Creato da: paperino61to il 15/11/2008
commenti a caldo ...anche a freddo..

Area personale

 

Tag

 

Archivio messaggi

 
 << Aprile 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
1 2 3 4 5 6 7
8 9 10 11 12 13 14
15 16 17 18 19 20 21
22 23 24 25 26 27 28
29 30          
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

FACEBOOK

 
 

I miei Blog Amici

Citazioni nei Blog Amici: 88
 

Ultime visite al Blog

nomadi50paperino61torbx1dglg1b9elyravcassetta2DoNnA.SQuartoProvvisoriosquitti3Vince198antonino554esmeralda.carininorise1bubriska
 

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

 

 
« Serata SkaSerata Sarah Mai »

La genesi della paura

Post n°2788 pubblicato il 22 Luglio 2021 da paperino61to

La nebbia avvolge l’intero paese, strade, sentieri, case, e anche il castello di Hunedoara è avvolto in questa gelida notte. Ogni abitante è rinchiuso in casa a pregare il proprio Dio, solo uno stolto potrebbe aggirarsi per il paese in questa notte maledetta.

Gli occhi della gente è puntata sul castello e su quello che sta accadendo al suo interno, a chi vi abita e prega per la loro vita di costoro.

 

Una figura si erge sulla scalinata che porta alle stanze superiori del castello.

E’ alto, imponente, i capelli sono brizzolati, il naso leggermente aquilino e gli occhi sono scuri come il colore della sua anima. Scrutano, penetrano dentro alle persone che hanno la sventura di incontrarlo.

E’ vestito in modo impeccabile, anche se ai giorni nostri sembrerebbe demodé andarsene in giro in quel modo; camicia di pizzo, gilè grigio scuro, un lungo mantello che arriva fin quasi alle caviglie e le scarpe di color nero.

 

La voce è suadente, ha qualcosa che si potrebbe definire ipnotica, non ha esitazioni nel parlare né tantomeno dimostra incertezza o paura. La voce sembra provenire da lontano, sembra non appartenere a questo mondo terreno.

Il sorriso è appena accennato alla fine di ogni frase, un sorriso che mette a disagio, che procura angoscia, un’angoscia che ti sale fino all’interno del cervello mentre cerchi di scacciare quell’immagine dell’uomo che ti sorride.

Le persone che osservano l’alta figura si trovano in fondo della scalinata. Sono un uomo e una donna, abbracciati tra loro con i volti solcati dalla paura, da un terrore folle.

Frasi sconnesse escono dalla loro bocca, ogni frase è intervallata da pianti, dallo chiedere perdono alla figura che lentamente sta scendendo verso loro.

Cercano di rialzarsi per scappare ma non ne hanno le forze, è come se la loro volontà fosse soggiogata da una misteriosa entità che gli blocca ogni movimento.

La donna si prostra ai piedi della misteriosa figura, bacia le sue scarpe e chiede la grazia per lei, urla che non gli importa se gli uccide il marito, che farà ogni cosa per avere salva la vita, anche servirlo in tutto e per tutto.

Una risata avvolge il castello in un abbraccio mortale.

L’uomo striscia ai piedi della moglie, l’abbraccia, le chiede di morire con dignità.

L’imponente figura è divertita da questo scambio di parole tra loro, ancora una volta nota come gli esseri umani quando sono in difficoltà o stanno per morire, si accusano a vicenda pur di avere salva la vita, e farebbero di tutto, compreso l’uccidersi l’uno con l’altro.

Vorrebbe indurli a un duello tra loro, facendogli balenare la salvezza a chi vince, sapendo bene, che chi sopravvivrebbe sarebbe ugualmente morto, così ha deciso da tempo, essi non meritano di vivere, hanno tradito la sua fiducia e per questo non esiste altra condanna se non la morte.

