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La ghiacciaia di Porta Pila( Terzo capitolo)

Post n°2435 pubblicato il 11 Febbraio 2019 da paperino61to

Riassunto: Un omicidio viene perpetrato nella ghiacciaia del mercato di Porta Pila a Torino. Le indagini del commissario Berardi sembrano fermarsi in un vicolo cieco. La vittima:Ettore Beraudo, professore di liceo ha una vita tranquilla, unici amici o almeno tali sono lo studente di nome Larassi e un segretario del partito fascista Ferrini. Nella perquisizione a casa della vittima, Berardi trova una chiavetta. Capisce subito che è di una cassetta di sicurezza, ma nessuna banca o ufficio postale ha come cliente la vittima. Un filo conduce il commissario al circolo Dilma frequentato da Ferrini e lo studente,il tutto mentre la città aspetta con trepidazione l'arrivo da Roma di alte personalità del fascismo.

 

 

 

Comunico a Tirdi e Perino gli ordini del questore, e dalla loro espressione capisco che non è di loro gradimento fare la balia alle alte personalità di Roma.

“Preferiamo continuare ad indagare sull’omicidio, non crede commissario che potrebbe distrarci da esso?”.

“Il rischio c’è, ma noi il canale preferenziale lo diamo all’assassinio del professore. Prendiamo con noi solo qualche agente, voi due, Giorgini che sarà al Dilma…poi chiama Mammoliti e Repetto”.

“Come ci dividiamo i compiti?”.

“Mammoliti sarà alle costole dello studente, mentre Repetto a quelle di Ferrini. Voi due vi dividerete gli ambulanti e i negozi di Porta Pila. Chissà che qualcuno non abbia visto il nostro misterioso assassino. Io andrò al liceo Belli. Ci vediamo più tardi, una sola raccomandazione: per tutti i nostri colleghi, questore compreso, noi stiamo lavorando per la sicurezza del terzetto che arriverà in città”.

Il liceo Belli si trova in Corso Cairoli, a pochi passi da Piazza Vittorio. Domando di poter parlare con il preside.

“Mi dica commissario, cosa posso fare per lei? Immagino che sia qui per la morte del povero Beraudo”.

“Si, signor Preside, cosa può dirmi in merito alla vittima? Sappiamo che non era un uomo che amava molto la compagnia. Solo un vostro studente riusciva ad avere un rapporto con lui”.

“Vero, era un uomo che stava sulle sue, un bravo professore, ma negato per intrattenere rapporti con i suoi simili. Con questo non voglio dire che era scontroso, arrogante, assolutamente, ma preferiva stare sulle sue, se così posso esprimermi. Chi è questo studente?”.

“ Larassi Paolo, sappiamo che si è visto un paio di volte con la vittima al di fuori delle lezioni”.

“Strano, non lo avrei detto, evidentemente gli dava delle lezioni private”.

“Dalle parole del ragazzo non erano solo quelle le argomentazioni, è stato piuttosto reticente nel dire di cosa parlavano”.

“Lei pensa che vi sia stata una…relazione tra di loro, capisce cosa voglio dire?”.

“Non lo so, potrebbe anche essere, anche se per ora la scarterei. Sono venute persone estranee al liceo a chiedere del professore?”.

L’uomo riflette su questa domanda cercando di fare mente locale, poi scuote la testa dicendo :”Che io sappia no, però non vuole dire nulla, i professori non sempre vengono a dirmi se qualcuno li sta cercando. Posso domandare a Aldo che è il nostro bidello”.

Il bidello viene chiamato immediatamente e dopo qualche minuto risponde che diverse volte è venuto un signore ha cercare  Beraudo. Non sa darmi una descrizione precisa e si dispiace per questo.

“Senta, se le faccio vedere una fotografia lei saprebbe riconoscere la persona?”.

“Senza ombra di dubbio commissario”.

“Perfetto, lei dove abita? Manderò un agente o verrò io di persona”.

Prendo nota dell’indirizzo poi domando al preside se posso parlare con la classe che seguiva Beraudo.

