell'Aeronautica Militare in pensione, non ci sta. Non riesce ad accettare l'idea che il Comune, delegato dallo Stato, possa tassare, pesantemente e in un momento di crisi come quello attuale, un bene primario, spesso guadagnato col sudore della fronte, quale è la prima casa. Ed è per questo che stamane, munito di slogan e Costituzione, ha deciso di piazzarsi pacificamente di fronte al Municipio. “È costituzionale l'applicazione dell'Imu?”, domanda il maresciallo maggiore. “Il governo prende la sua parte durante la costruzione, la vendita, la rivendita, il lascito in eredità di un'abitazione.. e ancora dobbiamo pagare? Se questa non è una truffa – chiede – che cos'è?”. Citando il testo costituzionale che stringe tra le mani, legge gli articoli 3 e 53, che parlano di “pari dignità” (“abbiamo ancora dignità?” si domanda) e di contribuzione alla spesa pubblica “in ragione delle proprie capacità” (“un povero pensionato che guadagna 400 euro, a cosa dovrebbe pensare? Ai viveri e alle medicine o al sostentamento del Comune?”). “Perché vengono tartassati sempre i soliti? Il problema non ci sarebbe – cerca di spiegare Silvestri Pastore – se i politici fossero professionisti che sanno quanto e da chi prendere. Ma così non è! E la conseguenza è che un tempo i bidoni erano “ristoranti” per gatti e per topi, mentre adesso sono “ristoranti” per la povera gente”. Originario di luoghi dove “c'era e c'è ancora la presenza delle organizzazioni mafiose”, il maresciallo maggiore in pensione si chiede: “Qual è la differenza tra un'organizzazione mafiosa che incendia il negozio di un commerciante che si rifiuta di pagare il pizzo e uno Stato che confisca la casa al cittadino che rifiuta di pagare l'Imu? Qual è?”.

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