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Messaggi del 10/07/2013

 

Maddalena 2013

Post n°1423 pubblicato il 10 Luglio 2013 da paperino61to

 

            

La mano di lui mi sfiora la schiena nuda, mentre il mio sguardo volge verso la finestra , al di là la libertà, una parola che non credo di conoscere.

Conosco già la sua prossima mossa, parlerà della moglie, dei figli o del lavoro , un incompreso a 360 gradi, poco importa se sto a sentirlo oppure no, quello che conta sono le banconote sul comodino.

“ Hai ragione, penso che tua moglie stia sbagliando, sei un uomo che chiede solo amore “ le rispondo. Ormai questa frase l’ho imparata a memoria,frase che  intercalata con dei sospiri, fa sempre un certo effetto.

Mi saluta tentando di baciarmi ma le dono solo la guancia,il poveretto rimane male ma non me frega nulla. Vado a farmi una doccia nella speranza che l’acqua porti via il suo sudore , insieme alla sua puzza di uomo fallito.

 

                         

Accendo il cellulare mentre il fumo della sigaretta si libera verso il soffitto, penso al mio bimbo a casa da solo rannicchiato sotto le coperte, magari sta sognando un padre che non ha. Uno squillo mi riporta alla realtà.

“ Ciao sono ..faccio tutto con calma, sono 70 euro. Ti do l’indirizzo , via…quando sei in zona mi richiami “. La voce era quella di un ragazzino  magari in compagnia di amici  tutti gasati a ridere delle loro gesta da prodi eroi.

Guardo l’ora , sono le 5 del mattino, posso rivestirmi, ormai clienti non ne vengono più  e non posso dire di dispiacermi. Mi vesto, spengo la luce ed esco, una ventata di aria mi assale, mi fa sentire viva, una persona ,una donna viva e non un corpo da possedere dentro una stanza squallida.

Salgo in auto e parto , destinazione casa , da mio figlio. Vedo una panetteria aperta, mi fermo e compro delle brioche, so che le adora . Arrivo sotto casa, parcheggio , una voce solare  mi chiama , so  già chi sia quella persona  .

“ Ciao Carlo “ sorrido mentre lo saluto.

 “ Ciao come stai ? Oddio che domanda stupida vero ? “ mi dice chinando la testa .

“ Bene, insomma, diciamo così. Che fai , hai perso qualcosa che guardi per terra  ? “ le dico ridendo anche se capisco il suo disagio,  perché parlare con una prostituta non è certo il massimo.

Mi risponde come se  avesse letto nella mia mente che non è così, ma semplicemente non osa domandarmi cosa faccio nel pomeriggio, se volevo uscire con lui portando Matteo con noi.

Rimango stupita, non perché mi chiede di uscire ma che porti anche mio figlio. Le rispondo di si, e di nuovo mi stupisco,la risposta è stata dettata dal cuore non dalla ragione.

“ Allora ci vediamo per le 15, vengo a prendervi io…grazie ..” vorrebbe dire qualcosa in più ma  si ferma, sorrido e con la mano le sfioro le labbra. Anche io vorrei aggiungere altro ma meglio lasciar perdere.

Si dice sempre buon inizio settimana no ? Peccato che vi siano lavori che non è il caso di augurare questo detto. La stanza dovrebbe prendere aria, ma non solo quella, le lenzuola sarebbero da cambiare, ma il cliente è l’ultima cosa che nota.

           

 

Il suo respiro è sempre più affannoso, chiudo gli occhi pensando a Matteo, che si sta lavando i dentini e poi a nanna, per fortuna la vicina mi dà una mano a guardarlo mentre la mamma lavora , per entrambi sono in fabbrica al terzo turno.

Se vogliamo cogliere dell’ironia è come se fossi in una catena di montaggio. Una risata mi esce mentre lui grugnisce peggio di un maiale, ora si alzerà soddisfatto, il suo essere maschio l’ha portato a compimento.

Il tizio si alza , pretende che lo pulisca, lo guardo schifata e le dico che non sono sua madre. Vedo nei suo occhi  violenza, il pugno arriva veloce, non riesco a ripararmi.

