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PINO DANIELE Feat. GIORGIA - VENTO DI PASSIONE

Post n°342 pubblicato il 25 Ottobre 2012 da senor11

Autore: Pino Daniele

Video a cura di: Eufrasio Burzi

Il ricordo di un amore
viaggia nella testa
e non c'è una ragione
quando cerchiamo quel che resta
è come un vento di passione
o una rosa rossa
il ricordo di un amore
ci cambia e non ci lascia

Se avessi avuto almeno un'occasione
adesso che so trovare le parole
ma il ricordo di un amore
continua a viaggiare nella testa

Il ricordo di un amore
lascia in bocca il sale
ed arriva dritto al cuore
senza nemmeno avvisare
è in una lettera d'amore
è nel canto del mare
il ricordo di un amore
ci parla e non ci passa

Se avessi avuto almeno un'occasione
adesso che so capire le parole
ma il ricordo di un amore
continua a viaggiare nella testa...

 
 
 

IVANO FOSSATI - IL BACIO SULLA BOCCA

Post n°341 pubblicato il 21 Settembre 2012 da senor11

 

Bella,
che ci importa del mondo
verremo perdonati te lo dico io
da un bacio sulla bocca un giorno o l'altro

Ti sembra tutto visto, tutto già fatto
tutto quell'avvenire già avvenuto
scritto, corretto e interpretato
da altri meglio che da te

Bella,
non ho mica vent'anni
ne ho molti di meno
e questo vuol dire (capirai)
responsabilità
perciò

Volami addosso se questo è un valzer
volami addosso qualunque cosa sia
abbraccia la mia giacca sotto il glicine
e fammi correre
inciampa piuttosto che tacere
e domanda piuttosto che aspettare

Stancami e parlami, abbracciami
guarda dietro le mie spalle
poi racconta e spiegami
tutto questo tempo nuovo
che arriva con te

Mi vedi pulito, pettinato
ho proprio l'aria di un campo rifiorito
e tu sei il genio scaltro della bellezza
che il tempo non sfiora
ah, eccolo il quadro dei due vecchi pazzi
sul ciglio del prato di cicale
con l'orchestra che suona fili d'erba
e fisarmoniche
(ti dico)

Bella,
che ci importa del mondo…

Stancami e parlami, abbracciami
fruga dentro le mie tasche
poi perdonami, sorridi
guarda questo tempo
che arriva con te
guarda quanto tempo
arriva con te…

 

Testo e musica: Ivano Fossati

Video a cura di: Eufrasio Burzi

 

 
 
 

I TUOI OCCHI

Post n°340 pubblicato il 14 Agosto 2012 da senor11

 

 

 

I tuoi occhi

che belli i tuoi occhi!

E chissà quanta vita, quali segreti

si celano dietro quel tuo sguardo misterioso…

Chi sei, quale amara beffa del destino

ti ha condotta fin qui, in questa terra di nessuno?

Quale peccato, quale sacrilegio hai commesso

per essere condannata ad errare senza meta

in queste gelide lande spoglie di vita?

 

I tuoi occhi

che meraviglia i tuoi occhi!

Pure in questa eterna penombra

ne subisco tutta la magia, l’incanto.

Ah, se potessi, giuro te li ruberei

e li appenderei a questo cielo plumbeo.

Due piccole stelle ad inventare una notte

due lontane fiammelle nell’infinito

per respirare un attimo d’eternità.

 

In un altro luogo, in un altro tempo

forse avrei trovato il coraggio di essere onda del mare

e dalle correnti del fato lasciarmi trascinare.

In un altro spazio o  in un’altro momento

avrei colto  quell’attimo in cui bisognava osare

e non sarei fuggito dalla mia paura d’amare…

perché certi treni non aspettano i cuori esitanti

ed io allora non ebbi la forza di farmi avanti

di aggrapparmi a quell’ultima grande occasione

 

Questa è terra di esilio, di espiazione,

di libera perdizione priva di emozione.