L’ombra di lui si proietta sugli sventurati, un vento forte apre le finestre mentre un tuono fragoroso manda in frantumi tutti i vetri del castello. Il cielo è nero solcato solo da fulmini.

Le due persone chinano la testa, non aprono bocca, sanno che non servirebbe a nulla, la loro sorte è segnata, sperano solo che sia veloce e indolore, ma soprattutto che non diventino parte di quegli esseri che infestano le strade al calar del buio.

Le urla arrivano fino al paese, fin dentro alle case e a chi ci abita, molti di loro si fanno il segno della croce sapendo che non potrà salvarli se non la porteranno sempre con sé.

Il volto dell’essere è una maschera di odio e di bramosia, i suoi occhi sono di color rosso fuoco come il fuoco dell’inferno da cui arriva. Con il mantello si pulisce le labbra, poi lentamente si alza e apre al cielo le braccia come a ringraziarlo. Osserva i corpi senza vita sul pavimento, la donna nell’ultimo istante ha tentato la carta della seduzione alzandosi la gonna.

Ride e la sua risata non ha nulla di umano, forse una volta lo è stato, ma è passato tanto tempo, lentamente si volta, poi come per magia si trasforma in un grosso pipistrello e vola verso l’aria gelida della notte. Sorvola il paese un paio di volte come a far capire agli abitanti che è lui che decide chi deve vivere o morire, e loro lo devono sempre tenere a mente.

Scompare nella notte scura mentre i tuoni e lampi continuano la loro sinfonia, una sinfonia di morte che durerà fino all’alba, perché per tutta la gente il suo nome è sinonimo di terrore, il suo nome è: Dracula!

             

                                              Fine 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://blog.libero.it/scontro/trackback.php?msg=15572242

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
g1b9
g1b9 il 22/07/21 alle 12:59 via WEB
Una bella e originale descrizione di Dracula, di come la leggenda continui, anche se in Romania ridono di questa storia, che prende tutto il mondo. Forse è l'architettura storica, o quel poco , che ne è rimasto , dopo Ceausescu, piena di simboli spaventosi, come i grifoni posti dovunque ad aver alimentato queste leggende di terrore. Nonostante questo un paese che continua nella sua miseria e quasi rimpiange il comunismo. Buon pomeriggio Marco, un abbraccio!
(Rispondi)
 
 
paperino61to
paperino61to il 23/07/21 alle 08:12 via WEB
Grazie Giovanna ho voluto rendere un omaggio a un Mito sia della carta stampata( libro) sia dei film ( mitici quelli della Hammer) sia dei fumetti(Marvel anni 70'). Ho visto in tv anni fa un documentario sui luoghi e castello di Dracula, semplicemente meravigliosi...smack
(Rispondi)
 
nomadi50
nomadi50 il 22/07/21 alle 18:16 via WEB
Bello , potresti iniziare una serie di racconti sul conte e la Transilvania , sempre dopo Berardi in vacanza .
(Rispondi)
 
 
paperino61to
paperino61to il 23/07/21 alle 08:13 via WEB
ciao Angelo vedo che non vuoi farmi godere la mia condizione di semi pensionato ah ah...x Berardi lo ammetto sono fermo, mi manca poco per finirlo ma mi manca la voglia eh eh
(Rispondi)
 
elyrav
elyrav il 23/07/21 alle 07:52 via WEB
Leggerò pomeriggio :) serena giornata
(Rispondi)
 
 
paperino61to
paperino61to il 23/07/21 alle 08:14 via WEB
ciao Ely meglio di sera credimi...magari verso mezzanotte eh eh smack buona giornata
(Rispondi)
 
 
 
elyrav
elyrav il 23/07/21 alle 11:00 via WEB
Ahahhahaa :) molto bello e ... da paura :)
(Rispondi)
 
 
 
 
paperino61to
paperino61to il 24/07/21 alle 08:58 via WEB
eh eh certi racconti è meglio leggerli nelle ore adatte eh eh ciao
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963