Creato da: paperino61to il 15/11/2008
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Torino NON DIMENTICA

Post n°1140 pubblicato il 18 Dicembre 2012 da paperino61to

 

14 dicembre - Novant'anni fa, la strage di Torino

 

           

( Foto della lapide )


14-12-2012

Tra le vittime dei fascisti il consigliere comunale Berruti

Nel dicembre del 1922, Benito Mussolini è diventato presidente del Consiglio da poche settimane, con il benestare di Casa Savoia e un appoggio parlamentare che va al di là dei soli deputati fascisti. Un governo formalmente in continuità con lo Stato liberale uscito dal Risorgimento, con una squadra, come si direbbe oggi, della quale fanno parte anche alcuni liberali e popolari.
Il fascismo svelerà il suo vero volto totalitario a livello istituzionale nei due o tre anni successivi, ma al di fuori delle istituzioni ha già mostrato la sua natura sin dagli esordi con le violenze sistematiche contro gli avversari politici, a cominciare dal movimento operaio e dalle organizzazioni contadine. Anche Torino non è sfuggita alle azioni squadristiche delle camicie nere, però il 18 dicembre del 1922 segna un terribile salto di qualità.

                               


Quel giorno in corso Vittorio Emanuele II, in pieno centro, si assiste ad una scena raccapricciante: un autocarro che scorrazza su e giù trascinando quanto resta di Pietro Ferrero, anarchico e segretario della FIOM torinese. Sul selciato, in altre zone della città, tra il 18 e il 20 dicembre si accumulano altri cadaveri: uno è quello di Carlo Berruti, consigliere comunale del Partito comunista d’Italia, un altro è quello di Angelo Quintagliè, un usciere delle ferrovie punito con la morte per aver deplorato, sul luogo di lavoro, le violenze avvenute. Ci sono poi altri morti, come il tranviere socialista Matteo Chiolero o Cesare Pochettino, un piccolo imprenditore che poco s’interessa alla politica, ma viene sequestrato e ucciso in collina. La lapide commemorativa di piazza XVII Dicembre 1922, posta dopo la Liberazione di fronte alla vecchia stazione di Porta Susa, riporta undici nomi, ma secondo varie fonti le vittime sarebbero state più numerose. Sono tanti anche i feriti, alcuni molto gravi. Vengono incendiate la Camera del Lavoro e altre sedi del movimento operaio.
Secondo i fascisti, quella passata alla storia come “strage di Torino” è una rappresaglia per l’uccisione di due di loro, in Barriera di Nizza, durante uno scontro a fuoco (per il quale viene ricercato un militante comunista, fuggito poi in Unione Sovietica e forse vittima delle “purghe” staliniane). Di fatto, è una mattanza indiscriminata che impazza ovunque: scorre il sangue in corso Vittorio Emanuele, Barriera di Nizza, Borgo San Paolo, San Salvario, Val Salice... “La Stampa”, nell’edizione del 21 dicembre, riporta le dichiarazioni di imprecisati “capi fascisti” che difendono la legittimità della rappresaglia e si rammaricano che solo ordini giunti da Roma abbiano loro impedito una vera e propria “azione in grande stile”! Il “federale” torinese, a quel tempo, è Pietro Brandimarte. Verrà condannato a 26 anni di carcere nel 1950 ma assolto in Assise due anni dopo, per insufficienza di prove. Tra i dirigenti fascisti, però, c’è anche Mario Gioda, uno dei fondatori del partito sotto la Mole, che ostenta il suo disaccordo con quanto avvenuto, ponendo una corona di fiori sul feretro di una delle vittime, un comunista.
Il 24 dicembre, come racconta sempre “La Stampa”, il primo cittadino Riccardo Cattaneo (ultimo sindaco prima di una serie di commissari e podestà, interrottasi solo con la Liberazione) interviene in Sala Rossa per commemorare il consigliere Berruti, al cui funerale, pochi giorni prima, ha partecipato quasi tutto il Consiglio. Cattaneo esprime “rammarico per i drammatici avvenimenti”: un discorso cauto, denso di ammirazione “per la balda gioventù che si raccoglie e cementa al nome d’Italia”. C’è anche comprensione per il fatto che “il senso di italianità possa divenire febbre o passione” e che “lo stato patologico dell’anima non consente la riflessione e la pienezza del ragionamento”, facendo talvolta dimenticare che “è vano sperare la conquista degli animi senza prove d’amore”. Insomma, sembra dire, questi fascisti so’ ragazzi, anche se a dire il vero hanno esagerato un po’, suvvia. Le sole vittime alle quali si fa riferimento diretto, nel discorso del primo cittadino, sono il consigliere Berruti e i due fascisti uccisi il 17 dicembre. Gli altri paiono non esistere. Cattaneo conclude invitando a superare le contrapposizioni stringendosi intorno al re d’Italia e al suo Governo. Quello presieduto da Mussolini, il capo di Brandimarte e dei suoi sicari. Ma del resto, i fascisti non governano da soli, in quello scorcio del 1922, e molti ancora pensano, soprattutto tra le classi dominanti, che possano essere – tenuti a bada dal prestigio della monarchia - un fattore di stabilità per il vecchio Stato liberale, dopo la paura vissuta al tempo dell’occupazione delle fabbriche, due anni prima. Tanto da consentire loro di compiere una strage come quella del 18 e 19 dicembre 1922, di fatto indisturbati e impuniti.

