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Il mistero dei pensionati ( capitolo undicesimo )

Rimasi a parlare con Marlowe per un bel pezzo, da tempo stava tenendo d’occhio la villa, era andato anche al Municipio per sapere a chi fosse intestata, ma l’unica cosa che ha trovato erano impiegati con la bocca cucita.

Ne ha dedotto che doveva essere un pezzo grosso questo tizio , ma molto grosso.

Tornai a casa , la strada era deserta , la luna brillava alta nel cielo, mentre canticchiavo la mitica Blue moon, quando all’improvviso sentii un rumore sordo, come di una ruota bucata.

Accostai al marciapiede  e scesi dall’auto. Quasi immediatamente  un’auto si fermò, tirò giù il finestrino e fece la fatidica domanda che si fa a chi sosta su un marciapiede ad una certa ora della notte.

Gli spianai attraverso il suo finestrino la mia Smtih e Wesson ma  l’auto se ne andò sgommando  veloce. Tornai alla mia auto e detti un’occhiata.

Una delle ruote  , era stata sostituita con qualcosa che al primo istante non capii ,  mi piegai e solo allora un brivido mi percorse la schiena.

Era Pà Gun’s ! Lo riconobbi dalla sua coppola. Quel gran bastardo l’aveva ammazzato  e poi sostituito con la mia ruota nuova di zecca.

Andai a una cabina telefonica e chiamai il mio amico commissario spiegandogli dove mi trovavo e cosa fosse successo.

“ Non ti muovere da lì arrivo “ rispose.

Pensai “ dove vuoi che vada, se dovessi prendere una buca le ossa del povero Pà Gun’s si spargerebbero dappertutto ”.

La volante arrivò dopo mezz’ora . Lo sguardo di Manetta la diceva lunga, era disperato. O risolveva il caso entro quarant’otto ore oppure sarebbe stato spedito a dirigere il traffico, parola di Ladd, sindaco della città degli angeli.

“ Non ti invidio commissario. Hai una gran gatta da pelare “ commentai.

“ Puff..piuttosto raccontami tutto , che ci fai da queste parti ? Marlowe mi ha chiamato dicendo che avete avuto uno scambio di idee sul proprietario di una villa “.

Gli raccontai tutto dall’a alla zeta .

( Continua)