             

 

“ Troia, non nominare mia madre hai capito ? “ la voce è forte, arrogante. Un altro pugno colpisce la tempia destra, cado al suolo gemendo. Le chiedo scusa, un calcio nel ventre è il suo modo di  dire che non le accetta.

“ Bast..bastardo schifoso “ le dico con quel poco di voce che ho ancora. Lui ride, mi sputa addosso e ricomincia a picchiarmi  sempre più forte. Sento che sta godendo, che sta per arrivare all’orgasmo. Le chiedo di smettere , ma è solo un bisbiglio che non arriva alle sue orecchie,mentre la vista mi si appanna.

A fatica mi alzo da terra, gocce di sangue sono sul pavimento, ho paura  di andare in bagno a vedere la mia faccia, la porta dell’appartamento   è aperta e vado a richiuderla, poi con passo incerto prendo il cellulare e chiamo Carlo. Non ho altre persone a cui chiedere aiuto.

Dopo qualche minuto  mi risponde con  voce èassonnata.

“ Carlo..sono..io..ti prego aiutami “ mi accorgo che sto piangendo e che non voglio smettere di farlo.

“ Calmati , che succede ? “ mi domanda, sentendo la sua voce tremare di paura.

“ Un tizio..mi ha…picchiata “ riesco a malapena a parlare.

Mi fanno male le costole , noto che perdo sangue anche dalla vagina, allora mi rendo conto che  il bastardo mi ha anche violentato mentre ero svenuta.

“ Arrivo “ ..vorrei dirgli grazie ma ha già staccato la comunicazione.

Il bussare alla porta mi riporta alla realtà, mi alzo a fatica dal letto dove mi ero coricata . Domando chi è , Carlo mi risponde  e le apro la porta.

               

 

“ Mio Dio “ lo sento dire e poi mi abbraccia tenendomi stretta a lui mentre prosegue “ ora chiamo l’ambulanza , devi andare in ospedale “.

Nei miei occhi vede dipinto il no, non voglio andarci , ma so che sarebbe inutile discuterne, non ho altre possibilità se voglio essere ancora viva. Lo devo fare per mio figlio e per Carlo. Solo ora mi sto accorgendo che amo quest’uomo, le prendo la mano , la stringo forte a me. Lui sorride , mi accarezza i capelli ma non dice nulla, i suoi gesti valgono più di tante parole.

            

 

L’ambulanza riparte a sirene spiegate verso l’ospedale. Guardo la luce interna , mi da fastidio , ho una flebo ,presumo  sia un antidolorifico , con lo sguardo cerco Carlo,  è davanti a me , ciò mi rassicura, chiudo gli occhi, vorrei dormire, solo questo dormire magari per sempre.

“ La signora ha subito un brutto trauma, ha costole rotte in diversi punti, l’esame ha evidenziato anche la  brutale violenza subita, dovrà stare qui per un po’ di tempo, lei è il marito ?” domanda il medico del pronto soccorso a Carlo.

Ora voglio vedere cosa risponde , ma lo penso solo .

“ Lo sono “ risponde poi si gira verso di me e mi strizza l’occhio. Sorrido, forse è vero che ognuno di noi ha un angelo.

Prevenendo la mia domanda ,  dice di non preoccuparmi per Matteo  : ci pensa lui . Si avvicina e mi bacia, un bacio dolce, quasi pudico ma lo trovo meraviglioso, le sussurro grazie.

“ Purtroppo il tizio in questione non siamo riuscito a beccarlo ma stiamo lavorando , spero che altre colleghe della signora riescono a dare delle informazioni in più. Abbiamo l’identikit fornito dalla vittima e lo abbiamo fatto girare , siamo fiduciosi “ il capitano dei carabinieri parlava con calma, una voce che metteva a proprio agio.

Mi alzai dalla sedia , e le strinsi la mano dicendo grazie,  “ spero lo catturiate  , non deve cavarsela in questa maniera “ ed  uscì dall’ufficio.

Dopo qualche settimane di ospedale , immobile nel letto , finalmente oggi posso uscire, camminare pur con la paura di rivedere quel maledetto.

Scesi le scale e il sole mi investì in pieno, guardai il cielo , era limpido, bellissimo.

“ Mamma “ mi sentì chiamare, il mio frugolo stava correndo verso di me ,lo abbracciai.

