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IL SACRIFICIO
Post n°72 pubblicato il 18 Aprile 2011 da giessedgl1
Quell’Uomo Divino d’un tempo, e’ gia li’ su di un podio accusato, per ben trenta denari e contento l’ha venduto un amico fidato!
Anche un gallo stanotte ha cantato a quel Pietro di fede si’ forte, che presente al giudizio affrettato lascera’ il Maestro alla sorte!
Guarda intorno il novel Condannato: ma amici non vede! solo uomin d’un mondo invasato che a Cristo non crede!
Quel Pilato, fedele agli dei, dei corrotti han chiamato a inveire, forse ha un dubbio sul Re dei Giudei…. ma su Lui ei continua a infierire!
Poi presenta Barabba alla plebe, ma poiche’ non vuol perder lo scanno, or le mani lavarsi egli deve, procurando a ogni uomo gran danno!
E la folla gia’ insiste fremente che quell’Uomo gia’ rotto e percosso, quasi fosse il peggior delinquente, la Sua morte si carichi addosso!
“Ad un legno inchiodato Egli sia!” quel Dio-Uomo si’ fiero e silente, che ha voluto chiamarsi Messia”, ma all’intorno amici non sente!
E al corteo che al Golgota arranca una folla curiosa gia’ regna, una donna da sola s’avanza ed un lino a quell’Uomo consegna!
Ora il capo Egli gira a guardare la Sua Madre che pallida e affranta segue il Figlio nel lungo penare prega e piange ma mai non e’ stanca!
Tre cadute con spin sulla fronte: quella trave allor danno a un viandante da portar sulla cima del monte ove li’ finira’ l’Uom regnante!
Qui tre legni attendono al suolo: son tre bare e niente di piu’, giace un corpo rimasto ormai solo che gia’ tutti conoscon: Gesu’!
Gia’ per Lui tre gran chiodi hanno fuso, che il martello impietoso percuote, guarda l’Uomo disteso e gia’ nudo, quella gente che nulla piu’ scuote!
Dalla croce, che issata gia’ sta’, volge il capo alla terra che un tempo predico’ con amore e pieta’: ora e’ scura e battuta dal vento!
Mentre sotto quel legno, piangenti una mamma e poc’altri consola, a due uomini, in croce pendenti, uno sguardo benevolo invola.
S’ode un grido finale: il Suo capo e’ piegato, e’ sparito ogni male, ogni segno di vita e’ cessato!
Ora il cielo gran lacrime piange, anche il sonno dei morti vien scosso disturbati dal mondo che langue e ogni cuore sincero e’ commosso !
E quel servo di Roma li’ armato, che per legge la morte ha vagliato, fende un colpo nel santo costato di Colui che ogni cosa ha lasciato!
Or capisce il guerriero l’errore: “Si’quell’Uomo era il figlio di Dio!” e umiliato per tanto livore, china il capo e ne sente il desio!
Poi piu’ tardi alcuni verranno a riprender quel Corpo gia’ teso, perche’ in fretta depor lo dovranno nel sepolcro gia’ pronto e mai speso!
La malizia non tende a finire, metton sgherri davanti a l’avello perche’ amici non possan rapire le reliquie del mistico Agnello!
A tre giorni dal macabro evento, pie donne verranno a onorare quel bel corpo ormai teso e gia’spento, ma improvviso un Angel appare ! Quel Gesu’ che lor stanno cercando, e’ risorto ed in cielo e’ gia’ giunto e gli unguenti che stanno portando non saran necessari a quel punto!
Sopraffatti da un simile evento i nemici diran con livore che di notte e con molto talento trafugato hanno il nostro Signore!
Ma alla voce nessuno ha creduto, che il Risorto sparito gia’ sia, perche’ molti l’hanno veduto e scoperta cosi’ e’ la bugia!
Ogni cosa cosi’ si e’ mutata e la morte che tutto ghermisce e’ sconfitta e alla fin superata or di nuovo l’Amore fiorisce!
La Salvezza si e’ fatta certezza ogni uomo che il bene difende puo’ felice sperar con saggezza che un futuro felice l’attende!
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Inviato da: poeta.sorrentino
il 02/01/2014 alle 19:09
Inviato da: anna1564
il 03/07/2013 alle 21:33
Inviato da: ROBERTOEGIORGIA
il 23/03/2013 alle 10:56
Inviato da: giessedgl1
il 23/03/2013 alle 10:25
Inviato da: ROBERTOEGIORGIA
il 22/03/2013 alle 18:12