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Messaggi di Gennaio 2016

 

Serata Nico

Post n°2043 pubblicato il 30 Gennaio 2016 da paperino61to

Questa sera vi presento Nico Duportal, cantante e chitarrista di Rhythm and Blues...inutile che tentiate di starvene seduti, non ci riuscireste buon divertimento

 

             

 

 

 

 

 

             

 

 

 

 

         

 

 

 

 

    

 
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Bacheca FCA

Post n°2042 pubblicato il 28 Gennaio 2016 da paperino61to

 

Slitta la produzione dei due modelli Alfa: "Colpa del mercato cinese". Il Suv della Maserati arriverà "entro il 2016". Priorità per Fca è l'assetto finanziario. Sindacati preoccupati, Fiom: "Prevedibile allungamento degli ammortizzatori"

Slitta il piano di rilancio per l’Alfa Romeo e Maserati è in stallo, con vendite in calo e margini dimezzati al 5% nei primi nove mesi del 2015. Il nuovo Suv, che doveva andare in produzione a Mirafiori, è in ritardo di diversi mesi. Anche la nuova Giulia, presentata a giugno, non è ancora stato messo in vendita. Insomma, dal piano industriale di Fca presentato a Londra agli analisti da Sergio Marchionne non arrivano buone notizie per Torino. Ed è inevitabile che i critici, primi tra tutti la Fiom, alzino la voce: “Le incertezze che abbiamo evidenziato in questi giorni, a partire dal secondo nuovo modello per Mirafiori, ma anche le prospettive di Grugliasco, sono tutte confermate”, afferma il segretario torinese dei metalmeccanici della Cgil, Federico Bellono.

 

Sono stati rivisti quindi, sottolinea Fiat-Chrysler, le scadenze previste per il rilancio, a causa delle “incertezze in Cina e la necessità di garantire una adeguata distribuzione globale nella realizzazione del network. Gli investimenti industriali, sui prodotti e su ricerca e sviluppo saranno ridotti al 2018”, mentre “il previsto rinnovo dei modelli sarà completato per la metà del 2020”. I tempi si allungano e si allontana la prospettiva del rilancio degli impianti torinesi. “Lo slittamento del piano Alfa era nell’aria, già in qualche modo preannunciato dalla stessa Fca. Resta il fatto che si tratta di un rallentamento pesante, che sposta molto in avanti buona parte degli investimenti, in un contesto futuro oggi difficilmente prevedibile, anche per quanto riguarda gli assetti manageriali e proprietari dell’azienda”, commenta il sindacalista. L’annuncio “rafforza la necessità di un confronto tra Fca e sindacato in tempi brevi, per valutare le conseguenze sui lavoratori di queste scelte e quindi il rischio di un ulteriore allungamento degli ammortizzatori sociali” conclude Bellono.

 

Anche per Ferdinando Uliano, leader della Fim Cisl, organizzazione maggiormente in sintonia con i vertici del gruppo, “la preoccupazione maggiore riguarda la tempistica delle produzioni” e lo slittamento dal 2018 al 2020 dell’impegno a mantenere lo sviluppo dei nuovi modelli illustrati a Detroit nel 2014. Ma anche di questo, è sicura la Fim, si parlerà nell’incontro chiesto dal sindacato e in programma a marzo con l’ad Marchionne. “Le nuove produzioni di Giulia e del prossimo Suv Alfa Romeo è molto probabile che assorbiranno totalmente la cig a Cassino e avranno anche impatti di crescita occupazionale”. Sicuramente gli stabilimenti che '”rischiano di soffrire per un slittamento dei tempi sono in particolare Pomigliano e Mirafiori. Certo il mercato potrebbe stupirci come del resto è successo con i due modelli di Melfi, determinando un’impennata di produzione ed occupazionale. La collocazione temporale dei due modelli su questi due stabilimenti, se più a ridosso del 2017/2018 o 2018/2020, per noi non è indifferente”, conclude.( Paragonarlo a un organo maschile è il minimo, questo Cialtrone non si domanda se per  i tanti cassa integrati compresi anche i loro iscritti non è indifferente.)

