Creato da gerryfanny il 30/08/2009

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IL VIAGGIO

Post n°21 pubblicato il 10 Agosto 2010 da gerryfanny
Foto di gerryfanny

Ci sono persone che portano con sé cattive sensazioni; ma non ne soffrono, perché le rovesciano sugli altri - spesso senza nemmeno accorgersene. Guardo la coppia che è appena salita sull'auto; lui in una specie di business casual, polo colorata e jeans, lei elegante da donna in carriera.

Avranno una trentina d’anni o poco più, sembrano di quelli che questa sera happy hour, domani palestra, dopodomani agriturismo, fra tre giorni cinema e poi  pizza , fra quattro happy hour e per il weekend vediamo se Trentino o un agriturismo in Liguria, e avanti così in una coazione a ripetere che chissà perchè tanti invidiano. Ma quella che attira davvero la mia attenzione è lei.

Sembra una di quelle donne che vive in perenne stato di tensione, come caricata a molla di paranoie, inadeguatezze. Dal momento in cui lei gli chiede dove dovranno scendere e lui risponde "Piazzale Loreto", lei apre la bocca e non smette più di parlare.

La ascolto affascinata elencare l’agenda della sua giornata lavorativa, e poi quella delle serate, per poi passare a una tonnellata di fiele su una nuova collega chiaramente minorata mentale e ciò nonostante - o forse proprio per questo - di gran successo con quei deficienti dei colleghi dell'ufficio Registro, ad una considerazione acida sulla telefonata ricevuta la sera prima dalla madre - ovviamente etichettata come "vecchia rimbambita".

Lui, si capisce che non solo non ha voglia di discutere alle otto del mattino: soprattutto sembra sfinito dall’insensatezza delle lamentazioni che sta ascoltando, è evidente che pensa che quella nuova fiamma conosciuta su Facebook, lui la palestra la scansa come una malattia infettiva, che la madre è una donna normalissima che vuole bene ai figli e che ha le normali fissazioni di una settantenne.

Soprattutto è chiaro, chiarissimo che lui desidererebbe solo un sorriso, o in alternativa un po’ di silenzio. l'auto entra nella stazionedi servizio, e come ogni mattina si riempie del profumo delle brioches calde vendute dal bar.

E lì, in quel momento, proprio quando l'auto è ormai ferma e le porte si stanno per aprire, accade il miracolo; lui la guarda, rimette il Blackberry nel taschino della polo, e con la massima tranquillità le dice, a voce abbastanza alta perché lei lo possa sentire e capire "Beh, sai cosa c’è? Vaff....". Ed esce.

Io vorrei alzarmi e corrergli dietro, e dirgli bravo, ma lui probabilmente mi guarderebbe con un’aria un po’ triste e mi risponderebbe stizzito, perché  dev’essere uno che ama litigare, e così io mi limito a guardare lei che rimane impalata e inebetita, che ricaccia le lacrime di rabbia e frustrazione e sorpresa, sofferenza e vergogna - e però, bella mia, sai come si dice, chi semina vento raccoglie tempesta, prova a chiedere a tua madre se se lo ricorda questo proverbio, la prossima volta che ti telefona. 

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