                            
      
Nelle foto: Pietro Ferrero, segretario della FIOM torinese assassinato dai fascisti il 18 dicembre 1922; la lapide che in piazza XVIII dicembre, all’angolo con via Cernaia, ricorda i nomi di undici vittime delle camicie nere del “federale” Pietro Brandimarte; una squadra fascista nell’ottobre del 1922, alla Marcia su Roma; miliziani fascisti di fronte alla Camera del Lavoro di Torino, da loro devastata il 18 dicembre 1922.

Il 15 dicembre 2012 la Prefettura assieme alla Questura con l’avallo del Comune danno l’assenso per una manifestazione di FORZA NUOVA !  Costoro assieme a quelli di CASA POUND  “  dovrebbero sparire dalla faccia della terra “ e con esso chi li sostiene , compreso quelli che hanno dato l’assenso per la suddetta manifestazione.

 

 

 
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Commenti al Post:
picciro
picciro il 18/12/12 alle 11:03 via WEB
Che brutta pagina di storia..macchiata dal sangue di chi anelava alla libertà e giustizia!! Imparare dal passato per rendere migliore il presente..ma non pare essere una lezione appresa...anzi!! Bravo Marco..ti abbraccio..e viva l'Italia e i suoi martiri!!
(Rispondi)
 
 
paperino61to
paperino61to il 18/12/12 alle 11:18 via WEB
Ciao Rosa hai detto bene Imparare...purtroppo ancora adesso molta gente Ignora o peggio ancora fa Finta di Ignorare..smackkkk
(Rispondi)
 
piersilvione
piersilvione il 18/12/12 alle 11:54 via WEB
È tipico della dittatura contrastare e reprimere con la violenza la democrazia. Rivolgo un pensiero a tutte le vittime del 18 dicembre 1922 di Torino. Pier
(Rispondi)
 
 
paperino61to
paperino61to il 18/12/12 alle 12:55 via WEB
Ciao Pier esattamente come dici te..eppure x qualcuno il fascismo mandava i suoi detrattori solo in vacanza :_(
(Rispondi)
 
 
enricoDESIE
enricoDESIE il 28/01/13 alle 13:26 via WEB
DI DEMOCRAZIA ANELAVANO POCO - ANELANDO AD UN SISTEMA COMUNISTA TIPO RUSSO-
(Rispondi)
 
carla65carla
carla65carla il 18/12/12 alle 12:19 via WEB
Ancora oggi si contano vittime di chi cerca giustizia e la vera liberta di essere!!!! Pagine di storia ,in fondo non tanto diverse da certe che si leggono anche oggi...buona giornata...:-)))
(Rispondi)
 