 

Il gruppo che Marchionne  lascerà in eredità al suo successore sarà in buona salute se si guarda agli obiettivi finanziari: non avrà debiti, anzi avrà un attivo di cassa tra 4 e 5 miliardi, i ricavi saranno pari a 136 miliardi, l’utile netto tra 4,7 e 5,5 miliardi, l’utile operativo tra 8,7 e 9,8 miliardi. Non c’è nessuna indicazione invece sul target delle auto da vendere: nel piano 2014 dovevano essere 7 milioni nel 2018,  in questo Marchionne non dà un nuovo numero. “Non è importante, contano i target finanziari”, ha sottolineato, le  attese maggiori erano sulla strategia per Alfa Romeo. L’amministratore delegato di Fca sposta in avanti gli obiettivi: i lanci previsti entro il 2018 avverranno tra il 2017 e la prima metà del 2020.

Concludo dicendo che i diretti interessati NON si muovono, blaterano solo ( la maggior parte ) e che nel momento che la riforma Fornero sulla cassa integrazione entrerà a regime, sarà troppo tardi!

 

 

 
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Il delitto va in scena al lunedì ( Settimo capitolo )

Post n°2041 pubblicato il 27 Gennaio 2016 da paperino61to

 

 

Nel proseguo della giornata riuscii a mettermi in contatto con Adele, la domestica della moglie del marchese e fissammo un appuntamento.

“ Buonasera Adele, mi scuso se al telefono sono stato parco di parole, ma non volevo che De Savio potesse intercettare ciò che sto per dirle”.

“ Ha fatto bene commissario, se posso essere di aiuto per la signora Luisella lo faccio più che volentieri, è una sorella per me, non una padrona”.

“ Perfetto, allora lei ha saputo che l’autista del marchese è stato ucciso?”.

“ Si, ho sentito e ammetto che non mi spiace, era un tipo rozzo e violento come il suo padrone”.

“ Lei sa se De Savio tiene delle armi in casa? La vittima è stata uccisa con una pistola”.

“ So che il marchese ha delle armi…alcuni fucili da caccia…pistole però non ne ho mai viste.  I fucili sono in una sala dentro a un mobile”.

“ La signora ne sarebbe a conoscenza di queste eventuali pistole? Le dico in tutta sincerità che il marchese è coinvolto in questo omicidio…non sto a spiegarle il perché, segreto istruttorio, ma creda a quello che dico”.

La donna rimase stupita da questa mia affermazione. Che lei detestasse il marchese era lampante e chiaro, nel discorso ma che addirittura fosse implicato in un assassinio questo non lo poteva immaginare.

“ Commissario, non ho motivo per non crederle, la mia padrona si fida di lei e quindi pure io. Mi dica solo cosa devo fare!”.

“ Bene, manderò dei miei colleghi, lei e la signora dovreste fare visitare le stanze della villa. Altra cosa, se il marchese effettua un altro viaggio a Lugano, avvisatemi immediatamente…è molto importante. Inoltre se il viaggio dovesse essere effettuato un paio di giorni dopo aver fatto una festa per raccogliere  soldi per il partito, mi chiami subito. Qui c’è scritto il numero dell’ufficio e quello di casa mia…mi raccomando Adele, è molto importante”.

La domestica prese il biglietto e si avviò verso l’uscita, io aspettati ancora una decina di minuti prima di uscire anche io dal locale. La sera era calata su  Torino, in lontananza al Dancing in riva al fiume si sentivano le note dell’orchestrina. Le finestre delle case erano spalancate alla ricerca di un po’ di fresco.  L’indomani mattina il quotidiano apriva  con la solita notizia sul Duce, quello che mi colpì era la notizia che il partito fascista torinese dava una festa in onore al camerata Petrucelli proveniente da Napoli.

“ Sicuramente i cari e ricchi signori verseranno fuori dei bei soldoni come fedeltà al partito”.

 

In tarda mattinata telefonò la moglie del marchese.

“ Commissario, Adele mi ha riferito del vostro incontro. Mio marito aveva una pistola nel suo comodino, ma è sparita”.

 “ Quindi potrebbe averla con sé…”.

“ Oppure nascosta in un altro posto, se è vero che lei sospetta di mio marito per l’uccisione del Sarasso”.

“ Sicuramente suo marito è coinvolto più di quanto non voglia far credere”.

“ Se può esserle di aiuto commissario, domani è lunedì’, come sempre Ezio va a Novara o Albenga...”.