Né risa né pianto, né inferno né paradiso.

Una sopravvivenza squallida, senza clamore.

Su mille porte ho lasciato i graffi del mio dolore,

ma adesso non ricordo più nemmeno il mio nome…

Ed una identità dimenticata è una porta che non s’apre.

Vago nel nulla disancorato dalla mia anima

che immobile, precipita nel vuoto senza atmosfera.

 

I tuoi occhi

che spettacolo i tuoi occhi!

Due comete precipitate come per magia

sulle macerie di chi ha perduto tutto

persino il diritto di chiamarsi “uomo”!

Chi sei, immagine silente e impenetrabile?

Forse  un angelo ribelle caduto in disgrazia

stanco di essere vile messaggero di un verbo,

padre nostro di tutte le  menzogne e gli inganni?

 

(Uno speciale e sentito ringraziamento a Buiosudime per la sua fattiva collaborazione ai fini della realizzazione di questa poesia).

 

Eufrasio Burzi

 
 
 

EUFRASIO BURZI - LA TERRA DI NESSUNO

Post n°336 pubblicato il 30 Luglio 2012 da senor11

Video by Eufrasio Burzi

Music by Nick Cave (The road)

 
 
 

LA SIGNORINA KIM BOGS

Post n°332 pubblicato il 03 Luglio 2012 da senor11

 

 

 

Oh Edward, Edward mio caro

ti prego, non pensare male di me.

In tutti questi anni, estate o inverno

non v’è stato un solo attimo, un solo giorno

che io non abbia pensato a te.

Dicono che il tuo corpo sia sepolto

sotto qualche anonimo lembo di terra  

ma io lo sento, so che sei ancora vivo

e mi sembra quasi di vederti

in quel tuo vecchio, enorme castello

immenso come la tua solitudine

alle prese con le tue stupende sculture!

Perché se le tue grandi mani di forbice

erano così goffe e buffe nella normalità

le tue opere sapevano accarezzarti l’anima

con estrema dolcezza, delicata tenerezza!

Quando ti strapparono dal tuo castello

per trasformarti in un fenomeno da baraccone

ancora non conoscevi la cattiveria umana.

Eri così ingenuo, così puro e pulito

che certo non potevi immaginare

quanta ipocrisia, quanta falsità,

quale ferocia, travestita da perbenismo

albergasse nella mente della gente!

Oh Edward, amore mio caro

che brividi sapevano regalarmi

quei tuoi occhi innocenti e tristi

quel tuo sguardo profondo e taciturno.

Vi fu un solo un timido bacio tra noi

ma delle tue labbra conservo ancora

il loro dolce e malinconico sapore.

Stretta  fra le tue braccia, abbandonata a te

sentivo sciogliermi al calore del tuo corpo!

Quale donna non amerebbe un uomo così?

Ho lasciato credere a tutti che fossi morto

perché ritornassi a vivere nel tuo castello

perché quella era la tua casa, il tuo mondo.

Fuori ti avrebbero sbranato, ridotto a pezzi

ed io questo non lo potevo permettere!

Quante volte ho pensato di venire da te

Oh, amore mio, tu non sai quante!

Ma non l’ho mai fatto e non lo farò adesso

che sono vecchia e malferma sulla gambe

ora che della mia antica bellezza nulla è restato!

Forse non mi riconosceresti nemmeno

Forse ti farei persino pena oppure orrore!

Perché io so con assoluta certezza

che tu sei rimasto quello di allora

L’arte è come un bambino che non invecchia mai,

sopravvive a sé stessa e al tempo che muore.

Arriverà un altro Natale e la tua neve verrà giù

quasi danzando, come tanti bianchi petali di rosa.

Ed io, come allora, vorrei volteggiare leggera

tra meraviglia e fiabesco stupore

sul pavimento del tuo folle, grande amore…

ma non ne ho più la forza né l’agilità!

Perdonami Edward, amore mio amaro!

 

Eufrasio Burzi

 
 
 
 
 

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