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Auto biografia del papero ( 24 parte )

In questi giorni afosi mi torna alla mente , quando ero ragazzino dove si poteva trovare refrigerio.

Allora i grossi centri commerciali non esistevano , gli unici che si potevano in qualche modo definire , ma molto alla lontana , erano gli Standa e l’Upim.

I vecchi e mitici cari Standa, ve li ricordate ?

Per noi ragazzini erano il “ fresco” a portata di mano. Ci cacciavamo li dentro per un paio di ore, ovviamente senza quasi mai comprare nulla.

Lo Standa vicino a me a quei tempi era in Via Borgaro ( sempre per chi conosce la zona o la città ) , tutt’ora , strano ma vero, esiste ancora.

Non era grande ,ma a noi poco importava, aveva il fresco e soprattutto un bel reparto di vinili. I mitici vinili anche detti 33 giri.

Ovviamente le commesse ci tenevano d’occhio, allora non lo capivo , adesso in età matura si. Però non si faceva nulla di male, certo a volte capitava che uscivi  e sotto braccio ti ritrovavi un disco, senza averlo pagato.

Capitava, uno li prendeva in mano, tiravi fuori i soldi, con tutte le buone intenzioni andavi verso la cassa, poi arriva una voce mistica e ti diceva : “ Fesso , non pagare ma scappaaa.. pppaaap…ppaaa. “ Tu che a quei tempi eri un bravo ragazzo davi retta alla voce no altrimenti diventavi un bad boy .

Ritorniamo a dove trovare refrigerio è meglio, allora dicevo uno era lo Standa l’altro l’androne di casa. Stravaccati , perché di sedersi bene non ci passava per la testa manco morti, sui gradini .

A volte avevamo la radio, altre delle carte o semplicemente si parlava. Il tutto mentre i condomini ci guardavano con faccia torva e sempre pronti a sgridarci se si beccavano in flagrante reato. Chissà quale reato visto che non si faceva nulla di male.

Ultimo posto ma proprio ultimo era la famosa cantina, ma non al buio , essendo tutti maschietti era meglio non correre rischi ed equivoci.

Andavamo di rado, ma soprattutto ci andavamo quando ancora non ci eravamo trasferiti nell’alloggio dove vive attualmente mio padre.

Lui ha sempre avuto il vizio di possedere due cantine, le riempiva di ferri, attrezzi, mole , trapani ecc..

Nell’alloggio di prima , dove ero convinto che vivesse un vampiro ( post numero 772) avevamo una cantina apposita per gli attrezzi e un'altra per i giornalini, libri.

Mia madre era una che leggeva tanto, disdegnava i fumetti al contrario di mio padre. Anche lui faceva le raccolte da Zagor a Tex, Mnadrake , Interpido ecc..

Quindi quel ben di dio era conservato al fresco , dentro scatole di cartoni.

Ci si andava quando la calura era veramente forte, allora ognuno si prendeva un giornalino o libro e lo si gustava tutto, senza tralasciare nemmeno una parola o disegno.

Peccato che nel trasloco mio padre ebbe la pessima idea di buttare via tutto, ma lui ha sempre avuto di queste pessime idee.

Anche perché rifare certe collezioni edite da case editrici ormai scomparse costano un occhio nella testa.

In ogni caso a quei tempi che condizionatori non c’erano e quei pochi costavano carissimi ci si aggiustava in questo modo, e credo , vedendo numerosi ragazzi nei vari Centri commerciali in zona che la cosa non sia poi tanto così cambiata.