“ Perfetto, come ho detto alla sua domestica, le mando alcuni agenti, per le otto va bene? …Un’altra cosa, ho letto sul giornale di una festa in onore di Petrucelli, un pezzo grosso fascista che arriva da Napoli, ne sa qualcosa in merito?”.

“ Si commissario, mio marito ha voluto organizzare questa festa. Inoltre come sempre, ci sarà una gara a chi offrirà più soldi al partito per garantirsi privilegi…sa a cosa mi riferisco vero?”.

“ Purtroppo si, ripeto anche a lei come alla sua domestica, se il marchese dopo la festa progetta un viaggio a Lugano, mi faccia avvertire immediatamente…è molto importante”.

Chiamai Tirdi dicendogli che il mattino seguente di recarsi alla villa del marchese portando  un paio di agenti con sé: “ Provate a cercare la pistola, sono sicuro che è quella che ha ucciso l’autista”.

La giornata trascorse tranquilla, ricevetti una chiamata da De Bono, ma continuai a restare sul vago in merito alle indagini e non menzionai della relazione tra i due omicidi.

L’indomani era uno di quei giorni dove  si giocava una partita decisiva. Durante il giorno diventai intrattabile man mano che passavano le ore, nessuna telefonata di Tirdi dalla villa. Rientrai a casa senza perdere tempo, dopo un pasto frugale solo  verso l’una decisi di andare a  dormire, oramai avevo perso la speranza. La mia convinzione che l’arma fosse alla villa era fallita, avevo sbagliato.

Il mattino seguente di buon’ora ero già in ufficio e anche Tirdi arrivò prestissimo. Purtroppo della pistola non c’era presenza nella villa e neanche nel capanno degli attrezzi dei giardinieri. In compenso aveva trovato un foglio, dove si era chiaro che il marchese stava tentando di ricopiare una firma.

“ Come vede commissario, la firma copiata è stata ripetuta varie volte…evidentemente doveva risultare perfetta all’originale”.

Notai la cosa, era palese, il caro De Savio falsificava una firma.

“ La moglie sa di questo foglietto?”.

“ No, commissario, mi è venuto d’istinto metterlo in tasca senza dire nulla”:

“ Quindi il marchese emetteva assegni falsi a carico di un’altra persona o…incassava soldi spacciando assegni non suoi”.

“ Io propendo per la seconda ipotesi, non mi convincono i viaggi a Lugano…sa le banche svizzere”.

“ Non hai torto caro Tirdi. Prendi i numeri di telefono delle banche luganesi  e proviamo a domandare se conoscono De Savio, nel frattempo io sento la polizia locale, chissà, alla frontiera sicuramente sapranno dirmi se il marchese transitava dalle loro parti”.

 

  Prima di effettuare la telefonata andai dal questore, riferii tutto ciò che avevamo scoperto e i miei sospetti sul marchese. Quando lasciai il suo ufficio, avevo la certezza che  era dalla mia parte .  Nell’uscire dal suo ufficio lo sentii che era al telefono voleva parlare direttamente con Oviglio( portafogli della Giustizia).

Tirdi era già impegnato nel chiamare le banche luganesi, in tutto erano solo sette. Io  chiamai la polizia locale. Gli agenti al confine, non conoscevano nessuno con il nome De Savio, ma avevano un registro in cui segnavano chi passava la frontiera, non so perché mi venne in mente di domandare se una certa persona era transitata.

“ Aspetti un attimo…si commissario. Questa persona è passata diverse volte e sempre da sola”.

“ Grazie collega, mi è stato molto utile… mi dica solamente una cosa, quando è passato l’ultima volta?”.

Mi segnai la data su un foglio. Tirdi nel frattempo non aveva scoperto nulla, i direttori di banca non conoscevano il De Savio.

“ Non mi stupisco affatto, evidentemente dava generalità false”.

 ( Continua)

 

 

 

 

 
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Le "Sentinelle"

Post n°2040 pubblicato il 26 Gennaio 2016 da paperino61to

Oggi parliamo di “ Sentinelle” . Non quelle della casa editrice Marvel( erano robot alla ricerca di mutanti per distruggerli), parliamo di quei Tristi e Miseri personaggi in carne e ossa con Cervello in Fuga, che nelle piazze del nostro paese leggono un libro in silenzio, protestando contro le Unioni Civili ma soprattutto contro i DIRITTI INNEGABILI DI OGNI ESSERE UMANO.

