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Post n°985 pubblicato il 07 Settembre 2012 da paperino61to
_ “ Le rovine, le rovine “ urlò Moustachè a più non posso, scendendo di corsa la duna e per qualche strano miracolo non si ruppe il collo. -“ Capitaine, Aghabir è la dietro, l’inglese è andato in avanscoperta , se ci fosse il nemico sparerebbe un colpo di avvertimento. “ Come no “ pensai se lo lasciano fare , altrimenti ciaò balè , ma lo tenni per me questo pensiero. - “ Ben fatto soldato “ , poi disse a tutti noi che eravamo arrivati , un ‘ ultima duna e poi finalmente ci saremmo potuti riposare. Certo , riposare per l’eternità, ma anche questo pensiero lo tenni per me. Innestammo la baionetta e incominciammo la scalata guardandoci in giro per vedere se vi erano segni di vita. L’inglese ci segnalò che era tutto a posto, avanzammo rapidamente , in effetti segni di vita non c’è n’era. Le rovine si stagliavano sotto il sole, e quelle che ancora esistevano erano ricoperte sotto una coltre di sabbia ; nell’antichità era stata una città fiorente, scambio continuo di carovane, di mercanti di tutti i generi,anche quelli di carne umana. Poi nel corso dei secoli la città fu abbandonata e ora non rimane che un paio di muri e una torre semi diroccata con tanto di scale marce e un pozzo che si spera abbia ancora acqua sotterranea. _ “ Sergente concedete mezz’ora di pausa, poi iniziate i preparativi per difendersi al meglio da un..( stette zitto un attimo) per un eventuale attacco del nemico “. Io e il francese ci guardammo in faccia e tornammo un'altra volta a ridere. Buffo come delle persone di paesi diversi siano in simbiosi su certe cose. Potevamo giocarci la paga se esisteva una bisca da quelle parti su un “ eventuale “ attacco. Saremmo diventati ricchi , unico problema sarebbe stato riscuotere la vincita, perché dove saremmo finiti i soldi non servivano. L’Acqua era bevibile per fortuna , ed almeno non saremmo morti di sete . Iniziammo a scavar delle buche profonde, ( anche se a parer mio servivano a ben poco ) quando un’orda di cavalli ti verrà addosso e le buche si riempiranno subito dei quadrupedi con le zampe rotte e di cavalieri con l’osso del collo spezzato, ma era un ordine, uno di quegli ordini senza senso . Alcuni di noi portarono la mitragliatrice sulla torre, rischiando più volte di cadere di sotto, visto la scala marcita quasi del tutto. Tutto intorno alle rovine era un cantiere, un'unica buca continua. Chissà nella foga di scannarci i Tuareg ci cascheranno dentro con i loro cavalli come tanti idioti ; scossi la testa, tutto poteva succedere anche un miracolo , la cosa sicura era che avrebbe rallentato la loro carica. Scese la notte, ognuno di noi stava assorto nei propri pensieri, il freddo del deserto si fece più intenso del solito. I fuochi accesi ardevano bene , sembrava quasi a voler dire : Ben Aziz siamo qui , ici mon ami, pronti a strapparti il tuo cuore marcio….o forse tu strapperesti il nostro. Tirai fuori il medaglione, quando sono triste lo guardo sempre , fissai l’immagine, era quello di una donna , l’ accarezzai con delicatezza e le diedi un bacio. Henry che era alle mie spalle allungò il collo e disse : “ Parbleu,c’est belle. Non come le donne di Le Havre, ma bella si. C’est la tua donna ? “. _ “ Ti sbagli francese, lei è la più bella di tutte le donne del mondo“. _ “ Siete sposati ? “. A questa domanda riflettei un attimo poi dissi ; si , siamo sposati. -“ Petits enfants? Bambini ne avete ? “. Scossi la testa in senso negativo. _ “ Allor, perché sei qua e non con quel peti fleur di tua moglie ? Non capisco “. Misi via il medaglione, guardai il cielo come se vedessi solo io il suo volto e risposi : “ Nessun bambino ..poi continuai dicendo , è morta, non abbiamo fatto in tempo”. _” Mi spiace mon ami che è successo ? Se ti va parlane altrimenti nessun problema , è cosa tua”. Sapeva che avrei parlato, me lo si leggeva in faccia, una lacrima incominciava a scendere. Con la mente tornai indietro di tanti anni , a quel dannato giorno che era incominciato in maniera stupenda. Un carretto stava tornando indietro dalla piccola chiesa di Priocca, paesino delle Langhe , dalle parti di Alba. Trasportava due giovani appena sposati, erano raggianti, lei era ancor più bella del solito , la tenevo stretta con un braccio e con l’altro guidavo il carro.
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