Creato da: laura561 il 04/02/2009
Blog personale
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 

Area personale

 

introduzione caso sandro marcucci

Tutto quanto qui pubblicato è scritto da Laura Picchi che ne ha l'esclusiva responsabilità.

 

 

Ultimi commenti

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Ottobre 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
  1 2 3 4 5 6
7 8 9 10 11 12 13
14 15 16 17 18 19 20
21 22 23 24 25 26 27
28 29 30 31      
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 
Citazioni nei Blog Amici: 3
 

Ultime visite al Blog

laura561MaheoPaolinosonoioprefazione09cassetta2sla.ragnibrescianianimasugbisou_fatalful.paobenedettoparfauno04monellaccio19John00dglsalbluK_Shiro
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti possono pubblicare commenti.
I messaggi e i commenti sono moderati dall'autore del blog, verranno verificati e pubblicati a sua discrezione.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

 
« storia: "al generale Eis...Albero di Natale denunci... »

Storia/2 : Fermate la mano di questi invasati di Sandro Pertini (fonte cesp)

Post n°179 pubblicato il 06 Dicembre 2010 da laura561

 

Fermate la mano di questi invasati di Sandro Pertini (fonte cesp)

Il governo del mitra, che con le mani lorde di sangue strappa la Costituzione e impone provvedimenti eccezionali, trasformandosi in regime, persiste nella sua strada di odio e di sopraffazione. Nuove vittime con mostruoso cinismo ha seminato fra la classe lavoratrice. Altri due braccianti sono caduti sotto il piombo dei suoi poliziotti. Questo governo affoga sempre più nel sangue, di cui pare non sia mai sazio e per sua volontà "anno di sangue" e non "anno santo" è questo.

Lo sdegno per questi nostri fratelli che ad uno ad uno cadono inermi sotto i mitra dei poliziotti, trasformati in esseri disumani dagli ordini del ministro Scelba, è così forte da impedirci quasi di scrivere. E come già ieri dinanzi ai morti, ai poveri morti di melissa, di Torremaggiore, di Montescaglioso, di Modena, oggi ci chiediamo perché sono stati assassinati i due braccianti d'Abruzzo. Quale la loro colpa per essere stati condannati a morte?

Anch'essi come tutti gli altri loro fratelli prima di essi vigliaccamente uccisi, chiedevano lavoro e pane, chiedevano, quindi ciò che la Costituzione considera un sacro diritto per ogni cittadino. E per questo solo per questo sono stati assassinati.

Chi non sente scendere in sé l'orrore dell'azione criminale, che pesa sul governo, ma ricade anche come un disonore sulla Nazione intera guidata oggi per sua sventura da un gruppo di uomini, i quali non pensano a soddisfare la molta fame dei lavoratori, non pensano a placare gli animi, ma persistono, invece, a colmarli di risentimenti, di odi, a dividere sempre più il Paese, a liberare d'ogni ostacolo la strada della guerra allo straniero, cui si dimostrano sempre umili e tremanti servitori dopo essere stati violenti e sanguinari contro la classe operaia.

Possono rimanere indifferenti coloro, che rinnegata la loro antica fede, chiusi nella loro vigliaccheria e nella bassezza dei loro egoismi, presi dalle loro meschine ambizioni non sono ormai che dei miserabili strumenti in mano della reazione clericale.

Ma gli italiani che non vogliono veder la patria insanguinata; che intendono sia rispettata la vita umana e osservata la legge; che sanno per recente tragica esperienza come la strada su cui si è messo il governo del mitra porti alla dittatura e alla guerra, debbono insorgere, reagire, ribellarsi. Non può, non deve essere rispettato un governo il quale fa scempio d'ogni norma costituzionale e della vita dei cittadini e perciò non rappresenta più la legge ma contro la legge si è posto.

È contro la legge un governo, la cui prassi ormai è l'illegalità e l'assassinio.

Ogni italiano ha non solo il diritto, ma anche il dovere di reagire e di ribellarsi, come ci siamo ribellati noi al governo fascista, il quale non era che una associazione a delinquere.

E fra gli italiani, primo fra tutti non può rimanere indifferente il capo dello Stato. Se si vuole evitare il peggio, se la guerra civile si vuol tenere lontana dal nostro popolo, se non si vuole che lo sdegno represso per carità di Patria esploda irrefrenabile, qualcuno deve ben intervenire. Perché la pace torni nel paese, perché altro sangue innocente non sia versato, perché sia considerata sacra la vita di ogni cittadino, perché rispettata sia la costituzione, qualcuno è necessario che intervenga a fermare la mano di questi invasati da follia sanguinaria, ad opporsi a questo governo fuorilegge.

Non al popolo per ora questo può esser chiesto, se si vuole risparmiare altre vittime e altre dure prove alla Patria. E allora chi sta in alto stenta la gravità dell'ora che volge, ascolti l'angoscia, l'orrore, lo sdegno che si levano dalla Nazione intera e intervenga oggi. Domani sarebbe troppo tardi. Troppo tardi per tutti.

Perché è chiaro che il governo del mitra è all'inizio della sciagurata strada presa sotto l'ordine dei padroni di oltre Oceano. L'onorevole De Gasperi ed i suoi complici sospinti dagli interessi che rappresentano e dalla volontà prepotente dello straniero cercheranno di percorrerla sino in fondo. Il Dipartimento di Stato vuole sgombrare il suo cammino dall'ostacolo che oggi vi si erge minaccioso contro la guerra: il movimento operaio dell'Europa Occidentale. Per questo incita i governi di Francia e d'Italia alla repressione violenta di ogni moto popolare. E i due governi, presieduti entrambi da due cattolici non cristiani, sembrano fare a gara nell'obbedire al padrone di oltre Oceano. L'on. De Gasperi, incontrandosi ieri sera stessa con il Sottosegretario americano per gli Affari Europei, con orgoglio di servitore devoto gli avrà offerto, quale prova della sua fedeltà agli ordini impartiti dal Dipartimento di Stato i due poveri morti di Abruzzo.

Questa la strada su cui si trova il governo del mitra. Strada della illegalità, della repressione sanguinosa, dell'arbitrio, della discordia nazionale, della guerra civile.

Intervenga chi può e chi deve perché essa sia abbandonata per la strada della legalità, della concordia nazionale, della giustizia sociale, della pace. Intervenga finché non è troppo tardi.

Altrimenti sarà il popolo che interverrà un giorno e interverrà con le sue sante ire represse da anni, con i suoi sdegni per le infinite sopraffazioni, violenze, ingiustizie patite.

E allora avverrà quello che dovrà avvenire…

In "Avanti!", 22 marzo 1950.

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
Vai alla Home Page del blog

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963