In questi giorni, il governo deve decidere se approvare una legge che tutela queste “ famiglie”, personalmente ho sempre pensato che se vivi con un’altra persona Formi una famiglia a prescindere se hai o avrai dei figli. Inoltre il governo deve anche decidere se queste “ famiglie” possano o no mantenere i  figli del rispettivo partner dopo la separazione, poterli adottare o affittare l’utero di una donna estranea.

Apriti cielo! Le ferventi Sentinelle si sono messe sul sentiero di guerra, con in testa vescovi, preti, parroci e ovviamente con il loro capo ( costui a parole è molto bravo ma poi all’atto pratico lascia a desiderare). In coda, ovviamente si sono posti i politici di ambo gli schieramenti ( cattolici del PD, la destra compreso i leghisti, i restanti che costituiscono la vecchia DC anche se con un altro nome e simbolo).

Tutti quanti in nome del loro Dio: “ Egli ci ha detto che la famiglia è composta da uomo e donna, e non da due esseri dello stesso sesso!”, “ l’omosessualità è una malattia grave!”, “ I figli hanno bisogno di una mamma e di un papà!”.

Oddio, a vedere gente che infanga la memoria di un ragazzo ucciso dagli Eroi di stato o di chi va in televisione a delirare come un profeta di varietà ( pure pessimo) e altri come costoro direi che qualche dubbio sulle loro famiglie “ normali”  posso anche averne.  In ogni caso se non erro Dio parla di amore tramite suo figlio o sbaglio? Ebbene, l’amore non ha sesso né colore di pelle, ma ahimè nel nostro paese di banane, dove i Diritti vengono costantemente cancellati, a queste persone “ diverse” ( da chi e da che cosa me lo devono spiegare) non devono Assolutamente Averne.

Non vorrei anche sbagliarmi ma mi sembra che Dio non abbia mai detto che i preti, parroci, vescovi debbano Violentare bambini ( leggasi Pedofilia e omosessualità), che non debbano avere pargoli sparsi per il mondo. Inoltre le “ Sentinelle” debbono dimostrarmi di essere Puri, di non cadere in tentazione, è qui non scommetterei le mie piume con costoro.

Abbiamo una signora che grida alla vergogna, facendo finta di dimenticarsi che suo marito è stato beccato con una baby squillo ( minorenne). Di persone che sono pluri divorziate ma che caso strano prendono la comunione tranquillamente ( evidentemente dai tempi di Lutero non è cambiato nulla, chi ha i soldi ottiene l’assoluzione). Accenniamo anche a chi NON dà l’estrema unzione solo perché il/la defunta è di origine straniera, o perché è una drogata ( In parrocchia da me anni fa era successo questo episodio), o ancora non battezzano i figli perché la coppia non è sposata.

Un rapido accenno alla “ sacra famiglia “: percentuale alta di divorzi o separazione con figli usati come scudi umani per rivalersi sul partner, padri che dopo aver fatto il loro dovere in meno di un minuto, picchiano moglie e figli/a o peggio ammazzano per avere una tresca con una collega. Mogli che tradiscono il marito perché è sempre impegnato con il lavoro, genitori che non si accorgono che le figlie si vendono il corpo per avere roba firmata o che subiscono violenze a scuola o su internet.

Quindi care “ Sentinelle” riflettete se ci riuscite, perché quando al vostro fianco in piazza  vi trovate gli  “ islamisti”, quelli stessi che voi dite di essere assassini dei cristiani, qualcosa non funziona, vuole dire semplicemente che siete al Pari loro nella battaglia comune contro i “ diversi”, ergo se ne deduce che siete Talebani anche voi, e della peggior specie visto che nominate sempre il vostro Dio come esempio.

 
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Il delitto va in scena al lunedì ( Sesto capitolo )

Post n°2039 pubblicato il 25 Gennaio 2016 da paperino61to

 

 

“ Suo marito ha avuto sentore di questa sua relazione?”.

“ Ho avuto il dubbio che lo sapesse, ma in tal caso io non sarei ancora viva. No,Paolo è stato ucciso per altro…ma lei pensa che c’entri mio marito?”.

Le esposi tutto quello che sapevamo, compreso la famosa busta portata dal ragazzino a casa di Oliveri.

“ Non è possibile…mio marito…”.

