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** Romanzo riservato ad un pubblico adulto. ** ** Titolo originale: On floor near the bed** **Si prega di non copiarne i contenuti**

 

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Ciao, io sono la.penna.bianca, lo scrittore eccentrico che scrive questa rubrica, se vuoi seguire la mia storia, inizia dal post n° 1 e non perderti nessuna puntata, se hai qualche consiglio da darmi saranno accettati molto volentieri.

 

 

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Post N° 11

Post n°11 pubblicato il 07 Gennaio 2007 da la.penna.bianca
 
Foto di la.penna.bianca

Gli alberi spogli erano ricoperti dalla neve bianca. Piccoli uccellini scavavano con il becco tra la neve in cerca di qualche briciola, di qualche semino. Era freddo. Tanto freddo.

Oramai il palazzo di Cognac si stava svuotando. La servitù stava portando nelle diligenze le ultime valige. Il signor Rossi era già partito un ora fa con i suoi quaderni pieni di appunti su vasche contenenti il mare e nuovi progetti per il suo Museo di Storia Naturale.

E pensare che erano passate soltanto due settimane da quando il signor Rossi l’aveva portata via di casa. E pensare che erano passate soltanto poco meno di due settimane da quando aveva iniziato le lezioni con la signora Adèle. Poco meno di due settimane e dall’ignoranza assoluta in cui si trovava all’inizio, ora sapeva già distinguere le proposizioni proprie dalle preposizioni improprie in una lingua che non aveva mai udito prima di entrare al servizio del nobile torinese. Certo, il lavoro era stato tanto, ma servì. Il signor Rossi l’aveva esonerata da qualunque compito per il palazzo fino al ritorno alla residenza di Torino e così lei seguiva le lezioni della signora Adèle sia di mattino che di pomeriggio e la notte usciva dal suo dormitorio per poter continuare a studiare da sola sui suoi appunti in corsivo. Si sentiva “fortunata”, come le aveva detto una volta la sua cara amica Alphonsine, si sentiva finalmente libera di poter diventare qualcuna. Il prezzo era stato alto, ma l’abuso del suo corpo da parte del signor Rossi alla fine aveva avuto anche i suoi risvolti positivi. Preferiva pensarla così Fleur. Aveva rinnegato il dolore e l’amarezza per lasciare posto solo alla speranza. Lo studio faceva parte delle sue speranze.

Stava pensando. Lì. Con la fronte attaccata al vetro freddo. L’alito che appannava la finestra. Si strinse il mantello nero di lana sulle spalle e con l’indice, in corretto italiano, scrisse: “Grazie Cielo”. Sorrise un secondo chiudendo gli occhi e presto si incamminò verso l’uscita. Diede un ultimo sguardo al dormitorio che l’aveva accolta ed abbassando lo sguardo si chiuse la porta alle spalle.

La testa china, a pensare alla Francia, a pensare al Regno di Sardegna, a pensare a Torino. Finalmente l’avrebbe vista. La bella Torino. La sua nuova speranza. Là sarebbe fiorita la sua nuova vita. Senza odio, senza rancore, senza amarezza.

 
 
 
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Un blog di: la.penna.bianca
Data di creazione: 30/10/2006
 

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