“ Quanto mi sei mancato amore mio “ dissi.

Carlo era innanzi a me, mi guardava con quel suo sguardo tenero senza dire una parola.

Mi avvicinai a lui , lo baciai . Non rimasi sorpresa dal mio gesto, da tempo sapevo che quel ragazzo mi piaceva, ma quando fai la prostituta non puoi  permetterti di amare qualcuno o di vivere una vita normale, per la gente comune noi siamo solo carne da macello, corpi vuoti da possedere.

“ Vieni , mi sono permesso di prepararti un trolley ,spero di avere azzeccato la roba che può servirti “  disse Carlo.

“ Che roba ? Trolley ? “ non capisco.

“ Ora che siamo sposati ( rise ) , mica vorrai stare a casa tua no ? Ho affittato una casa dalle parti di..ci andavo io da piccolo e vorrei che tu e Matteo veniste con me. Ho chiesto anche  il  trasferimento in quel paese e me lo hanno accettato. “  Non osava guardarmi in faccia, aveva paura che le rispondessi di no.

Gli  alzai il mento  e per la prima volta mi soffermai ad osservare il colore dei suoi occhi, erano  colore del cielo .

“ Se sono tua moglie ( risi ) è giusto che segua il marito no ? Che ne dici Matteo , lo seguiamo questo signore, anzi ,questo tuo nuovo papà ? “ .

 

                   

 

Matteo mi guardò, prese la  mia mano e quella di Carlo, le parole non servivano al mio piccolo ometto per dire che andava bene.

 

 


 
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Onestà

Post n°1422 pubblicato il 10 Luglio 2013 da paperino61to

 

Onestà ! Che bella parola vero ? Pensate se ognuno di noi l’avesse nel proprio Dna come si vivrebbe meglio. Prendete un certo personaggio , lavoro importante, prestigioso : AD di una grossa azienda automobilistica.

Onestà nel dire: signori /e Non Ci Interessa più Investire in Italia, specialmente a Mirafiori. Poche parole semplici , vere.

Invece no, Lui si arrampica sugli specchi, ogni giorno deve inventarsi qualcosa, perché in fono l’Onestà questo personaggio non sa cosa voglia dire .

“ Prima il Governo garantisca regole certe poi investiremo ( forse )..ecco il forse non lo dice ma lo fa intendere benissimo. Quali regole vuole questo l’Ad ? Lo dica chiaramente, certo lo si sa quali siano le sue regole, ma anche qui interviene la parola Onestà, basta dirlo e non inventarsi scusanti che oramai puzzano di muffa.

 

Onestà anche per i sindacati Firmatari , a partire da persone come Centrella ( Ugl), come Farina ( cisl ) , Chiarle ( Cisl) , Angeletti ( Uil) per non parlare di Peverati ( Uilm ) e di Bonanni ( cisl).

Onestà nell’ammettere di avere Sbagliato a fidarsi dell’Ad di questa azienda, onestà di chiedere Scusa a tutti i lavoratori in primis ai loro iscritti .

Invece nulla di tutto ciò, la Costituzione non deve entrare in fabbrica  , non deve Tutelare i lavoratori  nessuna maniera. “ Ora il sindacato di Landini ( fiom) potrà vantarsi della seconda sconfitta storica alla  Fiat, dopo quella del 1980, peccato che questa sarà definitiva “ ( testo di Chiarle ).

Ecco l’onestà che non appare , o se vogliamo possiamo dire appare all’incontrario, onestà verso il Padrone, il datore di lavoro, il pifferaio magico e non verso gli operai.

Onestà che manca anche ai tanti colleghi di Mirafiori ( non solo per la verità) che fanno come le tre scimmie : Non sento, Non vedo, Non parlo.

Ma che quando arriverà la chiusura dei cancelli allora faranno fuoco e fiamme, ma verso le persone sbagliate, verso quelle persone che l’Onestà l’hanno dentro di sé e da tempo vanno dicendo di Svegliarsi e che verranno additate come colpevoli solo per essere rimasti sempre se stessi cioè : coscienti.

Dove la mamma dei cretini è sempre in cinta,mentre quella degli onesti è in meno pausa..

 

 

 
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