“ Senta signora, lei andava a Villar Perosa con una macchina guidata dall’autista, non è possibile che abbia parlato con suo marito?”.

“ Impossibile, l’autista è mio fratello…mentre…ma aspetti un attimo…qui abbiamo due autisti, mio marito ne ha uno da diversi anni, un fedele servitore sotto ogni punto di vista”.

Riflettei su questa sua frase.

“ Mi faccia capire, lei agli incontri con Oliveri veniva accompagnata da  suo fratello,  mentre suo marito usciva con l’altro autista”.

“ Si, esatto, mio fratello accompagna sempre me, mai mio marito”.

“ Come mai?”.

“ Diciamo che non lo vede di buon occhio, se non fosse per me sarebbe già a spasso da parecchio tempo”.

“ Capisco. Senta signora, sa dove si recava suo marito quando lei era con il signor Oliveri?”.

“ Non sempre mi diceva dove andava, menzionava Novara, Albenga, a volte si assentava anche un paio di giorni, ma principalmente il giorno prescelto era il lunedì.”

“ Il Marchese, ci ha riferito che è stato tre giorni ad Albenga prima del delitto, lei conferma?”.

Rimase stupita da questa mia domanda:” Assolutamente no, è stato via ma non per tre giorni, è andato in Svizzera , a Lugano…ma sul motivo per cui andasse è stato piuttosto reticente ”.

“ Uso un termine magari non adatto, ma so che suo marito è il cassiere del partito fascista qui a Torino lo conferma?”.

“ Si, il termine non è  propriamente quello, ma indica ciò che dice. È mio marito che raccoglie i fondi dati dalle persone benestanti alle feste organizzate…in merito…c’è una frase di Paolo che mi viene in mente solo ora…”.

 

“ Dica pure tutto quello che le viene in mente può essere utile”.

“ Paolo mi disse di avere il sospetto che non tutti questi fondi venissero dati al partito, ma che Ezio ( mio marito) se ne intascava una parte “.

“ Rubava in sintesi! Aveva le prove il signor Oliveri in merito a questa affermazione, e lei era a conoscenza se suo marito andava sovente a Lugano?”.

“  Che io sappia non andava sovente…ogni tre o quattro mesi, ma mio marito non sempre mi diceva dove andava quando spariva per un giorno intero. Paolo se ha scoperto qualcosa …non ha fatto in tempo a dirmelo…lo hanno ucciso”.

Si coprì il volto con le mani mentre singhiozzava.

“ Bene signora, la ringrazio e abbia fiducia in me, prenderemo l’assassino. Una sola cosa, la sua domestica è fidata?.

“ Si commissario, Adele è fidata…avessi dei figli le affiderei a lei…nessuno saprà della nostra chiacchierata…so che farà il suo dovere…dovesse venirmi in mente altro la avviserò…so di potermi fidare”.

Uscimmo dalla villa con la certezza che il caro Marchese De Savio non era lindo e pulito come voleva far credere. Tirdi mi domandò se non era il caso di parlarne con De Bono, risposi di no, meglio non far trapelare nulla.

Tornammo in ufficio e trovammo Perino che ci stava aspettando.

“ Commissario, ho chiesto di lei, ma nessuno sapeva dov’era. Hanno ammazzato un tizio, giù dalle parti di via Livorno”.

“ Chiamato Stresi?”.

“ Si, sul posto ho mandato anche  un paio di agenti”.

“ Andiamo allora…Tirdi tu vai a mangiare”.

Come in tutti i delitti si formano sempre dei campanelli di gente intorno dove succedono dei delitti. Il cadavere era su una macchina seduto al posto di guida.

“ Buongiorno Berardi, come sempre riesce a farmi rinviare il pranzo. Lo fa apposta, lo ammetta una buona volta!”.

“ Caro dottore, lo faccio per lei, sua moglie si lamenta sempre che è in sovrappeso”.

“ Vabbè, se da anche retta alle donne  siamo a posto”.

“ Mi dica dottore, che abbiamo qui?”.

“ Un tizio ammazzato con un colpo alla nuca sparato da distanza ravvicinata”.

 

“ Quindi potrebbe aver sparato una persona seduta di fianco?” domandai al dottore.

“ Si, non ci sono dubbi. C’era un’altra persona con la vittima”.

“ Perino, hai trovato dei documenti sul morto?”.