“Francesco, accompagna tu il commissario. Buon lavoro e spero in qualche modo di essere stati utili”.

La classe è situata al primo piano. Domando scusa all’insegnate e prometto di rubargli pochi minuti.

“Sono il commissario Berardi e sto indagando sull’omicidio del vostro professore Beraudo. Alcuni di voi sono venuti nel mio ufficio, ovviamente so bene che non avrei potuto accogliervi tutti nel mio ufficio. La domanda che vi pongo è questa: avete visto o avete avuto sentore che il vostro professore fosse cambiato? Intendo dire come atteggiamento? L’avete mai visto in compagnia di sconosciuti all’uscita o entrata del liceo?”.

La classe risponde che solo negli ultimi giorni la vittima sembrava più chiusa in sé stesso, inoltre pareva avesse paura, impressione avuta da molti studenti della classe.

“Idiozie!” esclama Larassi.

“Perché dici questo?” domando al ragazzo.

“Mentono! Il professore non aveva paura, era taciturno…ebbene poteva avere benissimo problemi come ognuno di noi”.

“Giusto, però sembra che questo problema l’abbia condotto alla morte”.

Il ragazzo china la testa mentre qualcun altro dice di avere visto il professore in compagnia di alcune persone un paio di giorni prima della sua morte.

“Sai chi potevano essere? Ricordi qualche particolare?”.

“No purtroppo, so solo che stavano uscendo da una società sportiva…la Dilma”.

“Non è vero ! Tu non hai visto nulla…sei un bugiardo!”.

Larassi stava urlando a piena voce mentre il suo compagno balbetta che non è una bugia.

“Perché ti scaldi tanto Larassi, potrebbe benissimo essere che il professore sia andato con amici in quel circolo, mica è vietato sai? Tu non ci sei mai stato?”.

Osservo il suo volto mentre risponde che non ha mai messo piede in quel posto. So che sta mentendo, ma non riesco a comprenderne il motivo.

“Bene ragazzi, vi lascio al vostro dovere di studenti, se ricordate qualcosa potete venire in questura e chiedere di me… Larassi, fai bene a non essere mai andato in quel circolo, lo spero vivamente per te !”.

Verso la fine del pomeriggio passo dal bidello con la fotografia di Ferrini. La moglie mi dice che non è ancora rientrato dal liceo e trova strana la cosa, decido di aspettarlo. Mano a mano che passano i minuti un’angoscia cresce in me, che sia successo qualcosa all’uomo?. Anche la moglie scende in strada con me , la sua paura è stampata in volto.

Il rumore di un auto a velocità folle ci distrae dai nostri pensieri, rallenta giusto il tempo per scaraventare un corpo fuori dall’abitacolo per poi ripartire in tutta fretta verso corso Vittorio Emanuele. La donna corre incontro a quel corpo gridando il nome del marito.

“Aldo….Aldo….ma che ti hanno fatto?”.

L’uomo è sanguinante in volto, urla dal dolore, una signora che si è affacciata in quel momento sul balcone le ordino di far intervenire un’ambulanza.

“Non lo tocchi signora, potrebbe peggiorare le cose”.

“In che pasticcio si è cacciato mio marito?”.

Preferisco non rispondere ma lo immagino, qualcuno che non voleva essere riconosciuto dal bidello.

La prognosi per l’uomo è di sei settimane immobile a letto. Ha diverse costole rotte, una spalla lussata dalla caduta ed ecchimosi su tutto il volto.

“Si sono accaniti per bene su questo povero diavolo, come se fossero picchiatori di professione” è la tesi del medico.

Il mio pensiero va agli unici professionisti che conosco da anni, ovvero la milizia fascista. Lascio l’ospedale con la convinzione che la strada che seguo è quella giusta, Ferrini e lo studente sono in combutta. Solo il Larassi sapeva che avrei interrogato tutto il corpo docente compreso il bidello, evidentemente la persona che ha parlato con Beraudo ha avuto paura di essere riconosciuta.