 
paperino61to
paperino61to il 18/12/12 alle 12:56 via WEB
ciao concordo con te smackkkkkk
(Rispondi)
 
paoloroiter
paoloroiter il 18/12/12 alle 14:44 via WEB
COME AL SOLITO I SAVOIA SI SONO LAVATI LE MANI, ANCHE SE ERANO D'ACCORDO. PAOLO ROITER
(Rispondi)
 
 
paperino61to
paperino61to il 18/12/12 alle 17:26 via WEB
hai ragione in pieno Paolo concordo perfettamente..ciaoooo
(Rispondi)
 
zoppeangelo
zoppeangelo il 18/12/12 alle 14:50 via WEB
purtroppo credo che ogni città o paese in Italia abbia le sue vittime del periodo fascista , Casa Pound , Forza Nuova , naziskin vari girano indisturbati per una mancanza di coscienza antifascista che nei giovani oggi manca .
(Rispondi)
 
 
paperino61to
paperino61to il 18/12/12 alle 17:27 via WEB
ciao non credo che manchi sai almeno qui a torino è abbastanza forte e sentita, il fatto che gente come Fassino visto la sua storia politica avrebbe dovuto intervenire..
(Rispondi)
 
crazy.wasp
crazy.wasp il 18/12/12 alle 18:36 via WEB
La Storia insegna, ma molti sono quelli che non imparano o che dimenticano... o peggio che pensano che siano solo esagerazioni. E tutto sembra si stia per ripetere. :( Ciao.
(Rispondi)
 
 
paperino61to
paperino61to il 19/12/12 alle 10:25 via WEB
Entrambe le cose Cinzia, la nuova gioventù specialmente di destra non sa nulla di cosa voglia dire il fascismo e il nazismo..loro vedono solo le parate militari, lo sfarzo , ma non le Stragi perpetuate..ciaooooo
(Rispondi)
 
 
 
enricoDESIE
enricoDESIE il 28/01/13 alle 13:29 via WEB
X ISTRUIRSI BENE E COMPLETAMENTE DOVREBBERO LEGGERE QUALCHE LIBRO DEL COMPAGNO PANSA....
(Rispondi)
 
jorges
jorges il 18/12/12 alle 20:00 via WEB
La mia paura è che nei prossimi anni dovremo tutti subire il ritorno di questi "galantuomini" pagati per difendere le proprietà e gli interessi dei grandi capitalisti e dei banchieri. Altro che profezia dei Maya! Ciaooo
(Rispondi)
 
 
paperino61to
paperino61to il 19/12/12 alle 10:26 via WEB
ciao Giorgio ho timore anche io sai ? i sintomi in tutta Europa ci sono purtroppo ...spero di no..
(Rispondi)
 
SEMOINDU
SEMOINDU il 19/12/12 alle 07:41 via WEB
Ammiro Gioda per il suo coraggio . Solo per questo . Avevo gia' letto di questo episodio , FN e CasaPound , si , dovrebbero proprio sparire , fanno schifo ! Questo post è proprio bello . Ci sono anche gli anarchici ... ciao
(Rispondi)
 
 
paperino61to
paperino61to il 19/12/12 alle 10:27 via WEB
gze Roby molto gentile..purtroppo esistono xchè li fanno esistere, il bello che casa pound si presenta alle elezioni del Lazio :_( ciaoooooo
(Rispondi)
 
enricoDESIE
enricoDESIE il 28/01/13 alle 13:23 via WEB
I MORTI SONO MORTI NON DOVREBBERO AVERE SOLO UN COLORE - PERCHE SI RICORDANO SOLO I MORTI DEI "vincitori" - FORSE QUELLI PERDENTI NON SONO ANCHE LORO ITALIANI CON MADRI - SPOSE - FIGLI CHE NON POSSONO E HANNO PAURA A RICORDARLI....
(Rispondi)
 
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