“ Si commissario, si chiamava Pietro Sarasso e abitava in via Mazzini numero quindici “.

“ E che è venuto a fare da queste parti e soprattutto con chi  è venuto?”.

“ Altra cosa commissario, la macchina è intestata a un certo Ezio De Savio…”.

Rimasi di sasso a questa scoperta.

“ Quindi può essere l’autista del marchese…quello che Robertino asserisce di aver visto nel cortile della Questura”.

“ Credo sia proprio così” rispose Perino.

Tornammo alla macchina e  diedi ordine agli agenti presenti sul luogo di portare la vittima all’obitorio appena il dottore avesse finito il suo lavoro.

“ Perino, appena arrivati in Questura convoca il De Savio urgentemente. Chiederemo a lui di effettuare il riconoscimento”.

Dopo un paio di ore il marchese era innanzi alla sala mortuaria.

“ Berardi, non so cosa sia questa sciocchezza, chiamarmi per vedere un cadavere. Ho altri problemi per la testa. Sa che il mio autista è scappato con la mia macchina? Ha rubato tutto quello che avevo in cassaforte!”.

Lo guardai senza dire nulla. Perino gli domandò se aveva fatto denuncia, la risposta fu un si secco: “ Alla caserma di Chieri”.

Entrammo nella stanza, Stresi era ancora lì. Scoprii il lenzuolo che ricopriva il morto.

“ Si, è lui…quella carogna del mio autista” esclamò il marchese.

“ Bene marchese, grazie della collaborazione. Ora però devo porgerle alcune”.

De Savio accennò con la testa che era disponibile nel rispondere.

“ Quando ha visto il suo autista l’ultima volta?”.

“ La sera prima che sparisse con i soldi…mi avvisò che il giorno dopo aveva bisogno di una giornata libera”.

“ Sapeva per cosa gli serviva?”.

“ No, e manco sapevo che prendeva la mia auto…”.

“ Quindi non ha idea del perché fosse andato in via Livorno e tantomeno con chi?”.

“ Assolutamente non so nulla…avete trovato i soldi rubati?”.

“  Nell’interno della macchina non si è trovato nulla e manco addosso al suo autista”.

 

De Savio firmò il documento dove riconosceva la persona morta ed uscì dalla camera mortuaria.

Dopo qualche minuto uscii anche io lasciando il dottore alle prese con il suo lavoro.

“ Perino, io torno a piedi, ho voglia di fare una camminata. Tu vai al commissariato di Chieri e fatti dare la fotocopia della denuncia fatta dal marchese”.

Il caldo sole del pomeriggio scaldava le strade di Torino. I passanti camminavano lentamente cercando di godersi i raggi del sole. Molte persone erano sedute sulle panchine del parco, in lontananza un gruppo di bambini giocava a palla.

Passai da Mamma Gina  per salutarla e sincerarmi del suo stato di salute.

Tornato in Questura, trovai Tirdi in ufficio che  stava sbrigando delle pratiche.

“ Buongiorno commissario allora come è andata? Chi è la vittima?”.

“ E’ l’autista del De Savio”.

Tirdi  rimase interdetto e smise di fare ciò che stava facendo.

 “ Già, l’uomo che consegnò la busta a Robertino…strano che sia stato ucciso!”.

“ Direi molto strano, il marchese che ha detto in merito?”.

“ Che Sarasso  gli ha rubato i soldi dalla cassaforte ed è scappato con la sua auto. Lui ha fatto denuncia  e spera che si trovi la refurtiva”.

“ Se posso dire una cosa commissario, per me la faccenda puzza e non poco”.

“ Son d’accordo con te. La moglie di De Savio ha asserito che la vittima era un fedele servitore del marito quindi perché comportarsi in questa maniera? Sapendo poi che il marchese è una persona vendicativa…”.

La porta dell’ufficio si aprì, era Perino che tornava da Chieri con in mano un foglio e un sorriso stampato sul volto.

“ Commissario, ho la fotocopia della denuncia del marchese…e guardi il giorno e l’ora in cui l’ha sporta”.

Presi il foglio leggendolo molto attentamente, quando ebbi finito avevo anche io il sorriso stampato in volto.

Tirdi ci guardava come fossimo due matti, ma appena lesse il foglio anche lui capì il perché stavamo sorridendo.

( Continua)

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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