La conferma delle mie ipotesi è avallata dall’agente messo alle costole del ragazzo, subito dopo la mia conversazione con la classe ha chiesto il permesso di uscire dal liceo, e si è recato al Dilma senza indugi.

“Dopo mezz’ora , l’ho visto uscire con delle persone, e saliva in auto con loro, non ho potuto seguirle essendo a piedi”.

“Nessun problema Mammoliti, non è colpa tua. Hai riconosciuto il modello dell’auto?”.

“Mi è sembrato una Ballilla, ho preso il numero di targa”.

“Bravo, ora vediamo a chi è intestata. Sono sicuro che è la stessa che ha lasciato sul marciapiede il povero bidello”.

“Pensa che quell’uomo avrebbe potuto riconoscere la persona che ha incontrato Beraudo?”.

“Sicuramente!”.

“Novità dagli ambulanti di Porta Pila?” domando a Tirdi e Perino.

“Nessuna, quei pochi ambulanti che erano presenti a quell’ora dicono di non avere visto nessuno, solo uno ha accennato a un rumore di un auto, ma quando si è girato per vedere chi poteva essere era già scomparsa”.

“I negozianti? Magari qualcuno era già aperto anche se era mattina presto”.

“Nulla, i pochi negozianti aperti erano intenti a scaricare le loro merci e non hanno visto nessuno in piazza se non gli ambulanti che mettevano i loro carretti”.

“Allora escludiamo ogni ricerca in quel senso, concentriamoci sulla società sportiva e sugli amici che frequenta Ferrini. Contattate Giorgini e sentite se ha nov…” non finisco la frase che squilla il telefono.

“Commissario sono Giorgini, non posso parlare più di tanto, ieri pomeriggio lo studente è venuto qui, ha parlato con i camerati e sono usciti di corsa, dove fossero diretti purtroppo non so dirglielo”.

“Lo posso immaginare, fai attenzione mi raccomando, hanno conciato per le feste un uomo che poteva avere informazioni, quindi dubito che quell’uomo quando si sarà rimesso avrà ancora voglia di parlare con noi”.

Finalmente la lista dei nomi proprietari di cassette in banca è arrivato, ma non porta a nulla, non c’è il nome di Ettore Beraudo; siamo in un vicolo cieco. Anche alle stazioni di Porta Nuova e Porta Susa non c’è nessuno con quel nome, idem alle poste della città, nelle pensioni o hotel della città nessuno è registrato con il nome della vittima.  Giro e rigiro tra le mani la chiavetta trovata a casa della vittima e mi domando a cosa possa servire.

Nel frattempo io e i miei colleghi indaghiamo, la macchina per la sicurezza sta lavorando a tempo pieno e in città si sono effettuati una decina di arresti. Alcuni esponenti ritenuti pericolosi sono stati prelevati in casa loro dalla milizia e portati alle carceri  Nuove per essere interrogati.

Ne Mamma Gina ne tanto meno Maria riescono a farmi tornare il sorriso, so di avere ragione nei confronti di Ferrini e dello studente, ma non ho uno straccio di prova e la domanda è sempre la stessa: cosa hanno in comune un professore di liceo, un segretario locale fascista e uno studente?.

I locali in città sono aperti,  la gente si riversa nei parchi alla ricerca del refrigerio notturno. In lontananza il monte dei Cappuccini risplende sotto la luna, il Po scorre come sempre e qualche ardito fa il bagno notturno.

Mentre percorriamo una via adiacente a Piazza Castello un uomo sbuca all’improvviso e mi viene addosso.

“ Mi scusi signore, non l’ho vista arrivare…sono di corsa, mi scusi ancora” e scappa via.

Maria ride di gusto al pensare che non solo le donne mi vengono incontro.

Una volta arrivati a casa, prendo le chiavi dalla tasca della giacca e vedo che c’è un biglietto, non ricordo di averne messo uno, lo leggo:” Lasci perdere l’indagine, è un consiglio, altrimenti…firmato: gli amici!”.

“Hai ragione Maria, non solo uomini e donne mi cadono addosso, ma mi fanno anche una dedica”.

