body landscape** Romanzo riservato ad un pubblico adulto. ** ** Titolo originale: On floor near the bed** **Si prega di non copiarne i contenuti** |
Vai su tags per trovare la suddivisione per capitoli
« Messaggio #9 | Messaggio #11 » |
Adèle era già lì che l’aspettava, con le spalle rivolte verso un tavolo da disegno in legno di noce ed un bastone tra i pugni stretti in una stanza piccola e circondata da un’enorme libreria stracolma di volumi impolverati. Il fascio di luce che proveniva dall’unica finestra della stanza illuminava un banco vuoto con uno sgabello sotto. -Grazie Anna-, fece la signora Adèle piegando la testa di lato ed accennando ad un piccolo sorriso. Fleur salutò con la mano senza aprire bocca quando le arrivò una prima bacchettata sulle nocche da Adèle. La piccola Fleur si portò immediatamente la mano alla bocca e gridò: -Siete pazza! -No, sono la vostra insegnante e voglio che impariate le buone maniere signorina. La voce era fredda e formale. Teneva le spalle ben indietro ed il mento alto che la faceva sembrare ancor più secca di ciò che era in verità. Le rughe del volto erano tirate da un elegante chignon anche se le guance iniziavano a scendere. Portava gli stessi abiti di Fleur e come lei quel copricapo bianco. -Sedetevi. Fleur obbedì in silenzio ancora massaggiandosi la mano. -Bene. Ditemi: che sapete fare voi? -Bhè, io so… La signora Adèle la fermò prima che potesse esprimersi: -Perfetto, voi non sapete fare niente, come immaginavo. Sapete almeno parlare italiano? Fleur scosse la testa. -Le scimmie si esprimono a gesti, non le persone. -No, signora Adèle, io non so parlare italiano. Così va bene? -Non mi parlate con quel tono, avete capito? Io sono qui per insegnarvi qualcosa ed a dirla tutta preferirei pulire le stalle delle vacche piuttosto che sprecare il mio tempo con voi. Fleur guardava impeccabile la signora che si scaldava per un niente ed alzandosi dallo sgabello stava per saltarle addosso e dirle che non era colpa sua se quel porco del signor Rossi l’aveva rapita o comprata, ma poi pensò ad Alphonsine ed a ciò che le aveva promesso. Si risedette e chinando il capo fece: -Scusatemi, signora Adèle. -Accetto le vostre scuse, ma che non accada mai più. -Certo. -Così va meglio. Allora, prendete questo quaderno e questa penna. Il calamaio è lì, sapete come usarlo? -No. -Absit iniuria verbis signorina, ma voi siete proprio ignorante. -Scusate? -Absit iniuria verbis. -Cioè? -E’ latino signorina, latino. “Non vi sia offesa nelle mie parole”. La situazione è più critica di quel che credevo. E la lezione finalmente iniziò passando dal “come si usa una penna” all’alfabeto completo di definizioni di fonemi e grafemi ed andò avanti fino all’ora del pranzo. La signora Adèle che scriveva su un grosso foglio nel tavolo da disegno e Fleur che ripeteva e ricopiava sul suo quaderno le lettere e la loro pronuncia in italiano. Era la prima volta che qualcuno le dedicava così tanto tempo ed anche se credeva che tutti quei ricami d’inchiostro non avessero alcun senso e tanto meno utilità, si sentiva felice. Felice di niete. Felice di tutto.
|
INFO
CERCA IN QUESTO BLOG
ULTIMI COMMENTI
Inviato da: HERBERT
il 17/04/2009 alle 11:30
Inviato da: health & life insurance frisco texas
il 17/04/2009 alle 07:49
Inviato da: scheerapparaat ringtone
il 16/04/2009 alle 05:37
Inviato da: way freak ringtone
il 16/04/2009 alle 05:15
Inviato da: rogers ringtones
il 16/04/2009 alle 04:08