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introduzione caso sandro marcucci

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Messaggi del 13/07/2019

 

il tirreno «Viene fatto adesso quello che dovevano fare nel 1999»

Post n°2073 pubblicato il 13 Luglio 2019 da laura561

«Viene fatto adesso quello che dovevano fare nel 1999»

pisa. «Ora sta succedendo quello che doveva essere fatto venti anni fa».Francesco Scieri, medico, è il fratello di Emanuele. Con la mamma Isabella Guarino non ha mai smesso di lottare per chiedere una nuova indagine. Un'inchiesta che sollevasse quella coltre di omertà che per vent'anni ha impedito di conoscere la fine di un 26enne entrato alla Gamerra per diventare un parà e uscito cadavere.«In ritardo, ma siamo sulla strada giusta» aggiunge il medico. La mamma tempo addietro aveva dichiarato: «È assurdo che Emanuele abbia perso la vita in un luogo dove doveva invece essere protetto. Da queste nuove indagini, finalmente riusciamo a conoscere come sono andate le cose».Sul fronte delle indagini la consulente medico legale Cristina Cattaneo ha chiesto una proroga per consegnare la sua relazione. La scadenza è per metà settembre.Nell'inchiesta per omicidio volontario in concorso la Procura ha indagato tre ex commilitoni del 26enne siracusano: Alessandro Panella, di Cerveteri; Andrea Antico di Rimini; Luigi Zabara di Frosinone.Secondo l'accusa i tre indagati la sera del 13 agosto 1999 dopo aver fatto spogliare e picchiato Scieri, 26 anni, neo laureato in Giurisprudenza, lo avrebbero obbligato a salire sulla torre di asciugatura e poi fatto pressione con gli scarponi sulle nocche delle dita. La caduta da cinque, sei metri provocò lesioni che ora la nuova autopsia, con la rilettura degli atti da parte della professoressa Cattaneo e delle sue collaboratrici cercherà di chiarire se capaci o meno di causare un decesso istantaneo. --IP.B.

 

 
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il tirreno Delitto Scieri Indagato ex generale della Folgore

Post n°2072 pubblicato il 13 Luglio 2019 da laura561

Delitto Scieri Indagato ex generale della Folgore

pisa. Anche l'ex comandante della Folgore, Enrico Celentano, 76 anni, in pensione, è finito sul registro degli indagati per le morte di Emanuele Scieri, il parà siracusano 26enne, in servizio di leva, trovato morto 20 anni fa nella caserma Gamerra a Pisa, centro di addestramento dei militari di leva, cadendo da una torre.L'ex generale è indagato per favoreggiamento e false informazioni ai pm, mentre tre ex commilitoni di Scieri sono accusati di omicidio volontario in concorso. L'altro ieri Celentano è stato ascoltato in procura per 4 ore, ma l'interrogatorio è stato pieno di «non ricordo». L'accusa verte su due aspetti che Celentano non ha saputo chiarire: la sua probabile presenza a Pisa la notte dell'omicidio e i motivi di una rapida e improvvisa ispezione in caserma all'alba del 15 agosto, due giorni dopo la morte del giovane, trovato il 16.

 
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caso scieri il tirreno Il generale respinge le accuse «Mai fatto quella chiamata»

Post n°2071 pubblicato il 13 Luglio 2019 da laura561

Il generale respinge le accuse «Mai fatto quella chiamata»

PISA. «La telefonata? Mai fatta. L'ispezione il giorno di Ferragosto? Può sembrare strana per chi non è un militare». La voce è stentorea in linea con il personaggio, generale in congedo già comandante della Folgore e poi assegnato in ruoli di responsabilità a livello di stato maggiore dell'esercito. Enrico Celentano, 76 anni, buen retiro nella campagna senese, non ha difficoltà ad ammettere di essere indagato per la morte di Emanuele Scieri. Ma con la stessa prontezza ribadisce la sua assoluta serenità. Non risponde nel merito dell'interrogatorio, «durato più di 4 ore» precisa il generale a riposo che non ha perso il piglio del comandante. «Non ho nulla da dire al riguardo nel merito - risponde al Tirreno -. Confermo di essere indagato e di essere stato interrogato in Procura, alla presenza del mio avvocato. Ma di tutta questa storia che mi sta tormentando da anni non voglio parlare». Tra gli elementi ritenuti centrali nelle contestazioni all'allora comandante della Folgore c'è una telefonata partita dal cellulare in dotazione a Celentano verso l'utenza della sua casa a Livorno la sera della morte di Scieri. Scrive la commissione d'inchiesta: «A tal proposito Celentano dichiara di trovarsi a Livorno a quell'ora del 13 agosto, di non aver dunque effettuato la chiamata da Pisa; di non ricordare inoltre di aver ricevuto tale chiamata, ma di poter escludere che, se telefonata c'era stata, si fosse parlato di Emanuele Scieri; che ciascun comandante aveva in uso un proprio cellulare e che è dunque strano che qualcuno degli ufficiali potesse avere utilizzato un telefono in uso a lui». C'è poi quell'ispezione all'alba del 15 agosto nella Gamerra, con altri ufficiali al seguito, secondo la commissione d'inchiesta parlamentare mai spiegata per origine e finalità. «Sì, mi è stato chiesto di quella telefonata che io non ho mai fatto. E poi l'ispezione. Dicono sia stata un'iniziativa strana? Secondo loro che fanno altri mestieri. Chi fa il militare fa ispezioni di notte, nei giorni festivi, a Natale, quando meno uno se lo aspetta. È un modo diverso di ragionare». Il generale congeda il cronista: «Mi scusi, ma ora la devo lasciare. Ho da fare, come lei del resto. Le auguro una buona giornata». --P.B.

 
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