“Cosa c’è scritto Marco?” il suo tono è preoccupato.

“Nulla di cui preoccuparsi, credimi”.

Non è esattamente così, sanno che stiamo indagando sul delitto e gli unici interessati a non far smuovere le acque sono Ferrini e Larassi. Il mattino seguente convoco gli agenti e li metto al corrente dell’avvertimento.

“Sanno che andiamo avanti nella ricerca dell’assassino, questo è il biglietto che uno di loro mi ha messo in tasca senza che me ne accorgessi”.

“Non conviene parlare con il questore?” domanda Perino.

“Vorrei poterlo fare, ma sicuramente avrei ordine di smettere, chiaramente ha detto che la priorità è la messa in sicurezza degli uomini che arrivano da Roma. No, meglio non dirgli nulla per il momento”.

“Quindi continuiamo?”.

“Si, oggi io e Tirdi andiamo a parlare con la moglie di Ferrini”.

La donna abita in zona Crocetta, in corso Parigi, un condominio stile liberty. L’intera casa è di sua proprietà e non mi stupisce visto che la sua famiglia è una delle più agiate della città.

La signora ci fa accomodare nella sala e domanda cosa vogliamo. Diamo delle generalità false, spacciandoci per un fantomatico ente di protezione fascista.

“Ci spiace disturbarla signora, stiamo vigilando sull’incolumità delle persone altolocate che arriveranno da Roma. Vorremo sapere se suo marito le ha parlato di questa cosa?”.

“Certo che si, visto che ha messo a disposizione la  nostra villa a Moncalieri, non ve l’ha detto?”.

“No signora, sembra che suo marito…abbia degli altri pensieri in questo momento”.

“Ma si figuri, si sta sbagliando, Claudio è devoto al partito e al Duce, evidentemente ha molto lavoro da sbrigare”.

“Meglio così signora…senta, conosce per caso uno studente di nome Larassi?”.

La donna riflette un attimo e poi dice che un paio di volte è venuto da loro un ragazzo giovane:” Ma non so dirle il nome, e onestamente non ho mai visto il suo volto, è mio marito,  che va ad aprire la porta e poi entrambi si recano nel suo studio, presumo che sia un ragazzo perché la sua voce è tipicamente di quell’età”.

“Al circolo Dilma è mai andata? Le domando  questo perché riteniamo possano esserci  degli infiltrati comunisti”.

“Una volta sola con mio marito, ma non mi piace quell’ambiente, non si tratta di essere una snob, ma mi sembra più un circolo di scaricatori di porto, anche Claudio non ha più messo piede”.

Salutiamo la donna  e andiamo alla pasticceria vicina, sorseggiamo un caffè con delle paste  e discutiamo sulla conversazione avuta con la moglie di Ferrini.

(Continua)

 

 
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Commenti al Post:
elyrav
elyrav il 11/02/19 alle 10:35 via WEB
La gente non vede mai niente ... vero o falso che sia ;) ehehhee
(Rispondi)
 
 
paperino61to
paperino61to il 11/02/19 alle 16:59 via WEB
non hai tutti i torti :-)
(Rispondi)
 
 
 
elyrav
elyrav il 12/02/19 alle 08:18 via WEB
ehehehe :) già penso ai miei vicini eh :) ehehehe
(Rispondi)
 
nomadi50
nomadi50 il 11/02/19 alle 11:36 via WEB
attento Berardi sta in campana ......
(Rispondi)
 
 
paperino61to
paperino61to il 11/02/19 alle 16:59 via WEB
è lo stesso mio consiglio eh eh
(Rispondi)
 
g1b9
g1b9 il 11/02/19 alle 15:31 via WEB
Non cambia mai niente sulla faccia della terra, a seconda della necessità congiunturale , ma qui meno male che c'è Berardi...
(Rispondi)
 
 
paperino61to
paperino61to il 11/02/19 alle 17:00 via WEB
almeno nel mondo della fantasia tutto funziona :-)
(Rispondi)
 
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